mercoledì 4 novembre 2015

Libri in sala d'attesa (#14)



Due romanzi che vorrei leggere presto!
Speriamo di sfoltire un po' di  letture!!

Cosa ne pensate di questi due libri?

ALICE ADAMS
di Booth Tarkington 


Ed. elliot
trad. L. Leonardi
254 pp
17.50 euro
2013

Trama

"Alice Adams" apparve nel 1921, pochi anni prima della Grande Depressione, in un'America ancora ottimista ma inconsapevolmente avviata allo sconquasso. 
L'anno dopo il romanzo vinse il Pulitzer e nel '35, superata la crisi, venne trasposto in pellicola da George Stevens (con Katharine Hepburn nel ruolo di Alice).
Quella di cui Booth Tarkington scriveva era una borghesia già spaventata, e forse non è un caso che dalla sua penna sia uscito un personaggio come la giovane eroina protagonista di questo romanzo, ora tradotto per la prima volta in italiano. Alice ha una madre ambiziosa, un fratello scapestrato e impresentabile al gran mondo, un padre che per l'ennesima volta si rivela incapace di raggiungere il benessere economico. 
Solo Arthur Russell, bello e perfetto gentiluomo decisamente benestante, le dà una speranza, una via d'uscita dalla claustrofobica agitazione in cui la sua famiglia sembra sprofondare. 
Ma il fantasma bizzoso del destino è in agguato. 

Tarkington racconta una storia che a distanza di un secolo continua a sembrarci familiare, una precarietà economica e umana ante litteram, lo spartito di un mondo che predispone i suoi attori a un copione beffardo.

LA CASA DELLE DONNE CHE VOLEVANO RINUNCIARE ALL'AMORE
di Lambert Karine


Ed. Sperling&Kupfer
272 pp
19.50 euro
Giugno 2015

Nel suo bel palazzo parigino, Regina, affascinante ballerina in pensione, ha deciso di far entrare solo donne. 
Nei vari appartamenti, quindi, vivono Carla, una siciliana scappata dal padre padrone, che vende antiquariato al mercato delle pulci; Simone, amante della natura, che è stata lasciata da un sudamericano traditore; Rosalie, placida maestra di yoga, e Juliette, l’ultima arrivata che cerca ancora l’amore. 
L’unico maschio è Jean-Pierre, un gattone vagabondo e molto intelligente. 
Grazie a lui la vita della casa prende una piega del tutto imprevista: e gli uomini (insieme all’amore), usciti dalla finestra, rientrano dalla porta. 

Un romanzo sull’amicizia tra donne, sempre in bilico tra solidarietà e competizione, sulla passione per il lavoro, la freschezza e l’intensità dei sentimenti.

Recensione: I MIEI MARTEDI' COL PROFESSORE di Mitch Albom



Certi libri sono in grado di conquistarti per la loro semplicità, genuinità e perchè parlano direttamente alla parte più profonda di te.

E' il caso di

I MIEI MARTEDI' COL PROFESSORE
di Mitch Albom


Ed. Rizzoli
200 pp
7.90 euro
2000

Mitch Albom è un giornalista vicino ai 40, un po' cinico e disincantato verso la vita; preso com'è dal proprio lavoro e dalle preoccupazioni quotidiane, sembra aver dimenticato cosa voglia dire godersi ogni singolo attimo della propria esistenza in modo sereno.
Mitch è solo in apparenza un uomo soddisfatto; in realtà, cova dentro di sè più di un vuoto, che - anche se non lo ammette neppure con se stesso - desidera colmare.
E per farlo ha bisogno di qualcuno che lo aiuti.
Mitch ha un urgente bisogno dii un maestro di vita.

Durante gli anni dell'università ha avuto un docente - di  sociologia - che ha amato e apprezzato, come uomo e come insegnante, per la sua profondità spirituale, per la sua umanità, per la capacità empatica nel rapportarsi agli altri, studenti compresi.
Quell'uomo è il professor Morrie Schwartz, che però Mitch non va a trovare di più di 16 anni, pur conservandone un bellissimo ricordo.
Ma un giorno vede alla tv proprio lui, il professore, che parla di sè per un noto programma televisivo; Morrie, ormai anziano e malato di SLA, sta parlando a milioni di persone di se stesso e di come egli concepisce la vita, con i suoi aspetti fondamentali, e la morte.
Morrie ha ancora quel modo di parlare così dolce, saggio, amichevole, che Mitch non può restarne indifferente, così decide di andarlo a trovare, ritrovando  il suo vecchio e stimato professore, con cui dialogare di tutto è sempre stato un vero piacere.

mitch
Apprendendo dello stato avanzato della malattia del vecchio Morrie, Mitch decide di recarsi da lui almeno una volta a settimana - il martedì - e ritornare studente, allievo, di un uomo che ha nel sangue il proprio essere educatore, maestro.

