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mercoledì 10 novembre 2021

Novità dalle Case Editrici - novembre 2021 -

 

Cari lettori, oggi vi presento alcune pubblicazioni di differenti case editrici; trovo siano interessanti e soprattutto abbracciano più generi letterari.


“Il killer del loto” di Marco De Fazi (Porto Seguro Editore, 246 pp) - THRILLER -

A Minneapolis, sulla sponda del fiume, viene rinvenuta una testa umana, recisa di netto. Nella sua bocca è stato inserito un fiore di loto e alla base del collo c’è il numero quattro tatuato. Il detective Clay Stone, con l’aiuto di Rabbit, un giovane tecnico forense, ha il compito di scoprire l’identità della vittima e quella dell’assassino. 
Il giorno seguente però, nel pieno delle indagini, viene ritrovata una seconda testa, sempre con un fiore di loto inserito in bocca e un tatuaggio con il numero tre sul collo.
Tra corse contro il tempo e oscure verità riemerse dal passato, Clay Stone si troverà nel mezzo di un macabro meccanismo ad orologeria che dovrà superare per riuscire a stanare il killer del loto.

“Storie di Donne: Miriam” di Aldo Lado (Edizioni AngeraFilm, 386 pp) - Romanzo storico -


Miriam è una ragazzina di nove anni che vive con il padre, il rabbino Belgas, e il fratello tredicenne Meir in una Gerusalemme lacerata da una guerra interna. 
L'arrivo dei Romani, che aveva fatto sperare nella pace, si trasforma in un assedio. Decidono di fuggire ma quando si credono in salvo, Miriam viene catturata dal generale Larcio Lepidio, resa schiava e portata a Roma. 
A contatto con la Corte Imperiale, in Miriam cresce il desiderio di cultura ma anche l'odio per Larcio Lepidio, responsabile delle sue disgrazie. 
Nove anni dopo, venduta ad un ricco speculatore di Pompei, il destino le riserberà una difficile storia d'amore, oltre al ritrovamento del fratello Meir, dato per morto. 
I due fratelli, nati entrambi liberi ed insofferenti al loro stato di schiavitù, verranno costretti alla fuga rischiando di morire. L'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. fa da catarsi.


“I re dell’Africa” di Giuseppe Resta (I Libri di Icaro, 280 pp) - NARRATIVA CONTEMPORANEA


Nello scenario di una terra del Sud Italia, le meticce stratificazioni di arti e culture pregiate nascondono un male sporco e oscuro che scorre torbido su e dentro le contrade martoriate dallo sfruttamento. 
L'antica cultura contadina della misura e del rispetto ha abdicato a un illimitato cinismo; lasciando dilagare la corruzione, il malaffare e l'inquinamento, ambientale e sociale, in un groviglio di illegalità diffusa. In questo romanzo, così come poi succede nella vita di ogni giorno, corrotti e corruttori non sembrano essere in grado di rendersi conto delle dannose conseguenze del loro agire scellerato. 
Questa indifferenza al male non li rende meno colpevoli e l'essere privi di senso di colpa si riverbererà soprattutto sui più indifesi.



“L’ultima ricamatrice” di Elena Pigozzi (Piemme, 176 pp)  Narrativa contemporanea

Appoggiata ai bordi del bosco, sulla via che dal paese va verso le montagne, c'è una piccola casa
solitaria: è qui che vivono le ricamatrici. 
Ora è rimasta Eufrasia a praticare l'arte di famiglia, tesse, cuce, ricama leggendo in ogni persona che le si rivolge i desideri più inconsci. 
Accanto a lei come prima alla bisnonna, alla nonna e alla madre, da sempre, il telaio di ciliegio, rocchetti, stoffe, spole e spilli. 
Eufrasia ha settant'anni e ha quasi smesso di lavorare, le mani curvate dall'artrite e la modernità in cui tutto è fatto in fretta le avevano fatto pensare di non servire più a nessuno. 
Ed è in quel momento che arriva Filomela, una ragazza giovane con il riso negli occhi oltre che sulle labbra, che le chiede di prepararle il corredo e di insegnarle a ricamare. 
A lei la'anziana racconta di una giovane vedova di guerra gentile ed esperta nel taglio e cucito, di una splendida e coraggiosa ragazza troppo bella per non attirare le malelingue di paese, di un amore delicato come il filo di lino e tanto sfortunato, e di un ricamo tessuto da generazioni, in cui ognuna di loro ha scritto un pezzo della propria esistenza, una scintilla luminosa nel buio del mondo.


“Segreto di madre” di Stefano Antonini (Astro Edizioni,  320 pp) Narrativa contemporanea


Un romanzo epistolare tratto da una storia vera, oggetto di laboratori nelle scuole di Bologna e dintorni, per educare all'affettività. 
Dopo aver perso la madre, un giovane docente di una scuola secondaria di Bologna decide di raccontare ai suoi studenti il segreto che la donna aveva conservato per anni: il suo primo, grande amore. Nell'appoggiare sulla cattedra la scatola contenente 124 lettere, scritte tra il 1951 e il 1952 dall'allora fidanzato della donna, il professore getta le basi per una discussione con i suoi studenti, che si ritrovano a confrontarsi su cosa loro avrebbero fatto in quella situazione e su quali condizioni si potesse generare un "per sempre Amore".

"L'idiota" di Fëdor Dostoevskij (Casa Editrice: Recitar Leggendo Audiolibri, tetto e tradotto da Claudio Carini, durata: 29h:49m, versione integrale). CLASSICO


L'idiota è incentrato su tre figure cardine: Rogòžin, che rappresenta l'eros, la passione, l'amore violento, il principe Myškin, il protagonista del romanzo, che rappresenta invece l'amore fraterno e disinteressato, l'amore platonico di impossibile realizzazione, e Nastàs'ja, la figura femminile centrale, la quale, in un punto cruciale del romanzo, dice: «Nell'amore astratto si finisce quasi sempre per amare sé stessi». 
Dostoevskij lascia che l'uomo e la vita stessa si raccontino nella loro enorme complessità e contraddittorietà: «L'uomo è un mistero, un mistero che bisogna risolvere, e se passerai tutta la vita a cercare di risolverlo, non dire che hai perso tempo; io studio questo mistero perché voglio essere un uomo».


"Tecnica di Riequilibrio Concentrico” di Fabio Bertagnolo  (Il Papavero Ed., 112 pp) - Benessere/ Salute/Medicina alternativa


Stiamo vivendo un momento contrassegnato da un profondo cambiamento epocale che ci richiede un grande combattimento, prima interiore, poi esteriore: nati e cresciuti in un mondo basato sul materialismo dobbiamo riacquistare la capacità di vedere con gli occhi del cuore. La mia nuova tecnica di Riequilibrio Concentrico è volta ad aiutarti e sostenerti in questo percorso. Passando dal corpo, dai chakra, dal campo aurico, aiuta a giungere al cuore di ogni persona per risvegliare, in noi stessi e negli altri, una dimensione nuova che ci porterà ad abbracciare il necessario cambiamento, l’unico che potrà condurci lungo il sentiero della felicità.


“Vivi davvero?” di Federico Galantini e Nikolai Tisci (Passione scrittore – Partner Mondadori, 120 pp) - Saggistica / Raccolta di pensieri e opinioni sull’attualità - 


La società, la libertà, le responsabilità della vita in rapporto con i cellulari, i social network, i “like”: sono questi alcuni degli argomenti trattati nell’opera. I due protagonisti, Federico Galantini e Nikolai Tisci, si pongono domande assolutamente attuali e condivisibili: come interagire con gli altri, soprattutto dopo una pandemia che ci costringe a isolarci; quanto è importante il ruolo genitoriale e quello dell’educazione nella vita di una persona; quanta libertà abbiamo nella società in cui viviamo; quanto siamo disposti a pagare per la visibilità sui social. 
In un mondo in cui la moneta di scambio è il “like”, i due giovani si interrogano sulle conseguenze dello sviluppo della tecnologia e sull’enorme spazio che ormai ha nella nostra vita, ma non solo. 
Gli autori, che non sembrano aver paura di dire ciò che pensano, aiutano il lettore a riflettere su interrogativi quasi esistenziali e lo guidano incoraggiandolo a sviluppare un proprio pensiero e a sostenerlo, soprattutto se diverso da quello che coloro scrivono.


mercoledì 13 ottobre 2021

Recensione: IO SONO LA BESTIA di Andrea Donaera



Una storia nera, cruda, dove a muovere ogni azione, parola, silenzio, emozione, è il dolore, quello più profondo, sordo, cupo, che parte da dentro, dalle viscere, e le infetta, le contamina, le riempie di veleno, fino a che questo fiele amaro non può che uscire fuori... e continuare a infettare, sporcare, far del male, come solo quella maledetta bestia, che è rannicchiata dentro di noi e che non muore mai davvero, sa fare.


IO SONO LA BESTIA
di Andrea Donaera


NN Edizioni
226 pp
Nessun genitore dovrebbe mai sopravvivere a un figlio; è ingiusto che una madre e un padre debbano sotterrare il proprio ragazzo di soli quindici anni e convivere col dolore della perdita e della tragedia fino all'ultimo giorno della loro vita, come un ergastolo al quale non ci si può sottrarre e che provoca un ferita che continuerà a suppurare nei giorni, nelle settimane, negli anni a venire.

Dal giorno della morte di Michele Trevi è passato ancora troppo poco perchè l'angoscia e il lutto che hanno investito la famiglia possano affievolirsi.

