sabato 22 gennaio 2022

Recensione: LA RAGAZZA DEL SOLE di Lucinda Riley (Le Sette Sorelle #6)



È giovane, bella, ricca, inseguita dai paparazzi: Electra D'Aplièse è una top model di successo, ma la fama e il danaro non sono tutto nella vita, e per quanto questo possa sembrare il più famoso tra i cliché, contiene la sua inconfutabile verità. Ed Electra ne è un esempio: a ventisei anni è infelice, arrabbiata col mondo e soprattutto, nonostante sia ammirata ed invidiata, non è libera, ma schiava. 
Schiava della droga e dell'alcool, i suoi più fedeli amici, che la stanno distruggendo nel corpo e nell'anima. 
Ma, dopo aver toccato il fondo, si può solo risalire e quando la ragazza decide finalmente di conoscere gli indizi che Pa' Salt le ha lasciato per trovare le sue radici e la sua famiglia, scoprirà che "la storia delle nostre origini è il tappeto su cui poggiamo i piedi e che ci permette di volare": e allora sarà pronta a spiccare il volo e a non sentirsi più "la sorella perduta delle Pleiadi".


Ecco i libri che compongono questa che, per me, è una serie bellissima:

"Le Sette Sorelle":

1. Le Sette Sorelle. Maia
2. Ally nella tempesta
3. La ragazza nell'ombra
4. La ragazza delle perle
5. La ragazza della luna
6. La ragazza del sole
7. La sorella perduta (trama)
8. Atlas. The story of Pa' Salt (uscita prevista per ottobre 2022)



LA RAGAZZA DEL SOLE 
di Lucinda Riley



Ed. Giunti
672 pp

"Pa' se n'era andato – proprio come chiunque amato in vita mia – quindi non restava che tirare avanti. Non avevo bisogno di lui. Non avevo bisogno di nessuno...".


Come per le cinque sorelle maggiori, anche per la giovane Electra D'Aplièse apprendere della morte del padre adottivo è motivo di grande sconvolgimento e dolore.
Ma la ragazza non vuole ammetterlo né alla psicologa che la segue né tantomeno a se stessa; in fondo, suo padre non aveva alcuna ragione per essere davvero orgoglioso di lei, anzi, quasi sicuramente ne disapprovava lo stile di vita ed è morto amareggiato nel sapere che la più piccola delle sue figlie è una tossica ed alcolista.

Eppure alla donna non manca davvero nulla per essere felice ed appagata: vive in un fantastico appartamento a New York, il suo lavoro di top model famosa, richiestissima dalle case di moda - che adorano la sua pelle d'ebano, il suo viso bellissimo e il suo corpo longilineo su cui gli abiti costosissimi fanno una gran bella figura - le permette di avere un tenore di vita invidiabile, di poter soddisfare ogni capriccio, anche se poi in realtà lei ne ha soltanto due, che sono anche la sua ossessione e la sua rovina: cocaina e vodka.
Piste quotidiane di coca e fiumi di vodka, ad ogni ora, in ogni momento della giornata, ingollata come fosse acqua fresca.

Sotto la facciata di apparente soddisfazione e benessere, c'è una Electra fragile, ferita, che si sente sola e da sola non ce la fa a riprendere il controllo, da troppo tempo instabile, sulla propria vita; ovviamente il suo stato emotivo viene ulteriormente scosso dalla morte di Pa' Salt e dai sensi di colpa nutriti verso di lui.

"...cercai le Sette Sorelle, le trovai e cominciai a contarle. Ne individuai sei, la settima riuscivo a vederla solo di rado. Una volta Pa' mi aveva spiegato che in alcune culture Electra – cioè io – era considerata la sorella perduta delle Pleiadi. (...) in effetti mi ero sempre sentita la sorella perduta fra noi sei. Anche se Pa’ non era mai riuscito a trovare la settima."

