sabato 2 marzo 2013

LA STREGA MICILLINA



Leggenda piemontese ^_^

Si narra che verso la meta' del '500 fosse vissuta in Piemonte una strega chiamata Micillina, bruciata sul rogo dopo un processo.
Nata a Barolo, si marito' con un uomo di Pocapaglia, ma le cose non andavano bene. La gente diceva che la donna aveva il potere di uccidere fulminando la gente con lo sguardo, di deformare i bambini, gettare il malocchio e colpire gli animali.

Il marito cerco' di risolvere la cosa in maniera energica.
Ma un giorno, dopo l'ennesima dose di bastonate, caccio' la moglie di casa. Micillina decise di vendicarsi e chiamo' il diavolo per aiutarla; questi non la fece attendere, suggerendole cosa fare. La strega ando' quindi al campo dove lavorara il marito e con una scrollatina all'albero su cui lui era arrampicato, diventò vedova.

Cosi' Micillina continuo' con le sue fatture e un di' se la prese col fornaio del paese. In quei tempi, era il fornaio che passava di casa in casa a prendere l'impasto del pane, per cuocerlo nel forno comune del paese.

Cosi' si recava anche da micillina. Ma un giorno arriva, la chiama e questa non risponde. La chiamo' tre volte, ma niente. Allora se ne torno' al forno… ma poco dopo mori'.

Pero', dopo un altro poco di tempo, in cui la donna continuo' con le sue fatture, Micillina fu arrestata, costretta a confessare e condannata al rogo.
Ma mentre veniva condotta al luogo della condanna, si iniziarono a sentire nell'aria strani voci e suoni, mentre dal cielo cadevano rotoli di spago. Erano le streghe colleghe che le dicevano "Attaccati, attaccati Micillina", ma lei non poteva perche' il prete di fianco a lei le tirava addosso l'acqua santa.
Cosi' la strega fu bruciata, si dice sopra un masso chiamato "Bric d'la masca Micillina", dove ancora oggi pare si possano vedere delle macchie rosse, che ne' vento ne' pioggia cancellano.
Nonostante la morte della strega, i problemi a pocapaglia non cessarono, e la gente diceva che era colpa delle streghe che si vendicavano della sorte di Micillina.

venerdì 1 marzo 2013

Se fossi un libro....



Se fossi un libro...
Per la rubrica di oggi "If I was a book..." ho scelto questo libro, per il titolo e per il messaggio che l'Autrice vuol trasmettere di positività, coraggio e fiducia nei giorni che verranno, che a volte, è vero, fanno paura per l'ignoto che nascondono, ma ai quali devo imparare ogni giorno a guardare con meno ansia e più serenità...!

IL FUTURO CHE VERRA' 
di Monica Godio


Il futuro che verrà
autopubblicato
184 pp
12 euro
2013
Sinossi
È la storia di un pezzo di vita, una storia vera. L'autrice cerca di trasmette un messaggio positivo e la volontà di lottare con vigore per ciò che si vuole ottenere.

Uscite E/O del 6 marzo



Prossimi arrivi E/O!

L'AMORE INVISIBILE
di Eric-Emmanuel Schmitt


Ed. E/O
Dal Mondo
Trad. di A. Bracci Testasecca
192 pp
17 euro
USCITA 6 MARZO 2013
Trama

Due giovani innamorati amano in segreto il bambino che non potranno mai avere. Uno stimato medico sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, trova la pace grazie all'amore di un cane fedele. Un uomo ama sua moglie nel ricordo del primo marito della donna. Una madre riscopre l'amore per il figlio quando qualcuno vorrà strapparglielo via. Séverine e Benjamin capiscono attraverso gli occhi di una ragazza condannata da una malattia incurabile di aver perduto l'amore di una vita. Spesso l'amore è difficile, deve aggirare le convenzioni sociali, dev'essere frutto della volontà, deve essere desiderato. Non conosciamo il disegno segreto della nostre vita, ma sappiamo che l'amore è la sua architettura invisibile. Non ci resta che cominciare a costruire.