Ma se a riempire il cuore della mamma e della sorella (Arianna) sono principalmente il dolore e lo sgomento per questo figlio/fratello che - inspiegabilmente? - si è suicidato buttandosi dal settimo piano della loro casa, a tormentare il padre, Mimì, è principalmente la rabbia.

Domenico Trevi - conosciuto in paese come Mimì - si sta macerando nel dolore folle per questo figlio che s'è tolto la vita.
E perché se l'è tolta? A chi questo padre può attribuire una tale colpa così da potersi vendicare e sfogare la propria rabbia feroce?

Siamo in Puglia, in un paesino del Salento dominato dalla Sacra Corona Unita, di cui Mimì è un esponente di rilievo. Un boss, temutissimo perché crudele e spietato con i nemici (veri o presunti che siano).

E quando manda i propri scagnozzi per cercare di capire cosa o chi, nella cerchia di amicizie del povero Michele, possa aver causato un tale malessere in  lui da spingerlo al suicidio, alle orecchie dell'uomo giunge un nome: Nicole.

Pare che Michele suo si fosse preso una cotta per questa ragazzina, che le avesse regalato delle poesie d'amore - presumibilmente per dichiararsi - e che lei, Nicole, gli abbia riso in faccia, respingendolo.
E poi non è forse vero che le ultime parole del ragazzo, vergate su un foglio, siano state per lei, per la bella Nicole?

E allora trovatela, 'sta ragazzetta che ha osato schernire questo povero figlio che giace sotto terra mentre lei se ne va in giro impunita e felice!

"Da quando sei morto, veramente, qua è tutto un macello. Io mi sento una bestia in un macello."

Mimì vuole vendetta, così fa rapire la ragazzina e la rinchiude in un casale sperduto nella campagna salentina. 
In questa casa il boss è solito rinchiudere coloro che gli hanno fatto un torto e devono pagare l'affronto.

Che ne sarà di Nicole? Mimì ha intenzione di ucciderla?

Intanto, ella viene condotta in questo postaccio squallido e spoglio, in cui però non è sola: a sorvegliarla c'è il guardiano della casa, Veli (in realtà si chiama Emanuele), un ragazzo che è lì da più di novanta giorni e che, in questi mesi, ha visto portare dentro e poi sparire un sacco di gente...

Quando gli portano la piccola rapita, Veli è come stordito, confuso: che avrà fatto mai di male per meritare questa punizione da parte di Mimì? Che torto o danno gli ha procurato?

Nicole, a sua volta, è spaventata, non capisce cosa stia succedendo: davvero il boss la odia e l'ha fatta rapire, l'ha segregata perché, secondo lui, il figlio si è ammazzato per colpa del suo rifiuto? Ma siamo pazzi?? Sono cose che succedono solo nei film... O no?

Veli osserva in silenzio la compagna di prigionia: bella, innocente eppure, al contempo, forte e arrabbiata; pretende attenzioni, Nicole, fa domande e vuol sapere: chi è Veli e perché è lì? Cosa le farà Mimì? Veramente vuole ammazzarla?

Veli non sa che fare: ha già i suoi guai a cui pensare.
Questa ragazzetta viziata e chiacchierona è arrivata a dargli noia, a tormentarlo con le sue ciarle, a donargli una compagnia non richiesta e, in fondo, molesta.

Veli, chiuso in una cella fatta di luridi mattoni, costretto a mangiare ogni giorno würstel e mele, a fare i conti con frequenti dolori allo stomaco che gli sembra di avere le fiamme dentro, a dormire su un materasso pulcioso e lercio, è l'ombra di se stesso.
Eppure non ha dimenticato chi è e cosa ha vissuto prima di diventare una vittima di Domenico Trevi.
I ricordi affiorano in ogni momento (del resto, solo in quella "cella" 24 ore su 24, cos'altro può fare se non pensare, ricordare...?) e fanno un male cane, forse peggio del mal di stomaco.
È stato felice, un tempo. E innamorato. Pieno di speranze e progetti per il futuro, convinto che l'amore gli sarebbe bastato.
L'amore per e di Arianna.
Arianna Trevi. La sorella di Michele. La figlia di Mimì.

Che sciagura innamorarsi - ricambiato! - proprio della figlia del boss! Ma che potevano farci? Quando l'amore arriva e prende posto nel cuore, mica chiede il permesso: si insinua e punto, non ti resta che viverlo e farti travolgere. 
Nonostante gli ostacoli, le minacce.
Nonostante la natura dica no, non si può. Non si potrebbe ma si fa, dicevano Arianna e Veli, forti del loro sentimento puro.
Dicevano loro. Ma Mimì ha deciso altro, e così Arianna s'è ritrovata senza Veli e senza Michele.
Sola. in una casa che è sua ma che le è estranea, perché ormai non c'è più nessuno ad amarla, a tenerla in considerazione.

Suo padre non la vede; è la figlia sopravvissuta. Quella superflua. Il figlio importante non c'è più; morto lui, morti tutti.

"Che ormai c’è un vuoto, in quelle loro vite: non si riempie, quel vuoto, perché è il vuoto delle cose morte. E le cose morte non tornano. Restano morte. Vorrebbe urlare a suo padre che non solo Michele è morto: sono morti tutti, in quella casa. Sono morti e non torneranno. Sono morti, tutti. E non torneranno."

E la mamma? Peggio. La odia, sta figlia snaturata, sciagurata, portatrice di disgrazie e di peccato.
Che ci fai in quella casa, Nicole? Chiusa nella tua stanza, a che pensi? Ricordi le conversazioni con tuo fratello, le sue domande filosofiche e i suoi discorsi per enigmi.
E quella domanda incomprensibile: se avevi capito chi fosse la bestia.
E adesso che tutto è perduto, bruciato nell'incendio che ha fatto seguito alla morte di Michele, non serve neanche più chiederselo.

Ma Veli, come un animale in gabbia, lo sa chi è la bestia.
Ed è colpa sua se adesso lui è costretto a dividere la prigione e la solitudine con questa ragazzina che chiede, chiede, vuole rassicurazioni, che mostra i denti ma poi gli occhi lo supplicano: portami fuori di qui, aiutami a scappare.
Veli è tormentato: rivede in Nicole la sua ormai perduta Arianna, la sua freschezza, allegria, purezza, e vorrebbe poter promettere alla giovanissima prigioniera che non le succederà nulla di brutto.

"E vorrei pure dirti di non avere paura. Vorrei dirti che andrà tutto bene, che tutta questa cosa sarà solamente un ricordo di quelli brutti. Che tornerai a scuola e durante le assemblee di classe tutti ti chiederanno di raccontare quella storia di quando sei stata prigioniera della Sacra. Che un giorno, da qualche parte, in qualche tempo, saremo ubriachi e canteremo di nuovo i Nirvana. Che crescerai, e tanti uomini ti diranno che sei bellissima. Vorrei dirti che andrà così. Promettertelo."

Si può scappare dalle grinfie della Bestia?
Forse l'unica soluzione è lasciarsi infettare da essa, accogliere la bestia che dorme dentro di sé (dentro ognuno di noi) e lasciarla uscire fuori, feroce, arrabbiata, vendicativa.

Attraverso una narrazione corale, polifonica, l'Autore ci racconta una storia tragica, dura, intrisa di violenza - primitiva, brutale, bestiale, sanguinosa, che non guarda in faccia nessuno -, di amore - quello innocente e spensierato della gioventù, quello disperato di una madre privata dei figli, quello silenzioso di un quindicenne che riversa su fogli immacolati parole e pensieri e angosce, che lo divorano da dentro, come solo una bestia dai denti affilati sa fare (e lui lo sa chi è la bestia), o ancora quello non sano di un padre criminale -, di sentimenti di vendetta.

La scrittura di Donaera è tagliente, feroce, intensa e realistica nel linguaggio (elaborato nonostante la presenza del dialetto, del parlato), sa trascinare il lettore in un paesino in cui vige la soffocante tirannia dei mafiosi locali, che tiranneggiano e dominano impuniti; gli fa provare tutto il dolore - ferino, ancestrale - dei vari attori di questa oscura tragedia pugliese (alla quale ogni voce narrante dà la propria personale sfumatura), il disprezzo davanti alla spirale di soprusi e violenze; lo porta nella prigione con il povero Veli, ne sentiamo la rabbia impotente (scoppierà prima o poi?), la volontà e gli impulsi repressi nel silenzio della solitudine.

Viene automatico capire chi sia la bestia, ma in verità una domanda ci accompagna durante la lettura: c'è una bestia che riposa in ciascuno dei personaggi, anche in quelli apparentemente più innocenti?

Assolutamente consigliato; trovo sia un romanzo davvero bello, scritto benissimo, capace di rimestare nel lettore un turbine di emozioni, di fargliele sentire attaccate addosso anche dopo aver voltato l'ultima pagina.

lunedì 13 gennaio 2020

Recensione: IL LADRO DI GIORNI di Guido Lombardi (libro)



Un viaggio on the road da Nord a Sud, un'occasione importante (forse l'unica?) perché l'undicenne Salvo e suo padre Vincenzo si ritrovino e imparino a conoscersi. Un'avventura punteggiata da incontri inaspettati, deviazioni fuori programma e dai ricordi di un’infanzia ancora candida e piena di domande, che culmina con l’arrivo del misterioso “ladro di giorni”, colui che anni prima ha rubato a un padre del tempo prezioso da trascorrere col proprio figlio .



