domenica 20 novembre 2016

Anteprima Newton Compton: HAI CAMBIATO LA MIA VITA di Amy Harmon



Un'autrice di cui finora ho letto e amato un paio di romanzi, è Amy Harmon, che torna in libreria dopo i bestseller I CENTO COLORI DEL BLU, SEI IL MIO SOLE ANCHE DI NOTTE,  INFINITO+1, con HAI CAMBIATO LA MIA VITA - titolo originale: "The Law of Moses" (cui segue "The song of David").

Per ora non c'è la cover italiana e, stando ad Amazon, l'ebook è previsto per fine gennaio.



HAI CAMBIATO LA MIA VITA
di Amy Harmon

Ed. Newton Compton
26 GENNAIO 2016 

Così comincia una storia fatta di dolore e belle promesse, angoscia e guarigione, vita e morte.
Una storia con un prima e un dopo, nuove partenze e falsi arrivi. E, più di tutto, così inizia una vera storia d’amore.

Qualcuno l’aveva trovato avvolto in un asciugamano, nel cesto della biancheria di una lavanderia a gettoni: aveva solo un paio di ore di vita, ma era già vicino alla morte.
 Lo chiamarono Mosè. Quando dettero la notizia al telegiornale delle dieci dissero che era il figlio di una tossicodipendente e che avrebbe avuto problemi di salute.
Ho immaginato il bambino-crack come se avesse avuto una gigantesca frattura lungo il corpicino, come se si fosse rotto mentre nasceva. Sapevo che crack significava ben altro, ma quell’immagine si cristallizzò nella mia mente.
Forse fu questo ad attrarmi fin dall’inizio.
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È successo tutto prima che io nascessi, e quando incontrai Mosè e mia madre mi raccontò la sua storia, era diventata una notizia vecchia e nessuno voleva avere a che fare con lui.
La gente ama i bambini, anche i bambini malati. Anche i bambini-crack.
Ma i bambini poi crescono e diventano ragazzini e poi adolescenti. Nessuno vuole intorno a sé un adolescente incasinato.
E Mosè era molto incasinato. Mosè era un caso a parte. Diverso da tutti gli altri ragazzi, ma anche affascinante, e molto, molto bello. Stare con lui avrebbe cambiato la mia vita in un modo che non potevo immaginare.
Forse sarei dovuta rimanere a distanza di sicurezza. Ascoltare i consigli della gente. Mia madre mi aveva avvertito. Anche Mosè mi aveva avvertito.
Ma non sono riuscita a rimanergli lontana. Questa è la nostra storia.

sabato 19 novembre 2016

Recensione film: IL RACCONTO DEI RACCONTI di Matteo Garrone



Liberamente ispirato a "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile (1575-1632), una raccolta di 50 fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, Il racconto dei racconti (The tale of the tales) è un film di Matteo Garrone del 2015, candidato a diversi riconoscimenti e vincitore, tra gli altri, del Globo d'Oro per la Miglior sceneggiatura e, per i Nastri d'Argento, è stato premiato come Miglior Regista, Miglior Costumi e trucco (ed altri).


IL RACCONTO DEI RACCONTI




ANNO: 2015
REGIA: Matteo Garrone
ATTORI: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Alba Rohrwacher, Shirley Henderson, Stacy Martin, Hayley Carmichael.


La trama del film segue tre filoni narrativi, che si intrecciano tra loro e che si rifanno a tre fiabe di Basile: La cerva, La pulce e Le due vecchie.


In un tempo indefinito e in un mondo lontano, c'erano tre regni vicini, dove vivevano, nei loro rispettivi castelli, re e regine, principi e principesse. 

Nell'episodio La cerva, conosciamo il re e la regina di Selvascura, che non hanno ancora avuto un erede; Il desiderio di un figlio a tutti i costi è fortissimo e ossessivo nella Regina (S. Hayek), che è disposta a tutto pur di diventare madre. Quando al castello giunge un negromante (lo Iettatore di Bonolis) dall'aria inquietante, tutto cambia: il desiderio della regina viene soddisfatto ma questo a lungo andare avrà le sue conseguenze.
selvascura
Il giorno in cui la regina resterà incinta e partorirà il figlio Elias ( e tutto in una notte), anche una serva vergine darà alla luce il proprio figlioletto, Jonah, fisicamente identico al principino. I due (albini) saranno legati indissolubilmente l'uno all'altro, anche se la regina madre cercherà in tutti i modi di spezzare questo legame, preoccupata di preservare il futuro del proprio figlio...
Ma, come dicevo, certe scelte cruente ed egoistiche non restano a lungo senza portare con sè conseguenze imprevedibili...

