venerdì 9 settembre 2011

Melania Rea: un testimone potrebbe scagionare Parolisi?




In questi ultimi mesi il caso dell'omicidio di Carmela (Melania) Rea (ma non solo, anche di Yara Gambirasio, delle gemelline ...) è restato un po' sotto silenzio, anche se sicuramente, col passare dell'estate e con il ritorno delle trasmissioni di cronaca e di casi irrisolti - da Chi l'ha visto? a Quarto grado, ecc... - i riflettori torneranno di nuovo ad essere puntati sui casi che più hanno scosso le coscienze, che hanno creato i soliti "schieramenti" tra innocentisti e colpevolisti, e che quasi quotidianamente hanno riempito le notizie dei telegiornali, dando ogni volta l'impressione che ci fosse qualche novità, una possibile svolta e risoluzione del "giallo"... per capire poi che la verità è ancora ben lontana dall'essere raggiunta.


Tornando al "giallo di Melania", finora abbiamo sempre avuto news che ci disegnavano un quadro alquanto nebuloso del caso, con l'unica "certezza": la figura ambigua e, per molti versi, "incomprensibile" del marito della giovane vittima, Salvatore Parolisi, che poi è l'unico indagato per l'omicidio della moglie.

mercoledì 7 settembre 2011

Da "L'arte di amare" di Fromm


L’amore è possibile solo se due persone comunicano tra loro dal profondo del loro essere, vale a dire se ognuna delle due sente se stessa dal centro del proprio essere. 
Solo in questa "esperienza profonda" è la realtà umana, solo là è la vita, solo là è la base per l’amore.

L’amore, sentito così, è una sfida continua; non è un punto fermo, ma un insieme vivo, movimentato; anche se c’è armonia o conflitto, gioia o tristezza, è d’importanza secondaria dinnanzi alla realtà fondamentale che due persone sentono se stesse nell’essenza della loro esistenza, che sono un unico essere essendo un unico con se stesse, anziché sfuggire se stesse. C’è solo una prova che dimostri la presenza dell’amore: la profondità dei rapporti, e la vitalità e la forza in ognuno dei soggetti.
 

venerdì 2 settembre 2011

"Un giorno mi troverai" di Edwards




Ed ecco la recensione di un altro emozionantissimo libro, dalla trama piena di suspense!!
Personalmente, mi incuriosisce molto!!
Titolo: Un giorno mi troverai
Autore: Kim Edwars 
Editore: Garzanti
Prezzo copertina: 18, 60 €
Pagine: 432
Data pubblicazione: 8 settembre 2011

Trama:
Mi chiamo Lucy Jarrett. Prima di sapere della ragazza della finestra, prima di tornare a casa e imbattermi nei frammenti della sua storia e ricostruirla, vivevo in un villaggio sul mare in Giappone.
Regione dei Finger Lakes, stato di New York. È una notte di luna piena. Lucy Jarrett è di fronte alle acque del lago, illuminate dai riflessi del cielo. Le sembra ancora di vedere il padre nella sua ultima notte di vita, seduto nel giardino di casa, l'aria pensierosa e turbata, pochi istanti prima di salire su quella barca che l'avrebbe portato alla morte. 
Sono passati anni da allora, anni in cui Lucy ha cercato di dimenticare, di farsene una ragione, senza mai riuscirci. Ma adesso, forse, è venuto il momento di scoprire la verità. 
Lucy è tornata a casa, dopo un lungo periodo all'estero. Nella grande tenuta in riva al lago tutto è rimasto come allora, i fiori di melo pallidi come le stelle e le stanze buie, rimaste sempre chiuse da quella terribile notte. 
In casa, tra le vecchie cose di famiglia dimenticate da tutti, Lucy ritrova alcune lettere risalenti ai primi anni del Novecento e un lenzuolo da neonato, con un ricamo di lune e fiori. Un motivo identico a quello delle preziose vetrate della chiesa del paese dove compare sempre una donna misteriosa, dai grandi occhi azzurri, con in mano un mazzo di iris della stessa varietà che cresce nel giardino di Lucy. 
Chi è questa donna? E chi è Rose, colei che firma le lettere misteriose? Lucy deve scoprirlo a tutti i costi. È convinta che lì, nei frammenti della vita dimenticata delle due donne, e forse in quella di una bambina abbandonata, si nasconda un segreto terribile. Un segreto che ha portato suo padre verso una strada senza ritorno.

Dopo Red...: Blue di Kerstin Gier


 Ed ecco la trama e la recensione di Blue, il secondo volume della trilogia di Kerstin Gier.