L'autore.
Eric-Emmanuel Schmitt è nato a St. Foy Les Layons nel 1960. Ha studiato musica e letteratura e si è laureato in filosofia presso la École Normale Supérieure nel 1983. Dopo aver ottenuto un dottorato nel 1987 è diventato “maître de conférences” all’Università di Chambéry. E’ autore di racconti, romanzi e di opere teatrali tradotte e rappresentate in tutto il mondo ed è considerato uno degli autori di maggior successo nel panorama della drammaturgia francese contemporanea.

Prossimi arrivi Corbaccio: "L'ultima volta che l'ho vista" - "Anger"


Prossime pubblicazioni Corbaccio!! ^_^


L'ULTIMA VOLTA CHE L'HO VISTA
di Charlotte Link


Ed. Corbaccio
Top Thriller
Trad. di A. Petrelli
384 pp
euro
USCITA 7 MARZO 2013 (?)
"In un istante l’uomo si mosse verso di lei. Vanessa non ebbe neppure il tempo di difendersi né di sfuggirgli. L’aggressore le premette qualcosa di umido sul viso. Un odore pungente la stordì. Sentì la gola irritarsi, la nausea salire dallo stomaco. In pochi secondi era stordita. Impotente, agitò le braccia come una marionetta, poi perse i sensi.
Precipitò nell’oscurità.
Nella notte senza fine.
"


"L’ultima volta che l’ho vista è un thriller avvincente, con personaggi che ti restano impressi e colpi di scena del tutto inaspettati."  Buchgesicht
"Una trama che tiene avvinto il lettore e uno scavo approfondito nei nebbiosi territori di confine fra il bene e il male: Charlotte Link è a buon diritto una scrittrice di successo."   Wiesbaden Kurier


Trama

Galles, 2009. Una calda e bellissima giornata di agosto. Boschi e colline solitarie da una parte, la potenza del mare dall’altra. Vanessa e Matthew Willard, in viaggio da Holyhead a Swansea, si fermano in un parcheggio isolato. L’uomo si allontana per pochi minuti, e al suo ritorno scopre che la moglie è scomparsa senza lasciare traccia. Matthew non sa che è stata rapita: il suo sequestratore, Ryan Lee, la rinchiude in una grotta nella «valle della volpe», un luogo isolato che lui solo è in grado di raggiungere, ma viene arrestato e incarcerato per un crimine precedente. 
Di Vanessa non si sa più nulla, e il marito sprofonda nell’incubo dell’incertezza. Nessun indizio, nessuna pista concreta. Tre anni dopo, Ryan viene rimesso in libertà, ma qualcuno pare abbia ordito una trama spaventosa, un’orribile vendetta per gli errori del suo passato: sua madre e la sua ex fidanzata vengono inspiegabilmente aggredite, e un’altra donna viene rapita «replicando» nei minimi dettagli la scomparsa di Vanessa Willard.

Con L’ultima volta che l’ho vista Charlotte Link prosegue una serie fortunata di thriller psicologici, ricchi di colpi di scena e che esplorano gli ambigui territori di confine tra il bene e il male. Un’indagine avvincente, sempre in bilico fra sentimento e desiderio di riscatto, colpa e rimorso, dove ogni attore è costretto a fare i conti con i fantasmi del proprio passato.

L'autrice.
Charlotte Link, nata nel 1963, è una delle scrittrici tedesche contemporanee più affermate. Deve la sua fama soprattutto alla sua versatilità: conosciuta inizialmente per i suoi romanzi a sfondo storico, ha avuto molto successo anche con i suoi romanzi psicologici, tanto che ogni suo nuovo libro occupa per mesi i primi posti delle classifiche tedesche.