Ne Le due vecchie conosciamo Dora e Imma, due anziane sorelle il cui volto solcato da rughe ricorda loro ogni giorno che la gioventù è bella andata, ormai; Dora ha una voce melodiosa e un giorno il lussurioso re del regno di Roccaforte (V. Cassel) l'ode cantare e viene preso dalla brama di possedere il corpo di questa donna sconosciuta, di cui non vede il volto e che lui crede essere incantevole; Dora sa di non poter piacere al re, che insiste per averla con sè a palazzo, così lo inganna, va di notte da lui e, nascosta dal  buio, giacciono insieme;  
re di Roccaforte
quando la mattina dopo, il re scopre di aver fatto all'amore con una racchia rugosa, si agita come non mai e la fa buttare di sotto... Ma Dora non muore e anzi nel fitto bosco accade qualcosa che la fa ringiovanire...
Quando la sorella Imma lo scopre, incomincia a fremere all'idea di sapere come ha fatto Dora a riavere una pelle tanto fresca e giovane..

Il desiderio delle due sorelle di riassaporare la bellezza della giovinezza cambierà le loro vite, ma a che prezzo?

Nell'episodio La pulce, il re di Altomonte ha una bella e dolce figliola, Viola, delicata e sognatrice; accogliendo il legittimo desiderio di sposarsi, il padre decide di sottoporre ad una difficile e singolare prova tutti i pretendenti che si faranno avanti; colui che supererà l'enigma proposto dal re - come in ogni favola che si rispetti - avrà la mano della bella
viola
principessa. L'enigma reale ha a che fare con uno strano e orripilante animale (una pulce cresciuta e pasciuta da lui stesso, poi morta) e ad indovinarlo sarà uno "spasimante" non proprio avvenente e dai modi gentili...

Anche qui ci si scontra con gli egoismi di un genitore poco saggio e molto testardo, che metterà in serio pericolo la felicità della propria figlia innocente, che forse mostrerà più coraggio di ciò che ci si aspetterebbe da un essere delicato e impaurito come lei...

Nel fantasy di Garrone ritroviamo gli elementi tipici delle fiabe che tante volte abbiamo letto e ascoltato: fiabe che narrano di re e principesse, di maghi, streghe e terribili mostri, saltimbanchi, cortigiani e vecchie lavandaie, ambientate in scenari fantastici, ora incantevoli ora paurosi; fiabe che, pur raccontando storie immaginarie suggestive e affascinanti, fanno leva sulle paure e sui mostri che da sempre popolano l'immaginario collettivo.
Mostri dei quali, come in ogni finale fiabesco degno della categoria, si spera ogni volta che i protagonisti possano liberarsi, affinchè trionfino il bene e i buoni.

Attori bravissimi, costumi e ambientazioni davvero meravigliosi; un film che dà voce, colore, immagini e vita a delle fiabe che mostrano virtù e meschinità dell'essere umano, e Garrone firma un lavoro a mio avviso davvero ben fatto, ben recitato, ben ambientato..., insomma, un film che merita di essere apprezzato nel suo genere
Memorabile - e famosa, forse anche a chi ha visto soltanto qualche immagine del film in tv o nel web - la scena in cui Salma Hayek ha il viso sporco di sangue mentre "gusta" il cervello di un drago marino; grazie al personaggio interpretato da Cassel, non manca qualche scena in cui la lussuria fa da padrone.

Fa piacere sapere che il film è stato girato tutto nella nostra bella penisola, tra Toscana, Abruzzo, Puglia e Sicilia; infatti, il castello in cui vivono i regnanti di Selvascura è quello di Donnafugata, in Sicilia; il re di Roccaforte ha la sua dimora  nel castello di Roccascalegna (Abruzzo) mentre la dolce Viola e il suo paparino nanetto ed egoista dimorano in Puglia, a Castel del Monte.