Conosciamo Morrie attraverso il resoconto di Mitch, e restiamo insieme a lui stupiti e commossi di fronte alla forza d'animo di un uomo che vede il proprio corpo deperire, ma la cui mente e il cui cuore continuano, in un processo inversamente proporzionale, a restare non solo lucidi, ma ancora, se possibile, più sensibili a tutto ciò che è umano.

Morrie diventa, nel corso della lettura, anche il nostro maestro.
Avete mai avuto davvero un maestro? Uno che vi vedeva come qualcosa dirozzo ma al tempo stesso prezioso, un gioiello che, con la saggezza, sarebbepotuto assurgere a fulgidi splendori. Se siete così fortunati da trovare insegnantidel genere sulla vostra strada, sarete sempre capaci di tornare da loro. A volte solo con la vostra mente.

Le conversazioni tra Mitch e Morrie sono profonde per tematiche, ma allo stesso "leggere" e amichevoli per il tono con cui vengono affrontate; del resto, il professore piace proprio per questa ragione: sa insegnare e parlare di grandi temi esistenziali con naturalezza, umiltà, senza voler fare la parte di quello che ha capito tutto, ma offrendo la propria esperienza, il proprio punto di vista in modo "socratico", stimolando l'altro al ragionamento, a farsi domande, a cercare dentro di sè le risposte ai grandi dubbi che la vita, giorno per giorno, ci mette davanti.

Morrie è un uomo che ha sempre avuto questa innata capacità di essere aperto verso l'altro, di volerlo accogliere e comprendere, indirizzare, e con l'esperienza del dolore - fisco, psicologico... - essa si è acuita, è diventata esperienza vissuta.
Chi soffre è in grado, più di chiunque altro, di consolare chi è scoraggiato, smarrito, sofferente.

morrie e mitch
Davanti alla concreta possibilità di morire tra una settimana come tra due mesi, Morrie è sereno.
Come è possibile?

Mitch e il lettore non possono fare altro che sedersi accanto a questo maestro, prendergli la mano, lasciarsi toccare dal suo sguardo buono e paterno, e ascoltare quello che è di certo il suo ultimo corso sulla vita.

E Morrie ha molto da dare, nonostante sia fisicamente limitato; famiglia, morte, matrimonio, lavoro, amore...: non c'è argomento che Mitch non possa affrontare con lui, consapevole che avrà sempre da imparare, da riflettere, da tenere custodito nel cuore per potersene "servire" nei momenti "no", in cui avrà bisogno di sentire, dentro di sè, la voce del suo professore preferito, il suo impareggiabile Mister, che gli sorride e gli mostra le prospettive giuste dalle quali guardare i vari aspetti dell'esistenza.

La vita di Mitch - così soffocata dalla ricerca del successo materiale - ha bisogno di una virata, di essere reindirizzata verso ciò che davvero è utile, ciò che fa bene al suo cuore, che gli permette di riconoscere e gestire emozioni, problemi, speranze, paure inconfessate.

I miei martedì col professore non è un romanzo, quanto piuttosto il resoconto di una serie di incontri privati tra un allievo e un insegnate; incontri talmente ricchi e preziosi che non potevano restare privati, così sono stati condivisi con noi lettori.

Scritto con semplicità ma anche tanta passione, questo breve libro ci porta a riflettere su tante questioni della vita in modo genuino, senza speculazioni filosofiche, senza il ricorso a paroloni inutili, ma unicamente attraverso conversazioni intime, di quelle che si caratterizzano per l'atmosfera familiare, confidenziale, serena e amichevole, in cui non ci sente giudicati, sminuiti, ma apprezzati e considerati unici e speciali.
Chi non vorrebbe - e non ha avuto bisogno - di un amico, di un insegnante così?

Consigliato a chi ha voglia di una lettura profonda, che arriva al cuore del lettore, che sprona chi legge ad essere migliore, a non sprecare la propria vita dietro le frivolezze e la superficialità, ma a impegnarci per renderla speciale ogni singolo giorno.

Acquista una copia di MR. HOLMES di Mitch Cullin e vai al cinema gratis!!



