domenica 6 aprile 2014

Ricordando.. Giovanni Pascoli



Ma il 6 aprile è anche la data in cui moriva un grandissimo poeta italiano.

Giovanni Pascoli

(31/12/1855 - 6/4/1912)

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Nasce a San Mauro di Romagna, quarto di otto figli: lo precedono Margherita, Giacomo e Luigi; dopo di lui verranno Raffaele, Giuseppe, Ida e Maria.
Il 10 agosto 1867, giorno di San Lorenzo, Ruggero Pascoli viene ucciso da un colpo di fucile in fronte, mentre rientra a San Mauro in calesse dopo essersi recato per affari a Cesena. L'omicidio, che rimarrà impunito, è traumatico per Giovanni: si infrange il nido famigliare inaugurando oltretutto una serie di lutti.
Muore di tifo, nel 1868, a soli 18 anni, la sorella Margherita; segue la madre di crepacuore; nel 1871 muore Luigi.
1873 - Giovanni vince il concorso per una borsa di studio che gli consente di frequentare Lettere all'Università di Bologna. Fra gli esaminatori è il Carducci che lo classifica al primo posto.
1876 - Muore di tifo Giacomo, il «piccolo padre». È l'ennesimo lutto e la perdita dell'ultimo sostegno per Giovanni, che avvia a Bologna una vita debosciata: frequenta le osterie e gli anarchici perdendo così la borsa di studio.
Incoraggiato ed aiutato più volte da Carducci, riesce a risollevarsi e ad insegnare e riprendersi la borsa d studio e la sua carriera di poeta e letterato prende il volo.

Per sempre! (I Canti di Castelvecchio)

Io t'odio?!... Non t'amo più, vedi, 
non t'amo... Ricordi quel giorno? 
Lontano portavano i piedi 
un cuor che pensava al ritorno. 
E dunque tornai... tu non c'eri. 
Per casa era un'eco dell'ieri, 
d'un lungo promettere. E meco 
di te portai sola quell'eco: 
PER SEMPRE! 
Non t'odio. Ma l'eco sommessa 
di quella infinita promessa 
vien meco, e mi batte nel cuore 
col palpito trito dell'ore; 
mi strilla nel cuore col grido 
d'implume caduto dal nido: 
PER SEMPRE! 
Non t'amo. Io guardai, col sorriso, 
nel fiore del molle tuo letto. 
Ha tutti i tuoi occhi, ma il viso... 
non tuo. E baciai quel visetto 
straniero, senz'urto alle vene. 
Le dissi: "E a me, mi vuoi bene?" 
"Sì, tanto!" E i tuoi occhi in me fisse. 
"Per sempre?" le dissi. Mi disse: 
"PER SEMPRE!" 
Risposi: "Sei bimba e non sai 
Per sempre che voglia dir mai!" 
Rispose: "Non so che vuol dire? 
Per sempre vuol dire Morire... 
Sì: addormentarsi la sera: 
restare così come s'era, 
PER SEMPRE!"

LA CUCITRICE (Mirycae)

L'alba per la valle nera
sparpagliò le greggi bianche:
tornano ora nella sera
e s'arrampicano stanche:
una stella le conduce.

Torna via dalla maestra
la covata, e passa lenta:
c'è del biondo alla finestra
tra un basilico e una menta:
è Maria che cuce e cuce.

Per chi cuci e per che cosa?
un lenzuolo ? un bianco velo ?
Tutto il cielo è color rosa,
rosa e oro, e tutto il cielo
sulla testa le riluce.

Alza gli occhi dal lavoro:
una lagrima? un sorriso?
Sotto il cielo rosa e oro,
chini gli occhi, chino il viso,
ella cuce, cuce, cuce.

Petrarca. Laura e il 6 aprile



Oggi è il 6 aprile e per Petrarca questa data è stata doppiamente importante.
Perchè?

Il 6 aprile 1327 (era un venerdì santo), nella chiesa di S. Chiara in Avignone, avviene il fatidico incontro del poeta Francesco Petrarca con una giovane donna: Laura.
Larua De Noves

E' stata una nobildonna italiana, sposa del marchese Ugo di Sade, probabilmente avignonese.

Si pensa che sia la stessa Laura conosciuta, amata e celebrata da Francesco Petrarca; altre ipotesi identificano invece Laura come una figura frutto dell'immaginazione del Poeta, una trasfigurazione allegorica del “lauro” simbolo dell'arte poetica. 
Resta comunque il fatto che il Petrarca rende noto che la giovane morì il 16 aprile 1348 a causa della peste.



Circa il giorno in cui la incontrò, Petrarca scrive:

mille trecento ventisette, a punto
su l'ora prima, il dì sesto d'aprile,
nel laberinto intrai, né veggio ond'esca

Circa il giorno della morte:

L'ora prima era, il dì sesto d'aprile, 
che già mi strinse, ed or, lasso, mi sciolse


sai che 'n mille trecento quarantotto,
il dì sesto d'aprile, in l'ora prima,
del corpo uscìo quell'anima beata


sabato 5 aprile 2014

Dietro le pagine di "ALL'IMPROVVISO LA FELICITA'" di C.J. Sullivan



Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".

Il romanzo che si è ispirato a un personaggio e ad una storia reali e su cui ci soffermiamo oggi è....

ALL'IMPROVVISO LA FELICITA'
di Courtney J. Sullivan


Ed. Garzanti
Trad. S. Beretta
504 pp
16.40 euro
USCITA 27 FEBBRAIO
2014
Quattro matrimoni.
Un solo anello.
La promessa del vero amore.