Certo, non è davvero sola: sul lavoro è circondata da tante persone che cercano di rispondere alle sue esigenze e di mettere ordine nelle sue frenetiche giornate; in particolare, per Electra è fondamentale la sua assistente personale, e quando a farsi avanti è una certa Mariam, la ragazza scopre in lei non solo un fidato supporto professionale, ma anche un'amica leale, sincera, empatica.
In fondo, è di questo che tutti abbiamo bisogno per sentirci meno soli: un amico che ti ascolta, ti comprende e non ti giudica, ma ti aiuta a mettere un po' di ordine dentro e fuori di te.
Per quanto riguarda il rapporto con le sorelle, Electra ha sempre sofferto una sorta di inferiorità rispetto a loro, le quali, in un modo o nell'altro, hanno reso orgoglioso il padre e Ma', e attualmente hanno tutte trovato la loro strada, soprattutto dopo aver indagato sulle proprie origini.
Non sarà arrivato anche per lei questo momento?

Intanto, la dipendenza da alcool e stupefacenti la getta in un incubo, da cui però Electra è intenzionata ad uscire e, grazie alla propria forza di volontà e agli incoraggiamenti di Mariam, decide di prendersi cura di se stessa e di ricoverarsi in una clinica di disintossicazione; l'esperienza diventa fondamentale, grazie al supporto psicologico e all'incontro di alcune persone che diventeranno per lei importanti: le sue compagne di stanza, Lizzie (allegra e ottimista, nonostante i problemi personali) e Vanessa (giovanissima ma con un'esistenza difficilissima alle spalle) e infine l'avvocato nero Miles, un uomo gentile, comprensivo, diretto, dal grande cuore... e anche affascinante, il che non guasta!

Proprio quando è impegnata in questa battaglia personale, Electra riceve una lettera da una perfetta sconosciuta che afferma di essere sua nonna: Stella Jackson, una signora nera, che le somiglia molto, bella ed elegante a dispetto degli anni; ella dice di aver conosciuto Pa' e di avere una storia da raccontarle, per aiutarla a riscoprire se stessa sotto una nuova luce: quella del passato, necessaria per comprendere, accettare e costruire il presente ed il futuro. 

Stella comincia a raccontare e, insieme ad Electra, il lettore viene catapultato nel 1939, sempre a New York, dove conosce Cecily Huntley-Morgan, una giovane ragazza di buona famiglia a cui è stato spezzato il cuore per ben due volte; ferita e triste, la ragazza accetta l'invito dell'eccentrica madrina e amica di famiglia, Kiki, e si trasferisce in Kenya, convinta di trascorrerci qualche settimana per poi tornare a casa.

Ma nella soleggiata e meravigliosa Africa, con i suoi tramonti unici, il contatto quotidiano con la natura rigogliosa, la vista di animali imponenti e maestosi (e pericolosi...!) a un passo da lei, in compagnia della sua madrina (membro del famigerato gruppo Happy Valley), sulle rive del bellissimo lago Naivasha, Cecily ci resterà per diversi anni, lontana dalla sua famiglia e impossibilitata a raggiungerla per via dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Il soggiorno africano viene turbato da un imprevisto che rischia di mettere Cecily nei guai, ma il destino le fa incontrare Bill Forsythe, un famoso scapolo e allevatore di bestiame che ha stretti legami con l'orgogliosa tribù Maasai; la sua vita si incrocia quindi con quella di questo brav'uomo e, grazie ai suoi stretti rapporti con le tribù locali, Cecily conosce una giovane principessa, che aspetta un bambino: a lei fa una promessa che cambierà il corso della sua vita per sempre.

Il racconto della vita avventurosa di Cecily negli anni '40 in Kenya appassiona Electra, che piano piano capisce in che modo le proprie origini africane siano collegate a questa ragazza bianca americana.
E conoscere quali tipi di donne abbiano costellato quel passato che poi ha portato alla sua nascita - seppure in circostanze dolorosamente drammatiche - è per lei motivo di orgoglio e di incoraggiamento a non essere da meno: donne che - bianche o nere che fossero - hanno preso in mano la propria vita, facendo scelte anticonvenzionali pur di provare ad essere felici e fedeli ai propri principi e valori; donne che non hanno lasciato che la Storia le toccasse di sfuggita, ma che hanno fatto di tutto per ritagliarsi il proprio spazio in una società purtroppo piena di pregiudizi di vario genere, in primis quelli razziali nei confronti delle persone di colore.