La trama:

 
«Molto probabilmente il mio organismo aveva prodotto più adrenalina negli ultimi giorni che nei sedici anni precedenti. Erano successe così tante cose e avevo avuto così poco tempo per riflettere...» Gwendolyn ha tutte le ragioni di questo mondo per pensarla così. Ha appena scoperto di non essere una normale ragazza londinese, bensì una viaggiatrice nel tempo che i Guardiani – una setta segreta che ha sede nel dedalo di vie intorno a Temple Church – invia nelle epoche passate per prelevare una goccia di sangue dai dodici prescelti e completare il Cronografo, una missione da cui dipendono i destini dell’umanità. Peccato che la sua famiglia non l’avesse informata perché tutti erano convinti che la predestinata fosse l’odiosa cugina Charlotte e peccato che, di conseguenza, Gwen avesse trascorso gli ultimi sedici anni della propria vita a studiare (poco), giocare (molto), chiacchierare e divertirsi con le amiche come ogni ragazza. Mentre avrebbe dovuto imparare a tirare di scherma, ballare il minuetto, apprendere nozioni di storia universale e conversare in modo appropriato con l’aristocrazia del Settecento.
Quasi tutto, nella sua nuova situazione, la infastidisce: essere sballottata avanti e indietro nei secoli, la supponenza mista a invidia della cugina Charlotte, la noia delle lezioni di ballo e portamento... Poche cose le piacciono: il piccolo doccione fantasma Xemerius, che solo lei, Gwen può vedere e, naturalmente, il suo compagno di viaggi nel tempo: Gideon, bello da morire, anche se è talmente imprevedibile con lei da farla impazzire dal desiderio e dalla rabbia insieme. Invece, senza alcun dubbio, Gwen sa di cosa avere paura: del conte di Saint Germain, il grande burattinaio che tiene le fila di tutto e che vuole completare al più presto il Cronografo, prima che i nemici glielo impediscano. Ma chi sono veramente i nemici? Perché Gwen non riesce a fidarsi di lui?

Un estratto:
 
"Xemerius, il petulante gargoyle che vedevo solo io, si era appeso come un pipistrello a un lampadario in corridoio.«Che posto tetro», dichiarò. «E' appena passato un templare con un braccio solo. Lo conosci?» «No», risposi. «Grazie al cielo no. Vieni, dobbiamo andare da queta parte.»«Mi spieghi la storia dei viaggi nel tempo?»«Non la capisco nemmeno io.»«Mi compri un gatto?»«No.»
«Io però so dove si possono prendere gratis. Ehi, dentro quell'armatura c'è un uomo!»" 


alberodellegocciole.blogspot.com/2011/09/giveaway-e-recensione-di-blue-di.html#comment-form

L'identità sessuale: da cosa dipende? Il caso David Reimer


Proprio ieri ho scritto un articolo sul caso di quel bambino americano, Jackie, che a soli 10 anni si sente sicuro della propria identità sessuale, diversa da quella che la natura (o, per chi è credente - ed io lo sono - Dio) gli ha donato: il bambino sa di essere sessualmente maschietto... ma si sente e vuol vivere come una femminuccia...!
Beh, questa storia mi ha fatto immediatamente pensare ad un'altra - molto drammatica  - che mi colpì moltissimo quando la lessi, anni fa, sulla rivista "Psicologia contemporanea".
La teoria secondo la quale la sessualità - e la conseguente identità sessuale - di ogni individuo sia un effetto della società, delle proprie norme e dei ruoli socialmente costituiti, non è affatto recente: un certo dottor John Money, famoso chirurgo di Baltimora, propugnava proprio la tesi secondo la quale l'identità di genere non dipende dagli organi sessuali, bensì dal tipo di educazione ricevuta: vieni cresciuta con bambole trucchi? Sarai una femminuccia!
Vieni tirato su con macchinine e soldatini? Sarai un maschietto! 
E questo a prescindere da come sei fisicamente!

martedì 30 agosto 2011

Non Mi Lascerai Mai ( You Never Let Go)


Se camminerò nella notte
 tu cammini con me
Il tuo amore mi salverà

Se mi perderò 
so che tu il mio aiuto sarai
La tua mano mi coprirà

Io non ho paura
Perché so che sei  con me
E perché tu sei  con me
Chi temerò, chi temerò
  
Tu non mi lascerai mai, anche se la notte è buia

Tu non mi lascerai mai, quando il vento soffia forte
                            
Tu non mi lascerai mai, non mi lascerai mai

 Posso già vedere, una luce, che risplende per me
 E più del sole mi scalderà
 Il buio finirà e per sempre con te resterò
 Non ho timore avanti andrò

Io non ho paura
Perché so che sei  con me
E perché tu sei con me
                                 
Chi temerò, chi temerò

Tu non mi lascerai mai, anche se la notte è buia

Tu non mi lascerai mai, quando il vento soffia forte
                          
Tu non mi lascerai mai, non mi lascerai mai

Posso già vedere, una luce, che risplende per me

E più del sole mi scalderà
                  
Il buio finirà e per sempre con te resterò

PER ADORARTI… PER ADORARTI!!!


giovedì 25 agosto 2011

La lettura fa l'uomo completo


Niente come la lettura di un libro, nell'apparente quiete e nel silenzio può dischiudere in modo imprevedibile la vista di nuovi orizzonti di vita.  (T. De Mauro)


Ho sempre amato leggere, da bambina, e spesso ho (o avrei...) preferito che come regalo mi donassero un buon libro piuttosto che un giocattolo....