Trama

Philadelphia, 1947. È quell'ora della notte che precede l'alba, quando il silenzio avvolge le strade in una nebbia rosata. Mary Frances Gerety, giovane copywriter di una delle più note agenzie pubblicitarie americane, non dorme da ore. 
Intorno a lei tazze di caffè, fogli appallottolati e pile di riviste. 
Manca poco alla consegna dello slogan per il loro cliente più importante, De Beers, il produttore di diamanti, e ancora non ha trovato niente che la soddisfi. Improvvisamente una frase le balena in testa, come un raggio di luce: “Un diamante è per sempre”.
 Perché c'è solo un anello fatto per dare la felicità più assoluta, quella che dura per tutta la vita. E quell'anello è fatto di diamanti.
 Lo sa bene Evelyn che ricorda ancora ancora il giorno, quarant'anni prima, in cui suo marito le ha messo quel gioiello da sogno al dito. 
Un anello che per lei significa tutto: amore, fiducia, passione. E proprio per questo ha deciso di regalarlo a Julie, la moglie di suo figlio, Teddy, che adesso però sembra intenzionato a fuggire con un'altra donna.
Per James invece, un paramedico sempre squattrinato, quell'anello sta diventando un incubo. I massacranti turni di notte, la vendita della macchina, niente sembra bastare per l'acquisto della prova d'amore per la sua Sheila.
La prova d'amore di Delphine è stata lasciare Parigi, la città delle luci, per seguire un'unica luce, quella della passione per P.J. Adesso, a New York, sotto un freddo cielo stellato, osserva il suo anello luccicante e non è più tanto sicura di aver fatto la scelta giusta...
Un solo anello, quattro vite legate dalla frase che Mary Frances Gerety ha creato in quella mattina. Un simbolo, la speranza dell'amore eterno, il gioiello più desiderato da tutte le donne del mondo. Un gioiello che invece Mary Frances potrebbe non ricevere mai… 

In un'intervista, l'autrice J.Courtney Sullivan  spiega che il desiderio di parlare del matrimonio in tutti i suoi diversi aspetti e fasi, le frullava in testa da un po'; così pure del perchè ognuno di noi sceglie il proprio compagno e cosa accade nel tempo.
E così son nati i diversi personaggi: Evelyn, che ha vissuto per anni con l'amore della sua vita Gerald, ma che si ritrovano a struggersi per l'imminente divorzio del figlio Teddy dalla moglie Julie; il paramedico James, che ha sposato la propria fidanzata dei tempi del liceo, ha con lei dei bambini piccoli, ma i soldi non bastano mai...
E poi Delphine, nata con l'immagine di una bella donna francese che sta per lasciare il proprio appartamento dopo che l'uomo che amava l'ha tradita; e c'è Katie, che prova a resistere all'idea di sposarsi..

E come nasce l'idea di inserire un personaggio realmente esistito, accanto ad altri nati dalla fantasia?
Frances Gerety
L'autrice rivela che, durante la genesi dei quattro personaggi principali, sentiva che mancava qualcosa...
L'idea di includere i diamanti c'era già, perchè se è vero che le storie sono qualcosa di quotidiano e reale, il diamante però porta con sè un messaggio di speranza e perfezione ed è stato simbolo di legame e matrimonio per molto tempo; inoltre, in quei giorni stava leggendo il bellissimo libro di Tom Zoellner, “The Heartless Stone”, in cui è citata la famosa frase coniata da Mary Frances Gerety: "A Diamond is Forever" nel '48 (lei stessa non si sposò mai), così si appuntò ai margini del libri "Scrivi di lei!" e decise di farlo.

L'obiettivo era dare un ritratto di Frances il più fedele possibile alla realtà, per questa ragione la Sullivan si è recata lì dove ella aveva vissuto e lavorato, intervistando amici ed ex-colleghi di lavoro, entrando nella sua casa, leggendo alcune delle sue lettere, guardando i suoi quadri e l'album fotografico del suo cane Blazer.
L'autrice dice di essere profondamente affezionata a Frances e di aver scritto il libro avendo la sua foto appesa alla scrivania.
Frances è stata una donna coraggiosa, forte, con un gran senso dell'umorismo e capace di sfidare le convenzioni.

Nel 1982, Edward Jay Epstein aveva scritto un articolo per l'Atlantic Monthly intitolato "Avete mai provato a vendere un diamante?", e raccontava i modi in cui l'agenzia pubblicitaria NW Ayer (dove Frances Gerety ha lavorato) ha aiutato il gruppo De Beers a creare l'ossessione americana per gli anelli di fidanzamento con diamante.
Epstein citava rapporti annuali riservati che Ayer presentò alla De Beers e le quotazioni erano così affascinanti che l'Autrice ha voluto includere i risultati nel libro, pur desiderando vedere gli originali... E dove li trovò? Proprio in casa della Gerety...!
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Ogni personaggio racconta la storia di un matrimonio, e insieme le loro storie abbracciano un secolo. L'autrice si è mostrata interessata ai loro viaggi individuali, ma ad un certo punto si è accorta che nel suo complesso, le singole storie hanno anche dato un quadro di come il matrimonio sia cambiato negli ultimi 100 anni.
Nell'infanzia di Evelyn, il divorzio era raro e piuttosto scioccante, mentre Kate è cresciuta in un'epoca in cui la maggior parte dei suoi amici avevano genitori divorziati. 
Non solo, ma nel presente, Evelyn ha appreso di come il matrimonio sia diventato interrazziale e  Kate ha appena visto le leggi cambiare a New York a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. 
Ogni personaggio riflette sulla sua infanzia, e questo fa riflettere sul fatto che i matrimoni dei genitori possono influenzare le successive generazioni.