Consiglio di vederlo, se vi piace il fantasy; a me ha colpito positivamente pur non amando alla follia il genere. ^_^

Novità Panesi Edizioni: LOST IN THE DESK di Giacinta Caruso



Cari lettori, buon sabato!
Spero di poter condividere con voi qualche recensione entro oggi , ma intanto mi fermo per segnalarvi un nuovo libro edito da Panesi Edizioni: si tratta di "Lost in the desk" della scrittrice laziale Giacinta Caruso, nota per i suoi gialli storici di successo ("Il triangolo di Rembrandt", "La Camera Ardente" e "La moglie di Van Eyck").


LOST IN THE DESK
di Giacinta Caruso


Panesi Edizioni 
Formato: ebook
Prezzo: € 2,99
Isbn: 9788899289478
Generi: narrativa
Data di uscita: 16/11/2016
Sinossi

Estate 1994. La giovane Agata Salina, orfana cresciuta a Roccalago, comune immaginario dell’hinterland romano dominato da clan mafiosi e lobby politiche senza scrupoli, fa ritorno a casa per il funerale del nonno, un professore in pensione che si è preso cura di lei dopo la morte di entrambi i genitori.
Agata ha intenzione di rimanere per tutta l’estate nel casale della sua infanzia perché un quotidiano romano ha accettato la sua richiesta di fare uno stage, il cui inizio coincide con l’arrivo di David, il suo fidanzato.
La vacanza spensierata che i due giovani speravano di trascorrere in Italia si trasforma presto in un incubo a causa delle molestie dei vicini di casa, una coppia di mezz’età che gestisce due noti locali per conto di un’organizzazione criminale.
Aiutata da Milena, la domestica albanese del nonno, Agata tenta di resistere alle violenze dei vicini e intanto si barcamena nel difficile mondo della redazione grazie all’appoggio di un giovane cronista, che le insegna come destreggiarsi fra le mille insidie che incontra sul suo cammino, soprattutto dopo che il quotidiano viene coinvolto in una storia di tangenti e rischia la chiusura. Sempre più esacerbata e spinta dalla vendetta, alla fine decide di dare ascolto a Milena e di farsi giustizia da sola.

Breve estratto:
Agata Salina era tesa. Aveva la sensazione che qualcuno la stesse osservando, ma il corridoio era deserto. Si sistemò la giacca di lino blu, fece un bel respiro ed entrò nella stanza, scoprendo che era vuota. Smarrita, si guardò intorno. Il suo arrivo era stato appena annunciato dal portiere. Passò qualche istante e non comparve nessuno. Il suo nervosismo aumentò. Il giorno e l’ora erano quelli giusti, decisi dal capocronista in persona e confermati due giorni prima per telefono dalla segreteria di redazione del Progresso Democratico. Non era certo un buon inizio, pensò confusa facendo vagare lo sguardo per il vasto locale. Era il suo primo giorno in Cronaca e si era figurata tutta un’altra scena. Non che ambisse al tappeto rosso, ma lo squallore di muri scrostati e mobili che sembravano usciti da un robivecchi la sconcertava.
In quell’istante avvertì delle voci in corridoio e si affacciò per dare un’occhiata: un ragazzo magro con gli occhiali e una gran massa di ricci castani ne stava trascinando per gioco un altro, alto e ben piantato con sottili capelli biondi pettinati all’indietro.

venerdì 18 novembre 2016

Novità editoriali Atmosphere Libri, dal Giappone, Corea del Sud e Russia (a novembre in libreria)




Cari lettori, oggi vi presento tre novità firmate Atmosphere Libri  che ci avvicinano al mondo e alla narrativa orientale, attraverso ritratti di Paesi come la Russia, le due Coree e il Giappone, a metà tra l'immaginazione e la realtà.


