venerdì 20 marzo 2015

Anteprima Fantasy: LA FIGLIA DELLA VENDETTA di Giada Bafanelli


Cari lettori, è con vero piacere che vi segnalo il romanzo d'esordio di una blogger amante di libri anche lei!

Il 29 marzo uscirà "La figlia della vendetta" e sarà disponibile, al prezzo di 1,49€, su Amazon e sugli altri store (Kobobooks, Google play...).

LA FIGLIA DELLA VENDETTA
di Giada Bafanelli


Prezzo: 1,49 
Editore: Autopubblicato
Disponibile su Amazon 
dal 29 Marzo 2015


La voce di Sváva era forte e cristallina, e la valchiria non tentennò neanche per un attimo. Brunilde si sentì riempire il petto di orgoglio: era fiera di lei e di tutte loro, ed era fiera di morire al loro fianco.

Trama

Una profezia di morte scuote Asgard dopo secoli di pace: qualcuno tradirà gli dei, e scorrerà il sangue di molti innocenti.
Mentre Loki viene additato come traditore e Idun si trova suo malgrado invischiata negli intrighi di una corte di cui non le importa nulla, le valchirie, guidate dalla coraggiosa Brunilde, escogitano in segreto un piano per fuggire dalla città degli dei. 
E Sif, divisa tra l’amore nei confronti di chi l’ha salvata e il desiderio di vendetta, rischierà di cambiare per sempre il destino degli Æsir.

L’autrice
Giada Bafanelli ha 26 anni e adora inventare e scrivere storie, perdersi tra le pagine dei libri e comporre melodie medievaleggianti.“La figlia della vendetta” è il suo romanzo d’esordio.

Gestisce il blog letterario Pagine Magiche



Twitter: https://twitter.com/GiadaBafanelli

Novità in libreria (marzo 2015)



Diamo un'occhiata ad alcuni recenti arrivi in librerie.
Qualcosa vi attira?


PRENDI LA MIA VITA
di Lottie Moggach




Editrice Nord
trad. P. Spinato
296 pp
16.40 euro
Marzo 2015
Ho deciso di andarmene per sempre.
Ma nessuno deve saperlo

Su Internet fingerai di essere me
con i miei amici, i mei familiari,
i miei colleghi

Prendi la mia vita,
e tutti i suoi segreti

Trama

Leila ha sempre avuto difficoltà a fare amicizia e, fin da bambina, ha condotto un'esistenza solitaria, senza quasi nessun contatto umano. 
Ancora oggi, il suo unico legame col mondo è Internet. 
Ecco perché è la candidata ideale per far parte del cosiddetto Progetto Tess, organizzato dal carismatico moderatore di un forum.
 Dapprima scettica, Leila si convince a partecipare e, senza mai incontrarla di persona, memorizza ogni dettaglio dell’esistenza di una ragazza, Tess Williams: dalla sua canzone preferita al compleanno della madre, dalle allergie alimentari al nome del suo primo amore.
Poi, una volta pronta, inizia a usare l'indirizzo di posta elettronica e i social network di Tess, facendo finta di essere lei. Anzi, diventando lei. 
Così, senza che nessuno dei suoi amici e parenti lo sappia, Tess può andare via, per sempre…
Nel giro di qualche tempo, però, Leila viene contattata da un uomo che sostiene di conoscere un segreto gelosamente custodito da Tess, un segreto che instilla il seme del dubbio nella mente di Leila. E quello che doveva essere un nuovo inizio, si trasforma all’improvviso in un’ossessione e una corsa contro il tempo per trovare la risposta alle domande che la tormentano.
Chi è veramente Tess?
Dov’è adesso?
Kiss Me First
,

Perché ha deciso di scomparire?

«Lottie Moggach coniuga la freschezza e l’originalità dell’esordiente a una maturità narrativa degna di uno smaliziato autore bestseller. Prendi la mia vita è un romanzo intrigante che cattura subito il lettore.»
The Guardian


L'autrice.
Lottie Moggach è una giornalista  che ha scritto per The Times, Financial Times, Time Out, Elle, GQ and The London Paper. Vive a Londra e Kiss me first è il suo primo romanzo.


