martedì 28 maggio 2013

Donne che leggono...



Spesso, soprattutto nell'ambito della rubrica "Il libro nell'arte", mi piace condividere con voi un quadro in cui sia presente il libro, appunto.
In genere il mio occhio è attratto da quadri in cui ci sono donne che leggono.
E anche stavolta sarà così, ma questa volta la domanda che vi pongo è...:

CHE LIBRO LEGGE QUESTA BAMBINA?

Hum, per me qualcosa tipo Le avventure di Tom Sayer illustrate... ^_^
MAY VALE
GIRL READING, c. 1890

E QUESTA DONNA CHE SEMBRA TUTTA CONCENTRATA?

Lei.... un romanzo d'amore forse, o un classico...
Vado sul "banale": Jane Eyre della Bronte

Painting by Russian artist Ivan Kramskoi (1837 - 1887)
 
E LEI, DALL'ARIA TUTTA RAFFINATA?

Lei qualcosa tipo "Le affinità elettive" di Goethe :)

Artist:  Alfred Chantrey Corbould
Title: A Girl Reading in a Sailing Boat, 1869

Fantasy per ragazzi (e non solo): LE CRONACHE DI ALDIMONDO



Mi e vi segnalo la recente uscita del secondo libri do un fantasy che ha riscosso già molti apprezzamenti; sto parlando della saga "Le Cronache di Aldimondo" di Roberto Recchimurzo.
E' una saga principalmente diretta ai ragazzi ma credo che possa piacere anche ai più grandi! ^_^

L'uscita di maggio eccola qui:

ZAK ELLIOT E I DRAGHI DI MEZZAMORTE
di Roberto Recchimurzo


Wip Edizioni
illustrato
232 pp
15 euro
Maggio 2013

Trama

Per una serie di sfortunati eventi, un ragazzo di quattordici anni di nome Zak Elliot, si ritrova in una vecchia libreria dove incontra tre bizzarri personaggi.
Zellus, un anziano librario che scopriremo essere anche un esperto mago, Gianbeccuccio, un parlagallo alquanto strano, custode di un magico segreto, e Rupert, un elfo dei boschi del sud dalla pelle verdastra. 
I tre accompagneranno Zak in un viaggio fantastico in una antica terra chiamata Aldimondo. 
Obiettivo di Zak è quello di recuperare un libro magico intitolato “Libro del Destino” che, se fosse caduto in mani sbagliate e soprattutto in quelle del suo gemello malvagio Lord Velvet, avrebbe potuto cambiare le sorti di tutti i mondi, compreso il nostro. 
Purtroppo però accade l’inevitabile. Rupert tradisce i suoi compagni perché succube delle tenebre e servo dell’oscuro signore. Ruba il libro ritrovato da Zoe Alexandra, una ragazza la cui identità e il cui passato non sono stati ancora svelati. E così modifica il destino affinché Lord Velvet possa liberarsi dalla prigionia nella torre nera delle terre del nord, e lo brucia impedendo a chiunque di ripristinare il corretto corso del destino dei mondi. 
Sfortunatamente però, Rupert, porta a termine la sua missione ma omette una cosa fondamentale. Zak Elliot! Zak, nonostante le avversità incontrate sul suo percorso, il gigantoragno Araknea, il labirinto del tempo e altro ancora, scopre il suo nascosto coraggio e, con l’aiuto delle sue nuove amicizie ritrova la sua famiglia e a scoprire che anch’egli fa parte di quel mondo fin dalla nascita. E infine riesce a sconfiggere il suo cattivo fratellino. Ma questo non sarebbe bastato. 
Solo una battaglia era stata vinta poiché una guerra ancor più insidiosa era alla porte delle terre magiche di Aldimondo. 
Così Zak, e il suo amico Vince Von Bleer, nano guerriero di Bassobosco, riparte alla volta di una nuova avventura. E adesso?



Ed ecco invece il primo libro:

Viaggiare leggendo Nemesi



Ed eccoci a fare un viaggetto negli States, più precisamente nel New Jersey per vedere insieme i luoghi menzionati da Roth in Nemesi (sul blog trovate la recensione).


travel :)

Come dicevo, siamo nel New Jersey, più precisamente a Newark.