CREMLINO DI ZUCCHERO
di Vladimir Sorokin


Atmosphere Libri
trad. D. Silvestri
16 euro
194 pp
Novembre 2016
«Questo libro non solo celebra Sorokin come una manna dal cielo per la letteratura, ma anche la migliore scrittura per tutte le volte che è stato "oltraggiato"». Allgemeine Zeitung
Gennaio 2028. Natale in Russia. I bambini accorrono alla Piazza Rossa per ricevere il loro regalo dal Sovrano: un Cremlino di zucchero, un oggetto bianco, dolcissimo, solubile nel tè
È questo simbolo effimero del nuovo Stato Russo a ritrovarsi al centro di una raccolta di racconti che fa piombare il lettore in un mondo fatto di ologrammi, pellicce vivipare e robot, ma regolato da una società feudale rigida e crudele, con una netta separazione dei sudditi in maestri e servitori, opričniki e oppressi, amici e nemici del popolo.

Nel Cremlino di zucchero si ritrova il tipico mélange paradossale di arcaico e fantascientifico de La giornata di un opričnik
Scritto con la caratteristica virtuosità di Sorokin, la sua immaginazione sconfinata e la sua totale assenza di censura, va letto come un'enciclopedia dell'anima russa, un "cocktail a base di vodka, neve e sangue... con qualche cucchiaino di zucchero".
L'autore.Vladimir Sorokin (Mosca 1955) è uno dei più grandi scrittori russi contemporanei. È stato anche sceneggiatore, drammaturgo, pittore, grafico e librettista per il teatro Bolshoj. Provocatore, irriverente, deve la sua notorietà internazionale al romanzo La coda(pubblicato in Italia da Guanda). Ghiaccio, uscito in Russia nel 2002, è stato pubblicato da Einaudi nel 2005. I suoi libri sono stati tradotti in ventidue lingue. Ha ricevuto il titolo di "Chevalier des Arts e Lettres" ed è membro del club pen (Poets, Essaysts, Novelists) russo. La giornata di un opričnik, pubblicato da Atmosphere libri, ha ricevuto il Premio Von Rezzori per la migliore opera di narrativa straniera pubblicata in Italia nel 2014. Nel giugno 2016 è stato pubblicato il romanzo La tormenta da Bompiani.




VITA PRIVATA DI UNA NAZIONE
di Lee Eung-jun

Atmosphere Libri
trad. Mary Lou Emberti
16 euro
255 pp
Ottobre 2016
«... mentre tutti fantasticano su una Corea unificata, l'autore descrive una visione distopica di un'ipotetica nazione di un Regno di Corea in cui distruzione e crimine sono dilaganti. È più tetro e cupo del mondo di un film noir».  Maeil Business


Cosa succederebbe se le due Coree si riunissero?

Corea Unificata, anno 2023. 
Sessantasei anni dopo la divisione, Nord e Sud Corea sono improvvisamente riunite. 
Ma come si potrà colmare l'abisso tra l'ideologia troppo zelante del Nord e il capitalismo spiccatamente materialista del Sud
Questo romanzo dà un ritratto vivido dell’immaginario prossimo futuro. 
Parlare di riunificazione coreana dà luogo a sentimenti ambigui tra i cittadini della Corea del Sud. Superficialmente si potrebbe dire che è quello che tutti hanno sognano e desiderano ma nel profondo si trovano i timori per quello che potrebbe accadere se la riunificazione finisse effettivamente come il romanzo di Lee Eung-Jun, 
La vita privata della Nazione, immagina che diventi la Corea riunificata...

Cinque anni dopo la caduta della Corea del Nord, il paese è devastato dalla criminalità organizzata. Nel paese, popolato da una sottoclasse disperata di ex settentrionali, si lotta sotto la tirannia della polizia.


L'autore.
Lee Eung-jun è nato a Seul nel 1970, si è laureato all'Università di Hanyang in lingua e letteratura tedesca. Autore poliedrico di raccolte di racconti, come Il funerale della mia fidanzata (1999), raccolte di poesie, come Gli alberi rinnegano quel bosco (1995) e romanzi, come Il paradiso nascosto ai piedi dell'olmo (2001) e La vita privata di una nazione (2009), Lee Eung-jun dimostra un profondo interesse per la storia moderna, la letteratura e la conoscenza della società coreana, su cui intreccia trame complesse e storie di personaggi che attraverso il flusso dei propri sentimenti, regalano al lettore la possibilità di entrare in un mondo ricco di sfumature.