Insomma, un romanzo che mescola realtà e "fantasia" ma che tocca anche il tema del legame matrimoniale sotto diversi aspetti...!

Che ve ne pare?
Sapere i "retroscena" di un romanzo,
com'è nato, cosa l'ha ispirato,
 può creare maggiore curiosità sul libro stesso?

Recensione LA MIA AMICA EBREA di Rebecca Domino



Buongiorno e buon sabato!!
Eccomi con una recensione: un  libro che mi ha commosso e preso molto emotivamente e per il quale ringrazio l'Autrice Rebecca Domino, per avermelo fatto leggere!!

N.B.: mi rendo conto che la recensione è lunga, ma sulla trama dico lo stretto necessario (la situazione iniziale), il resto è frutto delle considerazioni psicologiche sulla protagonista e sul contesto.

LA MIA AMICA EBREA
di Rebecca Domino


lulu.com
300 pp
1.99 euro
USCITA 27 GENNAIO
2014
Trama

Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche, le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale.
Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei.
Fra loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri.
Nella Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il destino di tutta la sua gente.
Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Un romanzo che accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.



L'autrice.
Rebecca Domino è nata nel 1984, e da sempre è appassionata di scrittura. Dopo aver messo da parte questa sua grande passione per molti anni, è tornata a scrivere e adesso e' cio' che le piace di piu' fare. E' anche un'appassionata viaggiatrice e lettrice. "La mia amica ebrea" e' il suo primo romanzo.



il mio pensiero

I libri ambientati nel difficile periodo della Seconda guerra Mondiale sono da sempre letture che affronto molto volentieri, che mi commuovono e mi toccano nel profondo; il pensiero di ciò che è accaduto, le barbarie di cui gli uomini sono stati capaci di macchiarsi nei confronti dei loro stessi simili, è qualcosa che non mi lascerà mai indifferente, a prescindere dal tempo che passerà dai quei tristi e specifici fatti legati a quel momento storico.
Ovviamente, questo vale per ogni genere di genocidio, ingiustizia, crudeltà che avviene a qualsiasi latitudine ed epoca: la sofferenza di altri esseri umani ad opera di gente senza scrupoli non può e non deve mai farci scrollare le spalle pensando che si tratta, in fondo, di cose lontane da noi, e per tempo e per distanza geografica.

La mia amica ebrea è un romanzo ambientato nel cuore del secondo conflitto che ha sconvolto e mutato il mondo.
Siamo ad Amburgo, nel quartiere Wandsbek (QUI abbiamo visto brevemente alcune informazioni su questo quartiere e il campo di concentramento sito lì vicino, anche se poi, giunta a fine libro, mi sono accorta che ne parlava l'Autrice stessa); è il 1943 e il lettore è immerso nella storia attraverso il punto di vista di una ragazzina di 15 anni, Josepha, detta Seffi.

Seffi è tedesca, vive con la mamma, il papà e il fratello maggiore Ralf.
La guerra ormai dura già da un po' di anni e si fa sentire in tutta la sua spietatezza nella vita delle persone e quindi della nostra protagonista, che divide essa stessa la propria breve vita in "prima" e "dopo" la guerra: un prima caratterizzato da spensieratezza e serenità e un dopo costellato di ansia, paura, incertezza, privazioni.

Ansia e paura per una guerra che sta portando rovina e morte, che sta togliendo la vita a tanti uomini al fronte; il papà di Seffi ha combattuto per la "grande Germania" ma è tornato mutilato, senza una gamba e Seffi si è accorta di quanto la guerra, vista faccia a faccia dall'uomo, lo abbia poi cambiato nel profondo.
Ansia e paura perchè dal cielo - così ampio, infinito, così azzurro e terzo in quest'estate del 1943, così scuro e profondo di notte - piovono bombe, portatrici di morte, fiamme, perdita di tutto.
Amburgo è martoriata da continui bombardamenti e questo costringe Seffi e i suoi concittadini a correre in fretta e furia nelle cantine, al primo rumore di bombe lanciate, fosse anche in lontananza.

Seffi ci introduce nei suoi pensieri di ragazza che non comprende fino in fondo se e quanto valga davvero la pena fare questa guerra, da parte di Hitler e compagni; sì, è vero, la Germania è forte e di certo vincerà, ma tutto questo terrore, questi fischi nelle orecchie, questo cuore che trema al primo rumore... non sono forse un prezzo troppo alto?
Seffi sente che non è giusto vivere così, sempre all'erta, sempre pronti a scappare giù in cantina, con la paura che la casa crolli addosso, sotto le bombe che distruggono e rendono tutto un cumulo di macerie.
Ma così è: lei è tedesca e crede che Hitler sia nel giusto.
Del resto ci credono tutti quelli che le gravitano attorno, dal fratello alle amiche di sempre.
Ci credono tutti, insomma, e non sarà certo lei a mettere in dubbio questa verità: Hitler è la guida di cui la Germania aveva bisogno per dominare, essere grande e pura, obiettivo che va raggiunto scacciando chiunque minacci la purezza della razza ariana: in primis... gli ebrei.
Ebreo.
Cinque lettere che nascondo però una caterva di pregiudizi, di disprezzo, odio da parte dei tedeschi, che hanno già cominciato da tempo a mostrare a quel popolo di perdenti chi comanda, chi ha diritto di lavorare, andare a scuola, passeggiare nel parco, tenere un negozio aperto....
Chi ha diritto di vivere, insomma; un diritto che lo "sporco ebreo" non ha.
Seffi sa che anche questo è un dato di fatto e mai lo metterebbe in discussione: l'ebreo è un fungo velenoso, va schiacciato e mandato via, ucciso, distrutto, prima che inquini il mondo..., prima che si insinui nella razza pura.
Ma allora come si spiega ciò che accade una notte, una di quelle senza bombe, in cui per una volta si cerca di dormire..., quando suo padre accoglie in casa tre persone in cerca di aiuto, in cerca di un riparo?
Queste tre persone appartengono alla peggior razza del mondo, ai nemici numero uno della Germania: gli ebrei!!!
Sono tre ebrei: una madre con i suoi tre figli, che hanno perso il marito/padre e che adesso cercano un posto in cui nascondersi, perchè sanno che la fine che fanno i giudei è davvero brutta.