Newark è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo della contea di Essex, nello stato del New Jersey. Soprannominata "Brick City" (Città del Mattone), si affaccia sulla Baia di Newark a circa 8 km ad ovest dall'isola di Manhattan e a circa 4 km a nord di Staten Island, entrambe parte della città di New York. È separata dalla Baia di New York dalla penisola di Jersey City, ed è inclusa nell'area urbana di New York.
Newark
Newark di notte


si cita il quartiere di Weequahic
File:Weequahicpic.jpg
strada in Weequahic

Weequahic Park

Ancora, in Chancellor Avenue è collocato il campo ragazzi in cui lavora Buckey.

chancellor Av.


La fidanzata del protagonista, Marcia, vive invece a Indian Hill.

downtown-indian-hill-ohio
città Hindian hill

E termino con una canzone che fa da sfondo all'amore tra i due:

cantata da Mina!

(traduzione)

ti vedrò
in tutti i familiari vecchi luoghi 
che questo mio cuore abbraccia
per tutto il giorno
in quel piccolo bar
il parco dall'altro lato della strada
le giostre dei bambini
i castagni
ti vedrò
in ogni bel giorno d'estate
in ogni cosa che è serena e allegra
ti ricorderò sempre così
ti troverò
nel sole del mattino
e quando la notte è appena giunta
guarderò la luna
ma vedrò te
ti vedrò
in ogni bel giorno d'estate
in ogni cosa che è serena e allegra
ti ricorderò sempre così
ti troverò
nel sole del mattino
e quando la notte è appena giunta
guarderò la luna
ma vedrò te

Anteprima TU SAI CHI SONO IO di Paola Jacobbi



D a domani in libreria

TU SAI CHI SONO IO
di Paola Jacobbi


Ed. Bompiani
I grandi tascabili
240 pp
16.50 euro
USCITA 29 MAGGIO
2013
Trama

Arianna ha 31 anni e vive a Milano. 
Ossessionata dal ricordo di un fidanzato fotografo ormai lontano e dai consigli di un amico gay, Arianna si trova per giunta disoccupata dopo che l'azienda per cui lavora, la Friggi Food, entra in crisi, dopo aver prodotto una partita di merendine in cui è finita della cacca di usignolo. 
Inizia così a frequentare il mondo milanese più glamour e festaiolo, entrando in contatto con una serie di personaggi un po' alternativi, un po' radical chic: Annamaria, giovane e bella moglie di un uomo più anziano sposato per interesse, e dedita al volontariato; Guastalli, regista indipendente, osannato e poi entrato in crisi, ora alle prese con il compromesso di un spot da girare in Tanaquil, immaginario paese del Sud America; Gabriele, ex compagno di scuola e consulente marketing, disperatamente innamorato di lei; Jenny Lou, attrice molto sexy ma incapace. 
Per una serie di coincidenze tutti di lì a poco si ritroveranno in Tanaquil.
 Ma questo luogo di sogno non li accoglierà al meglio: una violenta eruzione vulcanica accompagnata da un terremoto si abbatterà su tutti loro. Al ritorno in Italia, Arianna è decisamente cambiata. Lo tsunami di Tanaquil ha spazzato via parecchie cose.

L'autrice.
Paola Jacobbi, giornalista, è nata a Roma. Vive e lavora a Milano. È inviato speciale del settimanale Vanity Fair. I diritti del suo libro Voglio quelle scarpe! sono stati acquistati in una quindicina di Paesi.

L'INIZIO E LA FINE, il romanzo d'esordio di Marica Buso



Con molta felicità e orgoglio vi presento il primo romanzo di una mia cara amica...., a cui faccio i miei sincerissimi in bocca al lupo!!
E presto la recensione qui sul blog!!!

L'INIZIO E LA FINE
di Marica Buso


Ed. Granviale
139 pp
10 euro
Maggio 2013
L'amore non è altro che un incantesimo tra due cuori, tra due sguardi, pura e sfrenata passione.

