martedì 20 gennaio 2015

Viaggiare leggendo ... Schindler's list



Come ho già detto qualche giorno fa, sto leggendo "La lista di Schindler" e volevo presentarvi alcuni dei  luoghi legati a questo personaggio e alla sua storia.

Schindler nacque nel 1908 a Zwittau (oggi Svitavy, che si trova a 180 km ad est di Praga) nel Sudetenland, ovvero nei Sudeti, una regione all'epoca in Austria-Ungheria e successivamente in Cecoslovacchia.
 L'annessione di questa alla Germania nazista fu per Schindler l'inizio di un'avventura che lo portò a Cracovia; qui (Polonia) acquistò a basso prezzo una fabbrica in via Lipowa n. 4, nel quartiere industriale di Podgorze (parte sud di Cracovia), che chiamò Deutsche Emaillewaren-Fabrik, dove produsse pentolame e in seguito munizioni.

Dopo aver assistito con orrore al rastrellamento del 1942 nel ghetto di Cracovia (gli ebrei furono portato nel campo di concentramento a Plaszów, e molti di loro furono uccisi selvaggiamente), Oskar fece di tutto per salvare i suoi Schindlerjuden ("gli ebrei di Schindler"). 
Arrivò ad accordarsi col cinico e crudele  Amon Göth, il comandante di Plaszów, per il trasferimento di 900 ebrei nell'adiacente complesso industriale, dove sarebbero stati relativamente al sicuro dalle angherie delle guardie tedesche.

Płaszów era un sobborgo nella parte meridionale della città di Cracovia, in Polonia, dove nel dicembre 1942 venne inaugurato un campo di lavoro forzato nazista.

Quando l'Armata Rossa era ormai prossima a liberare Cracovia, i tedeschi distrussero i campi e uccisero gran parte degli internati. 
Schindler, tuttavia, riuscì a spostare 1.100 "lavoratori" in una fabbrica a Brunnlitz in Cecoslovacchia, sottocampo del complesso di Gross-Rosen, nell'ottobre 1944. 

La fabbrica di oggetti smaltati di Oskar Schindler (Fabryka Emalia Oskara Schindlera),  nel 2010, dopo varie vicissitudini e dopo l’acquisto della Fabbrica stessa, da parte del Comune di Cracovia, divenne un Museo, definito “La Fabbrica della Memoria”. In questo Museo è possibile ripercorrere il periodo più tragico della storia di Cracovia grazie all’esposizione permanente intitolata: Cracovia durante l'occupazione nazista 1939-1945.

Di seguito qualche immagine presa da siti che parlano di Oskar.

lunedì 19 gennaio 2015

Novità editoriale giallo nordico‏: "Il signore del fuoco" (Torkil Damhaug)



Anteprima... in giallo ^_^

Vincitore del Rivertonprisen 2011 (Miglior thriller norvegese)
Nominato al Premio Glass Key Nordico



IL SIGNORE DEL FUOCO
di Torkil Damhaug


Atmosphere libri
collana biblioteca del giallo
pp. 496
€ 19,00
in libreria: 28 gennaio 2015


Trama

A Oslo c’è una serie sconcertante di incendi dolosi. Il commissario Horvath e il suo amico, il giornalista Dan Levi, inseguono il piromane - il “signore del fuoco” - che sembra credere nel potere di pulizia delle fiamme. 
Mentre proseguono gli incendi, il diciottenne Karsten si innamora della sua compagna di classe Jasmeen, pakistana, ma i fratelli maggiori della morigerata famiglia musulmana cercano di vietare la loro relazione. 
Improvvisamente Karsten scompare senza lasciare traccia, mentre il piromane è ancora in libertà. Sette anni più tardi, la sorella di Karsten, Synne, decide di scoprire quello che è successo a Karsten. Ma la sua indagine privata avrà conseguenze terribili, suscitando assopiti e pericolosi ricordi. Il piromane, a riposo per sette anni, sta seguendo le ricerche di Synne con intenso interesse...