L'ESTATE DELL'AMORE PERDUTO
di Tracy Guzeman


Ed. Mondadori
324 pp
1.50 euro
Marzo 2015

Trama

Nell'estate del 1963 Alice Kessler e sua sorella Natalie, entrambe adolescenti, passano con i genitori un mese di vacanza in un cottage immerso nella natura nei pressi di New York.
Il loro vicino di casa, Thomas Bayber, è un affascinante pittore di ventotto anni ancora sconosciuto.
La giovanissima Alice, appassionata di ornitologia e affetta da una grave forma di artrite reumatoide, si innamora di lui, ma deve fare i conti con la sorella maggiore, bella e spregiudicata che, di nascosto, cerca di sedurlo, segnando la fine dei loro giorni spensierati.
New York, 2007. Thomas, ora artista famosissimo, vive recluso in un cupo e fatiscente appartamento e ha smesso di dipingere da vent'anni.
Quando decide di convocare Dennis Finch, suo biografo ufficiale, e Stephen Jameson, eccentrico esperto d'arte, li lascia senza parole mostrando loro un suo quadro di cui nessuno è a conoscenza e che lui vuole assolutamente vendere.
Il dipinto ritrae Thomas da giovane tra Alice e Natalie Kessler colte in un'atmosfera molto disturbante. Ma questo è solo l'elemento centrale di un trittico: Dennis e Stephen dovranno ritrovare i due pannelli mancanti, e Thomas sa bene che solo le due sorelle, di cui lui ha perso le tracce molti anni prima, potranno aiutarli. I due uomini partono così alla loro ricerca, impresa che non si rivela semplice e li ossessiona ogni giorno di più, fino a quando scopriranno una verità che cambierà per sempre la vita di tutti.

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,
Tracy Guzeman dimostra di possedere il raro dono di una scrittura di grande qualità, poetica e seducente. L'estate dell'amore perduto racconta tra passato e presente la storia indimenticabile di un amore travagliato, con una protagonista che lascia il segno. Un romanzo autentico, sorprendente come un thriller, che rimane a lungo nel cuore di chi lo legge.

L'autrice.
Tracy Guzeman è nata ad Aurora, nell'Illinois, e vive nei pressi di San Francisco. L'estate dell'amore perduto è il suo primo romanzo.

Il momento delle cover



Buongiorno!
I malvagi e sgraditi dolori muscolari degli ultimi giorni stanno pian piano lasciando le mie povere e provate spalle, la primavera è alle porte e oggi è una bella giornata.
Cosa volere di più dalla vita? ^_^

Iniziamo la giornata sul blogghetto con la rubrica "Anche l'occhio vuole la sua parte" e che riguarda le cover che mi son piaciute di più.

Sono tutte di romanzi pubblicati in italiano e già presenti in libreria. Cliccando sui titoli potrete leggere info e trama, ma come sempre vi chiedo:

VI PIACCIONO? VE NE PIACE UNA IN PARTICOLARE?
NON VI PIACE NESSUNA E VOLETE CONDIVIDERE 
CON ME LA VOSTRA COVER DELLA SETTIMANA? ^_-

Non siate timidiiiiiiiiii :-D

A me piace molto la terza - LE PIENE DI GRAZIA - 
la trovo particolare e originale!






giovedì 19 marzo 2015

Recensione: REYKJAVIK CAFE' di Sólveig Jónsdóttir



Come anticipato, ecco la recensione di un romanzo molto carino!

REYKJAVIK CAFE'
di Sólveig Jónsdóttir


Ed. Sonzogno
trad. di Silvia Cosimini
320 pp
17.50 euro
in libreria:
12 MARZO 2015

Hervòr, Mia, Silja e Karen: quattro donne giovani e diverse per carattere e scelte professionali, ma tutte accomunate da una simile condizione sentimentale.

Tutte e quattro, infatti, sono appena state "mollate" dal loro partner.