Trama

Amore, sport, gioco d'azzardo, un sequestro, un ciondolo, valori e emozioni.
Nel romanzo esordio dell'azzanese di origini veneti.e, Marica Buso, "L'inizio e la fine" ci sono tutti gli ingredienti giusti per far sognare adulti e ragazzi.
La storia si svolge a Boston, una città all'apparenza fredda, uno dei luoghi culto per gli sport americani, protagonista è Mary, giovane cameriera, carattere forte, che adora la pallacanestro e il mito dei Celtics. È li che incontra Samuel, un giovane avvocato che le ruba il cuore. 
Si conosceranno al ristorante dove lavora Mary e comincerà così un’appassionante storia d’amore turbata, però, da un segreto che riguarda lui: la sua malattia per il gioco d'azzardo....

L'autrice.
Marica Buso è nata in provincia di Treviso nel 1975. Sposata e mamma di due bambini, risiede con la famiglia in provincia di Pordenone. Appassionata lettrice, fin da piccola ha maturato una vasta conoscenza letteraria.
Il suo libro preferito è Orgoglio e pregiudizio. Leggendo tantissimi libri ha sempre desiderato di poterne scrivere uno di proprio pugno.
Questo è il suo romanzo d'esordio.

Jonathan Franzen: il piacere della lettura



Questo articolo l'ho trovato su Panorama: l'autore Jonathan Franzen ci dà dei consigli di lettura.
Quali di essi accoglieremo? ^_^


Qual è il miglior libro che ha letto nell'ultimo anno?
Mi è piaciuto molto The Flamethrowers (I lanciafiamme, non ancora pubblicato in italiano, ndr) di Rachel Kushner. Anche La guerra della fine del mondo di Mario Vargas Llosa e L'insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera.

Ci descriva la sua situazione di lettura ideale: quando, dove, cosa, come...

È il libro che crea la situazione. Quando qualcosa mi prende, scopro tutto a un tratto e senza nemmeno saperlo di avere tantissimo tempo da dedicare alla lettura. Devo ammettere che il massimo è ritrovarsi bloccati nel sedile centrale su un volo di lunga durata che parte con due ore di ritardo. Qualche anno fa mi è capitata un’esperienza del genere: avevo portato con me un romanzo che aveva riscosso ampi consensi dai critici, certo che sarebbe piaciuto anche a me. Era così noioso e piatto che l’ho chiuso dopo 50 pagine, passando così il resto del tempo in pena a fissare il tavolino del sedile davanti, ad avercela con l’autore e a psicoanalizzare i critici. Al contrario, per un paio di viaggi ancora più lunghi, mi ero saggiamente tenuto da parte L'usanza del paese, che mi ha completamente assorbito per tutto il tragitto. L'ho finito di leggere mentre ero in fila per un taxi all’aeroporto J.F.K., provando infinita gratitudine per Edith Wharton.

Quali autori tedeschi sta leggendo?
Thomas Brussig, scrittore molto divertente, che purtroppo non è stato tradotto in inglese. L’anno scorso ho letto Karl Kraus per il libro di traduzioni di sue opere che pubblicherò in autunno.

Quale tipo di racconto l’attira? E quelli da cui invece si tiene alla larga?
Mi piacciono i romanzi degli scrittori impegnati a dare un senso alla propria vita e al mondo in cui si trovano, che hanno veramente degli interessi in gioco; per lo stesso motivo non mi attirano i romanzi storici. Eppure, alcuni dei romanzi che da sempre preferisco appartengono a questo genere: The Greenlanders di Jane Smiley, Il fiore azzurro di Penelope Fitzgerald e Guerra e pace. Mi ci è voluta una buona dose di perseveranza per immergermi nella lettura della Guerra della fine del mondo, che racconta della brutale repressione di una rivolta nel Brasile di fine XIX secolo. Ma una volta entrato nella storia il libro mi ha coinvolto come pochi altri.