E lei, la ricca e bella modella nera, può "usare" la propria lotta contro droga e alcool per inaugurare un nuovo capitolo della propria esistenza, facendo sì che il racconto dei suoi tanti sbagli e delle debolezze  che hanno la meglio su di lei per troppo tempo, sia di aiuto per i ragazzi nelle sue stesse difficoltà?


Considerazioni.

Leggere il sesto capitolo della saga è stata un'avventura bellissima, piena di emozioni, perché le donne protagoniste di entrambi i filoni narrativi (Electra nel 2008 e Cecily negli anni '40) sono delineate in tutta la loro sfaccettata personalità, nelle loro molteplici insicurezze e fragilità, ma anche nei loro punti di forza, nella loro resilienza, nella capacità e volontà di non arrendersi bensì di battersi per loro stesse e per chi amano.
Mi è piaciuta la doppia ambientazione, newyorchese ed africana, e ciascuna mi ha donato qualcosa.
La prima ha messo in risalto problematiche importanti, quali la droga, l'alcolismo, l'apartheid nei confronti delle comunità nere e l'impegno da parte di tanti attivisti per difendere i legittimi diritti delle persone di colore, oggetto di vergognose discriminazioni.
La seconda mi ha fatto provare per un po', con l'immaginazione, il fascino irresistibile di una terra esotica, le sue risorse naturali, le tribù dei nativi - con i loro costumi, lingua e tradizioni -, la sua flora e fauna... e i suoi problemi, di tipo politico, sociale, culturale, sanitario, legati in particolare alla colonizzazione da parte dell'uomo bianco.

La ragazza del sole esplora la forza dell'amore e la sua capacità di attraversare confini apparentemente invalicabili, di abbattere pregiudizi e convenzioni sociali; il desiderio di rinascere dalle proprie ceneri, la forza di chiedere aiuto quando si è a terra, la bellezza di poter aiutare gli altri con i propri mezzi e nel proprio piccolo.

Concludo dicendo che ogni volta la penna di Lucinda mi rapisce, coinvolge, emoziona, incastrando sapientemente la finzione narrativa (intricata, piena di imprevisti, cosparsa di piccoli e misteriosi interrogativi in merito alla figura sfuggente di Pa' Salt e a quella della settima sorella) con fatti o personaggi realmente accaduti/esistiti, che stuzzicano sempre il mio interesse e mi inducono a fare ricerche personali per saperne di più.



Qualche citazione: 

«Tesoro, non devi dire “un giorno”. L'unico tempo a nostra disposizione è questo preciso istante...»

"Siamo tutti come profughi, privi di radici e di un luogo di appartenenza."

"...in realtà siamo tutti isolati. Ed è un peccato, perché ci ritroviamo sempre soli davanti ai nostri problemi."

«Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.»

"Fa’ tutto il possibile per rendere felice te stessa e le persone che ami, perché in un batter d’occhio la tua vita e la loro saranno passate. Non perdere nemmeno un istante, Cecily, capito? Scopri chi e che cosa conta davvero per te e non lasciartelo sfuggire a nessun costo. Me lo prometti?"

"La vita si può capire solo all’indietro, ma va vissuta in avanti."

4 commenti:

  1. Ciao Angela, ho adorato questo libro, credo sia il mio preferito della serie, assieme al primo! Non vedo l'ora di saperne di più su Pa' Salt, anche se ci sarà da aspettare ancora un po'! :-)

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    1. ciao Ariel! concordo, questo romanzo è molto bello; il primo piacque molto pure a me, come anche La ragazza delle perle :)

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  2. Ciao Angela :) Di quest'autrice apprezzo tantissimo la capacità di creare due storie ugualmente coinvolgenti, ma con livelli temporali diversi, all'interno dello stesso romanzo. Che peccato che l'autrice ci abbia lasciati così presto... chissà quante altre bellissime storie avrebbe potuto scrivere.

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    1. Lo penso spesso anch'io..., sicuramente ci avrebbe emozionato ancora con altre storie cosi coinvolgenti e piene di intrecci intriganti 😢

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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