IL LADRO DI GIORNI
di Guido Lombardi


Ed. Feltrinelli
288 pp
16 euro
Salvo ha cinque anni quando, mentre è col padre Vincenzo al mare a fare tuffi dagli scogli, arrivano due signori grandi e grossi... e si portano via il genitore.
Non lo vedrà più per sei anni.
Dopo quell'estate che ha gli ha rubato il suo papà, a Salvo resta la sua dolce mamma, che però un brutto giorno, a causa di uno stato depressivo, arriva a fare un gesto terribile ed estremo: si toglie la vita... e Salvo è di nuovo solo.
Fortunatamente a prendersi cura di lui ci sono zia Anna (sorella della madre) e zio Eugenio, che lo prendono in casa con loro.

Salvo è un bambino attento, riflessivo, che scruta tutto e tutti, dai coetanei - il cugino Emidio (che è un po' tontolone e, secondo Salvo, "cretino"), i compagni di scuola, le amichette che gli piacciono - agli adulti - la mamma ,sempre stanca, triste, la paziente maestra Silvia, gli zii, l'istruttore di tuffi.

E a proposito di tuffi, se c'è una cosa che il bambino non ha mai dimenticato sono proprio i momenti che ha passato col padre a fare tuffi; da allora non ha mai smesso di farne, anche senza di lui, diventando sempre più bravo, fino al giorno in cui qualcosa in Salvo s'è interrotto, ha avuto un blocco ed ora non riesce più a tuffarsi.

Lui, il campione di tuffi con la paura di tuffarsi, ha capito alcune cose su come gira il mondo, nonostante sia poco più di un bimbo.
La prima è che gli adulti cercano sempre di fregarti, in un modo o nell'altro; fingono di sapere tutto (o comunque più dei bambini) ma quando Salvo fa domande che li mettono in difficoltà, promettono di rispondergli quando sarà più grande, solo che gli anni passano, lui è sei sempre troppo piccolo e le domande restano sospese e senza risposte.

"La verità è che ci sono un sacco di verità. Per questo non si capisce niente."

Anche suo padre Vincenzo ha fregato lui e la mamma: se n'è andato e non è più tornato. I grandi gli dicono che è in una scuola speciale dove ci sono un sacco di cose da imparare ma dalla quale non si può tornare a casa la sera. È solo un’altra bugia, dentro la quale galleggiano paroloni come “reato” e “processo”, che nessuno si premura di spiegargli, raccontando semplicemente la verità.

La vita tranquilla di questo ragazzino barese trapiantato al Nord viene sconvolta dall'arrivo improvviso del padre: Vincenzo è uscito di prigione, ha raggiunto il figlio dagli zii in Trentino e vuole che l’accompagni fino a Bari, dove ha una missione da compiere.

I due hanno a disposizione quattro giorni di tempo per attraversare l’Italia e imparare a conoscersi, provando a recuperare almeno una parte di quegli anni persi.

"Avevo detto: “Pa’ ”. Era da tanto tempo che non lo chiamavo più così. Un po’ è come con la parola “palafitta”, che non la usi perché non ti serve: io non potevo dire “papà” perché lui non c’era. Mi ci ero abituato e non ne avevo più bisogno, invece quella mi era uscita da sola".

Quattro giorni: un tempo enorme per Salvo, che non vuole partire su quella vecchia auto scassata con quell’uomo pieno di strani tatuaggi che fa cose di nascosto, come se avesse un segreto. Un uomo che è sì suo padre, ma che è cambiato moltissimo (a cominciare dall'aspetto fisico), diventando, in sei anni, un estraneo, e di lui ci sono ricordi che si perdono nel tempo e che al piccolo Salvo paiono appartenere quasi a un'altra vita.

Ma anche per Vincenzo suo figlio è un'incognita; tende, delle volte, a trattarlo come se avesse ancora cinque anni e quasi si meraviglia nel constatare come Salvo sia cresciuto tanto in sua assenza.
Entrambi devono sfruttare bene questi pochi giorni per trovare insieme il coraggio di tuffarsi nel vuoto e tornare a conoscersi e ad amarsi.

Non è facile per nessuno dei due: Salvo capisce che il padre vuole andare a Bari per sistemare una faccenda e lui capisce che non si tratta di una "buona faccenda", il che lo spaventa; ma è in particolare una la domanda che più martella nella testa del ragazzino: papà è tornato a prenderlo perché davvero gli vuole bene? Sul serio gli sono mancati lui e la mamma? Il dubbio che la propria presenza sia indispensabile solamente per tornargli utile nei suoi loschi affari, turba Salvo...

"Ma io non l’ho ancora capito se è tornato per stare con me veramente o per qualche altro motivo che sa solo lui. Vorrei qualcuno che mi vuole bene per come sono, pure se non faccio niente, giusto o sbagliato che sia. Com’era con mamma."

A sua volta, Vincenzo deve confrontarsi con l'ostilità di questo figlio che lo guarda con un'espressione perplessa, un po' delusa, e soprattutto piena di interrogativi, ai quali non sempre è facile rispondere, e lui è un maestro nel procrastinare, nel rimandare a dopo spiegazioni e decisioni.
Tutto è secondario ai suoi interessi personali.

Ritrovarsi di nuovo figlio di un padre che non vedeva ormai da 6 anni, che non è stato con lui quando ne ha avuto bisogno, non l'ha consolato nei momenti tristi e con cui non ha riso assieme quando era felice, confonde Salvo, che all'inizio fa logicamente fatica a riconoscere dentro di sé i giusti sentimenti verso il proprio genitore. Non solo, ma oltre all'atroce dubbio se il padre gli voglia o no sinceramente bene, si aggiunge la paura verso quest'uomo colorato come un pirata, che Salvo trova incattivito, più duro e nervoso, ed infatti cerca di non farlo arrabbiare per non buscarsi qualche ceffone, anche se poi, come capita ai ragazzini, è inevitabile che combini qualche marachella, generando malumori e sgridate da parte di Vincenzo.

Vincenzo, che da piccolo chiamavano - a ragione! - Vincenzino Passaguai, e di guai non ha mai smesso di combinarne, anzi crescendo s'è specializzato in attività criminali.
Vincenzo, che sa bene quanto la presenza di suo figlio accanto a sé costituisca una sorta di "lasciapassare", come se l'uomo diventasse, ad occhi estranei, meno pericoloso per il solo fatto di andarsene in giro con un undicenne.

"adesso vedevo tutto chiaro: avevi ragione, papà, hai fatto bene a portarti dietro tuo figlio, se c’è Salvo i poliziotti ti lasciano andare. E tu non devi sparare a nessuno. “Avevi ragione… sono meglio di una pistola.”

E questo undicenne, nel suo viaggio avventuroso col padre ladro e armato di una pistola vera, ne vedrà delle belle e si renderà conto, di volta in volta, di come questo suo genitore sia sempre il solito, pronto a prenderlo in giro e a mentire per i propri egoistici interessi.

Salvo è poco più che un bambino, legittimamente bisognoso di affetto, protezione, cura, eppure non di rado ci sembra il più maturo dei due, e tutte le volte che, riferendosi al padre, lo chiama Vincenzino, avvertiamo l'innocente tenerezza che prova verso quest'adulto scapestrato e incosciente - che raramente ride, regalando piuttosto mezzi sorrisi e, al massimo, mezze risate - cui sente comunque di voler bene.

L'Autore ha adottato in modo convincente il linguaggio, gli schemi mentali, gli stati d'animo del giovanissimo narratore e protagonista, così da prestare al lettore gli "occhiali" adatti per leggere le sue avventure attraverso i suoi stessi occhi, il suo punto di vista: quello di un figlio che la vita ha costretto a barcamenarsi in un mondo di adulti che fanno scelte al posto suo e pretendono di non dover dare spiegazioni, perché Salvo è solo un ragazzetto e deve obbedire ai "grandi" senza far troppe domande.

Ma Salvo è intelligente, sensibile, intuitivo, testardo, non si accontenta dei "perché è così e basta", "quando sarai grande te lo spiegherò", "tu sei un bambino e fai come dico io": Salvo cerca di mettere insieme i pezzi, fa domande spontanee e azzeccate che inchiodano gli adulti e ne affondano l'arroganza (del padre in primis), vuol sapere i come e i perché, vuol essere coinvolto in prima persona in tutto ciò che in effetti lo riguarda molto da vicino.

Le riflessioni che pullulano nella testolina del giovane protagonista sono un mix di saggezza preadolescenziale condite con un pizzico di ironia.

"I grandi fanno sempre così, ti mettono la mano davanti agli occhi durante i film di paura, sennò poi fai i brutti sogni. Non lo sanno che così è peggio, perché uno s’immagina le peggio cose. "
"Quando provo a descrivere quello che c’ho dentro, mi sembra sempre una cosa oscura e confusa e non trovo mai le parole adatte. È più facile disegnarla. Me l’immagino come un vortice di acqua nera, anzi tanti vortici, come le rapide di un fiume in piena, tipo quello seppellito sotto terra che ci stava per seppellire tutti. "

Tra inseguimenti a perdifiato, "piccoli furti", incontri con personaggi bizzarri, Salvo comprende pian piano chi sta cercando suo padre: l'uomo che ha rubato loro giorni, settimane e anni, facendo in modo che i due si separassero e si perdessero sei anni di vita insieme.
Vincenzo ha quindi intenzione di vendicarsi di chi gli ha fatto del male? E' ancora lo stesso delinquentello arrestato e incarcerato sei anni prima? Stare lontano dal figlio non lo ha cambiato per nulla?

"Il ladro di giorni" è un romanzo di formazione che narra un'avventura on the road tenera, epica e coinvolgente, vista attraverso lo sguardo innocente e vispo di un ragazzino che scoprirà in sé il desiderio di riavere indietro quel padre che gli era stato tolto, e anche se spesso i ruoli di padre e figlio si invertono, i due avranno la preziosa opportunità di scoprirsi e apprezzarsi reciprocamente, imparando tanto l'uno dall'altro.