Hervor è una ragazza vivace, intelligente, con una laurea che però non ha mai "sfruttato", finendo per lavorare come barista al Reykjavik Cafè; lavoro che, in fondo, non le dispiace, perchè le permette di stare in contatto con tanti tipi di persone (certo, non tutte piacevoli...), e poi ha un collega - Georg - davvero socievole, simpatico, comprensivo e colto.

Hervor, da un po' di tempo, ha una tresca con il suo ex-professore universitario, un certo Tryggvi, un 50enne che non sembra dare un grande peso alla sua relazione con la giovane, che comunque non si sente di certo innamorata.


Eppure, quando lui la lascia per un'altra... ad Hervor sembra crollare tutto addosso.


E il mondo crolla addosso anche a Mìa, anche lei con una laurea nel cassetto, che ha abbandonato ogni ambizione e adesso lavora come commessa in un negozio di abbigliamento; convive con il suo compagno già da un po' e ok che ultimamente qualcosa sembrava essersi raffreddato, ma mai avrebbe pensato che lui le dicesse di non essere più innamorato. Eh sì, Danìel le vuol bene ma l'amore è un'altra cosa.
Non sarà il caso di lasciare l'appartamento e portar via le tue cosette da casa mia, grazie?

E poi c'è l'efficiente e laboriosa dottoressa Silja, sempre impegnata in ospedale, che un giorno torna a casa e coglie suo marito Baldur in flagrante adulterio; non solo, ma i suoi occhi incrociano pure quelli imbarazzati della squallida donnaccia che s'è portata a letto, e che s'affretta a lasciare l'appartamento in cui s'è consumato il tradimento.

Ma la più squinternata delle quattro è Karen.
Anche lei attorno ai 30, magra come un giunco, dal fisico fragile, accanita fumatrice e bevitrice; passa da un letto all'altro, spesso non ricorda neanche il nome dell'amante di turno e di certo non è intenzionata a intrecciare relazioni serie.
Non perchè non ne abbia bisogno o voglia, ovvio, ma in quanto erroneamente convinta di non essere in grado di amare e di non essere degna di essere amata.
E così, preferisce buttare la propria vita in bagordi notturni per poi rifugiarsi nell'unico posto in cui si sente sicura e protetta: a casa, con i premurosi e anziani nonni che si prendono cura di lei da sempre.

Quattro storie certamente non felici, anzi in un certo senso drammatiche, ma narrate con un tono leggero, tanto da frenare un qualsivoglia moto di compassione da parte del lettore.

Quattro donne giovani e desiderose di felicità, che hanno investito molto in rapporti che forse non meritavano tanta dedizione.
Quattro donne che si sentono sole e disperate, una volta che i loro uomini le hanno lasciate per un'altra donna.
Scattano immediati i sensi di colpa, le mille domande, aumentano le insicurezze circa il proprio aspetto fisico (l'altra è più bella di me?) o il proprio carattere (forse sono io che l'ha spinto a molarmi?) e sembra inevitabile rinchiudersi tra le mura di casa a piangersi addosso.

Ritrovarsi un po' in ognuna di loro non è poi così difficile, perchè Hervòr, Mìa, Karen e Silja sono quattro donne normalissime, con fragilità, desideri e paure che appartengono quasi sicuramente anche a chi legge (chiaramente, mi riferisco principalmente a lettrici).
Non ci appaiono patetiche o deboli, non ci vien voglia nè di disprezzarle nè di compatirle, perchè lo sappiamo tutti: una vita abitudinaria - che ci dà certezze e sicurezza (non necessariamente vera felicità o entusiasmo o soddisfazione, ahimè) - quando crolla, da un momento all'altro e senza preavviso, ci fa sembrare ogni altra cosa negativa, inutile, insipida.

Ma le quattro protagoniste - le cui vite e vicende si intrecceranno in diversa misura - non sono donne senza personalità, anzi sanno tirar fuori determinazione e voglia di ricominciare al momento opportuno, proprio quando il baratro da cui bisogna risalire sembrava troppo profondo.