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E loro tentano di salvarsi, chiedendo aiuto a lui, al signor Faber; al buon Faber, amico del marito della signora ebrea, così magra, così spaventata, con al seguito i suoi figli, altrettanto impauriti ed esili.
E cosa fa il padre di Seffi?
Nonostante le urla e le minacce del figlio Ralf (di denunciare gli ebrei e il padre alla Gestapo) e i piagnucolii della moglie, l'uomo accoglie in casa la famiglia dell'amico ebreo; "Per una notte" - dice "una soltanto; domattina andranno via".


Ma non sarà così: gli ebrei verranno ospitati su in soffitta, all'insaputa di Ralf, a dispetto delle lamentele della moglie Sabine e dei dubbi della stessa Seffi, che proprio non comprende cosa spinga suo padre ad aiutare quei tre individui, appartenenti ad una razza inferiore, che Hitler ordina di scacciare e denunciare. affinché vengano inviati nell'unico posto a loro destinato: quei campi di cui tanto si parla, in cui si dice che muoiano a furia di lavorare.

Mi sono soffermata un po' di più sulla parte iniziale perchè ritengo sia fondamentale per capire come si è poi evoluto il pensiero di Seffi nel tempo.

Dall'avere una opinione negativa degli ebrei, la giovane imparerà, con i giorni, a farsi delle domande, a chiedersi se davvero quei tre in soffitta, che devono accontentarsi di una stanza scura e squallida, con le tende chiuse (da non aprire mai, per nessuna ragione! Qualcuno potrebbe vederli e che ne sarebbe di loro e della famiglia di Seffi?!?), di qualche tozzo di pane al giorno, sono uguali a loro, e meritano quindi di vivere, di essere liberi e non disprezzati e perseguitati.
Sarà davvero difficile per lei farsi queste domande che mettono in discussione tutto il bagaglio di conoscenze e preconcetti maturato in 15 anni di vita, ma Seffi è una ragazza intelligente, che sa chiedere ed ascoltare; grazie ad un padre saggio e buono, il dubbio che Hitler possa aver torto si insinua nella sua testa e il cuore le suggerisce di provare a parlare con questi ebrei, soprattutto con la ragazzina, e vedere se è o no tanto diversa da lei.
In fondo, Seffi si sente meno compresa e più sola di quanto non voglia ammettere; sì, è vero, ha le sue tre amiche di sempre, ma loro son diverse da lei, più vivaci e chiacchierone, mentre Seffi è emotiva, incline a meditare, a scrivere e inventare storie.
Seffi è capace di perdersi davanti alla bellezza di una natura che, a dispetto della bruttezza di una guerra in corso, non smette di riempirle il cuore con i suoi colori, i suoni, i profumi e il pensiero di un futuro migliore del presente si affaccia alla sua mente e l'aiuta a non scoraggiarsi, neanche davanti alle bombe che continuano a cadere, di notte.
Vivere ogni giorno come fosse l'ultimo ma, allo stesso tempo, non smettere di pensare che tutto questo finirà e che lei potrà ancora giocare, scrivere ed essere felice.
Ne ha il diritto, no?
E l'ebrea, quella ragazzina - che solo dopo un po' di tempo Seffi scopre che si chiama Rina - non ha anche lei il medesimo diritto?
Forse per lei, sua madre e il burbero fratello Uriel c'è solo buio e terrore senza fine?

Dall'essere l'ebrea che si nasconde in casa, Rina diventerà poco a poco una coetanea in carne ed ossa, una ragazza che vorrebbe andar fuori, parlare con le amiche, guardare il cielo, respirare l'aria di fuori, leggere libri... ma che deve in realtà adattarsi alla vita (se di vita si può parlare) in un nascondiglio buio e puzzolente.
Rina è un essere umano e ha le stesse paure, gli stessi desideri, le stesse aspirazioni di Seffi e così, prima attraverso una corrispondenza "epistolare" e poi trascorrendo del tempo insieme, Seffi e Rina impareranno a conoscersi, ad apprezzarsi, a capirsi, a confidarsi, a volersi bene.
Scopriranno (Seffi in primis) che a dividerle finora era stato un muro di pregiudizi e false verità che altri avevano innalzato per loro, un muro che può essere abbattuto perchè, come dice suo padre, siamo tutti uguali, non ci sono razze migliori o peggiori, individui che hanno più di altri il diritto di vivere ed essere felici, ma che tutto questo appartiene all'uomo per il solo fatto che è uomo.
E' un processo di consapevolezze, questo, graduale, che il lettore segue passo passo con Seffi, condividendo le sue domande, i dubbi, le parole scambiate con Rina, i gesti di amicizia, i tentativi di non essere come gli altri tedeschi, che odiano senza che poi ci sia un vero perchè.
Un'amicizia che nasce pian piano, senza forzature ma in base al crescere della consapevolezza che Rina e la sua famiglia sono esseri umani come lei, che soffrono, piangono, si ammalano, sperano, desiderano.
Un'amicizia che sarà fonte di felicità per entrambe; certo, una felicità adombrata dalla paura che i tre clandestini vengano scoperti (con tutto ciò che ne consegue) ma comunque un rapporto d'affetto che farà crescere entrambe le ragazze, che diventeranno tutto l'una per l'altra.