«Risponde Il signore del fuoco alle aspettative? Sì. È anche meglio rispetto ai suoi predecessori? Sì che lo è». 
Ola A. Hegdal, Dagens Næringsliv

«Damhaug scrive molto bene. C’è una profondità nei suoi personaggi come pochi altri scrittori di storie criminali sanno fare». 
Tracey Nålsund

«Il signore del fuoco diventa uno scottante candidato quando sarà dichiarato miglior crimine dell’anno». 
Torbjørn Ekelund, Dagbladet

«Vorrei insistere senza esitazione che ormai Torkil Damhaug è riconosciuto come uno degli eccellenti scrittori di thriller della Norvegia». 
Romerikes Blad


L'autore.
Torkil Damhaug (nato nel 1958 a Lillehammer) è un autore norvegese e medico. Ha studiato letteratura e antropologia presso l’Università di Bergen e medicina presso l’Università di Oslo. Ha lavorato come medico nelle isole Lofoten e in istituti psichiatrici della contea di Akershus. Ha debuttato nel 1996 con il romanzo Flykt, måne. Ildmannen (Il signore del fuoco) è il suo sesto romanzo e ha vinto il Rivertonprisen nel 2011. I suoi libri sono pubblicati anche in Germania
.

Anteprima: "Le fedeltà", il romanzo d’esordio di Diane Brasseur



Esce il 29 gennaio per Sonzogno Le fedeltà, il romanzo d’esordio di Diane Brasseur che in Francia è diventato un caso letterario.

LE FEDELTA'
di Diane Brasseur


Ed. Sonsogno
pp. 128 
€15.00. 
Trad. Jacopo De Michelis
dal 29 GENNAIO 2015

Il monologo interiore di un uomo che si obbliga a una scelta impossibile tra sua moglie e la sua amante
«Un romanzo pieno di quei piccoli dettagli che creano un successo» Frédéric Beigbeder, LE FIGARO

«Sembra un po’ Cassavetes per il modo realistico di raccontare, con un pizzico di Kureishi» PREMIÈRE



Tre protagonisti in cui tutti possono immedesimarsi: chi tradisce, chi è tradito, e chi non tradisce né viene tradito

Trama

Prima di partire con la famiglia per le vacanze di Natale, il narratore si rinchiude nel proprio studio determinato a non uscirne finché non avrà preso una decisione. 
L’uomo ha 54 anni e da dodici mesi si divide tra Marsiglia e Parigi, tra moglie e amante. 
Ma la situazione è ormai diventata insostenibile, deve fare una scelta. Ama ancora la moglie, ama ritrovare il profumo della sua crema da notte, guardarla sorridere con la fi glia adolescente, notare quello che hanno costruito assieme. 
Tutto questo però non gli ha impedito di andare più in là con Alix, l’amante del cui giovane corpo non riesce più a fare a meno. 
Vive in attesa del prossimo momento di intimità, della lucina che indica un suo messaggio sul telefonino, perché con Alix non è solo l’ebbrezza di una nuova giovinezza, è più complicato di così, «è la possibilità di fare un secondo giro nel momento in cui le possibilità si restringono». 
Lascerà casa e inizierà una nuova vita con l’altra donna, come fanno tanti uomini della sua età? Oppure troncherà la relazione per dedicarsi a moglie e figlia? 
Nel chiuso della stanza, l’uomo ripercorre la storia del proprio adulterio: gli incontri con Alix, le prime bugie, il senso di colpa. 
C’è chi è a proprio agio con la doppia vita. Lui no: ama la moglie, ama Alix, non ama l’infedeltà.

L'autrice.
Diane Brasseur (1980) è di origine franco-svizzera e ora vive a Parigi. Lavora nel cinema come sceneggiatrice. Le fedeltà è il suo primo romanzo
.

Giorno della Memoria: una miniserie tratta da "Max e Helen" di Wiesenthal Simon



Il libro portato al cinema di questo lunedì è...:

MAX E HELEN
di Wiesenthal Simon


Ed. Garzanti
Trad. F. Saba Sardi 
176 pagine 
€ 9.90
Un amore nato tra le macerie di una guerra.
La vendetta di un uomo.
La giustizia nel cuore di una donna.