Cari lettori e amanti anche del cinema,

dal 2 al 29 novembre,

acquistando su www.lafeltrinelli.it una copia del romanzo

 MR. HOLMES di Mitch Cullin 

riceverete un codice valido per scaricare 
un biglietto omaggio per la visione del film

MR. HOLMES E IL MISTERO DEL CASO IRRISOLTO,

tratto dal romanzo, dal 19 novembre al cinema.





Trama romanzo:

Nel 1947, Sherlock Holmes ha 93 anni e vive in una fattoria nel Sussex, dove si dedica a tempo pieno all'apicoltura, studiando i benefici della pappa reale e del frassino spinoso. 
Guarda ormai con distacco alle gesta della propria giovinezza e si è reso conto che quella logica deduttiva che lo ha reso così celebre in passato, adesso lo sta abbandonando. 
Tuttavia, forse per colpa dell'età o della memoria che inizia a giocargli qualche scherzo, un giorno Sherlock ricorda un particolare di un caso irrisolto che risale a molti anni prima; risorge in lui il desiderio di risolverlo!. 
Pur con fatica, l'anziano detective inizia ad indagare, finendo per rimanere invischiato in un'appassionante ricerca che lo porterà in Giappone, alle porte di una Hiroshima che sta rinascendo dalle ceneri della bomba atomica.

Anteprima: DESTINI INGANNATI di Cristina Vichi



Cari lettori, tempo fa vi presentai un romance storico, CELESTE di Cristina Vichi - ne parlammo QUI.
Oggi vi parlo del secondo romanzo del'Autrice, del quale potete provare a vincere una copia cartacea o digitale partecipando ad un giveaway.

Clicca sull'immagine per essere indirizzato
alla pagina del blog





DESTINI INGANNATI
di Cristina vichi


Editore: Selfpublishing su Amazon 
Genere: Romanzo fiabesco 
Data di pubblicazione:
15/11/2015 
Pagine: 210 
Prezzo ebook: € 0,99 
Prezzo cartaceo: € 8,00



TRAMA

Oscar e Ariel hanno nove anni, sono gemelli, ma non lo sanno.
Il loro destino era quello di stare insieme, ma qualcuno ha tramato nell’ombra affinché questo non avvenisse.
Oscar è di famiglia nobile, Ariel di famiglia povera, entrambi vivono con uno dei loro genitori, che sono all’oscuro di tutto. I loro genitori sono Edoardo e Miriam.
Dieci anni prima il loro amore sembrava invincibile, in grado di sfidare l’intera nobiltà, eppure lui, all’improvviso, l’ha abbandonata per sposare una donna del suo stesso rango.
Chi ha cospirato contro di loro ha molto da nascondere ed è disposto a tutto pur di tenere celati i propri segreti. 
Ma per quanto tempo il destino può essere ingannato? Le azioni di chi vuole impedire a tutti i costi che la verità venga svelata saranno proprio le cause che porteranno ad essa: ecco la vendetta del destino.
I sentimenti e le emozioni affolleranno i cuori, i legami ritrovati saranno inscindibili, ma scoperte inquietanti e pericolose metteranno nuovamente tutto a rischio. 
Come reagiranno Miriam ed Edoardo incontrandosi nuovamente dopo dieci anni?
Come potrà, Miriam, resistere al fascino di Jacopo, uomo misterioso arrivato sul suo cammino con il preciso compito di impedirle di conoscere la verità?
Ma soprattutto, quanto dovranno pagare care le colpe dei loro genitori?

*** 3°classificato al Concorso Letterario “Quel libro nel cassetto”(III edizione 2015) ***

BIOGRAFIA
Cristina Vichi nasce a Rimini nel 1985 e si diploma al liceo Psicopedagogico.
Come tante persone fantasiose ha sempre amato molto inventare storie, ma l’idea di concretizzare un romanzo si affaccia inaspettatamente quando ha tre figli, che sono per lei grande fonte di ispirazione.
La sua prima opera, “Celeste”, romanzo a sfondo fiabesco, è stata auto pubblicata su Amazon il 28/03/2015.
Dopo questa prima e importante esperienza segue “Destini Ingannati”, auto pubblicato su Amazon.
Con il suo terzo romanzo si lascia affascinare da un genere diverso, l’Urban Fantasy, attraverso il quale la fantasia ha margini molto più ampi in cui spaziare. “Tander (Dentro noi, l’energia dei Fulmini)”, sarà la sua prossima uscita.



Recensione film: PHILOMENA di Stephen Frears (tratto da una storia vera)



Come vi dicevo ieri sera, c'è un altro film che ho guardato nel fine settimana.