Legge mai libri di autoaiuto?
Suppongo di non dover considerare Sigmund Freud, anche se devo dire che mi è stato d’aiuto. Quando ero poco più che trentenne, in un periodo difficile della mia vita, ho trovato conforto nel libro di Harriet Lerner La danza della rabbia. È uno dei pochi che riconosce quanto sia difficile aiutare se stessi.

Il libro più bello che le hanno regalato?
Una copia di Libra con una dedica molto carina, che Don DeLillo mi ha inviato nel 1989. Avevo chiesto al mio editore di mandargli una copia ultimata del mio primo romanzo, altrimenti non so spiegare il perché del suo regalo. Quando ero più giovane, dopo aver lavorato dai 20 ai 30 anni nel quasi totale isolamento ammirando DeLillo da lontano, non riuscivo a credere di aver ricevuto un libro autografato da lui. Stento ancora a crederci.

L’aspetto più bello dello scrivere un libro?
Il significato che, seppur temporaneamente, conferisce alla mia vita.

E quello più difficile o meno divertente?
Tutto il tempo che passo a chiedermi se avrò un’altra storia da raccontare.

Se potesse chiedere al presidente di leggere un libro, quale sarebbe?
Non mi permetterei mai di chiedere all’attuale presidente di leggere qualcosa, ma il romanzo di Vargas Llosa non sarebbe stato sbagliato per il suo predecessore, poiché gli avrebbe consentito di farsi un’idea dei costi umani delle cosiddette guerre giuste. Per quello prima ancora, invece, avrei scelto The Flamethrowers, che fra le altre cose trasmette velatamente un’immagine negativa di un uomo potente attraverso gli occhi della sua giovane amante, ambiziosa ma arrendevole.

È cresciuto circondato dai libri? Cosa le leggevano da bambino?
Quando ero piccolo, mi recavo ogni settimana alla biblioteca pubblica e tornavo a casa con pile di libri; i miei genitori, al contrario, non erano grandi lettori, non ne avevano il tempo. Però mio padre, quando era a casa di sera, mi leggeva sempre qualcosa; mia madre mai, neanche quando lui era via per lavoro. Mi chiedo se lei avesse capito che la lettura era il principale interesse che io e lui avevamo in comune.

Qual è il suo personaggio o eroe preferito della letteratura per ragazzi?
Come per molti altri scrittori della mia generazione, è Harriet del libro Professione? Spia!. L’autrice, Louise Fitzhugh, è morta a una quarantina d’anni e mi chiedo se avesse un’idea di quanti giovani hanno deciso di diventare scrittori dopo aver letto i due libri su Harriet. Spero proprio di sì.

Quali libri ha sul tavolino in sala?
Ammetto di avere un tavolino in sala e che sul ripiano inferiore tengo libri con le illustrazioni di uccelli, cataloghi di Anne Neely e Lisa Sanditz (pittrici che adoro) e un libro fotografico sulla crescita disordinata delle città. Vorrei tanto poter dire che qualche mio ospite si è chinato a prenderne in mano uno.

Deludente, sopravvalutato, semplicemente non buono... quale libro pensava le potesse piacere ma così non è stato?
Sono la maggior parte i libri che inizio ma non finisco di leggere perché la scrittura è fiacca o sembra finta, o perché non mi sento coinvolto. Ho iniziato L’insostenibile leggerezza dell’essere quasi per accertarmi che fosse sopravvalutato. Non avrei mai immaginato che una storia d’amore analizzata così bene a livello filosofico potesse essere alla fine così commovente.

Se potesse incontrare uno scrittore, chi sceglierebbe? E cosa gli chiederebbe?
Mi sarebbe piaciuto essere presente quando Franz Kafka lesse La metamorfosi ai suoi amici, che non riuscivano a smettere di ridere. L’umorismo è presente nel testo, ma avrei tanto voluto assistere alla sua interpretazione.

Se avesse la possibilità di incontrare un personaggio qualsiasi della letteratura, quale sarebbe?
Una delle eroine comiche di William Shakespeare, probabilmente Rosalinda, anche se sarebbe molto difficile cercare di parlare con lei in pentametro giambico.

Quale sarà la sua prossima lettura?
Sono circa 20 anni che ho in programma gli ultimi quattro volumi della Ricerca del tempo perduto.