IL QUADERNO CANGURO
di Abe Kōbō



Atmosphere Libri
trad. G. Coci
210 pp
15 euro
Novembre 2016
«Un viaggio surreale, un’interpretazione scura al confine tra la vita e la morte, fantasiosa, diversa da qualsiasi cosa che uno abbia letto». Tim Lepczyk


Un comune impiegato si risveglia una mattina con le gambe ricoperte da germogli di ravanello giapponese, il daikon. 
In preda al panico, si rivolge a una clinica dermatologica, dove viene operato d'urgenza da una misteriosa equipe medica. Mentre è ancora sotto anestesia, decidono di trasferirlo in un limbo al confine tra i due mondi… 
Il malcapitato protagonista inizia così il suo incredibile viaggio nel sottosuolo, a bordo di un avveniristico lettino d'ospedale in grado di essere mosso dalla forza del pensiero. 
Presto giungerà sulle rive del Sanzu, il fiume dell'inferno buddhista, in un mondo popolato da personaggi enigmatici e grotteschi dove risuonano le note di inni sacri e di brani dei Pink Floyd: la sexy infermiera Libellula, il giovane americano esperto di arti marziali Hammer the Killer, il circo dei demoni bambini, i custodi delle terme della Valle Infernale e molti altri. Cercando di risolvere il mistero di cui è vittima, il protagonista lotta per la salvezza, sospeso tra la vita e la morte.


L'autore.
Abe Kōbō è stato uno scrittore giapponese (Tōkyō 1924-1993). Raggiunse la notorietà nel 1951 con il romanzo Il muro, che rivelò immediatamente il suo eccezionale talento e la sua propensione per il racconto allegorico e satirico di sapore surreale. I temi principali sviluppati da Abe nelle proprie opere sono la fondamentale irrazionalità della vita moderna, l'isolamento dell'individuo e l'impossibilità di capire e farsi capire dal prossimo. Tra le sue opere più note: i romanzi La donna di sabbia(1964), Il volto dell'altro (1964), La mappa bruciata (1967), i drammi L'uomo che divenne un bastone (1958) e Amici (1967). Dopo aver pubblicato i romanzi L'uomo scatola (1974) e L'incontro segreto (1977), Abe riprese la pubblicazione di novelle (rappresentativa della sua vena simbolico-realistica è L'arca ciliegio, 1984), e un'intensa produzione drammaturgica. Nel 1986 pubblicò Le balene corrono verso la morte, che ottenne vasta risonanza in Giappone e lo confermò come uno degli eredi spirituali di F. Kafka o S. Beckett. Dopo un lungo periodo di silenzio, lo scrittore pubblicò nel 1991 il suo ultimo romanzo, Il quaderno canguro (Kangarū nōto), che sviluppa uno dei temi a lui più cari, quello dell'uomo trasformato progressivamente in un oggetto o in un vegetale, vittima dell'ambiente che lo circonda e che gli nega ogni libertà.

Recensione: RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO di Angelica Romanin



Una simpatica e divertente "gabbia di matti" è quella in cui mi sono infilata leggendo "Ritroviamoci alla fine del mondo", un racconto decisamente ironico e frizzante, con personaggi bislacchi, in fondo alla ricerca di un po' di equilibrio e serenità, come tutti ne vorremmo nella vita.




RITROVIAMOCI ALLA FINE DEL MONDO
di Angelica Romanin




Ed. Giraldi


Martina è una giovane donna 35enne la cui vita, in un nanosecondo, sembra sgretolarsi sotto i suoi occhi impotenti e sgomenti: il suo storico ragazzo, Paolo, l'ha mollata (dopo averla cornificata) e non solo, l'ha licenziata, essendo il suo capo.

Single e disoccupata: non è proprio un quadro consolante per la nostra protagonista, che però non si dà per vinta.

Anzitutto, tanto per precisare, è stata tradita ok, ma pure lei non è stata con le mani in mano, visto che già da un po' di tempo se la spassa col giardiniere della mamma, Francesco, un giovanottone tanto sexy e "superdotato" quanto ignorante e privo di collegamenti neuronali.