Trama

La vicenda di Max e Helen è una struggente storia d'amore realmente accaduta. Nata nei terribili anni della guerra e segnata dalla deportazione nazista nei campi di concentramento, è diventata per Simon Wiesenthal, il cacciatore di nazisti per antonomasia, il simbolo di ciò che la Storia di quel periodo ha significato per i destini delle singole persone, travolti dall'onda della morte e della distruzione. 
Wiesenthal è a un passo dall'incastrare Schulze, oggi un rispettabile dirigente d'azienda di Karlsruhe, che si è macchiato di orribili delitti sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale. 
Ha solo bisogno di un testimone per corroborare il suo impianto accusatorio. Per questo rintraccia Max. Lui sa, lui ha visto di cosa è stato capace Schulze, spietato e sadico aguzzino. 
Ma non può testimoniare contro di lui. Nonostante tutto, non dirà una sola parola per inchiodarlo alle proprie responsabilità. 
Perché quella che narra Max, ora medico a Parigi, è anche la sua grande storia d'amore con Helen. 
Al momento del loro arresto erano fidanzati. Furono poi deportati nel lager di Zalesie, nei pressi di Lublino. Finita la guerra, Max l'aveva cercata disperatamente quando, nel '58, era riuscito a tornare in Polonia. E tuttavia, ritrovandola, l'aveva perduta per sempre.
Il forte impatto emotivo del libro di Wiesenthal documenta, attraverso la storia drammatica e commovente di Max e di Helen, uno dei casi più paradossali che siano mai capitati all'instancabile cacciatore di nazisti, che per una volta, e per una ragione assolutamente insuperabile, ha dovuto rinunciare a una cattura che sembrava ormai inevitabile.

L'autore.
Simon Wiesenthal (Bucˇacˇ, Ucraina, 1908 - Vienna 2005) ha studiato a Vienna e a Praga, dove si è laureato in architettura. Deportato in tredici diversi campi di concentramento durante il nazismo e fortunosamente scampato alla Shoah, nel dopoguerra ha lavorato per i servizi segreti americani e ha creato a Vienna il Centro di documentazione della lega dei perseguitati ebraici del regime nazista. Al suo talento investigativo e alla sua tenacia si devono l'individuazione e la cattura di Adolf Eichmann e di altri
aguzzini nazisti. Tra le opere di Wiesenthal pubblicate in Italia, Garzanti ha in catalogo anche Il girasole. I limiti del perdono.

"Max e Helen" è diventata una miniserie (regia di Giacomo Battiato) e andrà in onda su Rai Uno il 26 e 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria.

crescentini
Basata su una storia vera sullo sfondo di Cracovia (nel 1960) e racconta le vicende di un’intesa storia d’amore tra due giovani interpretati da Carolina Crescentini, che sarà Helen Blondel ( la figlia del console onorario francese a Venezia) e da Alessandro Averone - cioè Max Sereni, uomo dalle origini ebree - , ostacolata dall’avvento dell’occupazione nazista. 

Nel 1960, Max Sereni è stato appena rilasciato da un gulag e si spaccia per un ex-ufficiale delle SS in fuga; il suo intento è trovare il criminale di guerra che ha torturato e ucciso sua moglie Hélène. 
Il suo nome era Thomas Koeller, funzionario di un Einsatzkommando. 
averone
Max scopre la verità su Hélène e sarà il momento della verità per la sua coscienza, costretto a scegliere tra vendetta, giustizia e compassione.

Max Sereni è stato appena rilasciato da un gulag e si spaccia per un ex-ufficiale delle SS in fuga. Vuole trovare il criminale di guerra che ha torturato e ucciso sua moglie Hélène. Il suo nome era Thomas Koeller, funzionario di un Einsatzkommando. Max scopre la verità su Hélène e sarà il momento della verità per la sua coscienza, costretto a scegliere tra vendetta, giustizia e compassione. 





Non si tratta del primo riadattamento che viene fatto del libro di Simon Wiesenthal: la storia di Max e Helen è stata già riproposta in un tv movie americano uscito nel 1990 con Martin Landau nel ruolo dello scrittore. 
Il film fu però molto criticato per le “scene piuttosto forti di tortura”.

Max and Helen
USA 1990
Genere: Drammatico
durata 79'
Regia di Philip Saville





sabato 17 gennaio 2015

Recensione: "Pericle il nero" di Giuseppe Ferrandino



Lettura veloce ma.... di un certo "impatto"!