Dalla Francia un noir brillante: ARAB JAZZ di Karim Miskè



Da oggi in libreria:


ARAB JAZZ
di Karim Miskè


Ed. Fazi
Trad. M. Ferrara
320 euro
16 euro
USCITA 28 MAGGIO
2013
Studioso del mondo arabo, dell’Islam e del mondo africano, Miskè affronta qui il tema del fondamentalismo religioso in un’ottica nuova, mostrando come anche i gruppi religiosi più ostili riescano a dialogare tra loro se gli obiettivi sono il denaro e il potere. 

Trama

Parigi, 19° arrondissement, un ambiente cosmopolita, vivace e creativo. 
Ahmed Taroudant, affetto da una depressione cronica, vive grazie ai sussidi sociali. 
Trascorre le giornate leggendo e ascoltando musica jazz. La sua esistenza si svolge all’interno di un quadrato di strade ben definito, i cui punti di riferimento sono la bottega di Sam il barbiere, la libreria di Monsieur Paul ed il suo stesso appartamento. 
Il giorno in cui la giovane vicina di casa viene trovata morta, vittima di un omicidio particolarmente efferato, Ahmed è l’indiziato perfetto anche se i due poliziotti che seguono il caso non credono a una pista tanto scontata...


L'autore.
Karim Miskè è nato nel 1964 ad Abidjan da padre mauritano e madre francese. Cresciuto a Parigi, si è trasferito a Dakar per gli studi in giornalismo. È da più di vent’anni regista di documentari che vengno trasmessi su Arte, France 2 e Canal+. A partire dal 2010 pubblica numerosi articoli sul tema del razzismo e tiene un blog sul sito de «les inrockuptibles». Arab Jazz è il suo primo romanzo. Nel 2012 ha vinto il Grand prix de littérature policière.

lunedì 27 maggio 2013

Recensione: NEMESI di Philip Roth



Una storia raccontata con sensibilità, con una grande bravura nel disegnare il profilo psicologico ed emotivo del protagonista.


NEMESI

di Philip Roth



Nemesi
Ed. Einaudi
Sipercoralli
Trad. N. Gobetti
186 pp
19 euro
2011

QUI per la trama
Nemesi  è un romanzo che narra vicende coinvolgenti dal punto di vista emotivo; non c'è molta azione e di per sè il "nocciolo", il fulcro, della trama è davvero semplice.

Ho iniziato la recensione in questo modo non per svalutare il romanzo di Roth, tutt'altro, ma per anticiparvi questo pensiero: per catturarmi, un libro non deve necessariamente avere una storia particolarmente dinamica, densa di colpi di scena, personaggi complessi e protagonisti di chissà quali eroiche imprese....; infatti, in questo caso, a Roth "è bastato" costruire una trama semplice e lineare, in cui tutto si snoda lungo un unico grande problema: l'epidemia di polio nel 1944, non molto prima che terminasse il Secondo Conflitto Mondiale.