PHILOMENA



Regia:  Stephen Frears

Cast: Judi Dench, Steve Coogan, Charlie Murphy

Presentato in concorso al Festival di Venezia 2013.

Alcuni riconoscimenti:

2014 - David di Donatello Miglior film europeo a Stephen Frears
2013 - Mostra del cinema di Venezia Migliore sceneggiatura a Steve Coogan e Jeff Pope

Irlanda, 1952. Philomena Lee, ancora adolescente, resta incinta. Cacciata dalla famiglia, viene mandata al convento di Roscrea. Per ripagare le religiose delle cure che le prestano prima e durante il parto, Philomena lavora nella lavanderia del convento e può vedere suo figlio Anthony un'ora sola al giorno. A tre anni Anthony le viene strappato e viene dato in adozione ad una coppia di americani. Per anni Philomena cercherà di ritrovarlo. Cinquant'anni dopo incontra Martin Sixmith, un disincantato giornalista, e gli racconta la sua storia. Martin la convince allora ad accompagnarlo negli Stati Uniti per andare alla ricerca di Anthony.


Tratto dal romanzo “The lost child of Philomena Lee”, pubblicato in Italia da Piemme col titolo “Philomena” (info).

I film tratti da storie e fatti realmente accaduti hanno su di me un certo fascino; se poi ci aggiungete un convento di suore in cui avvengono cose che non dovrebbero accadere e casi di ingiustizia… beh, mi invitate a nozze.
Ma qui della gioia delle nozze c’è davvero poco.
In questo film drammatico c’è la storia di un’ingiustizia che non ha riscatto, ma solo sofferenza e lacrime.
Eppure esse arrivano a noi senza pesantezza, ma anzi con una certa dose di humor e leggerezza che però non vanno a ridicolizzare i fatti, ma a darcene una lettura sentimentale e mai stucchevole.

Philomena Lee è una donna ormai anziana, che ha un grande cruccio e dolore nella propria vita; un dolore ben riflesso nei suoi espressivi occhi azzurri e narrato dalle rughe che solcano il suo viso.
j. dench
Un dolore di nome Anthony. 

Philomena è stata una ragazza madre che ha partorito il proprio bambino in un istituto religioso in Irlanda, una delle tante “Casa Magdalene” (sorte nel XIX sec. In Irlanda e Inghilterra; l’ultima è stata chiusa nel 1996) che raccoglieva ragazze orfane o ritenute immorali per la loro condotta peccaminosa. In queste comunità, le ragazze – alcune davvero giovanissime – venivano trattenute anche contro la propria volontà (ovviamente perché i primi a volerlo erano i famigliari) e soprattutto costrette a lavorare con ritmi e in mansioni estenuanti con la “scusa” di dover espiare i propri peccati; in realtà, gli istituti, sfruttando il lavoro delle poverette, ci guadagnavano un sacco e tutto grazie a una manodopera praticamente gratis.

In questo posto poco caritatevole è finita, da adolescente, la nostra protagonista, che ha fatto l’errore di cedere alle lusinghe di un bel giovanotto e di rimanerne incinta.

Non solo il parto è stata una brutta esperienza perché il bimbo era in posizione podalica e, dovendo lei soffrire per redimersi, non meritava assistenza medica, ma dopo la nascita le era permesso di vedere il piccolo per poche ore alla settimana, con il terrore sempre presente che, da un momento all’altro, egli le fosse strappato via.
E così fu.
Una mattina, una coppia americana, venuta per adottare una bimba, pensa bene di prendersi anche quel bimbetto così carino e affezionato alla bambina prescelta, il tutto senza tener conto delle povere mamme.

Anthony ha tre anni quando viene strappato via alla propria legittima madre, la cui indicibile sofferenza la segnerà e le peserà sul cuore per anni e anni.
A nulla varranno i tentativi personali di cercare il figlio, di carpire informazioni dalle suore, così dopo tanti anni, ormai con una propria famiglia alle spalle, Philomena decide di rivolgersi a un aiuto esterno, cioè ad un giornalista, Martin Sixsmith.
Inizialmente Martin non è convinto di volersi imbarcare in una storia di vita vissuta, essendo lui un giornalista che si occupa di argomenti più elevati e intellettuali, e non di fatterelli adatti a casalinghe ignoranti e volubili.