PERICLE IL NERO
di Giuseppe Ferrandino


 Adelphi
2002, pp. 144
Letteratura italiana, Polizieschi
€ 7,00 
«Il mio padrone è Luigino Pizza, che tutti lo chiamano così a causa delle pizzerie … Io mi chiamo Pericle Scalzone … Di mestiere faccio il culo alla gente».

Se il buongiorno si vede dal mattino, l'ncipit di Pericle il Nero dovrebbe dirla lunga sul protagonista, del quale seguiamo le avventure di "aiutante-boss".

Pericle vive a Napoli ed è al servizio del boss Luigino, per il quale spesso e volentieri fa dei servizietti a persone che hanno in qualche modo offeso il proprio datore di lavoro...

Sin dalle prime battute, ci sembra di vederlo, Pericle, mentre porta avanti le sue "piccole missioni" con un atteggiamento quasi indifferente, come se le sue (cattive) azioni fossero qualcosa di normale, che non gli smuovono la coscienza e non lo fanno sentire in colpa per questo stile di vita delinquenziale.

Ma arriva il giorno in cui le cose non vanno come programmato e Pericle si lascia prendere dalla situazione e "sfora", facendo cose non previste che porteranno brutte conseguenze.

Infatti, un giorno, Luigino ordina a Pericle (che si ostina a chiamare Pasquale perchè il nome vero non gli piace) di dare una lezione al parroco, don Leone, che è stato un po' irriverente nei propri confronti.
Ma quando Pericle giunge in sagrestia, trova il prete con una persona che non dovrebbe essere a Napoli, bensì in Portogallo....: Signorinella, la temibile e potentissima sorella del boss Ermenegildo Coppola, capo delle supplicanti di san Gennaro, che, «quando parlava di uccidere, si metteva le mani sulla faccia perché non le piaceva e diceva che tutti sono figli di mamma».

E cosa fa Pericle?
Agisce d'impulso e massacra di botte la donna e picchia il prete, senza  però volerlo ammazzare.
Convinto che Signorinella sia morta, Pericle sa che deve scappare se non vuole rimetterci le penne...!
E va bene che è abituato alla violenza, ma da qui ad aspettare passivamente che lo facciano fuori... ce ne passa!

Continuavo a pensarci e pensavo che non sapevo neanche che cosa ci stava di mezzo, pensavo solo: mi vogliono ammazzare.I pensieri giravano e finivano sempre là.Poi ho pensato che non ci potevo fare niente e che tanto era meglio se mi facevo ammazzare subito e non ci pensavo più. E pensando questo, anche se non era vero, che io di morire tenevo proprio paura, mi sono addormentato.

E così, da questo momento, cominciano i guai per il nostro eroe (e per i suoi familiari), che cercherà prima di nascondersi e poi fuggirà in auto fino a Pescara, dormendo in macchina e mangiando dove capita.
Finchè una mattina incontra in un bar una donna, poco più grande di lui: Nastasia, una polacca che lavora a Pescara in una fabbrica di copertoni.
La donna lo ospita per qualche giorno a casa sua, dove vive coi tre figli, e tra i due nasce una sorta di relazione..., più fisica che sentimentale.
Ma Pericle deve tornare a Napoli e regolare i conti: non può pensare di vivere da fuggiasco per sempre, e poi ha bisogno di soldi...

Il ritorno nella sua città lo vedrà diverso, più consapevole di se stesso e deciso a non essere più lo schiavo di qualcuno, ma di essere libero, magari con qualche piccolo "progetto" da realizzare..., chissà, forse con quella polacca un po' strana, finalmente libero da una vita che finora è stata contrassegnata da violenza e solitudine, priva di ambizioni personali, asservita ai voleri degli altri.

Come sempre nella mia vita stavo facendo quello che mi dicevano di fare.Volevo dimostrare a me stesso di essere uomo, ma se uno, per considerarsi, fa quello che si aspettano gli altri, è una sega, altro che uomo.
E' una storia scritta con un linguaggio molto realistico, con espressioni dialettali (napoletano), senza peli sulla lingua, con qualche "scena" non proprio edificante e personaggi grotteschi, che sembrano usciti da un film di qualche anno fa.