Protagonista della nostra storia è un ventitreenne, Buckey Cantor, un giovane di origine ebraica, atletico e appassionato di sport.
Di Cantor apprendiamo subito alcuni dati fondamentali: abita nel New Jersey, a Newark, fa l'istruttore in un campo giochi della città e questo suo lavoro lo svolge con molta passione, nonostante porti dentro di sè il rimpianto di una carriera militare che gli è stata negata per i suoi problemi oculistici.
Il problema che attraverserà tutta la storia, come dicevamo, è l'epidemia di polio ed essa sarà effettivamente la vera e spietata protagonista del libro: da subito essa fa la sua comparsa a Newark con una violenza sterminatrice incredibile; nell'arco di poche settimane, tantissimi bambini e ragazzi vengono contagiati, restando storpi o andando incontro alla morte.
Buckey è spettatore diretto, e coinvolto in prima persona, di questa ingiusta strage di innocenti: lui conosce benissimo i ragazzini che in estate vanno al campo per giocare e divertirsi e sapere che delle giovanissime vite, nel pieno dei propri giorni, delle proprie forze, con tutto un futuro davanti, sono costrette invece a soccombere dinanzi a un virus...., lo fa davvero star male.
Perchè Cantor è un giovanotto sensibile; non è colto, non è un cervello raffinato, un intellettuale: è un giovanotto però con veri valori, leale, lavoratore, comprensivo, disponibile, generoso, pronto al sacrificio.
Un'anima tanto sensibile non riesce a guardare con indifferenza la morte di tanti poveri innocenti, senza chiedersi "perchè?"; una domanda esistenziale che ci siamo posti davvero tutti, almeno una volta nella vita, nell'assistere a quelle che riteniamo essere delle ingiustizie.
E Buckey vorrebbe davvero sapere perchè, chi e per quale ragione sta muovendo i fili maledetti di questo morbo crudele...!
Forse è Dio?
Eh sì, perchè, pensa il giovane, se Egli è il Creatore, se dalla sua mano procede ogni cosa, sarà pure lecito pensare che è anche Lui a mandare o permettere la polio!
Ma se è così...., che razza di dio è?
Son domande che, credo, in tanti si fanno, si son fatti e ancora continueranno a porsi, di fronte al dolore che giunge così, inaspettato, "cattivo", senza ragione...., davanti al quale ci si sente piccoli ed impotenti.
Domande esistenziali, che toccano l'argomento fede e che ci sembrano più "forti" a maggior ragione se consideriamo che a farsele è un ebreo, visto che sappiamo quando il concetto di Divinità sia forte nella religione e nel popolo ebraico.
Buckey è amareggiato, spaventato..., combattuto.
La sua amata fidanzata, Marcia, terrorizzata all'idea che la polio possa infettare anche il suo Buckey, gli supplica di lasciare Newark e di raggiungerla a Indian Hill, dove continuerà a lavorare con i ragazzi in un campo estivo, ma soprattutto dove potrà mettersi in salvo...
Cosa farà il leale e scrupoloso Mr. Cantor?
Lascerà la sua Newark, i "suoi" ragazzi, in balia della malattia terribile per cercare rifugio in un posto sano, o resterà, decidendo di non scappare, di non abbandonare il campo?

Nemesi è una storia che intenerisce, perchè è proprio Cantor a far tenerezza, simpatia; ci immedesimiamo in lui, nel suo combattimento interiore tra il "salvarsi la pelle" (desiderio ed istinto assolutamente legittimi) e l mostrare a se stessi e agli altri coraggio, dedizione, lealtà.
Comprendiamo i dubbi, i sensi di colpa, le paure, le mille domande, le rinunce, l'amarezza.... e riusciamo ad immaginarci questo giovane - che ci pare davvero molto maturo per la sua età - che proprio non riesce a trovare il modo di essere sereno, felice.
La vita non sempre è buona con l'essere umano; forse con qualcuno lo è di più, con altri meno; alcuni reagiscono alle disgrazie con coraggio, strappando a morsi la vita per trattenerla e non soccombere davanti alle disgrazie; altri si privano di affetti, felicità... e si fanno carico di pesi troppo grandi da portare, pesi che spesso non sono neanche i propri... ma che certe persone, per quel senso del dovere fin troppo sviluppato, per quel senso di colpa anch'esso troppo grande ed ingombrante, per quella spinta di eroismo (sincero, puro, non "per farsi vedere"!!) che non sempre viene adeguatamente premiata dalla vita, ebbene queste persone decidono di prendere su di sè dolori e colpe che non hanno, in realtà.
Persone che non chiedono, non pretendono sacrifici a loro favore; persone che riconoscono la propria debolezza nel non sapersi sacrificare per gli altri totalmente, pur avendone il desiderio; persone che finiscono per costringersi a un'esistenza solitaria, fatta di rimpianti, di scelte mancate, di affetti allontanati...
Persone che, a loro modo, sono degli eroi e che, nella loro umanità semplice e senza pretese, risultano invincibili, forti, generosi; peccato che esse stesse non se ne rendano conto.