E poi, va bene, avrà perso momentaneamente il lavoro, ma con la buona volontà se ne trova un altro, soprattutto se a vegliare sulla sua vita attualmente allo sbaraglio c'è la sorellina minore, Sara.
Sara è un generale, in casa e fuori casa, una piccola dittatrice capricciosa che pretende che le cose vadano come vuole lei; e infatti, quando si premura di trovare piccole occupazioni alla sorella maggiore - per evitare che la stessa si stravacchi sul divano a suon di dolciumi anti-depressivi, bivaccando alle spese del resto della famiglia -, si aspetta che Martina obbedisca ai suoi ordini e provi il nuovo impiego senza fare obiezioni.

A complicare la vita di Martina ci pensano le altre persone che le gravitano intorno: sua madre, una donna con la testa decisamente tra le nuvole, che non ascolta mai ciò che le viene detto col risultato che fraintende tutto e risponde a ruota libera, lasciando esterrefatti i poveri interlocutori.
C'è la nonnina diabetica che ha giusto qualche chilo in più e che ama preparare dolce di ogni tipo, aspettandosi giustamente che chiunque le capiti a tiro divori le sue leccornie fino all'ultima briciola.  

Per non parlare del fatto che la già citata sorellina Sara ha problemi in amore: ha un fidanzato che l'adora, anche se purtroppo non sempre sa dimostrarlo, ma lei non pare molto soddisfatta, così i due non fanno che prendersi e lasciarsi alla velocità della luce.

Pensate che fuori casa per Martina la compagnia sia più "normale"? 
Beh, non conoscete Ginevra, l'amica del cuore di Martina, fissata per la dieta e completamente al servizio del "quasi fidanzato" Andrea, che la tratta come uno zerbino, mandandola in depressione.

Ma i personaggi strani non sono finiti, e così leggendo conosciamo anche vari uomini, dal pretendente con l'aria da stalker all'amico timido con le donne, dal dongiovanni sexy di turno al ragazzo dolce e apparentemente troppo perfetto...

Insomma, in queste pagine troverete momenti davvero goderecci, sit-com che vi faranno sorridere tanto, sia perchè i personaggi, a cominciare dalla comicissima protagonista (che ha una vera e propria fobia di restare single, unita alla mania del sesso, preferibilmente con un superdotato), sono dei pasticcioni, alcuni rompiscatole e piantagrane, altri teneri o buzzurri, sia per le vicende che gli stessi si ritrovano a vivere, che sembrano davvero usciti da una commedia romantica, di quelle che adoriamo guardare in tv nel periodo natalizio, al calduccio sotto il plaid.

Riuscirà Martina a trovare un proprio equilibrio, sia nel lavoro che in amore?
Ginevra e Sara faranno pace con i loro fidanzati, eterni bambinoni?

E se credete che a dare brio a questa gabbia di matti contribuiscano solo i matti stessi, è perchè non avete idea di come anche la natura si sia coalizzata per fare brutti scherzi; se poi ci aggiungete che stiamo per entrare nel tanto atteso 2012, l'anno designato dai Maya per la fine del mondo..., e beh allora capite che nulla in questo racconto può essere definito normale o tranquillo..!

"Ritroviamoci alla fine del mondo" è scritto con un tono decisamente umoristico, regala sorrisi e momenti di puro divertimento, ma non per questo è privo di messaggi importanti: ciascuno di noi ha delle profonde insicurezze, spesso acuite da periodi difficili, che ci rendono particolarmente vulnerabili; deprimersi, chiudersi in casa.. sarebbero le reazioni più facili e immediate, ma proprio quando il nostro mondo si tinge di nero dobbiamo tirar fuori tutto l'ottimismo di cui siamo capaci e reagire alla tristezza, guardandoci attorno e apprezzando ciò che abbiamo, piuttosto che soffermarci su ciò che ci manca.

"La vita dopotutto non deve per forza essere perfetta per renderci felici, si può godere di quello che il destino ci offre giorno per giorno pensando che l'universo, meglio di noi, sa cosa ci serve per progredire spiritualmente. Forse non avere una relazione ci serve per acquisire maggior sicurezza in noi stessi e nelle nostre capacità, forse cambiare continuamente lavoro serve per non attaccarsi all'idea che la vita per essere serena debba garantire per forza stabilità e sicurezza, forse vivere adesso nelle ristrettezze ti permetterà un domani di apprezzare quello che verrà di meglio... Forse, più semplicemente, dobbiamo limitarci a vivere e godere di ogni minuto e smetterla di pensare troppo."