Ma la simpatia, la vena dolce e ironica di Philomena e la sua tenacia nel voler andare a fondo alla sua storia di ingiustizia, vincono ogni resistenza e reticenza, e i due partono insieme per quest’avventura, sperando chiaramente in un lieto fine.

martin sixsmith e philomena lee
Avventura che li riporterà nel convento di Roscrea dove tutto è cominciato fino ad approdare negli States, lì dove fu portato il piccolo Anthony dalla famiglia adottiva.

Le vicende di questa signora anziana, simpatica e buona, ci stanno a cuore e vorremmo che lei abbracciasse il suo figlio perduto.
Sarà così?

Non sempre la vita ci ripaga del male ricevuto dandoci del bene, ma ciò che colpisce di Philomena è la sua forza morale, la sua dolcezza, il suo saper andare oltre la malvagità subita, l’odio, il risentimento, che umanamente comprenderemmo, e che forse tanti di noi, nella sua medesima situazione, avremmo provato e ci sentiremmo in diritto di esternare.

Martin si fa prendere dalla ricerca di Anthony e dalla storia di Philomena e di tutte le ragazze come lei, passate per quegli istituti, e il suo punto di vista sarà quello del giornalista alla ricerca della storia da raccontare, magari un tantino scandalistica, che faccia sorgere nelle persone un sentimento di indignazione davanti a comportamenti scorretti da parte di persone da cui ci aspetteremmo carità e comprensione.

A prescindere da come andrà la ricerca del figlio da parte di questa madre combattiva e tenera, ciò che mi è piaciuto è come affronta e vive tutto la protagonista, la cui bontà d’animo, la capacità di perdonare e di non condannare coloro che le hanno fatto del male, mi hanno toccata, perché non è automatico e naturale non cadere nell’odio verso chi ci ha procurato tanto dolore.

Sapere come ha vissuto e chi è riuscito a diventare il proprio bambino, quali opportunità di vita un gesto malvagio e crudele è comunque riuscito a donargli, permettono a Philomena di provare un’incredibile serenità; il dolore per una vita non vissuta accanto al frutto del proprio ventre resta e sarà sempre lancinante, ma viverlo scevro dell’odio, che tanto non cambia il passato, è una conquista, una vittoria.

Un bel film, come dicevo, drammatico eppure non pesante grazie ad una protagonista ancora piena di vita, dolce e pronta alla battuta simpatica.

Consigliato a chi privilegia le storie vere e drammatiche.

Uno degli ultimi film recensiti: IO CHE AMO SOLO TE

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martedì 3 novembre 2015

Recensione film: QUELLA COSA CHIAMATA AMORE di Peter Bogdanovich



In questo week end ho visto un paio di film che avevo voglia già da un po' di vedere  ^^

Il primo di cui vi parlo non è recente ma ha nel suo cast un attore da me molto amato: River Phoenix.

QUELLA COSA CHIAMATA AMORE

(Regia: Peter Bogdanovich)

    Prima data di uscita: 
    16 luglio 1993 (Stati Uniti)
    Regista: Peter Bogdanovich
Miranda Presley (Samantha Mathis) è una ragazza che lascia N.Y. per recarsi a Nashville e provare a sfondare come cantautrice. 
Il giorno della audizioni nel bar di una certa Lucy – al The Bluebird Cafè – arriva tardi e incontra un ragazzo, che è lì per lo stesso motivo, James Write (River Phoenix). Avendo fatto entrambi tardi, i due non solo litigano ma sono costretti a rimandare l’audizione alla settimana prossima.

Ma se per James le cose sembrano mettersi bene perchè le sue canzoni piacciono immediatamente, per Miranda ci sono le prime delusioni.

Intanto conosce Linda Lue (Sandra Bullock) e Kyle (Dermot Mulroney), che sono già amici di James e con i quali anche Miranda fa amicizia; tra i quattro nasce un bel legame, e Miranda si sente sempre più attratta dall’irresistibile James, un tipo sicuro di sé, talentuoso, simpatico, ma anche sfuggente e sentimentalmente poco affidabile.

A sua volta, Kyle è attratto da Miranda ma suo malgrado dovrà fare un passo indietro nel vedere il feeling che c’è tra lei e il suo amico James.
Due amici che si contendono una biondina? Eh, è un classico e i due ragazzi lo sanno.
Ma lei farà la scelta giusta?

Ad unire tutti loro c’è il sogno di scrivere e cantare la canzone giusta, quella che si fa ricordare, che lascia a bocca aperta gli spettatori perchè capace di suscitare in loro emozioni intense.

E mentre James sembra scrivere dei successi uno dietro l’altro, Miranda continua a sentirsi dire no; cosa manca alle sue canzoni perchè siano emozionanti?