Un romanzo delicato, pieno di buoni sentimenti, di spunti interessanti per riflettere su come si reagisca davanti ad eventi più grandi di noi, ingestibili umanamente (almeno nel 1944 e per quanto riguarda la polio); una storia raccontata (in terza persona per le prime due parti del romanzo; in prima persona nell'ultima parte) con sensibilità, con una grande bravura nel disegnare il profilo psicologico ed emotivo del protagonista, che desta immancabilmente le simpatie del lettore.

Consigliato.

Un classico .. in bianco e nero



Ed eccoci alla rubrichetta CINEROMANZO, dalle pagine del libro alle sale del cinema!!
Oggi vediamo un classico della letteratura russa, un romanzo breve ma davvero struggente e dolce.

Il film è vecchiotto e non l'ho mai visto; il libro l'ho letto e la figura del sognatore è davvero tenera e commovente...!!

LE NOTTI BIANCHE
di Fedor Dostoevskij


Ed. Newton Compton
Collana Live
Trad. L. De Nardis
126 pp
0.99 euro
2013
Trama

Le notti bianche è, insieme a Delitto e castigo, la più amata e la più letta delle opere di Dostoevskij.
Protagonista è la figura del sognatore, nella cui esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, irrompe per un breve attimo la giovane Nasten’ka.
Simbolo del pulsare delle emozioni, Nasten’ka offrirà per la prima volta al sognatore scampoli di vita vera, finché una sua lettera, con l’annuncio delle proprie nozze, non lo “risveglierà” per riportarlo al suo destino di illusioni. 
Sullo sfondo di una Pietroburgo deserta e quasi magica, si inserisce l’intenso dialogo tra i due protagonisti, pure voci, la cui identità è l’oggetto stesso delle loro riflessioni e della loro autocoscienza.

L'autore.
Fëdor Michajlovic Dostoevskij nacque a Mosca nel 1821. Da ragazzo, alla notizia della morte del padre, subì il primo attacco di epilessia, malattia che lo tormentò per tutta la vita. Nel 1849 lo scrittore, a causa delle sue convinzioni socialiste, venne condannato a morte. La pena fu poi commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia e nell’esilio fino al 1859. Morì a San Pietroburgo nel 1881. È forse il più grande narratore russo e uno dei classici di tutti i tempi. Le sue opere e i suoi personaggi, intensi, drammatici, affascinanti, sono attuali e modernissimi. La Newton Compton ha pubblicato Delitto e castigo, I demoni, Il giocatore, L’idiota, Le notti bianche - La mite - Il sogno di un uomo ridicolo, I fratelli Karamazov, e il volume unico Grandi romanzi
.

cineromanzo
Il grande regista Luchino Visconti ha tratto da questo racconto un film (1958) magistralmente interpretato da Mastroianni.
locandina
Il film (girato totalmente in interni) ottenne il LEONE D'ARGENTO ALLA XVII MOSTRA DI VENEZIA- NASTRO D'ARGENTO 1958 PER LA MUSICA, LA SCENOGRAFIA E ATTORE PROTAGONISTA A MARCELLO MASTROIANNI.

Trama

Mario, un giovane impiegato dalla vita ordinaria, si trova a vagare per le strade notturne di Livorno, dopo una gita passata con la famiglia del suo capoufficio. 
Passeggiando alla ricerca di qualche evento fuori dall'ordinario, si imbatte in una ragazza bionda, straniera, che lo incuriosisce subito. 
Così, questo fa di tutto per rincontrarla, nonostante la ragazza, che si chiama Natalia, si mostri inizialmente molto schiva e diffidente. 
Ad ogni modo, i due finiscono con l'incontrarsi la sera successiva, e molte altre dopo. 
Mario, che inizia a provare amore per la ragazza, viene allontanato bruscamente dalla storia di Natalia: questa, infatti, sta aspettando il ritorno dell'uomo di cui è innamorata, che aveva promesso di tornare da lei entro un anno, dopo averla abbandonata. 
,
Mario, condizionato dai suoi sentimenti per la ragazza, non crede nel ritorno dell'uomo; tuttavia non vuole distogliere Natalia dai suoi sogni e dalle sue aspettative, e accetta di consegnare una lettera con una richiesta di appuntamento all'uomo della ragazza, che ora è tornato in città. 
Tuttavia, Mario non riesce a consegnare la lettera, e preso da rabbia e tristezza, la strappa e la getta via. Questo gesto, però, lo fa sentire molto in colpa: la sera successiva, cerca di evitare Natalia, che invece è ansiosa di passare del tempo con lui mentre aspetta, ignara dell'azione di Mario, di recarsi all'appuntamento con l'uomo di cui è innamorata. 
Mario cede all'entusiasmo della ragazza, e la porta a ballare. Insieme si divertono molto, e Mario si illude di averla distolta dalle sue speranze assurde. Tuttavia, Natalia si precipita nel luogo dell'appuntamento non appena sente scoccare le dieci...