Mi è piaciuto per il ritmo vivace, la narrazione resa molto scorrevole dalla prospettiva fresca e ironica del ragazzino protagonista, che nel corso del suo viaggio ha modo di evolversi e crescere, raggiungendo importanti consapevolezze; ben caratterizzato anche il personaggio di Vincenzo.

Ora non mi resta che attendere il film, diretto sempre da Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Augusto Zazzaro; dal 6 febbraio al cinema.
Vi lascio il trailer:



giovedì 4 luglio 2019

Le mie letture: bilancio di metà anno 2019



E anche in questo mese del 2019 mi accingo a tirare un bilancio delle mie letture di metà anno!


NARRATIVA CONTEMPORANEA

L'amore travolgente e sensuale che Rebecca Connell racconta in L'ARTE DI DIRSI ADDIO (3,5/5); Williams ci presenta il suo STONER quale "eroe silenzioso", straordinario nel suo essere così "normale", comune eppure speciale (5/5); normale e straordinario formano il binomio giusto anche in CANTO DELLA PIANURA di Haruf, col suo ritratto genuino e realistico di un'umanità varia e indimenticabile (5/5); Offutt in COUNTRY DARK ci narra una storia dura e drammatica che appassiona e che illumina i lati più nascosti e oscuri del sogno americano (5/5); divertente e ironico come sempre Muzzopappa con la sua HEIDI (3,8/5); sincero e profondo il DIARIO DI UN DOLORE di C.S.. Lewis (4/5); UN PALLIDO ORIZZONTE DI COLLINE di Kazuo Ishiguro è un racconto poetico e lieve, con protagoniste donne irrisolte e tormentate (4/5); Laura Fusconi nel suo VOLO DI PAGLIA ci racconta una storia di dolore che vede coinvolti in prima linea bambini innocenti costretti a dire addio troppo presto alla propria infanzia (4,5/5); un'undicenne alla disperata ricerca del proprio padre è la protagonista di SEI COME SEI di M. Mazzucco (3,5/5); la guerra separa famiglie, creando dolore e segreti, ci racconta la Harmel in FINCHE' LE STELLE SARANNO IN CIELO (4/5); asciutto ed essenziale il ritratto che del proprio padre ci ha lasciato Annie Ernaux in IL POSTO (3,8/5); R. Gary mantiene in EDUCAZIONE EUROPEA la propria scrittura asciutta e lo stile leggero nel descrivere con vivacità e realismo il periodo e le vicende legate alla guerra (3,8/5); LA CASA DI VETRO di Mawer rivela le contraddizioni, i tradimenti e i drammi di un gruppo di persone travolte dalla guerra (3,5/5); malinconico è il ricordo che G. Swift ci dà di UN GIORNO DI FESTA, memorie d'amore e perdita che fanno sentire la loro suggestione dopo tanti anni (3,8/5);  storie di periferia romana, di delusioni e voglia di riscatto, sono quelle raccontate nell'esordio letterario di Marco Bocci in A TOR BELLA MONACA NON PIOVE MAI (3,8/5); BELLA MIA di Donatella Di Pietrantonio si sofferma sul trauma vissuto da chi è sopravvissuto al terremoto de L'Aquila del 2009 (4/5); Covacich ci dice DI CHI E' QUESTO CUORE attraverso frammenti di storie, di pensieri e punti di vista circa il vivere quotidiano (4/5); una storia delicata e forte insieme, in cui la protagonista, tra macerie e calcinacci materiali e interiori, deve imparare a dire ADDIO FANTASMI (4,5/5); la vita scriteriata de IL FASCIOCOMUNISTA Accio Benassi (2/5).

In questa sezione, le letture belle sono davvero molte, capaci di farmi sorridere, emozionare, riflettere, e per citarne alcune, dico Volo di paglia, Canto della pianura, Stoner, Addio fantasmi, ma tra tutte mi sento di dare il 1° posto a un libro che ho scoperto "da sola" e che mi ha fatto piacere conoscere:

RECENSIONE

LIBRI LETTI: 19

THRILLER

La protagonista di SEGRETI SEPOLTI di L. Unger scopre che la propria vita finora è stata un cumulo di bugie (3,8/5); magnetica e surreale la storia, ricca di suspense, narrata in LISSY da L. D'Andrea (4/5); con quali CATTIVE COMPAGNIE si è invischiato il marito di Kate Grey, che da un anno è vedova inconsolabile? (R. Newman, 3/5); K. Zan ci lascia entrare nell'incubo vissuto da ragazze rapite e sul DOPO, una volta uscite (3/5): in LA CULLA BUIA Sophie Hannah affronta un argomento spinoso, quello delle morti in culla (3/5); emozionante ELLIE ALL'IMPROVVISO in cui L. Jewell tratta il doloroso tema di un'adolescente scomparsa in circostanze misteriose e di una madre distrutta che, da quella tragica sparizione, non s'è mai ripresa (5/5); A. Grassi con le sue SCARPE SCARLATTE ci immerge in un intrigo fatto di hackers, associazioni contro la violenza sulle donne e traffico di rifiuti (4/5).

Per la tensione sempre alta e le emozioni vivide trasmessemi, dichiaro che... the winner is:


RECENSIONE
LIBRI LETTI: 7.



NOIR/POLIZIESCO/GIALLO

miglior libro in questa categoria
Un caso complesso e spinoso aspetta l'ispettore Traversa ad Acireale, in QUATTORDICI SPINE di R. Russo (4/5); LO SCANDALO MODIGLIANI di Follett è una piacevole "caccia al tesoro" collocata nel mondo dell'arte (2,8/5); De Giovanni ci fa conoscere LE PAROLE DI SARA, noir con una protagonista femminile tanto caparbia quanto sola (4/5); scorbutico, "cannaiolo", sempre di cattivo umore, sarcastico e manesco, ma anche molto bravo nel risolvere i casi più difficili; non si può non amare Rocco Schiavone in PISTA NERA di a. Manzini (5/5); APPUNTAMENTO ALL'OBITORIO, del mio concittadino M. Valente, si è rivelato un giallo appassionante che ruota attorno ad un inspiegabile omicidio che nasconde fitti collegamenti con il mondo militare (4/5); è un poliziesco tinto di noir scritto con una penna magistrale LA PIETRA DI LUNA di Wilkie Collins, che con una narrazione fluente e minuziosa ci descrive un'Inghilterra in Età Vittoriana che si muove tra l'ironico e il melanconico (4,5/5); la magia misteriosa del  Salento si mescola con i lati più oscuri dell'animo umano in PIZZICA AMARA di G. Genisi (4,5/5).

LIBRI LETTI: 7.

NARRATIVA FANTASTICA


Nel mondo fantastico de LA PRINCIPESSA DEGLI ELFI di L. Oliviero il Bene è sempre in lotta contro il Male (3,5/5); LASCIA DIRE ALLE OMBRE di Jess Kidd mi ha incantata con la sua
atmosfera mystery e una storia nera e "magicamente surreale", sovrannaturale eppure tanto umana, che porta allo scoperto ciò che si nasconde nel cuore dell'uomo (5/5); altrettanto piacevole è stata la lettura del fantastico ed enigmatico mondo creato dalla penna di J. Carroll in IL PAESE DELLE PAZZE RISATE, che infatti si prende l'oro (5/5); SC E LA MALEDIZIONE DEL TERZO OCCHIO è l'articolato mondo magico creato da Emanuela Molaschi (2,8/5); amore e licantropia sono gli ingredienti fondamentali di WOLVES COAST di O. Calcagnile (3,5/5); fantasia e realtà sono il mix alla base di DEVORA di F. Buso che, partendo dalla "maledizione dei Templari", narra le esistenze avventurose di due donne eccezionali (4/5); in questa categoria inserisco anche PSICONAUTA di M. Degano, che ci catapulta in un prossimo futuro in cui si sperimentano i poteri della mente umana (3,5/5).

LIBRI LETTI: 7.


RACCOLTE/RACCONTI

LE STREGHE DI ATRIPALDA (T. Lorenzo) sono 14 racconti sullo sport che mettono in luce le
RECENSIONE
passioni e i sentimenti, le speranze e le delusioni, le sconfitte e le vittorie di persone "normali" (3,8/5); 500  CHICCHE DI RISO sono 500 battute scherzose con cui A. Pagani diverte e intrattiene piacevolmente il lettore col suo sano umorismo (3,5/5); in FERMO! CHE LA SCIMMIA SPARA. D. Cintolesi trascina i suoi lettori in storie di violenza, mescolando pulp, horror, noir, conditi con una vena di "macabra ironia" (3,8/5); Imma Pontecorvo attraverso NICO E IL FANTASTICO MONDO DEL MARE ci ricorda che tutti abbiamo delle paure e per affrontarle a volte serve la motivazione giusta (3,5/5); Silvia Del Lorenzis condivide con i lettori pensieri e riflessioni IN EQUILIBRIO SUI BORDI DELL'ANIMA (3,8/5).

LIBRI LETTI: 5.


ROMANZO DI FORMAZIONE

LA BANDA DEGLI SFIGATI di A. Tufano ci insegna ad andare oltre i pregiudizi perseguendo ideali di giustizia e solidarietà (3,5/5);  un'estate particolare è quella di una ragazzina impegnata a barcamenarsi tra i propri piccoli problemi e quelli, più grandi, degli adulti (TINA di A. Torino, 4/5); Galiano ci emoziona con le vicende di Gioia, adolescente "intraducibile" e protagonista di EPPURE CADIAMO FELICI (4,5/5).

LIBRI LETTI: 3.