ANGER
di Isabel Abedi

Ed. Corbaccio
Narratori Corbaccio
Trad. di A. Carboni
224 pp
-- euro
USCITA 7 MARZO 2013

"Qualcuno gridò.
Ero stata io.
Gridai e gridai e gridai ancora.
Lentamente, molto lentamente, Alpha si voltò: sul viso un’espressione di panico e di incredulità.
Dovevo essermi girata anch’io, ma non me lo ricordo. A ogni modo, adesso guardavo il ballatoio: Solo era ancora lì.
Era ancora lì e mi fissava.
E poi si girò e corse giù per la scala, come se avesse il diavolo alle calcagna."


"Anger è un romanzo che assicura notti insonni al lettore, almeno finché non ha letto l’ultima riga. Una miscela perfetta di psicologia, emozioni e suspence."   Buchmarkt
"Un romanzo di sottile introspezione psicologica che sfocia in un sorprendente psicothriller."  Westdeutsche Zeitung


Trama

Ce l’hanno fatta: tre settimane su un’isola deserta al largo di Rio de Janeiro, dove telecamere nascoste li riprenderanno ventiquattr’ore su ventiquattro: saranno attori di un film dalla trama ancora segreta. 
Sono dodici ragazzi e ognuno di loro ha un motivo particolare per partecipare al reality, un sogno da coltivare e qualche segreto da nascondere.
 L’isola è un paradiso, ma ben presto i ragazzi scoprono di dover ricoprire un ruolo inquietante: undici di loro saranno infatti vittime e uno l’assassino... 
È solo un gioco, nessuno morirà per davvero, eppure quando Joker, uno dei partecipanti, viene trovato sfracellato sugli scogli, gli altri capiscono che il film dei loro sogni si è trasformato in un horror...

L'autrice.
Isabel Abedi è nata nel 1967 e ha lavorato in pubblicità per tredici anni. Nel frattempo ha cominciato a pubblicare i libri per ragazzi che l’hanno resa celebre. Con il romanzo Whisper è stata segnalata in Germania per il Juvenile Book Award del 2006 e con Anger è entrata nella bestseller list dello Spiegel. Vive ad Amburgo con la famiglia
.

Narrando l'Oriente. Mineko Iwasaki



autori dell'est

L'autrice di oggi non è una scrittrice di  professione ma ha scritto la propria storia ( e su di lei è stato scritto...!), essendo un personaggio noto per la propria vita...

Mineko Iwasaki, all'anagrafe Masako Tanaka (1949), è stata la più famosa geisha giapponese dei suoi tempi.

Mineko lasciò la sua casa natale a soli cinque anni per dedicarsi allo studio della danza giapponese tradizionale all'okiya (casa delle geishe) Iwasaki, nel quartiere Gion di Kyoto. Fu legalmente adottata dalla padrona dell'okiya, Madame Oima, e ne prese il cognome, Iwasaki, venendo inoltre scelta come erede della casa (atotori). 
Mineko Iwasaki

All'età di quindici anni Iwasaki divenne maiko, ovvero apprendista geisha (o geiko, come vengono chiamate le geishe nel dialetto locale di Kyoto). A ventuno anni, dopo essersi fatta una reputazione come migliore danzatrice e maiko del Paese, divenne ufficialmente geiko.
Durante la sua carriera Iwasaki intrattenne numerose celebrità e esponenti politici di spicco, sia giapponesi che stranieri, come la Regina Elisabetta II e il Principe Carlo. 
La sua fama le procurò un vasto stuolo di ammiratori, ma anche invidie e pettegolezzi e addirittura un certo numero di aggressioni fisiche, di cui racconta ampiamente nel suo libro di memorie.

Iwasaki divenne progressivamente stanca del mondo rigidamente tradizionale delle geishe, specialmente a causa di quelle che lei vedeva come limitazioni nell'educazione, e si ritirò in giovane età, a soli 29 anni e all'apice della carriera. 
Iwasaki aveva sperato che questa mossa agisse come una provocazione, stimolando il mondo che ruotava attorno a Gion a scuotersi e ammodernarsi: tuttavia l'effetto più evidente causato dal suo ritiro fu il corrispondente ritiro di altre settanta geishe che desideravano emularla, tanto che nel suo libro Iwasaki si chiede se non sia anche lei stessa, involontariamente, una delle cause che hanno innescato il forte declino numerico delle geishe negli ultimi anni.
Attualmente è sposata, ha una figlia e vive nei sobborghi di Kyoto.