Un'amicizia che rimane salda anche lì dove la paura di morire avrebbe potuto spezzarla; un'amicizia che si solidifica di nascosto e forse proprio per questo trova il modo per crescere forte e vera, perchè voluta, coltivata, protetta, a dispetto di tutto e tutti.

Seffi dimostrerà coraggio e generosità e lo farà in un tempo in cui la gente attorno a sè pensa solo a come fare per sopravvivere, per salvarsi la pelle; tra cumuli di macerie e case distrutte, Seffi saprà dimostrare l'amicizia e l'affetto per un'ebrea che ha davanti a sè solo la prospettiva del campo, dell'arresto, della morte.

Un romanzo davvero bello, scritto bene, accurato (l'Autrice dimostra di aver fatto molte ed accurate ricerche su luoghi, contesti, periodo), la cui narrazione in prima persona rende il tutto molto "intimo", ideale per riflettere con la protagonista sui pensieri, i modi di vedere di una ragazzina che è cresciuta in un contesto ma che pure ha saputo andare oltre ciò che le è stato inculcato.
Il ritmo è pacato, riflessivo, c'è spazio per seguire i pensieri e le emozioni di Seffi, si ha l'impressione di essere lì con lei, di sentire davvero il rumore delle bombe, di guardare insieme a lei il cielo terso, di essere con lei in soffitta a parlare con l'amica Rina; un linguaggio semplice ma preciso allo stesso tempo, adatto all'età della protagonista, il cui tratteggio psicologico è delineato molto bene.

Una storia che tocca e commuove perchè pone l'accento su diversi temi: sulla forza dei pregiudizi, su come sia difficile ma non impossibile sradicarli; su come non tutti i tedeschi abbiano chiuso orecchi ed occhi davanti alle crudeltà verso gli ebrei, tanti dei quali erano amici, vicini, compagni di scuola; su come l'affetto e l'amicizia sinceri vincano su paura, ignoranza, rabbia e siano capaci di manifestarsi anche in un momento storico in cui è facile che dominino egoismo e omertà.

Faccio i miei complimenti all'Autrice e non posso che consigliare la lettura del libro "La mia amica ebrea".


venerdì 4 aprile 2014

Leggendo e poetando



Una delle cose che mi piace appuntarmi mentre leggo un libro, sono le citazioni di canzoni o poesie.

Ecco una bella poesia di emily Dickens citata nel libro "I cento colori del blu" di Amy Harmon. Il suo significato su come vivere nell'anonimato, cercando di non crearsi necessariamente una "fama", mettendosi in mostra, non sia sempre capito e apprezzato da tutti, ben si collega alla personalità della protagonista, Blue Echohawk, che se da una parte mostra di sè gli sfavillanti colori del pavone, dall'altra in realtà nasconde un'animo da uccellino impaurito, e per questo preferisce non avere legami troppo stretti con le persone, alle quali nasconde la propria vera natura.


I'm Nobody! Who are you?
Are you - Nobody - too?
Then there's a pair of us!
Don't tell! they'd advertise - you know!

How dreary - to be - Somebody!
How public - like a Frog -
To tell one's name - the livelong June -
To an admiring Bog!
   Io non sono Nessuno! Chi sei tu?
Sei - Nessuno - anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! spargerebbero la voce - lo sai!

Com'è squallido - essere - Qualcuno!
Com'è ordinario - come una Rana -
Dire il proprio nome - per tutto giugno -
A un Pantano ammirato!

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RomanticAnteprima: LA MOGLIE MAGICA di S. Casati Modignani (dal 29 aprile)


In arrivo, a fine aprile, un romanzo scritto da una scrittrice italiana molto amata: Sveva Casati Modignani, per i suoi lettori con un romanzo dolce, un piccolo scrigno che contiene sentimenti preziosi e che mostra come la magia di un amore non possa essere soffocata...

LA MOGLIE MAGICA
di S. Casati Modignani


Ed. Sperling&Kupfer
144 pp
14.90 euro
USCITA 29 APRILE
2014
Trama

Mariangela, giovanissima e fresca di nozze, si trasferisce nell'elegante palazzina liberty di via Eustachi a Milano.
I vicini restano incantati dai suoi grandi occhi illuminati di gioia e dalla sua carica travolgente di vitalità, al punto che il nomignolo di "Magìa", che la accompagna da quando aveva due anni e non sapeva pronunciare il proprio nome per intero, sembra esserle stato cucito addosso dal destino. 
Eppure, nel tempo, gli stessi vicini la vedono spegnersi: quella ragazza allegra ed esuberante diventa una donna nervosa e sfuggente. 
E anche se tutti le vogliono bene, nessuno può aiutarla davvero, perché il motivo della sua tristezza è il marito Paolo. 
Per lui, quattordici anni prima, Magìa ha lasciato il suo paesino di montagna, stregata dagli occhi neri e imperscrutabili di quel ragazzo di città e dalla promessa di una vita brillante, fatta di regali costosi e vacanze da sogno. 
Tuttavia, Paolo è un uomo che confonde l'amore con il possesso, che maschera con l'aggressività la propria insicurezza e riesce a essere geloso persino delle attenzioni che la moglie riserva ai loro due bambini. 
Dopo l'ennesimo gesto violento del marito, Magìa si risveglia dal suo torpore e si rende conto che la donna che vede allo specchio non è più lei. 
Allora ritrova il coraggio di riprendere in mano la propria vita e di ribellarsi. Perché deve salvare se stessa e i suoi figli: un desiderio così forte da far scaturire una magìa...
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L'autrice.
Sveva Casati Modignani (pagina FB) è una delle firme più amate della narrativa contemporanea: i suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dieci milioni di copie. L'autrice vive a sempre a Milano nella stessa casa dove è nata e che apparteneva a sua nonna
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L'amore vero supera gli ostacoli: L'OMBRA DOLCE di Hoai Huong Nguyen (anteprima Guanda)