NARRATIVA ROMANTICA

L'amore è un folle, folle sentimento: parola di STORIA DI UNA SFIGATA QUALSIASI di V. Alvisi (3/5); meno godibili del previsto le strambe  DISAVVENTURE DI MARGARET di C. Schine (2,5/5); UNA NOTA NEL CUORE di I. Mossa punta sul connubio magico tra una dolce storia d'amore e il potere della musica (3/5).

LIBRI LETTI: 3.

FICTION STORICA


Un giovanotto vanesio e volubile stringe un patto singolare con un anziano, che gli chiede di abbandonarsi ai piaceri della vita (IL TESCHIO E L'USIGNOLO, M. Irwin, 3,5/5); suggestivo il ritratto che ci dà Simone Censi di Mastro Titta ne IL GARZONE DEL BOIA (4/5).

LIBRI LETTI: 2.



SAGGISTICA

Breve ma interessante saggio di Paolo Jachia, che ripercorre in maniera cronologica la carriera di
CLAUDIO BAGLIONI. UN CANTAUTORE DEI GIORNI NOSTRI 1967-2018, analizzandone i testi più significativi (4,8/5); non mi ha convinto al 100% TERRONI di Pino Aprile sulla questione del Meridione quale vittima degli invasori venuti dal Nord (a cominciare dai Savoia nel 1861, 2/5)

LIBRI LETTI: 2.



AUTOBIOGRAFIA

BUIO E LUCE. Alzate gli occhi al cielo di Fabio Salvatore testimonia di come nella sofferenza si possa riscoprire la forza della fede (4/5); commuove e tocca profondamente la testimonianza di un sopravvissuto all'Olocausto, il BAMBINO N. 30529, Felix Weinberg (4/5).

LIBRI LETTI: 2.


NARRATIVA DISTOPICA

L'inquietante società maschilista immaginata dalla Atwood in IL RACCONTO DELL'ANCELLA mette i brividi (3,8/5).

LIBRI LETTI: 1.

Totale pagine lette da gennaio a giugno: 14511 (circa)
Totale libri letti da gennaio a giugno: 58

lunedì 28 gennaio 2019

Recensione: UN GIORNO DI FESTA di Graham Swift (RC2019)



Una vecchia e famosa scrittrice si guarda indietro, tornando con la memoria ad un giorno specifico - il 30 maggio 1924, giorno della Festa della Mamma - per raccontare "una storia d'amore" sensuale, breve, proibita, che le resterà impressa negli anni in ogni particolare, come un dolce segreto da custodire gelosamente.



UN GIORNO DI FESTA
di Graham Swift



Ed. Neri Pozza
139 pp
Questo lungo racconto di Graham Swift si concentra sostanzialmente su ciò che accade nell'arco di un'unica giornata alla protagonista, Jane Fairchild, che all'epoca dei fatti aveva 22 anni ed era una giovane cameriera inglese a servizio presso una famiglia benestante dell'alta borghesia inglese, i Niven.

Siamo in Inghilterra nel 1924, è il Mothering Sunday, la Festa della Mamma, e se l'incubo della prima guerra mondiale è alle spalle, lo spettro della prossima tra pochissimi anni comincerà ad affacciarsi.
Ma non pensiamoci oggi: è una così bella domenica di fine marzo, il sole splende, l'aria piacevole è arricchita dal profumo dei fiori e dal cinguettio degli uccelli; il giorno perfetto per ricordarsi che siamo vivi nonostante il cuore abbia gravi lutti da piangere.
Sì perchè sono tante le famiglie che hanno perso qualcuno - un figlio, un fratello... - nel conflitto, ma oggi non bisogna fare pensieri tristi!!
E' una ricorrenza speciale da festeggiare in allegria; consuetudine vuole che si facciano visite di cortesia, picnic all’aperto e inviti a pranzo in compagnia di amici e familiari. Un rituale in realtà che si sta un po' perdendo ma che i Niven e gli Sheringham, due delle famiglie più in vista del Berkshire, si tengono ben stretto, come se appartenessero ormai a un’unica famiglia, accomunati dal dolore di aver perso dei giovani figli in guerra.
Su invito degli Hobday, un altro illustre casato delle verdi contee che circondano Londra, decidono di vedersi a pranzo per brindare e parlare dell’evento ormai imminente e fonte di gioia: le nozze tra Paul, il giovane rampollo degli Sheringham (scampato alla guerra), ed Emma Hobday.

Ed in questa giornata di festa, i ricchi signori si mostrano oltremodo generosi con la servitù, lasciandola libera di godersi anch'essa questo giorno libero come meglio desidera;  così, i domestici delle tre famiglie approfittano per trascorrere del tempo con i propri cari.

L'unica che non ha una famiglia alla quale tornare è lei, Jane Fairchild; perchè Jane è un'orfana, una trovatella, non sa neppure chi sia sua madre, quindi per lei il Mothering Sunday è un giorno come un altro.
Il buon Mr Niven le regala mezza corona e le dice che può fare ciò che le pare in quella giornata tutta per sè e la bella ragazza già immagina cosa farà: trascorrere la domenica di festa su una panchina in giardino, tra il ronzio dei fuchi e il profumo della magnolia già carica di boccioli, e con un libro di Joseph Conrad a farle compagnia.

Ma quella mattina in casa Niven squilla il telefono.
Come ogni volta, la domestica si affretta all’apparecchio e il suo cuore fa un volo acrobatico  nel riconosce la voce all’altro capo del telefono: è Paul Sheringham, il giovanotto che tra due settimane convolerà a giuste nozze (Jane ben immagina che sia un matrimonio combinato, che accrescerà il prestigio degli Sheringham, oltre alle finanze) che la invita per la prima volta a casa sua.

I due, infatti, sono amanti da ben sette anni, quindi da poco tempo dopo che la cameriera è andata a lavorare dai Niven (aveva solo 14 anni quando fu assunta).
Vivono la loro relazione clandestina con gioia e senza alcun pudore, ovviamente stando molto attenti a non farsi scoprire e a non dare scandalo.

Jane parla di questa particolare storia d'amore come qualcosa che l'ha fatta star bene, che l'ha resa felice, facendola sentire importante per qualcuno e togliendola, almeno in parte, dal bozzolo dell'invisibilità.

"Amante segreta. Amica segreta. Era stato lui a dirglielo, una volta: «Siamo amici, Jay». Lo aveva fatto a mo’ di annuncio, e lei si era sentita girare la testa. Nessuno l’aveva mai chiamata così, e con tanta decisione, come se lui non avesse altri amici, e avesse appena scoperto quanto fosse bello averne uno. E come se lei dovesse tenere per sé quella rivelazione così inusitata. Si era sentita leggera come una piuma. Aveva diciassette anni. (...) Dunque, erano veramente amanti? C’era stata una tale, solenne intensità nelle loro sperimentazioni, una tale consapevolezza di fare qualcosa di sbagliato (con il mondo in lutto intorno a loro), da richiedere una forma di leggerezza che agisse da compensazione: il riso. A volte era quasi sembrato che far ridere l’altro fosse il vero scopo dei loro incontri: un obiettivo molto pericoloso, quando ad accompagnarlo c’era la necessità assoluta di non farsi scoprire."


Quella telefonata apre alla bella domestica la possibilità di passare un Mothering Sunday in compagnia di quest'uomo che è stato il suo primo amante e le (poche) ore poi trascorse con lui faranno di quel giorno di festa del 1924 una data incancellabile nel ricordo di Jane, che negli anni a venire andrà sempre lì con la memoria, a quel dì speciale cominciato nella luce più pura e terminato nel buio di un’oscura notte della vita e dell’anima.

Una giornata tranquilla e illuminata da un sole che scalda ossa e cuore si trasforma, in pochi attimi, in una tragedia privata, intima, personale e famigliare, e nella mente dell'intelligente piccola Fairchild, col tempo, diventerà il momento in cui il suo destino ha preso una determinata piega.

La Jane adulta, ormai quasi centenaria, è una scrittrice affermata, con all'attivo molti romanzi di successo; è una donna colta, arguta, dotata di grande acume e spirito critico, oltre che di umorismo e capacità di sorridere anche di ciò che potrebbe, a buon diritto, rattristarla.

Jane ci racconta, attraverso vivaci flashback che si alternano al racconto ironico e disincantato del presente, la sua vita, anzitutto cosa accadde quel giorno del 30 maggio, ma anche il dopo.

Jane era una giovane donna disinibita, libera, una sorta di femminista convinta senza saperlo, una ragazza cresciuta in orfanotrofio che anelava a non restare anonima e ignorante, e che ha fatto della propria passione per i libri e la lettura il perno della propria esistenza.
E' sola al mondo, Jane, ha soltanto il suo modesto lavoro alle dipendenze di gente ricca che si ritiene alquanto generosa e paziente con questa servitù capricciosa; e lei "approfitta" di questa generosità per crescere, per acquisire consapevolezza di se stessa, delle proprie attitudini, e così un po' alla volta riesce ad avere accesso ai libri della biblioteca dei suoi padroni e a tuffarsi tra le pagine di quei volumi che costantemente spolvera, leggendo appassionanti storie di avventura, fino ad incrociare il suo unico vero amore letterario, il già menzionato Joseph Conrad.