Leggevo in web che il romanzo uscì per la prima volta nel 1993 e l'autore lo pubblicò con lo pseudonimo Nicola Calata (casa editrice Granata Press); ma il romanzo passò praticamente inosservato agli occhi del pubblico e della critica. 
Nel 1995 i diritti del libro vengono acquistati dall'editore francese Gallimard, che lo pubblica nella collana Série noir, diventando il caso editoriale dell'anno.

Non solo, ma per quanto concerne la trasposizione cinematografica, la produzione  è passata da Abel Ferrara a Riccardo Scamarcio, che avrà anche il ruolo del protagonista, e che ha scelto Stefano Mordini come regista. 

L'intera vicenda verrà spostata da Napoli a Bruxelles.*

Beh, nel libro Pericle è descritto come grasso e bruttarello... per cui mi risulta mooolto difficile accostarlo a Scamarcio (inevitabilmente ho provato a immaginarlo, mentre leggevo), ma mi fido, quindi... curiosa me :))


fonte: wikipedia e web

L'amore durante la guerra: novità in libreria



Recenti pubblicazioni aventi come sfondo la seconda guerra mondiale e il nazismo.


QUANDO TUTTO SARA' FINITO
di Audrey Magee

Ed. Bollati Boringhieri
18 euro
324 pp
dal 15 gennaio 2015
Trama

Peter Faber è un soldato semplice, un insegnante spedito sul fronte orientale. 
Katharina Spinell è una ragazza di Berlino, con un lavoro poco attraente e genitori oppressivi. 
I due si sposano senza essersi mai conosciuti: è un matrimonio di assoluta convenienza, che garantisce a lui una licenza di dieci giorni, a lei una pensione dovesse Peter morire in guerra.
Inaspettatamente, i due ragazzi si innamorano a prima vista, e al momento della separazione si scambiano promesse di fedeltà e di un futuro insieme. 
Il ricordo dei brevi giorni passati con Katharina e il sogno di una vita familiare al ritorno, sono le uniche cose che permettono a Peter di resistere agli orrori del fronte russo.
Katharina si accorge di aspettare un bambino e cerca di sfuggire al controllo ossessivo di un padre convinto seguace della dottrina nazista: è questo il personaggio che meglio di tutti rappresenta la Germania del tempo, quella della «banalità del male», quella della gente comune che ritiene legittimo impadronirsi delle case degli ebrei deportati, stanare i fuggiaschi e continuare a brindare alla vittoria e a godere dei privilegi conquistati all’interno del regime anche quando la realtà annuncia la sconfitta.



venerdì 16 gennaio 2015

Narrando l'Oriente: "L'imperatrice Cixi" di Jung Chang



La storia della concubina che accompagnò la Cina verso la modernità.

L'IMPERATRICE CIXI
di Jung Chang


L'imperatrice Cixi
Ed. Longanesi
576 pp
20 euro
IN LIBRERIA
22 GENNAIO 2015
Trama

Entrata nel palazzo imperiale a sedici anni come concubina dell'imperatore e poi salita al potere dopo la sua morte, Cixi (1835-1908) è considerata una delle donne più importanti della storia cinese, responsabile del passaggio del paese dal Medioevo all'età moderna. 
In questa biografia, Jung Chang ci rende in pieno la figura affascinante della donna che ebbe la capacità e la forza di introdurre una serie di innovazioni dirompenti. 
Sotto la sua guida la Cina non solo conquistò tutti gli elementi di uno stato moderno - lo sviluppo delle industrie e delle ferrovie, la diffusione dell'elettricità, del telegrafo - ma eliminò anche i vecchi retaggi del passato, come la fasciatura dei piedi e la tortura. 

Un viaggio negli angoli più segreti del palazzo d'estate e nell'harem della città proibita di Pechino alla scoperta di una grande statista che fu anche e soprattutto una donna.

L'autrice.
JUNG CHANG è l’autrice del best seller 'Cigni selvatici' (Longanesi, 1994), acclamato dalla critica come il libro più letto sulla Cina, e del saggio 'Mao, La storia sconosciuta' (Longanesi 2006, con Jon Halliday), che il Time ha descritto come «una vera bomba atomica». 
I suoi libri sono stati tradotti in più di 40 lingue e hanno venduto più di 15 milioni di copie all’estero, essendo l’autrice bandita in Cina. Nata nel 1952 a Yibin, nella provincia cinese del Sichuan, dal 1978 vive a Londra.

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