In una Islanda fredda, nevosa e piovosa, in cui si cerca un po' di ristoro e quiete al tavolino di un bar, tenendo fra le mani una tazza calda di caffè, leggendo un giornale o semplicemente perdendosi nei propri pensieri mentre la pioggia familiare picchietta contro i vetri, le nostre donne cercheranno di ricomporre le tessere del puzzle incasinato che è la loro vita; per qualcuna sarà un tantino più semplice buttarsi il recente "fallimento sentimentale" alle spalle, per qualcun'altra sarà necessario un po' più di coraggio e di autostima, ma certo è che l'Autrice ci regala una storia - anzi quattro - tutt'altro che triste, e che nasconde in sè una bella e positiva dose di speranza, di voglia di riprendere in mano la propria esistenza, di non rinunciare alle piccole e piacevoli sorprese che questa vita a volte ci riserva (dopo averci dato qualche batosta...!).

Una narrazione scorrevolissima, attraversata da una ironia leggera e mai esagerata, che non si burla dei problemi delle sue protagoniste ma neanche ce le "rende pesanti", anzi, c'è un che di brioso e piacevole in questo romanzo al femminile che mostra sì le fragilità di tante di noi ma al contempo sottolinea la forza e la voglia di andare avanti.

Mi è piaciuta l'ambientazione, questa Reykjavik freddina, troppo spesso uggiosa o spruzzata di neve, in cui il "Reykjavik Cafè" diventa una sorta di punto di riferimento e un luogo familiare.

Parere positivo per l'esordio di questa giornalista islandese.

Cito e canto: "Scrivi qualcosa per me" (Reykjavik Cafè)



Sto per terminare la lettura di un romanzo brillante ed ironico, tutto al femminile, che spero di recensire nel pomeriggio.
Vi lascio un altro passaggio di "Reykjavik Cafè", con canzone annessa ^_-

Quale? Eh, una molto bella cantata dall'indimenticabile Alex Baroni: "Scrivi qualcosa per me".

"Silja si carezzò con riguardo la mano e si avvolse nel piumino che adesso era diventato troppo grande per lei, o almeno così le sembrava. Cercò di riaddormentarsi, ma i rami degli alberi che sbattevano ritmicamente contro la finestra della camera da letto glielo rendevano molto difficile. Pensò alla lettera che le aveva lasciato. Era l’unica lettera che le avesse mai scritto. Spesso aveva desiderato che le scrivesse qualche biglietto. Niente di particolarmente appassionato, né lettere d’amore drammatiche, ma dei piccoli messaggi, per esempio quando si svegliava dopo il turno di notte e lui era già uscito per andare al lavoro. Qualcosa come, per esempio, che l’amava, o quanto la trovasse bella. Che non vedeva l’ora di rivederla quella sera. Magari una frase scribacchiata dietro lo scontrino del supermercato, o su un pezzo di carta altrettanto insignificante. Qualcosa che l’avesse fatta sorridere e sentire bene. Che le assicurasse che lui la stava pensando."



mercoledì 18 marzo 2015

Dedicato a te (Le mille luci del mattino)



Ho trovato in ebook l'ultimo libro di Clara Sanchez: "Le mille luci del mattino"; non c'è una citazione  ad introdurre la storia - per la mia rubrica ""Parole d'Autore prima che la storia abbia inizio" (ex-Epigrafe) -, bensì una dedica molto carina, che vi riporto:

"Nel mondo del lavoro ho conosciuto le più grandi miserie e grandezze.
Dedico questo romanzo a chi è riuscito a sopravvivere a entrambe".


Anche il libro/i libri che state leggendo voi, c'è una dedica o una citazione iniziale? ^_-



Frammenti da "Reykjavik Cafè"



Un piccolo ma dolcissimo teaser tratto da "Reykjavik Cafè":


«Ho imparato a non dare mai per scontato 
la presenza delle persone amate. 
Se potessi rivivere di nuovo quel poco tempo 
che abbiamo trascorso insieme, 
la bacerei più spesso. 
L’abbraccerei più spesso.
Non andrei sempre via. 
Non vale la pena rimandare. 
Il tempo può essere tiranno, la vita ti può essere tolta 
quando meno te l’aspetti.»



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