Jane ama Paul, anche se non ci svela i suoi sentimenti in modo esplicito, però lo comprendiamo dalla gioia che le dà semplicemente essere con lui, farlo sorridere, sentirsi chiamare amica e trattata da tale, restare in silenzio a guardarlo mentre, con studiata grazia e lentezza, l'uomo si riveste per recarsi all'appuntamento con Emma; certo, l'idea che lui sia fidanzato, che a breve sposi un'altra donna e che questo possa costituire un impedimento per continuare a vedersi, non la rende felice, ma Jane non si lamenta, non fa recriminazioni, non piagnucola come una sciocca femminuccia sedotta e abbandonata; quanto ad abbandoni è esperta dalla nascita, ahilei, e per il resto, non è una debole, una sciocchina senza sale in zucca e con la lacrima facile; per quanto giovanissima, nel suo piccolo Jane sembra aver capito "come va il mondo", chi è lei, da che parte sta rispetto agli "altri" (i Niven, Sheringham...) e questa presa di coscienza la rende libera.
Anche libera di gironzolare nella grande casa di Paul (che, dopo i momenti di intimità, la lascia sola nella propria dimora per andare dalla fidanzata che lo aspetta), di fermarsi a guardare le orchidee candide sul tavolo, le cornici sui mobili, i quadri appesi al muro e i libri in biblioteca.
Una "scena", questa di Jane che gira nuda per casa, che forse è la più emblematica del libro e che non possiamo non immaginarci e sorriderne, restando stupiti davanti all'innocente sfacciataggine di questa giovane, che si gode questi sprazzi nascosti di libertà totale prima della tragedia finale, che scoprirà pochissimo tempo dopo, tornando a casa.

“Siamo solo materia combustibile. Nasciamo per bruciare, alcuni più rapidamente di altri. Ed esistono diversi tipi di combustione. Ma non bruciare affatto, non prendere mai fuoco, sarebbe il massimo della tristezza, non trova?”

E l'esistenza di Jane Fairchild è così: un piccolo grande fuoco che  non smette di ardere, perchè la passione per la vita e ciò che le riserva alimenta la sua anima, la divora e la porterà ad ottenere tanti successi, a maturare ambizioni che mai avrebbe creduto fossero alla portata di una Cenerentola come lei.

"Un giorno di festa" è un romanzo breve incentrato, come il titolo stesso suggerisce, sul racconto di quella giornata collocata nel passato, che assume ora caratteri voluttuosi ed intimi ora di ineluttabile e privata tragicità, per poi spostarsi nel presente della ormai anziana protagonista; questa lettura veloce ma intensa mi ha colpita non tanto per la storia in sè quanto per il suo personaggio principale, questa giovane dallo spirito indipendente, e per lo stile dell'Autore, che sa sapientemente usare ogni parola, ogni frase concisa ma significativa, ogni dettaglio - anche quello più descrittivo che potrebbe sembrare irrilevante - per inserirli in un'unica cornice dai contorni sensuali, languidi; ci sembra di sentire il calore dello stesso sole che illumina a giorno la camera in cui i due amanti godono della reciproca compagnia; ci sembra di essere nudi come Jane mentre scorrazziamo indisturbati in una casa che non è la nostra, percorsi dal brivido del proibito; e proviamo anche noi quell'indefinita nostalgia ripensando a quel che è stato in quel Mothering Sunday e che resterà celato nella mente e nel cuore di Jane per sempre.

Un gioiellino da non sottovalutare.

mercoledì 2 novembre 2016

ZOO BOOK TAG



Cari lettori che amate i booktag!!
Ne ho trovato un altro molto carino sul blog "Happy Red Book" di Lady Debora.

Come sempre, se vi piace, lasciatemi pure le vostre risposte o i link dell'eventuale post sul vostro eventuale blog, e verrò a leggervi ^_^



1 ELEFANTE: un libro enorme e pesante, tanto pesante che faticate a reggerlo fra le mani.

Ma... tipo un'enciclopdia? No perchè difficilmente me la metto in borsa, eh!
Battute a parte, non ho mai letto libri (esclusi quelli scolastici/universitari) talmente grossi da essere scomodi da reggere, però attualmente sto leggendo A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di Grossman che con le sue 50 pp mi riempie la borsa.

2 VOLPE: un libro con un personaggio geniale.

IL CONTE DI MONTECRISTO di Dumas. perchè Edmond Dantes è geniale, ma non solo: è carismatico, colto, pieno di fascino... Un personaggio letterario che amo moltissimo e che ha dimostrato genialità e pazienza nell'organizzare la propria vendetta.

3 TARTARUGA: un libro con cui hai fatto fatica a ingranare ma che poi ti è piaciuto.

IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Tolkien: lo so che è un capolavoro, ma io ho faticato a terminarlo perchè la narrazione, con le sue tante (troppe...) descrizioni mi distraevano; però una volta ingranata la marcia, ho proceduto più speditamente e anzi, arrivata all'ultima pagina, ho pensato che Frodo, Aragorn e tutto gli altri un po' mi sarebbero mancati

4 CANE: un libro che parla di fedeltà.

IL GATTO CHE AGGIUSTAVA I CUORI di R. Wells: tanta tenerezza per questo gatto che, a differenza di ciò che si dice sulla razza felina, resta fedele ai suoi tanti padroncini temporanei per portar loro serenità.

5 LUCERTOLA: un libro da leggere sotto l'ombrellone.

Cosa c'è di meglio di un giallo DOC, tipo "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie?

6 PINGUINO: un libro da leggere sotto la neve.

"Pagine d'amore" di Karen Kingsbury: vi scalda il cuore con la sua dolcezza e i suoi buoni sentimenti.

7 SOGLIOLA: un libro ultra sottile.

HEY MONDO, ESISTO ANCHE IO di Viviana Rizzo: è una raccolta di pensieri e aforismi di una mia giovane amica che ama scrivere; breve ma significativa!

8 LEONE: un libro che parla di forza.

L'AMORE GRAFFIA IL MONDO di U. Riccarelli: la sua protagonista, Signorina, è un esempio donna forte, determinata, pronta a combattere per la felicità sua e dei suoi cari.

9 LUPO: un libro che parla di solitudine.

RIFLESSI IN SOLITUDINE di F. Voi: penso a questa piccola raccolta di poesie che ha come tema proprio la solitudine e tutti i diversi stati d'animo ad essa collegati.

10 CAVALLO: un libro ambientato in un ranch o che parli di cow-boy.

IL SAPORE DEL PROIBITO di C.B.C.: è l'unico romanzo con queste caratteristiche che mi è venuto in mente, perchè ambientato in una fattoria.

11 PICCIONI: un libro che parla d'amore.
Eh quanti ce ne sono! Però cito IL PRIMO ULTIMO BACIO di A. Harris: una storia d'amore dolce, commovente, forte.

12 CAMALEONTE: un libro con un personaggio un po' sfigato che cerca di mimetizzarsi con la massa.
NOI SIAMO INFINITO di S. Chbosky. Charlie non è propriamente sfigato; è solo un po' timido e imbranatino, ma fa tanta simpatia!!

13 SQUALO: un libro pauroso.

Io non leggo libri paurosi perchè sono IO paurosissima, ma un horror che ho apprezzato è stato LE TREDICI di Susie Moloney.

14 DELFINO: un libro che parla di mare o ambientato negli abissi.
Beh, non ho dubbi: OCEANO MARE di Baricco. Il mare è il protagonista di questo libro.

15 PAPPAGALLO: un libro con un personaggio petulante e che vi ha dato un po' sui nervi.
Pereira, col suo ripetere in modo ossessivo "sostiene Pererira". >_<

16 ORNITORINCO: un libro strano.

Volevo passare e non rispondere perchè "strano" è un aggettivo che può voler dire tutto o niente, ma poi sbirciando nella lista di libri recensiti, mi è balzato agli occhi un libro che, appena terminato, mi ha lasciata insoddisfatta, ha provocato in me una smorfia e mi ha fatto pensare: e quindi? L'INFILTRATO di K. Slaughter.

17 CERBIATTO: un libro che parla di orfani
Mi viene subito in mente LA BAMBINA NUMERO 8 di K. van Alkemade, che parla di orfani purtroppo non trattati benissimo...

18 PESCE PAGLIACCIO: un libro divertente.
Con la Kinsella andate sul sicuro! Ma anche con i libri su Bridget Jones.

19 SAN BERNARDO: un libro che parla di un salvataggio.
INFINITO+1 di A. Harmon: non mi vengono in mente salvataggi in senso letterale, così ho pensato ad un sa a Finn Clyde, che salva Bonnie da un probabile suicidio, ma poi il loro amore salva entrambi da una vita dolorosamente legata a un passato ingombrante.

20 CICOGNA: un libro che parli di nascite.

MADRE DEL RISO di R. Manicka, perchè essendo un romanzo che attraversa più di una generazione inevitabilmente qualcuno che nasce c'è ^_-



VI PIACE QUESTO TAG?
SU, NON LASCIATEMI DA SOLA CON LE MIE RISPOSTE! *_*

martedì 25 ottobre 2016

(anteprima libri) Romanzi in uscita il 27 ottobre 2016



Cosa ci sarà sugli scaffali delle librerie dal 27 ottobre?

Appassionante romanzo sull’educazione sentimentale di una giovane donna, scritto con una prosa delicata capace di ritrarre magistralmente i moti più profondi dell’animo, Finché notte non sia più costituisce una splendida conferma del talento dell’autrice di Dentro c’è una strada per Parigi.

Finalista al Man Booker Prize e vincitore dell’Encore 2015, La vita degli altri è un romanzo epico, coinvolgente e ricco di personaggi memorabili che, attraverso il declino di una famiglia, dipinge i turbolenti anni in cui il vento della modernità si è abbattuto sull’India.

Con La confessione di Memory, dalla voce forte, serena, a tratti sferzante della protagonista, emerge il ritratto folgorante di un’Africa in bilico tra arretratezza e modernità, di un’umanità in lotta per sconfiggere le miserie dell’anima. 