Il suo nome è diventato noto in occidente grazie al suo ruolo di informatrice del romanziere Arthur Golden per il suo Memorie di una geisha e per la controversia successivamente sorta tra i due.
Mineko, infatti, subito dopo la pubblicazione del libro, querelò Arthur Golden per avere scritto un romanzo completamente diverso da quanto emerso dalle loro interviste. Si sentì quindi in dovere di difendere la sua reputazione in quanto il libro, essendo ambientato negli anni 30, affronta argomenti come il Mizuage, inoltre la protagonista vive esperienze completamente diverse da quelle vissute da lei e a cui si ispira il romanzo.

A fine mese la Newton Compton ripubblica ad un prezzo molto allettante questa biografia...

STORIA PROIBITA DI UNA GEISHA
di Mineko Iwasaki - Rande Brown


Ed. Newton Compton
I volti della storia
Trad. di A. Mulas
318 pp
6.90 euro
USCITA 28 FEBBRAIO 2013
Dopo Memorie di una geisha, la conturbante confessione di Mineko Iwasaki, la geisha più famosa della sua generazione

«La sua carriera è stata sconcertante, tutti desideravano vederla all’opera. La storia di una vera geisha.»  Il Venerdì di Repubblica

Sinossi

Mineko è una bambina schiva e solitaria quando alla tenera età di cinque anni viene allontanata dalla sua famiglia: l’anziana Madame Oima, direttrice di un’okiya, una casa per geishe di Kyoto, ha infatti deciso di farne la propria erede. 
Così per Mineko comincia una lunga e impegnativa formazione: estenuanti lezioni per apprendere antichi passi di danza, per imparare a suonare gli strumenti della tradizione e per acquisire tutti i segreti di quel cerimoniale rigido e severo che rende le geishe maestre di etichetta, eleganza e cultura. La ragazza s’immerge nello studio e non si concede alcuna distrazione, pur di realizzare il suo unico grande sogno: essere la migliore danzatrice del Giappone. 
E gli sforzi non saranno vani. Mineko Iwasaki diventa infatti la geisha più brava, ricercata e corteggiata di tutto il Paese. Testarda e fiera, si muove a proprio agio in un mondo che non ammette ribellioni, fino a quando, un giorno, decide di infrangere le regole austere sulle quali è fondata tutta la sua esistenza. 
cover
Coraggiosa e intraprendente, abbandona le convenzioni che non le hanno permesso di vivere in maniera autentica e sceglie di tornare a essere semplicemente una donna.
Con eleganza, ironia e leggerezza, Mineko ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria, restia a svelarsi, osando strappare il velo di pudore che da sempre avvolge un universo frainteso.

In libreria troviamo SIGNOR COMANDANTE di Romain Slocombe



Novità in libreria!!!

SIGNOR COMANDANTE
di  Romain Slocombe


Signor Comandante
Ed. Rizzoli
La Scala
252 pp
17 euro
USCITA 27 FEBBRAIO 2013
Trama