Ogni volta che sono in giro per shopping, soprattutto nei centri commerciali, prima ancora che perdermi nei negozi di abbigliamento o di scarpe, la mia attenzione è attratta dalle librerie e lì spendo il miglior tempo, a sfogliare, leggiucchiare, sfiorare libri dai titoli noti o quelli recenti, di cui ho letto la recensione e che vorrei "si trasferissero" dalle mensole delle libreria a quelle di casa mia...
Se dovessi comprare tutti i libri che desidero e ogni volta che lo desidero, temo che dovrei buttar giù dalla finestra qualcosa che ho già in casa per far posto a loro: così,  a malincuore son costretta a trattenermi abbastanza spesso!


Però ogni tanto lo sfizio me lo tolgo: su Bol.it ho ordinato due romanzi, che tra le altre cose erano scontati:

La vera gioia è in Gesù


La gioia...: da dove deriva questa parola che, al solo pronunciarla, mette addosso un senso di serenità, di beatitudine?
Personalmente se dovessi associare la parola GIOIA a qualcosa di concreto e visibile, la prima cosa 
cui penso è un sorriso..., di quelli in cui si vede tutta la dentatura!
Dal punto di vista etimologico, c'è "chi la fa derivare da “gaudium”, e quindi da “gaudere” (godere), chi invece da “gioco”, chi, come il Manni, dal greco biote (“vita”). Sembra un’idea di godimento un po’ diversa dall’alacre produttività degli “allegri” e dei “felici”, in certo senso più passiva, come di spensieratezza, di vitalità pura, di rilassatezza; e anche il senso di un qualcosa di prezioso (non a caso diciamo “gioielli”), di istantaneo e quasi di inaspettato, che ci capita senza che abbiamo fatto nulla per meritarcelo." (da http://etimoblogie.splinder.com)

Desideri più gioia nella tua vita attuale?
Dio promette che la gioia si trova in Sua presenza e, se hai fatto di Gesù il tuo Signore e Salvatore, la Sua presenza vive in te!
Questa gioia si manifesta quando concentri i tuoi pensieri ed il tuo cuore sul Padre, e Lo lodi per quello che ha fatto nella tua vita.
La Bibbia dice che Dio siede in mezzo alle lodi del Suo popolo. 
Quando inizierai a lodarLo e a ringraziarLo, sei in Sua presenza, là dove c’è la gioia perfetta.
In qualsiasi posto tu ti trovi, in qualsiasi circostanza sei...  hai accesso a questa gioia, di giorno come di notte.
E ricorda questo: Dio vuole che tu sperimenti costantemente la Sua gioia e la Sua pace soprannaturali. È il motivo per cui ha scelto di vivere in te, perché le tue riserve di gioia siano inesauribili. 
Non sprecare più tempo nel sentirti scoraggiato o sconfitto.

Che la gioia del Signore sia la tua forza, 
così progredirai sul percorso di vita che ti ha preparato!

www.donnecristianenelweb.it 
fonte: 

domenica 14 agosto 2011

L'amicizia




Che bella cosa l'amicizia vero...E' un valore fondamentale per la nostra vita...
Ci sono tanti detti e proverbi popolari sul "vero amico":

- Chi trova un amico trova un tesoro"
"Nessuna forma di amore ha tanto rispetto della libertà dell’altro come l’amicizia."
- Gli amici non sono nè molti nè pochi ma in numero sufficiente!


... e certo ognuno di noi ne conosce o ne può trovare facilmente altri.
Anche la Bibbia parla di amicizia:
"L'amico ama in ogni tempo: è nato per essere un aiuto nelle difficoltà" (Prov 17:17)
"L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali. Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre…(Prov 27:9,10)

venerdì 12 agosto 2011

La Bibbia: il libro più tradotto da sempre... ma non il più letto!





Se si chiedesse a un comune passante qual è il libro che ha avuto più traduzioni da sempre, nel mondo, credo che non ci sarebbero dubbi sulla risposta: la Bibbia è da sempre, e questo è un dato accettato e risaputo a livello mondiale, il best-seller per eccellenza...!
Ma, ahimè, il fatto che sia il più tradotto non vuol dire che sia necessariamente il più letto...!


read the Bible!!
Infatti, se restiamo nel nostro Paese, la Bibbia risulta essere un libro con il quale i "cristiani" hanno purtroppo poca dimestichezza e familiarità, il che stona col fatto che l'Italia è un Paese (ma non solo l'Italia, del resto è tutta l'Europa ad avere origini cristiane) cristiano (o meglio cattolico, visto che sono la maggioranza).


Sono i numeri a confermare "l'indifferenza" degli italiani verso i testi sacri; secondo una recente indagine che ha coinvolto circa 13mila persone...:

  • solo il 14% degli intervistati è a conoscenza di nozioni bibliche fondamentali, tipo i nomi dei 4 evangelisti, se Gesà ha lasciato qualcosa di scritto nella Bibbia ecc...
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