Le mie cene con Edward è... «Un vero tesoro capace di unire divinamente il calore dei Miei martedì con il professore con il sensuale splendore di Julie & Julia.» Booklist -

Il colore della gioia è un inno alla memoria e alla speranza nel futuro; perché solo se sappiamo da dove veniamo scopriremo chi siamo veramente e accoglieremo con slancio le sorprese che la vita ha da offrire.


FINCHE' NOTTE NON CI SIA PIU'
di Novita Amadei


Ed. Neri Pozza
240 pp
16.50 euro
USCITA
NOVEMBRE 2016 (?)
All’alba di un nuovo anno, Caterina giunge in Francia dove sua zia Liliana si è stabilita dopo il fatale incontro con un turista francese. 
Nel borgo, sembra che il tempo non calchi mai la mano: campi coltivati a orzo, frutteti per trarvi conserve e marmellate, forni a legna dove cuocere il pane dal sapore acidulo del lievito madre, tutto sembra ubbidire a un placido scorrere degli anni e delle ore.

Capelli biondo ruggine, Caterina ha lasciato Roma, con le sue strade chiassose, per sfuggire all’abbraccio soffocante di sua madre e trovare la propria via nel mondo. 
Conclusi gli studi, ha raggiunto zia Liliana con la prospettiva di un lavoro in un poliambulatorio e l’idea di dare una mano nella conduzione del Liliane Coiffure, un lindo salone di parrucchiera dalle poltroncine viola che la zia ha aperto in quel borgo nel sud della Francia.
Un giorno capita nel salone un vecchio signore con una massa scompigliata di capelli e una mano tremante abbandonata lungo la gamba. Si è ferito alla fronte nel tentativo di accorciarsi da solo i capelli, ed è in imbarazzo tra quelle poltroncine viola, i vasi di ranuncoli e le riviste di moda impilate negli angoli. 
Fuggirebbe, se non fosse per l’accoglienza che gli riserva Caterina, che si prende subito cura di lui.
Come due anime che si sfiorano e si riconoscono, Caterina e Delio, il vecchio signore, comprendono all’istante che il filo del destino li unisce. 
La sera stessa la ragazza riempie una valigia e si stabilisce nel casolare accanto alla casa di Delio. ù
Il vecchio vive solo, circondato da una terra dura, quell’orto che sua moglie Teresa coltivava con cura prima che la malattia se la portasse via. 
Caterina non tarda a capire che un’altra mancanza grava sul cuore malandato del vecchio: Daniele, il figlio che la foto sulla credenza raffigura come un giovane uomo prestante, coi capelli un po’ lunghi e un’aria sfrontata, è assente da casa da più di quattro anni. In paese, dove tutti parlano di lui e qualche ragazza lo nomina con il rimpianto di una ex innamorata, si sussurra che una grave offesa l’abbia spinto a rifiutare ogni contatto col padre.
Quando, però, dopo una caduta, Delio cede alla vecchiaia e si mette a letto col volto scavato dalla stanchezza della vita, Daniele compare sull’uscio di casa. E Caterina, tormentandosi una ciocca di capelli, lo accoglie con un sorriso di disagio, il cuore impazzito.

L'autrice.

Nòvita Amadei è nata a Parma e vive in Francia. Lavora da anni nell'ambito delle migrazioni internazionali e dell'asilo politico come ricercatrice, formatrice e coordinatrice di progetti, interessandosi in particolar modo alle tematiche di salute mentale e psicosciale dei rifugiati. Accanto a pubblicazioni scientifiche comparse in riviste nazionali e internazionali, affianca una prima produzione letteraria e alcuni racconti si distinguono in premi letterari nazionali. Dentro c’è una strada per Parigi è il suo primo romanzo, finalista alla prima edizione del premio letterario nazionale Neri Pozza. Il romanzo è tra i finalisti al Premio Letterario Bottari Lattes Grinzane e al Premio Corrado Alvaro Ha vinto il XXVIII premio letterario Massarosa
.

giovedì 2 giugno 2016

Yankee Candle Book Tag (Original)



Readers carissimi, sono stata gentilmente taggata dalle simpaticissime blogger - che ringrazio - di "Bookish Brains" in questo booktag originale e creato da loro: Yankee Candle Book Tag (Original).

Siete tutti invitati a cimentarvi! :)


Bundle Up - Un libro che ti scalda il cuore e ti fa sentire al sicuro

PAGINE D'AMORE di K. Kingsbury: sarà l'atmosfera natalizia, sarà il riferimento ai libri e alla fede, sarà la storia d'amore romantica e dolce, ma questo romanzo mi ha scaldato davvero il cuore.

Sun flower - Un libro che all'inizio sembra triste ma ti stupirà con un lieto fine.

I SEGRETI DELLA CASA SUL LAGO di K.Morton: non è che inizi triste nel senso vero del termine, ma di certo c'è un'atmosfera cupa per via del mistero che sta al centro della storia narrata (la scomparsa di un bambino), ma l'Autrice sa come soddisfare il suo lettore ;)

Fireside treats - Un libro che parla di un viaggio, sia fisico che mentale.
FUGA SENZA FINE di J. Roth : ha per soggetto il vagabondare di Franz Tunda, dalla steppa siberiana all'Europa - Germania, Francia, Austria. Ma il suo è anche un viaggio simbolico di un uomo dallo spirito libero, individualista e di certo un po' volubile.

Home sweet home - Un libro che ti fa sentire come a casa tua.

UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN di Betty Smith: mi fa sentire a casa perchè mi sono sempre immedesimata molto nella protagonista, Francie, e da bambina ero caratterialmente molto simile a lei (timida, taciturna e a mio agio solo tra i libri)

Baby powder - Un libro che ti ricorda la tua infanzia.
tom e huck

LE AVVENTURE DI TOM SAWYER di Mark Twain: quanti e quali ricordi!! L'ho letto più di una volta e amavo guardare anche il cartone animato!

Midsummer's night - Misterioso, sensuale e irresistibile. Il ragazzo dei tuoi sogni.

SEI BELLISSIMA STASERA di S. Young: Braden Carmichael, l'uomo dei sogni, geloso al punto giusto, passionale...

Pink sands - Un libro ambientato in un luogo esotico.

MADRE DEL RISO di R. Manicka: storie di donne e di famiglie ambientate in Malaysia.

Turquoise sky - Un emozionante libro d'avventura.

LE CRONACHE DI NARNIA di Lewis: amo le magiche avventure dei protagonisti, mi fanno sognare!

Fresh cut roses - Un retelling, una rivisitazione di un mito o di un classico.

Sicuramente i primi tre libri della trilogia di Dean Lucas, AEGYPTIACA e PYRAMISIA, ambientati nell'antico mondo greco ed egiziano.

Midnight Jasmine - Un libro da leggere sotto le stelle.

UNA LUNA MAGICA A NEW YORK di S. Palmieri: una storia d'amore e di tenerezza, di desiderio di tornare alle proprie radici, il tutto con una spruzzata di magia e deliziosa ironia!

Wedding day - Un matrimonio letterario.

VIA COL VENTO di Margareth Mitchell. Direi che Rossella O'Hara ha più di un matrimonio alle spalle, ma io preferisco quello con quel briccone di Rhett Butler!

Madagascan orchid - Un libro con un mistero.

UNA LONTANA FOLLIA di K. Morton: i libri della Morton hanno sempre un mistero al centro... e io mi lascio catturare molto volentieri ^_^

domenica 20 dicembre 2015

Bilanci di lettura di fine anno: libri dalla A alla Z



Buongiorno cari lettori e amici!
Mentre leggete questo post, io sono già da un po' in viaggio verso la Svizzera tedesca, per passare la vacanze natalizie con la mia famiglia.
Anche se non avrò molto tempo da dedicare al blog, ho cercato di preparare qualche post e di programmarlo per questi venti giorni.

In questi momenti desidero condividere con voi il mio personalissimo ALFABETO LIBROSO di fine anno: ad ogni lettera assocerò  una parola che a sua volta ho collegato ad un libro letto in quest'anno che ci sta lasciando.

Aspetto i vostri pareri e, magari, se ne avete voglia, anche il vostro personale alfabeto, così da condividere le letture che più vi son rimaste impresse nel 2015! ^_-


A

APPASSIONANTE

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la recensione
IL RAGAZZO IN SOFFITTA (Pupi Avati)

Devo dire che Pupi Avati - che apprezzo moltissimo come regista - è riuscito a tenermi incollata alla storia di Giulio e Dedo, non solo per la trama in sé e i colpi di scena, ma soprattutto per lo stile narrativo e la sensibilità nel tratteggio dei risvolti psicologici dei personaggi, come delle complesse dinamiche relazionali presenti. NON POSSO CHE CONSIGLIARLO!






B

BRIVIDI

IL SUGGERITORE
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IL SUGGERITORE (D. Carrisi)

Una trama complessa, costruita in modo avvincente, capace di inchiodare il lettore in un crescendo di suspense, tenendolo col fiato 
sospeso fino all'ultima pagina.
Per me ogni pagina di questo thriller trasuda tensione ed è ricca di colpi di scena ben architettati.





C

CRUDO

in lettura

RAGAZZI DI VITA (PPP)

In questo libro tutto è "crudo", realistico, immediato, in un certo senso genuino:il linguaggio (romano verace), pregno di termini popolari gergali (che chi, come me, non è di Roma, probabilmente non conosce), i ragazzi dei quali si raccontano le giornate e le "gesta", i quartieri con la loro povertà e la fame che li caratterizza.
Un Pasolini senza freni e senza peli sulla lingua, che racconta ciò che vede e conosce, senza filtri, ma con estrema immediatezza.