Francia, anni Trenta. Il nome di Paul-Jean Husson evoca rispetto e ammirazione: ufficiale decorato della Prima guerra mondiale, scrittore celeberrimo, editorialista dei quotidiani più prestigiosi, membro dell’Académie Française, Husson è uno dei grandi intellettuali della scena parigina, una vera e propria istituzione. Fermo sostenitore della necessità di un profondo rinnovamento del Paese, vede la recente invasione nazista come l’occasione per far rinascere una grande Francia, fondata sull’ordine e sulla purezza razziale. Ma l’intransigenza del suo pensiero si scontra con la passione per Ilse, la giovane attrice tedesca moglie del figlio partigiano. 
Un’ossessione proibita, e non solo a causa dei vincoli famigliari: gli occhi azzurri e i capelli biondi di Ilse nascondono infatti una colpa imperdonabile, una macchia impossibile da cancellare, se non con il sangue. Costretto per la prima volta a scegliere tra i propri principi e la voce potente del cuore, Husson si affida all’unica cosa che non l’ha mai tradito, la penna, consegnando al lettore, in una tragica confessione, tutto il peso del proprio destino.
 E la sorte della donna che non riesce a dimenticare.

L'autrice.
Romain Slocombe è nato a Parigi nel 1953. Traduttore, fotografo, regista, illustratore, è autore di romanzi noir, fumetti e della tetralogia La Crucifixion en Jaune.

Recensione "Il Figlio" di Lois Lowry


Buongiorno!!!

Ho appena terminato "Il Figlio" di Lois Lowry e "a caldo" mi appresto ad esprimere la mia opinione su questo ultimo libro della serie "The Giver"...!

IL FIGLIO
di Lois Lowry


Ed. Y Giunti
Trad, di S. Congregati
381 pp
12.90 euro
USCITA  2013
Trama

In questo 4° libro, i personaggi e i tre mondi che abbiamo imparato a conoscere e che ci hanno emozionato con The Giver, La Rivincita e Il messaggerofinalmente trovano un comune epilogo.
Il libro si apre nella stessa comunità di The Giver, ordinata e perfettamente regolata nei ritmi e nei ruoli.
Conosceremo Claire, destinata nella cerimonia dei Dodici a fare la Partoriente e seguendo il programma dà luce al primo figlio.
Purtroppo però qualcosa va storto, il parto ha delle complicazioni e Claire deve essere ricollocata in quanto non adatta al ruolo.
Si trova quindi a lavorare al Centro Ittico e a sentirsi diversa dagli altri – saranno forse le pillole che si sono scordati di darle?
Sente una mancanza, continua a pensare al Prodotto che ha dato alla luce… a quanto pare è sopravvissuto ed è un maschietto.
Trovare una scusa per andare al Centro di Puericultura a vederlo non è tanto difficile. Ma secondo le dure leggi della Comunità, questo Prodotto deve essere eliminato perché difettoso.




il mio pensiero

"Il Figlio" chiude la quadrilogia della Lowry ambientata in un tempo futuro e in una realtà ben diversa dalla nostra, che chi ha già letto i precedenti romanzi della serie ha imparato a conoscere.
Con questo ultimo appuntamento il cerchio si chiude e i protagonisti delle storie precedenti in qualche modo si ripresenteranno e le loro vicende acquisteranno un senso ed un valore definitivi e chiari.
Ci troviamo nella medesima comunità in cui viveva Jonas, il dodicenne di "Il Donatore"; il tempo (iniziale) della narrazione è praticamente contemporaneo a lui ma i riflettori sono puntati su una ragazza poco più grande di Jonas: Claire.
Claire ha 15 anni e tre anni prima, durante la Cerimonia dei Dodici, è diventata una Partoriente, il che non è proprio il massimo, visto che è un'assegnazione che in pratica si dà a quelle fanciulle che non mostrano altre capacità particolari; certo, è comunque un ruolo tutt'altro che secondario, visto che i Prodotti partoriti dalla ragazze permettono la continuazione della vita della Comunità stessa.
Ritroviamo dunque tutta la "freddezza", il conformismo, la passività, l'obbedienza cieca alle regole, l'apatia e l'indolenza degli abitanti di questo villaggio, dominato dagli Anziani che, dall'alto della loro autorità indiscussa, decidono le regole, i compiti e le punizioni da dare alle persone che sono loro sottoposte.