E' proprio così, e se siamo convinti di aver toccato il fondo, beh allora più di come e dove stiamo non possiamo andare, si può soltanto risalire la china, ma bisogna volerlo.

Vi consiglio questo racconto, lo si legge davvero in poco tempo non solo e non tanto per il numero di pagine quanto per il ritmo trascinante, lo spirito allegro e ottimistico che lo attraversa e la simpatica follia che appartiene a Martina e al suo mondo.

giovedì 17 novembre 2016

Frammenti di... LA SCUOLA CATTOLICA (Albinati)



Un passaggio tratto da LA SCUOLA CATTOLICA di Albinati, che mi ha fatto riflettere su quanto, come dice l'Autore, sia davvero compicato essere se stessi al 100% davanti agli altri perchè, di questi altri, il parere ci interessa e ci influenza, anche quando vorremmo sentirci totalmente liberi di esprimere il nostro modo di essere.
Quanto ci condiziona il giudizio di chi ci è attorno e la loro approvazione o disapprovazione..!


"Sviluppiamo gli aspetti di noi che pensiamo agli altri piacciano di più. Prima a nostra madre, poi ai compagni di giochi, infine a tutti quelli su cui vogliamo fare colpo, coetanei, adulti, professori, ragazze, presentiamo la parte di noi, e soltanto quella, che immaginiamo abbia più probabilità di essere approvata e accettata. Il resto rimane nell’ombra e solo qualcuno molto attento (in genere, gli amici, e più ancora degli amici, i nemici) arriva a intravederlo. Il volto che offriamo sperando sia bene accetto e su cui puntiamo le nostre carte viene detto “falso sé”, non perché sia falso, non lo è affatto, non si tratta mica di una simulazione o di una maschera, appartiene a noi, è autentico, è davvero il nostro volto o almeno un’espressione che ci è naturale assumere; siamo noi che lo falsifichiamo presentandolo come fosse tutto di noi, mentre è solo una parte, e nemmeno la più significativa. Il falso sé può sentirsi vivo solo se attivato da una difficoltà da affrontare. Ha un bisogno continuo di sollecitazioni esterne, di esami da superare. Se non agisce, è come se non esistesse.".

Prossimamente in libreria: IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI di Carlos Ruiz Zafòn - IL GIARDINO DEI COSACCHI di Jan Brokken - PER RIVEDERTI ANCORA di Jojo Moyes




Prossimi arrivi in libreria: per chi cerca il romanticismo, per chi ama leggere dei grandi letterati del passato, chi cerca il brivido del mistero..


IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI
di Carlos Ruiz Zafòn




Ed. Mondadori
trad. B. Arpaia
832 pp
23 euro
USCITA:
22 NOVEMBRE 2016
Barcellona, fine anni '50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati, alla scoperta del volume che gli avrebbe cambiato la vita. 
Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo. 
Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell'enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime.
È in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un'anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo. 

Dodici anni dopo L'ombra del vento, Carlos Ruiz Zafón torna con un'opera monumentale per portare a compimento la serie del Cimitero dei Libri Dimenticati.
Il Labirinto degli Spiriti è un romanzo inebriante, fatto di passioni, intrighi e avventure. Attraverso queste pagine ci troveremo di nuovo a camminare per stradine lugubri avvolte nel mistero, tra la Barcellona reale e il suo rovescio, un riflesso maledetto della città. 
E arriveremo finalmente a scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l'apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri, l'arte di raccontare storie e il legame magico che si stabilisce tra la letteratura e la vita.

L'autore.
Carlos Ruiz Zafón è uno degli scrittori più conosciuti nel panorama della letteratura internazionale dei nostri giorni e l'autore spagnolo più letto in tutto il mondo dopo Cervantes. Le sue opere sono state tradotte in più di cinquanta lingue. Ha cominciato la sua carriera nel 1993 con un libro per ragazzi, Il Principe della Nebbia, che, insieme al Palazzo della Mezzanotte e alle Luci di settembre, forma la "Trilogia della Nebbia". A questa serie è seguito poi Marina. Nel 2001 ha pubblicato L'ombra del vento (Mondadori, 2004), il primo romanzo della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati, che comprende Il gioco dell'angelo, Il Prigioniero del Cielo e Il Labirinto degli Spiriti: un universo letterario che si è trasformato in uno dei più grandi fenomeni editoriali dei cinque continenti.