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Ed ecco un libro in uscita ambientato in periodi difficili, di guerra, la quale però non impedisce all'amore vero di sbocciare e combattere per difendere il proprio diritto di essere vissuto appieno e liberamente....

L'OMBRA DOLCE
di Hoai Huong Nguyen


Ed. Guanda
Trad.M. Uberti-Bona
192 pp
14.50 euro
USCITA 10 APRILE
2014
"Mai aveva conosciuto Yann all’ospedale Lanessan; era soldato ed era stato ferito al torace. L’avevano portato a Hanoi per un intervento complicato ed era riuscito a guarire quasi senza postumi. Mai era una delle ragazze che le suore mandavano ad aiutare le infermiere; dalla morte della madre era stata presa come interna nel collegio del Couvent des Oiseaux, il Convento degli Uccelli; suo padre non avrebbe saputo come occuparsi dell’educazione di una figlia e l’aveva affidata ad altri. Da qualche mese Mai partecipava all’impresa paziente e crudele di rimettere in forze i soldati affinché poi fossero rispediti al fronte.
Quando Yann la vide per la prima volta non la trovò bella né brutta, in lei notò solo la semplice indifferenza dei paesaggi silenziosi. Ma, dopo qualche giorno, il suo volto aveva assunto i lineam
enti di un essere speciale, senza che lui sapesse davvero perché."

Sinossi

Nel 1954 la guerra d’Indocina volge al termine.
Nell’ospedale militare francese di Hanoi, Mai, una giovane annamita che presta servizio come infermiera volontaria, conosce Yann, soldato bretone in convalescenza.
È un colpo di fulmine.
Ma il padre di Mai, giudice influente, l’ha promessa in sposa a un ricco mercante. 
La ragazza decide di ribellarsi al matrimonio combinato, a costo di essere ripudiata dalla famiglia, ma ci pensa la guerra a separare i due amanti, quando Yann viene rimandato al fronte.
Dopo l’apocalittica battaglia di Dien Bien Phu, Mai tenterà il tutto per tutto pur di salvarlo dal campo di prigionia in cui è stato deportato, nella speranza di poter cominciare una vita insieme in Francia.

L'autrice.
Hoai Huong Nguyen è nata in Francia nel 1976 da genitori vietnamiti. È autrice di due raccolte di poesie.

Recensione NIGHT SCHOOL. IL SEGRETO DELLA NOTTE di C.J. Daugherty



Ed eccomi alla recensione del secondo libro della serie Y.A. con venature thriller ambientata nella scuola per ricchi, la Cimmeria Academy!
Il primo libro della serie Night School di C.J. Daugherty (QUI la recensione del primo libro, Night School. Il segreto del bosco) mi aveva intrigato e con molto entusiasmo e curiosità mi sono avvicinata a...


NIGHT SCHOOL. IL SEGRETO DELLA NOTTE
di C. J. Daugherty


Ed. Newton Compton
Vertigo
384 pp
9.90 euro
USCITA 7 NOVEMBRE
2013

Benvenuti nella scuola dove ogni giorno accade l’impossibile

Segreti, tradimenti, misteri, amori, bugie

Trama

Dopo un anno complicato in cui ha lottato e sofferto, in cui ha dovuto separarsi da persone care e ha conosciuto la potenza dei suoi nemici, Allieha perso fiducia nella vita.
L’unico posto dove si sente a casa è la nuova scuola, laCimmeria Academy.
Qui vivono i suoi veri amici, pronti a sostenerla nelle difficoltà e a darle l’affetto e il calore familiare che ormai pensava di aver perduto per sempre.
Ma la Cimmeria Academy non è il paradiso che sembra: oscurità e mistero ancora aleggiano tra antichi corridoi e un grave pericolo minaccia studenti e insegnanti.
E c’è di più: Allie scopre che il segreto custodito tra le mura imponenti di questa prestigiosa accademia potrebbe riguardare anche la sua famiglia.
Ma non potrà fare affidamento su nessuno, dubiterà dei suoi stessi sentimenti e dovrà raccogliere tutto il coraggio per cercare la verità, e per scoprire chi in realtà la sta tradendo.
E qualcuno si farà seriamente del male…



La serie Night School è così composta:

1. Night School (Il segreto del bosco)
2. Legacy (Il segreto della notte)
3. Fracture
4. Resistance
5. ....
       
il mio pensiero

Inizio subito col dire che il secondo libro non mi ha deluso.
Lo preciso perchè ammetto di approcciarmi ai seguiti di libri che mi son piaciuti, sempre col timore che non siano all'altezza del primo... Però son lieta di poter affermare che l'autrice non ha fatto scendere le mie aspettative.
E' doveroso avvertirvi che ci sono SPOILER su come finisce il primo libro perchè ho bisogno di partire di là per spiegare alcune cose e fare il punto della situazione lasciata nel precedente romanzo; però, li evidenzierò in nero... ^_^