.
La ragazza forse deve imparare a scrivere col cuore, per se stessa prima che per piacere agli altri, deve esprimere quello che è dentro di lei, e a volte proprio le esperienze dolorose sono quelle che ispirano di più…

E cosa ne sarà dell’amore con e per l’irrequieto James? La sua apparente superficialità nasconde una grande insicurezza, che – unita alla voglia di far successo come musicista – potrebbe costargli l’opportunità di vivere un grande amore.

Un film "musicale" sul filo di un romanticismo tenero, vissuto sull’onda delle passioni e dei sogni giovanili, dove forse la vera e indiscussa protagonista è la musica, e il sogno di far di essa il centro della propria vita.

Le canzoni cantate da River e Samantha sono molto belle, un country irresistibile, nostalgico, di quello che ascolti nelle cuffie mentre sei solo davanti a un tramonto, o mentre sei tra le braccia di chi ami; le colonne sonore sono altrettanto belle, romantiche e un po’ malinconiche.

Sandra Bullock esuberante, Samantha Mathis carinissima e determinata, River sempre bello e dall’aria inquieta, pieno tanto di talento quanto di irrequietudine, che arriva e affascina per la sua voce, la sua gestualità e i suoi sguardi che bucano lo schermo, quel modo di fare sì sfuggente ma anche fragile e tenero, proprio di un ragazzo di 23 anni che aveva ancora tanto da dare al mondo del cinema, che ci ha lasciati davvero troppo presto e che pure, dopo un ventennio dalla sua morte, si fa ancora ricordare e amare.


Consigliato a chi ha voglia di un film romantico e fresco, con bella musica e in perfetto stile Anni Novanta.

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Scarica e leggi GRATUITAMENTE il romanzo FINO ALLA FINE DELLA RETE di R.V. Beta



Carissimi lettori, avete l'opportunità di scaricare e leggere GRATUITAMENTE il romanzo FINO ALLA FINE DELLA RETE di R.V. Beta - segnalato QUI qualche tempo fa - e questo sarà possibile da oggi 3.11 per tutta la settimana.


vai su AMAZON per scaricare il libro

255 pp ca.
2.68 euro
Link su Amazon

Il debutto di R.V. Beta è il diario di viaggio di un gruppo di personaggi che dovranno presto imparare a non darsi mai per vinti, perché la realtà non è mai una sola...
Esistenze per nulla ordinarie e nessuno di cui potersi fidare fino in fondo: un invito a cambiare prospettiva.

Sito Autrice: http://www.rv-beta.com

On my wishlist: "Paper Magician" - "L'effetto farfalla"



Due romanzi di diverso genere che finiscono in wishlist.

Che ne pensate? ^_-


Il primo è un romanzo adatto a tutte le età e che va incontro soprattutto ai lettori più giovani; l'altro è il thriller di un autore danese del quale ho letto e apprezzato "Il messaggio nella bottiglia" (RECENSIONE).

PAPAER MAGICIAN
di Charlie N. Holmberg


Ed. Fanucci
trad. M. Scarsella
4.99 euro
(ebook)
Settembre 2015
Trama

Ceony Twill è una giovane e talentuosa allieva dell’accademia di magia Tagis Praff, che sta finalmente per cominciare l’apprendistato che la legherà per tutta la vita alla magia. 
Eppure, contrariamente a quanto sognava, il suo destino non sarà scritto nel metallo ma sulla carta. 
Tra fogli che si animano dando vita a personaggi incredibili e storie fantastiche che la lasceranno a bocca aperta, toccherà allo stravagante mago Emery Thane convincerla delle qualità straordinarie di un elemento così delicato e allo stesso tempo prodigioso. 
Così, quando Lira, malvagia praticante di arti magiche proibite, priverà il maestro del suo cuore, Ceony per tenerlo in vita gliene confezionerà uno di carta, per poi volare sulle ali di un enorme aeroplanino all’inseguimento della perfida maga, verso un’avventura che porterà alla luce i ricordi più lontani e i segreti più taciuti, nascosti nell’angolo più remoto dell’anima.

Dalla penna immaginifica di Charlie N. Holmberg, una fiaba emozionante e indimenticabile, che andrà dritto al cuore dei lettori di tutte le età!

L'autrice.
Nata a Salt Lake City, Charlie N. Holmberg è cresciuta guardando Star Trek insieme alle sue tre sorelle che, come lei, hanno nomi maschili. Laureatasi alla Brigham Young University, suona l’ukulele, possiede tantissime paia di occhiali e ha sempre desiderato avere un cane. Paper Magician è il suo romanzo d’esordio, primo volume dell’omonima trilogia
.