D

DONNE

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REYKJAVIK CAFE' (S. Jónsdóttir)

Hervòr, Mia, Silja e Karen sono le protagoniste di questo romanzo: quattro donne giovani e diverse per carattere e scelte professionali, ma tutte accomunate da una simile (disastrosa) condizione sentimentale; quattro donne normalissime, con fragilità, desideri e paure che appartengono a tante lettrici, che facilmente ritrovano un po' di loro nelle donne del libro.





E

EMOZIONANTE

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VENUTO AL MONDO (M. Mazzantini)

Ho letto questo romanzo con molto coinvolgimento emotivo, divorando le parole, immergendomi nella vita di Gemma, e ci sono stati momenti e passaggi in cui non ho potuto non immedesimarmi almeno un po’ in lei, sentendo su di me i suoi dubbi, le paure, la rabbia, l’incredulità, vivendo attraverso di lei tanto i suoi tormenti di donna quanto l’orrore di una guerra che (grazie a Dio) non conosco da vicino, ma di cui ho sentito e letto "qualcosa".





F

FANTASIA

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L'ANELLO DEI FAITOREN

Incantesimi, uomini affascinanti che si trasformano in creature strane o mostruose, maghi capaci di fare le magie più disparate, regni splendidi e sfavillanti governati da donne bellissime e sensuali, ammaliatrici...: chi non ha mai sognato, almeno una volta, di ritrovarsi in un mondo così?
L'Anello dei Faitoren è una grande fiaba moderna, che unisce il mondo reale - quello di una comune ragazza del New Jersey che va all'università - con quello incantato e alternativo, popolato dalla magia.



G

GRAZIA

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GITA AL FARO (V. Woolf)

Non mi è venuto spontaneo pensare a qualcosa con la G, poi però mi è balzato alla mente questa parola e ll'ho associata al romanzo della Woolf, alla figura gentile e aggraziata della protagonista, la signora Ramsey, e allo stile stesso dell'Autrice, che rapisce il lettore con la forza evocativa e suggestiva delle parole, che ti passano davanti struggenti, capaci di creare immagini, suoni, profumi nella tua mente, e non riesci a non essere affascinato dalla loro poesia.




H

HAPPY ENDING

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CELESTE (C. Vichi) 

Una favola d'amore e di coraggio, che ha per protagonista una ragazza senza paura ma con un cuore grande, disposta a sacrificarsi per amore dei suoi cari e del suo popolo, pronta a superare tanti ostacoli e a combattere non solo contro gente malvagia, ma soprattutto contro una sfilza di segreti, intrighi, bugie, vendette, pericoli di morte, tradimenti.
Ma niente paura, come ogni fiaba che si rispetti il lettore non giungerà all'ultima pagina con il rischio di "brutte sorprese"!



I

IRONIA

Orgoglio e pregiudizio. Ediz. integrale
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ORGOGLIO E PREGIUDIZIO (J. Austen)

Amo la leggera e deliziosa ironia di JA circa certi modi di fare del suo tempo, il suo guardare con  un pizzico di divertimento e indulgenza le donne del suo tempo, sottolineandone con delicato umorismo i difetti, la fissa per i balli e per la ricerca del marito con una rendita alta.





L

LENTEZZA

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MANSFIELD PARK (J. Austen)

Mi rendo conto: dopo averne lodato l'ironia mi lamento per la lentezza.
Eh lo so, abbiate pazienza ma Mansfield Park l'ho trovato davvero moooolto lento; fiumi di parole, dialoghi, scene... che per me rendono buona parte del libro, ahimè, poco allettante e tendente al noioso.
I due terzi scorrono a fatica e bisogna aspettare parecchi capitoli prima di arrivare a qualcosa di più interessante, che vede il precipitarsi degli eventi verso il finale.




M

MISTERO


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LA GEMELLA SILENZIOSA (S.K. Tremayne)

Una storia molto intrigante, che ti rapisce sin dalle prime pagine, che trae forza da tanti elementi: dal fascino misterioso che da sempre esercitano i gemelli; lo scenario naturale è rivestito anch'esso da un'aura di mistero, in quanto selvaggio, isolato, spesso lugubre, spettrale, ululante, dunque molto appropriato al tipo di vicende narrate, che rimbalzano tra la realtà e l'allucinazione.






NOSTALGIA

recensione

CADE LA TERRA (C. Pellegrino)

Un romanzo che immerge il lettore in un'atmosfera atavica, intrisa di nostalgia e malinconia, in cui l'umanità e la solitudine della protagonista diventano un po' anche nostre, e dove il confine tra ieri e oggi, tra ciò che è stato e che non c'è più, tra la morte e la vita... diventa confuso, indefinibile; dove dare voce ai vinti e ai muti diventa l'unica via per non seppellire la memoria, soccombendo all'abbandono. 






O

ORIGINALITA'

recensione
LEGIONE RIVER (S. Colombo)

Ho trovato questo romanzo assolutamente originale, per i contenuti e le ambientazioni; esso racchiude in sè fantasy e tanta avventura, amore e amicizia, e attraverso i viaggi dei personaggi ci mostra non solo l'affascinante e indomabile forza della Natura con i suoi fenomeni spesso ingestibili e devastanti, ma anche la triste realtà dell'uomo nel corso del tempo, il suo egoismo, la sua stoltezza e la folle mania di iniziare guerre e genocidi, anch'essi dalle conseguenze catastrofiche.




P

PSICOLOGICO


LE LACRIME DI NIETZSCHE (Yalom)

Un romanzo che, prendendo spunto da personaggi e fatti realmente esistiti, traccia l'origine e i primi sviluppi della psicanalisi, accompagnando il lettore in un interessante viaggio psico-filosofico alla ricerca di se stessi e
 di ciò che ci impedisce di essere sereni.




Q

QUANTITA'

Quest'anno ho superato i 100 libri e non posso che esserne contenta.
Non che sia importante il numero, ma sono piccoli traguardi personali.
Poi l'importante è LEGGERE LEGGERE LEGGERE,
e leggere ciò che ci piace e ci fa star bene!


R

ROMANTICISMO


LETTERE A UN AMORE PERDUTO (I. Grey)

Romanticismo allo stato puro, che ho apprezzato perchè non patetico, stucchevole: una storia d'amore forte, struggente, che nè il trascorrere inesorabile del tempo nè le tristi vicende della vita riescono a spegnere.





S

SPENSIERATEZZA

DIMMI CHE CREDI AL DESTINO

DIMMI CHE CREDI AL DESTINO (L. Bianchini)

A me Luca dà sempre momenti di spensieratezza!!
Me li ha donati con i polignanesi e anche con questo romanzo ambientato a Londra, scritto con semplicità, scorrevolezza; i personaggi e il loro modo di parlare e interagire hanno un che di informale, quotidiano, come se fossero persone vere, reali (del resto, in un certo senso, lo sono!!), che ti camminano accanto, che parlano, agiscono, reagiscono e si muovono in modo genuino e schietto.
Un libro che parla di amicizia, di speranza, di voglia di combattere per i propri sogni; una lettura che invece di travolgerti, ti "culla" e ti accarezza con dolcezza.



T

TENEREZZA


SEI LA MIA VITA (F. Ozpetek)

Parlare dell'amore, di quello tenero, appassionato, totale e totalizzante, e farlo senza essere banali: per quel che mi riguarda,  Ferzan Ozpetek in "Sei la mia vita" ci riesce. Un libro che ti travolge dentro tante storie, e lo fa con forza ma allo stesso tempo con delicatezza e una dolce nostalgia che ti resta addosso dal primo all'ultimo rigo, senza darti alcun fastidio. Anzi.




U

UMORISMO


IO CHE AMO SOLO TE (L. Bianchini)

Una commedia all'italiana divertente, scritta con un’ironia ed un umorismo che strappano tanti tanti sorrisi; la presenza di qualche simpatica espressione dialettale pugliese, l’attenzione posta su certe tradizioni e modi di fare del Sud (per quanto "leggermente" stereotipate, ma in fondo vere, e lo dico da pugliese), rendono il tutto davvero piacevole e godibile; ho amato i personaggi con pregi e difetti, con le loro paure e i loro piccoli segreti, gli atteggiamenti buffi e a fine lettura quasi mi mancavano!



VERO


in lettura
A NOME TUO (M. Covacich)

Di quest'Autore, in codesto libro, mi ha colpito la capacità di mescolare realtà e finzione con grande maestria; partendo dal vero, da fatti e personaggi reali Covacich infila nella storia persone e fatti inventati, così che il confine tra realtà e fantasia diventa labile, a volte confuso.
E mantenendo questo stile affronta anche temi importanti come il suicidio assistito.




Z

ZENZERO

MADRE DEL RISO (R. Manicka)

Come per la G, anche per la Z non mi veniva nessuna parola pertinente, finchè ho pensato allo zenzero, che è una spezia orientale tra le altre cose citata in questo romanzo, Madre del riso, che mi è restato nel cuore per le sue storie esotiche e affascinanti, che giungono a noi dal magico Oriente, tanto grande e variegato di culture e lingue, quanto ricco di quei piccoli e grandi segreti che riposano in seno alle singole storie famigliari sussurrate e raccontate di generazione in generazione, affinchè non vadano perdute.




PER ORA E' TUTTO, MA VI ANTICIPO CHE PER DOMANI ANDRA' UN ALTRO POST
DOVE CONTINUERO' A PARLARVI DI ALTRI LIBRI 
CHE MI SONO PIACIUT NEL 2015 E PERCHE'   ^_-
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