Chi ha letto Il segreto del bosco ha già conosciuto la ribelle dai capelli rossi Allie Sheridan, portata dai genitori alla sofisticata scuola Cimmeria Academy per aver avuto una condotta problematica (bravate con tanto di arresto).
In linea di massima, a questa scuola si accede solo se appartieni ad una famiglia influente e con un elevato livello socio-economico; in pratica, se sei un "figlio di papà"; non solo, ma pare che la frequentazione a questa scuola sia "ereditaria", quindi di solito chi ci va, è perchè ha già avuto altri parenti - fratelli genitori... - che sono stati studenti lì.
Ed Allie, apparentemente, non lo è; sì, ok, i suoi non se la passano male economicamente ma a lei non risulta che qualcuno della sua famiglia abbia frequentato la Cimmeria.


Ma è proprio così?

Nel primo romanzo, abbiamo appreso come suo fratello maggiore Christopher - scomparso misteriosamente e al quale lei era molto legata - sia stato uno studente della Cimmeria ma poi abbia fatto una scelta incomprensibile, cioè passare dalla parte di un certo Nathaniel, anch'egli ex-membro della Night School (la società segreta presente nella scuola, che in un certo senso ne difende gli interessi e i membri, contro i vari intrighi che coinvolgono anche persone importanti a livello di vita politica del Paese) e desideroso di prendere tutto il potere e tutto ciò che è legato alla Cimmeria e alla Night School.

Del resto, ci eravamo lasciati proprio con il terribile incendio provocato da Nathaniel e compagni, che ha messo in pericolo la vita degli studenti, oltre che provocare non pochi danni all'edificio.
Avevamo lasciato inoltre una Allie sconvolta per le varie verità man mano apprese sulla propria famiglia: sul fratello Chris, sulla madre e pure sulla nonna materna, di cui in casa non si è mai parlato, cioè Lucinda Meldrum.

Chi è questa donna, il cui solo nome incute rispetto da parte di professori e studenti?
Cosa si aspetta che faccia Allie? E perché suo fratello è passato dalla parte sbagliata?

Oltre a dover rispondere a queste domande sulla propria misteriosa famiglia, Allie dovrà sbrogliare anche i problemi di amicizia e di cuore.
Ritroviamo la bizzarra Jo, amareggiata dal tradimento del suo fidanzato Gabe; c'è la dolce e comprensiva Rachel, l'odiosa Katie Gilmore che cerca solo di provocare la nostra Allie e metterla in imbarazzo; c'è la tredicenne compagna di "corso di addestramento" all'interno della Night school, Zoe, piccola ma "tosta".

Ma soprattutto ci sono loro due, i ragazzi affascinanti e protettivi che le fanno balzare il cuore dal petto: il francese e seducente Sylvain e il geloso ma dolce  Carter.
Tra Carter e Allie ormai c'è un sentimento dichiarato eppure qualcosa di inaspettato minaccia di turbare il loro rapporto.

Allie è sempre la solita adolescente piena di dubbi e insicurezze, confusa di fronte ai suoi stessi sentimenti, contraddittori e un po' "volubili"; alle sue insicurezze caratteriali si aggiungono i fatti incredibili che accadono e la coinvolgono, all'interno della Night School, di cui ormai fa parte.

Pericoli e intrighi sono all'ordine del giorno ma la cosa più allarmante è che all'interno della scuola c'è una spietata talpa, pronta a "vendere" i membri della Night School e a mettere in serio pericolo tutta la scuola.

Il punto è: di chi si tratta?

Una cosa è certa: è qualcuno di "vicino", che sa tante (troppe) cose, quindi o un insegnante o uno studente senior e va scovato subito, prima che sia troppo tardi.

E così, mentre Carter fa il geloso, fino a far esasperare Allie, che si sente oppressa e sempre più confusa, Sylvain riacquista pian piano e con dolcezza la fiducia della ragazza, ma il prezzo da pagare per riavvicinarsi a lui sembra ad Allie troppo alto, emotivamente, senza considerare il fatto che i problemi all'interno della Cimmeria sono già tanti, senza che anche quelli di cuore facciano la propria parte.

I tradimento e le "soffiate" sono all'ordine del giorno, c'è da stare attenti e guardarsi alle spalle; soprattutto di notte, perchè è nel buio del bosco che qualcuno può assalirti, alle spalle, e tu ti ritrovi intrappolato, mentre cerchi di dimenarti ma anche di restare lucida, per scoprire in pochi secondi la mossa giusta e mettere a tappeto il nemico.

Di chi può davvero fidarsi Allie?
Del possessivo e a volte misterioso Carter, per il quale prova un forte sentimento?
Per l'affascinante e sexy Sylvain, che sta guadagnando punti con lei, facendo e dicendo la cosa giusta sempre e ogni volta che lei è nei guai?
Forse della "pazza" Jo? Della preside Isabelle, che sembra sempre tutta d'un pezzo?

E Chirstopher, riuscirà mai a spiegarle il perchè delle sue scelte?
Quale sarà la prossima mossa del folle Nathaniel? E soprattutto, riusciranno a prevenirla?