Il mondo attorno alla giovane ed intelligente Claire è fatto di attività, parole, gesti abitudinari, in cui non c'è spazio per l'iniziativa personale, in cui anche lo scherzo e le conversazioni frivole sanno di "falso", affettato, insulso.
E la cosa drammatica è che nessuno, tranne lei, sembra accorgersene!
Tutti sembrano appagati dalla propria vita grigia, che trova il proprio senso nelle responsabilità che altri decidono per loro, senza che ci sia posto per le emozioni, i pensieri, le ribellioni...
Del resto, per sedare ogni forma di "personalizzazione", ogni individuo prende le pillole, che anestetizzano la mente e il cuore, impedendo agli adulti e ai ragazzini in crescita che le assumono, di sviluppare tutto ciò che invece potrebbe renderle delle vere e proprie persone, con una personalità definita, dei sentimenti, dei pensieri propri.
Claire sa qual è il suo compito: guarda il suo pancione e sa che è vicino il momento fatidico in cui dovrà dare alla luce il suo bambino...; anzi, no, il suo prodotto.
Che brutta parola per definire il frutto del proprio grembo...!
Ma a questo nessuna della altre Partorienti pensa, solo Claire sente che quando giungerà il momento di partorire il bambino, e questi le verrà tolto..., una sensazione di perdita l'avvolgerà.
Ed è ciò che accade.
Tanto più che qualcosa va storto durante il parto e la sensazione di smarrimento e paura si amplificano; che fine ha fatto il suo bambino? E che ne sarà di lei?
Qualcosa ha fatto di lei una Partoriente non idonea e non potrà più essere "riutilizzata" per questo scopo, ed è così che si ritroverà a lavorare nel Vivaio Ittico.
Ma non è ai pesci che Claire pensa: il fatto di non prendere le pillole e di non avere quindi la coscienza addormentata, la rende desiderosa di conoscere il proprio bambino, che per lei non è un semplice prodotto, ma è una persona che le appartiene e per la quale la ragazza farà qualsiasi cosa..

Riuscirà ad entrare nelle simpatie di un Puericultore (leggendo si scoprirà anche l'identità di quest'uomo....) e conoscerà il proprio bambino; seppur per poco tempo, riuscirà a dargli qualcosa di sè, dalle coccole alle smorfie simpatiche...., piccoli gesti e semplici parole che si imprimeranno nella memoria del bambino e che avranno, molti anni dopo, la loro importanza.

Le vicende di Claire nella comunità si intrecceranno brevemente ma in modo decisivo con quelle di Jonas e scopriremo il legame che unisce i due.

La vita di Claire nella comunità si interromperà e si aprirà una "parentesi" esistenziale che vedrà la bella Claire a contatto con un altro mondo, agreste, pacifico, in cui la normalità di una vita all'aria aperta, accanto a persone che esprimono apertamente sentimenti ed opinioni, al cospetto della natura nelle sue manifestazioni più semplici e belle (il canto degli uccelli, i colori, i nomi delle cose che la circondano...), davanti ai bambini e alle loro tenerezze... le darà modo di "rinascere" e di prepararsi, grazie ad un amico, storpio ai piedi ma sano e genuino nel cuore e nell'anima, all'impresa più importante - e anche più pericolosa - della sua vita...: mettersi alla ricerca dell'unica persona in grado di farla sentire completa..., suo figlio.
Ma ecco che proprio quando il coraggio e la tenacia di una mamma sarebbero potute essere premiate... il Male, col suo mantello nero, la sua risata schernitrice e le sue tentazioni crudeli, le chiede di scegliere, dimostrando quanto questo figlio sia importante per lei.
Ed una mamma, mossa dall'amore forse più grande che esiste tra gli esseri umani (quello di una mamma per la propria creatura) cosa potrebbe fare se non dare qualsiasi cosa pur di realizzare il suo sogno?