IL GIARDINO DEI COSACCHI
di Jan Brokken


Ed. Iperborea
trad.: C. COZZI,, C. DI PALERMO
COLLANA: NARRATIVA
€ 18,50
416 pp
IN USCITA 
 24 NOVEMBRE 2016
«Nella vita mirava solo a tre cose: scrivere, pubblicare, e sposare l'amore della sua vita. In quest'ordine.»

San Pietroburgo 1849, Fëdor Dostoevskij è davanti al plotone d’esecuzione, accusato di un complotto contro lo zar. 
Solo all’ultimo secondo viene risparmiato dalla morte e deportato in Siberia. 
Il ventenne Alexander von Wrangel, barone russo di origini baltiche, ricorda bene la scena quando qualche anno dopo è nominato procuratore della città kazaca dove Fëdor sta ancora scontando la pena, nella logorante attesa della grazia. 
Due spiriti affini, uniti dal fervore etico e intellettuale e innamorati perdutamente di due donne sposate: il giovane baltico della femme fatale Katja, e Dostoevskij della fragile ed eternamente infelice Marija.
Confidenti, complici e compagni di sventura, Fëdor e Alexander si aggrappano uno all’altro come a un’ancora di salvezza nella desolazione siberiana, riuscendo a ritagliarsi un rifugio nel «Giardino dei cosacchi», che diventa un’oasi di pensiero e poesia nella corruzione dell’Impero. 

In un appassionante romanzo «russo» basato su documenti, memorie e lettere giunte fino a noi, Brokken racconta un’amicizia che si intreccia alla storia politica e letteraria di un paese e attraverso la voce del barone Von Wrangel ricompone un ritratto intimo del grande autore ottocentesco. Un uomo «esiliato, tormentato, umiliato e risorto con le sue ultime forze», che vive la scrittura come una necessità febbrile e un’ossessiva indagine sul lato oscuro dell’animo umano, in perenne lotta con i debiti, la malattia e una vita estrema in cui riecheggiano tanti motivi dei suoi capolavori letterari.


L'autore.
Jan Brokken (1949), scrittore, giornalista e viaggiatore olandese, noto per la capacità di raccontare i grandi protagonisti del mondo letterario e musicale, ha pubblicato numerosi romanzi di successo che la stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin, come l’esordio narrativo De Provincie (1984), da cui è stato tratto un film, Nella casa del pianista (Iperborea 2011) sulla vita di Youri Egorov e Anime baltiche (Iperborea 2014), viaggio in un cruciale ma dimenticato pezzo d’Europa. L'ultimo suo libro pubblicato da Iperborea è Il giardino dei cosacchi (2016).


PER RIVEDERTI ANCORA
di Jojo Moyes



Oscar Mondadori
12.50 euro
Data uscita:
29 NOVEMBRE 2016
Dall’autrice rivelazione di Io prima di te una pagina di storia segnata dalla forza dei sentimenti.

Sydney, 1946. Oltre 650 mogli sono pronte a salpare verso l’Inghilterra, per raggiungere i soldati che hanno sposato in tempo di guerra. 
Al posto della nave di lusso su cui credono di imbarcarsi trovano però la HMS Victoria: una portaerei carica di uomini.
Inizia così il viaggio che cambierà per sempre le loro vite, talvolta in modo del tutto imprevisto.

Vecchi amori e antiche promesse diventano ricordi sbiaditi, mentre la tensione fra mogli e mariti lontani dà adito a qualche ripensamento. 
Cuori in tumulto che si uniscono al coro silenzioso delle onde.

L'autrice.
Jojo Moyes (1969), è nata e cresciuta a Londra. Scrittrice e giornalista, ha lavorato all'"Independent" per dieci anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Attualmente è una delle più affermate scrittrici in Inghilterra. I suoi romanzi sono sempre in testa alle classifiche e riscuotono un grande successo di critica e di pubblico. Vive nell'Essex con il marito e tre figli
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