Il ritmo della narrazione è movimentato e incalzante come nel primo libro; ci sono diversi momenti di azione e di tensione, in cui il lettore segue le avventure di Allie e dei membri della scuola, sperando che ne esca sempre viva e vittoriosa; ho seguito con curiosità le elucubrazioni mentali della giovane protagonista, i dubbi, le emozioni contrastanti che la fanno sentire piccola e smarrita, come anche tutte le sue domande su chi sia il traditore, che chiaramente ancora non vien fuori, ma mi son trovata spesso a farmi delle ipotesi.
L'ambientazione è "statica", nel senso che - fatta eccezione per la situazione iniziale - tutto e tutti sono collocati esclusivamente nella scuola e nel bosco circostante, il che per me è un elemento a favore, perchè il lettore è "costretto" a stare "chiuso" in quest'unico contesto, pieno di pericoli, sentendosi attratto dai misteri che lo avvolgono e tenendosi pronto per eventuali novità; il soffermarsi poi sul buio, i rumori impercettibili, sagome indistinte che appaiono e scompaiono tra gli alberi, son tutti elementi che aumentano la tensione narrativa. 

Dialoghi abbondanti, che rendono dinamica la narrazione e ci lasciano entrare nel vivo di ciò che avviene in questa intrigante e misteriosa scuola, in cui lo studio sembra davvero l'ultima cosa cui devono pensare gli studenti (c'è altro di cui occuparsi/preoccuparsi!!).

Il finale è chiaramente aperto e mette una certa curiosità nel voler sapere il seguito; non ho trovato una pecca in particolare, direi che siamo in sintonia col genere young adult, c'è la giusta dose di suspense, l'autrice è riuscita a mantenere alto il mio interesse nel corso della lettura; i personaggi non li ho trovati mai piatti (anche nel primo libro, del resto) e non mi sono mai annoiata.

Insomma, per ora la mia valutazione della serie Night School è positiva e la voglia di proseguire c'è.

VOI L'AVETE LETTO? VI E' PIACIUTO?
AVETE VOGLIA DI INIZIARE QUESTA SERIE?

Omaggio a Marguerite



Oggi nasceva, 100 anni fa, il 4 aprile 1914, Marguerite Duras, l’autrice dell’Amante

Neri Pozza celebra il centenario con la pubblicazione

MARGUERITE
di Sandra Petrignani

Marguerite
Ed. Neri Pozza
Euro 16,00
Pagine 224
3 Aprile 2014
La storia di una donna eccezionale che ha attraversato il colonialismo francese, la Resistenza, l’adesione e la ribellione al Partito comunista francese, il '68, il femminismo, l'Ecole du Regard, la Nouvelle Vague

«Sandra Petrignani ha scritto il suo grande libro con Marguerite. Un romanzo struggente che dalla biografia della Duras trae tutto quello di cui la letteratura si nutre: l’amore, la passione, l’inganno, gli slanci del cuore e i rimpianti della vecchiaia. Un’opera che lascerà il segno».
Giuseppe Russo


Trama

Questo libro racconta la vita di Marguerite Duras, dall’infanzia, quando è per tutti Nenè, agli anni centrali in cui gli amici più intimi, come Jeanne Moreau, Godard, Depardieu, Lacan, la chiamano Margot, fino al delirio megalomane e alcolico della vecchiaia in cui la scrittrice parla di sé in terza persona autocitandosi con il solo cognome: Duras.
È tuttavia, semplicemente, un grande romanzo su una vita irripetibile.
La storia incandescente di un destino eccezionale che ha attraversato il colonialismo francese, la Resistenza, l’adesione e la ribellione al Partito comunista francese, con la conseguente espulsione, il ‘68, il femminismo, L’Ecole du Regard, la Nouvelle Vague.
 La storia di una donna dai moltissimi aggrovigliati amori e di una scrittrice e cineasta che ha conquistato, suo malgrado, una sterminata folla di lettori, a volte fanatici fino al culto.
La storia, infine, delle vittorie e delle sconfitte di questa donna, del suo impressionante corpo a corpo con la letteratura, della sua autenticità e delle sue mistificazioni, del doloroso attraversamento dell’alcolismo, dei deliri dovuti alla disintossicazione, della sua capacità d’innamorarsi e di giocare coi sentimenti e con le parole fino all’ultimo soffio di vita.

Come Emmanuel Carrère con Limonov o come Truman Capote con A sangue freddo, Sandra Petrignani offre ai suoi lettori un libro in cui la biografia, il racconto, il reportage, la descrizione di un personaggio reale commovente e irritante, insieme, altruista fino all’inverosimile e capricciosa, sentimentale e avventuriera, romantica e spregiudicata, generano uno dei più coinvolgenti e sorprendenti romanzi della narrativa contemporanea, un’opera che illumina un’epoca straordinaria della cultura europea, la gloria e i brandelli del secolo breve del Novecento.

L'autrice.
Sandra Petrignani è autrice di due opere di grandissimo successo: La scrittrice abita qui e Addio a Roma. È nata a Piacenza nel 1952 e vive a Roma e nella campagna umbra. Tra le sue opere Care presenze, Ultima India, Navigazioni di Circe (premio Morante opera prima) e Il catalogo dei giocattoli (BEAT 2014)
.

giovedì 3 aprile 2014

"The Bridge"'s cover



cover mon amour

Le cover di oggi appartengono ad un unico romanzo, in uscita il 24 aprile e che mi attira moltissimo!!!

Sto parlando di Pagine d'amore di Karen Kingsbury, apprezzata autrice di romanzi di ispirazione cristiana.

Ecco le diverse cover.

Considerato che la storia è ambientata nel periodo natalizio, l'originale (la seconda) mi pare più in sintonia ed è molto carina; anche quella della versione kindle mi piace, perchè "mi ci ritrovo"...!

Voi che ne pensate?

Tre60
2014
13547154
Hardcover, 258 pages
Published October 23rd 2012
by Howard Books




















17383309
portoghese
19376075
kindle versione



















italiana provvisoria
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e-book
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