L'EFFETTO FARFALLA
di Jussi Adler-Olsen


Ed. Marsilio
554 pp
19.50 euro
Settembre 2015
Trama

Marco ha solo quindici anni ma non ha mai avuto un’infanzia. 
È cresciuto in una banda di criminali il cui capo, il cinico e violento Zola, lo obbliga a un’esistenza squallida fatta di accattonaggio e piccoli furti. Ma non ha mai accettato quel destino, e un giorno riesce a disertare.
Quando s’imbatte in un terrificante segreto che Zola e i suoi sono disposti a tutto pur di mantenere tale, la sua fuga si trasforma in una lotta per la vita.
Quello che Marco non sa è che la sua famiglia non è la sola a volerlo morto. Banchieri, diplomatici e alti funzionari statali sono coinvolti in una truffa insanguinata che allunga i suoi tentacoli fino alla giungla dell’Africa centrale, e temono di cadere uno dopo l’altro come tessere di un gioco del domino se lui racconterà quello che ha visto. 
Neppure Carl Mørck, alla guida della Sezione Q, è disposto a lasciarsi sfuggire il ragazzino dallo sguardo ardente incrociato per caso nelle strade di Copenaghen, e insieme ai suoi assistenti - la fantasiosa Rose e il sempre più misterioso Assad - è deciso a interrompere quella fatale catena di eventi.

L'autore.
Jussi Adler-Olsen (Copenaghen 1950), dopo aver svolto i lavori più vari, è oggi scrittore a tempo pieno. Con la serie della Sezione Q guidata da Carl Mørck, venduta in 37 paesi, ha ottenuto un immenso successo di critica e pubblico, vendendo milioni di copie nel mondo. I suoi libri, premiati da lettori, librai e critici, hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali, tra cui il Grand Prix policier delle lettrici di «Elle». Da La donna in gabbia è stato tratto un film per il grande schermo, mentre l’intera serie sarà presto oggetto di una trasposizione televisiva prodotta negli Stati Uniti. Paziente 64, bestseller del «New York Times», è il quarto episodio di una serie che ha trionfato in tutta Europa.

domenica 1 novembre 2015

Frammenti di letture (V. Woolf, Gita al faro)



Il potere evocativo e suggestivo delle parole e della lettura!
Anche la signora Ramsey ne è soggiogata.

"C’è qualcosa che voglio — qualcosa che sono venuta a prendere qui, e cadde sempre di più senza sapere bene che cosa fosse, con gli occhi chiusi. E aspettò, sferruzzando, pensando, e pian piano quelle parole pronunciate durante la cena: «La rosa è in fiore e ronza di api gialle» presero ad andarle avanti e indietro per la testa, ritmicamente, e mentre andavano avanti e indietro, le parole, come piccole lampade schermate, una rossa, una blu, una gialla, si accesero nel buio della sua mente, e le sembrò che lasciassero un appiglio per volare avanti e indietro, o per gridare e sentire l’eco; così si girò e cercò un libro sul tavolino accanto a lei.

,
E tutte le vite che mai vivemmo
E tutte le vite a venire
Sono piene di alberi e di foglie caduche,

mormorò, infilando i ferri nel calzettone. E aprì il libro e cominciò a leggere qua e là a caso, e mentre leggeva sentì che tornava indietro, si arrampicava, in su, facendosi strada tra petali che si curvavano su di lei, tanto che sapeva soltanto questo è bianco, o questo è rosso.
All’inizio non capiva che cosa significassero le parole.

Volgete, volgete qui i pini alati, stanchi Marinai

leggeva e voltava le pagine, dondolandosi, andando da una parte all’altra, da un verso all’altro come da un ramo all’altro, da un fiore rosso e bianco a un altro, finché un rumore sordo la fece riscuotere..."

(V. Woolf, Gita al faro)


Recensione film: VIA DALLA PAZZA FOLLA di Thomas Vinterberg



Ieri sera mi è venuta voglia di guardarmi in streaming un film che è stato dato al cinema molto di recente.