Liebster Award per "amabili chicchi" ^_^



Ringrazio Esmeralda Dakia di "Un tuffo nei libri" per avermi assegnato il premio e ora mi accingo a seguire le regole.
liebster award
Il Liebster Award è un premio assegnato ai blogger con meno di 200 follower.
La parola Liebster è tedesca e significa amabile, cioè il blog preferito.
Cosa si deve fare

- Dire 11 cose a caso su se stessi
- Rispondere a 11 domande
- Segnalare 11 blog con meno di 200 lettori fissi
- Porre a questi blog 11 domande
- Contattare i blogger che hanno ricevuto il premio


11 COSE SU DI ME:

  1. Adoro la Cioccolata
  2. Ho un piede piiiiccolo piiiiccolooooo
  3. Non amo spinare il pesce >_<
  4. Adoro Baglioni!!!!!!!!!!!!!
  5. Da piccola piangevo al minimo rimprovero
  6. Non riesco a guardare un film horror senza tremare dalla paura e 
  7. I miei cartoni preferiti sono Candy Candy, Georgie e Lady Oscar
  8. Avrò letto Il diario di Anna Frank minimo 4 volte!!
  9. Da piccola, quando litigavo con mio fratello, per fargli i dispetti gli strappavo la rivista "Hurrà Juventus" o mutilavo i suoi "pupazzi di gomma"  ^^
  10. Sono juventina :P
  11. Mi sono laureata con una tesi su Winnie the Pooh!!


RISPONDO ALLE 11 DOMANDE DEL BLOG CHE MI HA PREMIATO:

Un libro che ti è stato caro in un momento particolare della tua vita?
La Bibbia, ma è sempre importante per me!

Sei influenzato dalle critiche altrui su libri che vorresti leggere?
Influenzato no, però mi piace informarmi sui pareri altrui!!

Un libro che consiglieresti vivamente?
Cime tempestose di Emily Bronte.

Quanto ti influenza il fatto che un autore sia emergente e autopubblicato o già noto e editato?
Assolutamente per nulla!! Se un libro mi piace o meno non dipende da quanti libri l'autore abbia all'attivo.

Un cartone in cui vorresti essere il protagonista?
Hu..... Ce ne sono molti, ma scelgo Yu de L'incantevole Creamy!!

Cosa manca alla letteratura italiana?
Perchè, manca qualcosa? :)

Cosa rimproveri agli autori italiani?
Spesso, soprattutto nell'ambito del fantasy, ritrovo troppe analogia (sospette) con autori stranieri....

Se fossi la protagonista di un libro, quale libro sarebbe?
Un fantasy, tipo "Le cronache di Narnia"!!

Credi che i libri possano cambiare le cose nella vita di una persona e nella vita di un popolo?
Mah, si, molti libri hanno fatto la storia dei popoli (tipo quelli "religiosi") o l'hanno influenzata in alcuni aspetti (Dante con la sua Commedia, ad es., circa la lingua).

Mare o montagna?
Montagna ma niente neve!! 

Pittore preferito?
Monet, ma anche Van Gogh.

Chiedo scusa se non attendo alla regola della assegnazione del premio, ma avendolo già "girato", sarei ripetitiva ^_^

Però non ho potuto fare a meno di dire qualcosa di me....!!!!!!!!!!!!!!!!
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