Il lettore si ritroverà, leggendo, in tre diverse "dimensioni", in tre diversi posti (l'"altrove" di cui nella Comunità si parla sottovoce, forse per non far nascere in qualcuno il desiderio di andar via) in cui Claire vivrà e ritroverà persone che fanno parte del passato, di "quell'altra realtà" che si è lasciati con il corpo ma dove la mente e il cuore ritornano continuamente, perchè lì si è lasciato qualcosa di essenziale....
L'Autrice ci farà assistere ad uno scontro finale tra il Bene e il Male, ma non sarà uno scontro "apocalittico", di quelli contrassegnati da battaglie, violenza...: no, l'eroe che affronterà il Male per lasciare finalmente posto alla vita, al ricongiungimento, all'amore, deciderà di farlo in un modo  "singolare" ma allo stesso tempo tipico delle atmosfere intense create dalla Lowry, coerente con la natura che ha deciso di dare ai propri protagonisti.

Permettetemi di trascrivere le parole di una canzone recente, dei Modà, portata a Sanremo (Come l'acqua dentro il mare) e che spontaneamente mi è venuta in mente, e alla fine della lettura e a adesso, scrivendo; secondo me riflettono, almeno un po', il senso della storia narrata...

E abbi sempre a coscienza, la pazienza, la prudenza

E ricordati che è sempre meglio dare
Ma non dimenticare, anche se l’ho già detto
Se avrai un dubbio, che tra il bene e il male 
Vince sempre il bene 
Te lo posso giurare 
Amore fai tesoro di ogni tuo respiro 
E difendi la bellezza del perdono 
Ricorda che un sorriso è il gesto più prezioso 
Per piacere e farsi ricordare 
Ricorda che l’amore a volte può far male 
Ma del mio tu non ti devi preoccupare 
Perché non può finire come l’acqua dentro il mare 

Beh, devo ammettere che alla fine mi son commossa; da un certo momento in poi, man mano che si abbandona la Comunità piatta da cui proviene Claire, passando attraverso il suo soggiorno nel tranquillo villaggio che la "rimetterà in sesto" e la preparerà per la fase successiva della sua vita (del resto, la struttura del libro, non a caso, comprende tre parti: PRIMA - DURANTE - DOPO), si giunge a una realtà più "movimentata", in cui il succedersi degli ultimi decisivi eventi - che ci guidano verso l'epilogo - in me hanno creato una certa tensione e un crescendo di interesse, fino all'emozione finale.

Continuo ad apprezzare lo stile della Lowry, semplice ma profondo al tempo stesso; le realtà fantastiche da lei disegnate e rese vive dalla vicinanza emotiva col protagonista, non possono non stimolare la riflessione su tematiche importanti: è vero che non viviamo in un mondo in cui siamo tutti uniformati e trattati come oggetti senza sentimenti (vero...?), ma il pericolo della "cosificazione", dell'annullamento della personalità, del rifiuto della diversità, della malattia, il diffondersi di atteggiamenti di indifferenza verso il prossimo e verso le sue sofferenze, esigenze.... non è forse presente anche in una società come la nostra in cui ci "vantiamo" di essere liberi e "progrediti"?
Quando leggo i libri di quest'Autrice, mi resta sempre addosso la sensazione positiva di chi ha fatto un viaggio dentro sè, rivedendo quella parte di se stessi a cui bisogna dare sempre la giusta rilevanza: le emozioni, i sentimenti, i piccoli gesti di affetto.... ed il ruolo fondamentale che essi hanno per la nostra vita e che guidano le nostre azioni, le nostre scelte.
L'amore immenso di Claire per il figlio, suo figlio, attraversa tutto il libro ed è il motore e il fine che guida la sua vita e le sue scelte.

Per ora non riesco a trovare cose negative su questo romanzo, non so dirvi con esattezza se è perchè ho scritto questa mia opinione "a caldo" e di getto, immediatamente dopo aver chiuso il libro, o se la motivazione sia più semplice: mi è piaciuto e mi ha dato delle belle emozioni, mi sono immedesimata in Claire e ... non posso che consigliarlo, è senza dubbio un romanzo che offre svariati spunti di riflessione!!

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