VIA DALLA PAZZA FOLLA



Tratto dal famosissimo e omonimo romanzo inglese dell'800, di Thomas Hardy, il film è la seconda versione cinematografica dopo il precedente classico del cinema inglese con Julie Christie e Alan Bates, negli anni 60. A vestire i panni della bellissima e testarda proprietaria terriera Batsheba e del suo fattore sono qui Carey Mulligan e Matthias Schoenarts, in un adattamento dalla letteratura al cinema tra i migliori degli ultimi anni per ricchezza dell'ambientazione e bravura degli interpreti. Un film sontuoso. (fonte: comingsoon)



REGIA: Thomas Vinterberg
SCENEGGIATURA: David Nicholls
ATTORI: Carey Mulligan, Matthias Schoenaerts, Michael Sheen, Juno Temple, Tom Sturridge, Hilton McRae, Bradley Hall, John Neville


Via dalla pazza folla ha per protagonista Batsheba Everdene (Carey Mulligan), una donna, forte, volitiva, orgogliosa, indipendente e desiderosa di mantenere la propria libertà.

Conosce il signor Gabriel Oak (Matthias Schoenaerts) durante un soggiorno da una anziana zia, e subito lui si sente attratto da questa donna dal sorriso dolce ma dal carattere deciso.
Così le chiede di diventare sua moglie, ma la delusione è alle porte: lei  risponde di no, pur sentendo una certa attrazione per quell'uomo alto, affascinante, bravo nel proprio lavoro, sempre disponibile e molto taciturno.

Pur riconoscendo in lui un buon potenziale marito, non ha alcuna intenzione di legarsi in matrimonio, semplicemente perchè questo tipo di legame tanto vincolante non corrisponde al suo modo di concepire la vita di donna libera.

Le strade dei due si dividono temporaneamente: per Oak le cose non si mettono bene, e a causa di un "incidente" che vede coinvolte le sue 200 pecore, perde tutto quel che ha ed è costretto a lasciare tutto, cercando fortuna altrove.

Lei invece scopre di essere la ricca ereditiera di uno zio benestante, che possiede una grande fattoria, messa maluccio ma che Bathsheba saprà mettere in sesto con la tenacia e la capacità organizzativa che la contraddistingue.

Le strade dei due si incrociano nuovamente e questa volta Gabriel viene assunto da lei, come pastore.

Tra i due i rapporti sono oscillanti e instabili: lui nutre dell'affetto sincero e forte per lei, unito alla voglia di proteggerla, mentre la signorina non fa che sottolineare la posizione subalterna di lui e il suo doverle portare rispetto perchè sua padrona.

Batsheba non riesce a (o forse non vuole) vedere l'amore di lui, pur apprezzandone la fedeltà assoluta.

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E' convinta di non aver bisogno di un uomo accanto a sè e continua a rifiutare la proposta di matrimonio anche da parte di un vicino di casa benestante, gentile e colto (William Boldwood)

Fino a quando non arriva un sergente, ricco, bello ma terribilmente sfrontato e arrogante...

Batsheba è una donna come tutte noi: anche se convinta di essere libera dal potere dell'amore, è come chiunque altra, bisognosa di protezione, affetto e devozione totali.

Ma non rischia di cercare tutto questa nella persona sbagliata?

Eppure Gabriel è sempre lì, a vegliare su di lei, con il suo sguardo dolce e attento, la sua presenza forte e premurosa, la sua voce calda e rassicurante.


L'aspetterà per sempre? Deciditi, Batsheba, prima che sia troppo tardi...!

Una storia ambientata nell'affascinante Inghilterra di fine Ottocento, nelle sconfinate terre del Dorset; gli ambienti naturali sono spettacolari, immensi spazi verdi, cieli azzurri e, uniti a delle musiche romantiche molto belle, non possono che far sognare ad occhi aperti.

E in effetti bastano questi a creare l'atmosfera, perchè la storia di per sè, per quanto romantica, non ha - a mio avviso - al suo interno elementi che la rendano davvero irresistibile.
E' una storia d'amore tipica di quel tempo, di quelle raccontate dai classici dell'epoca: contrastata, appassionata, dolce e struggente, in cui all'amore puro, forte, incondizionato si oppone quello interessato capriccioso, infantile, contornato di ostacoli che mettono in pericolo - fino a 5 minuti prima dalla fine - l'amore vero.

Consigliato a chi ama le storie romantiche, recitate bene e collocate in un'epoca e in un contesto pieni di fascino, pittoreschi a livello naturalistico; allo stesso tempo aggiungo anche che però, alla del film, non mi è venuto da esclamare: ma che bella storia d'amore!! mi ha emozionata tantissimo!

A rapirmi, ripeto, sono state più le ambientazioni, le musiche e Schoenaerts, affascinante davvero. 

Ultimo film recensito: SUBURRA

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