mercoledì 4 giugno 2014

"Tu dammi mille baci..."



Ed ecco la citazione classicissima che apre la romantica storia narrata in "Il primo ultimo bacio" di Ali Harris.

Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.

Catullo, Carme 5

ex-epigrafe

Il significato della parola EPIGRAFE al quale mi riferisco è questo: Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm., citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire. (Treccani)

Cito e canto: NESSUN RIMPIANTO



cito e canto

Breve inciso tratto dal libro in lettura IL PRIMO ULTIMO BACIO, di Ali Harris, con annessa canzone, che mi è balzata alla mente in modo automatico!!

Ma poi esiste davvero una vita priva di rimpianti? 
Io non ci ho mai creduto. 
Trascorriamo il tempo che ci è dato su questa terra inseguendo felicità 
e soddisfazioni nel lavoro, amore e l’affetto di amici e parenti, eppure spesso
sprechiamo energie lagnandoci di fidanzati sbagliati, 
carriere ostacolate, amicizie infrante e occasioni mancate.
O forse capita solo a me? 
Io sono il tipo da bicchiere mezzo vuoto, lo ammetto, 
ma ciò non significa che non riconosca 
che i rimpianti sono la zavorra della felicità 
e mi sto sforzando per liberarmene perché ho imparato 
che è tutta questione di scelte. 
Sì, possiamo scegliere di trasformare i rimpianti in lezioni capaci di cambiare 
per sempre il corso dell’esistenza. 
E vi prego di credermi quando dico che mi ci sto impegnando per davvero. 
Ma la verità è che non ci sto riuscendo. 
E volete sapere perché? Perché non riesco a togliermi dalla testa il pensiero
che forse me lo merito. Che forse questa è la mia penitenza.

NESSUN RIMPIANTO
di 883

Solo che non va proprio così 
ore spese a guardare gli ultimi 
attimi in cui tu eri qui con me 
dove ho sbagliato e perché 
ma poi mi son risposto che non ho 

nessun rimpianto nessun rimorso 
soltanto certe volte capita che appena 
prima di dormire mi sembra di sentire 
il tuo ricordo che mi bussa 
e mi fa male un po' 

Anteprima Corbaccio: INTENSO COME UN RICORDO di Jodi Picoult



Un'anteprima che mi attira moltissimo: una storia sull'Olocausto, sul desiderio di giustizia ma anche sul perdono.

INTENSO COME UN RICORDO
di Jodi Picoult


Ed. Corbaccio
Trad. L.Corradini
500 pp (?)
16.40 euro
USCITA 10 LUGLIO
2014
Trama

Sage Singer fa la fornaia ed è una ragazza solitaria, finché non stringe amicizia con un vecchio signore, Josef Weber. Insegnante in pensione, di origine tedesca, Weber è benvoluto da tutti nella piccolo comunità in cui vive. 
Ma un giorno, contando sul rapporto di stima e affetto che li lega, Weber chiede a Sage un favore molto particolare: vuole che Sage lo uccida. 
Scioccata, confusa, la ragazza si rifiuta ma non può rifiutarsi di ascoltare la confessione dell’anziano amico. 
Weber è stato nelle SS ed era fra le guardie di Auschwitz. 
E la nonna di Sage è una sopravvissuta ai campi di sterminio… 
Come si può reagire quando si capisce che la persona che ha di fronte incarna il male assoluto? E’ possibile cancellare un passato criminoso con un comportamento irreprensibile? 
Si ha il diritto di offrire perdono anche se non si è la vittima diretta di un’ingiustizia? 
E… qualora Sage accogliesse la richiesta di Weber, si tratterebbe di vendetta… o di giustizia?

The Storyteller
The storyteller

L'autrice.
Jodi Picoult vive ad Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici. Autrice di 19 romanzi è tradotta in 23 lingue e ha venduto più di 12 milioni di copie dei suoi libri in tutto il mondo. Corbaccio ha pubblicato La custode di mia sorella, Il colore della neve, Senza lasciare traccia, Diciannove minuti, Un nuovo battito, La bambina di vetro, Le case degli altri, Un’altra famiglia e, con Samantha van Leer, Incantesimo tra le righe.

FRESCHI ARRIVI IN LIBRERIA (3/4 GIUGNO)!!!



Qualche new entry in libreria.
Cosa vi interessa?

HOLLOW CITY. IL RITORNO DEL BAMBINI SPECIALI DI MISS PEREGRINE
di Ransom Riggs: il sequel di "La casa dei bambini speciali di  Miss Peregrine", un fenomeno internazionale da un milione e mezzo di copie destinato a diventare un film prodotto dalla 20th Century Fox, scritto e diretto da Tim Burton.

ADULTERIO di Coelho: una donna che decide di dire basta alla propria vita finta e infelice.

ANCORA NOTTE di Deborah Brizzi: dalla penna di chi ha conosciuto la notte di Milano sulle volanti, un’indagine dell’agente Norma Gigli che ci trasporta in un velocissimo caleidoscopio di paura, un viaggio in quegli anfratti della città e del cuore umano che non avevamo mai visto così oscuri.

LA SECONDA ESTATE di Cristina Casar Scalia: una storia sul vero amore e sulle seconde
possibilità che la vita sa regalare.

NOI SIAMO GRANDI COME LA VITA di Ava Dellaira: un'adolescente che ha bisogno e voglia di riscoprire la bellezza del vivere.


HOLLOW CITY. IL RITORNO DEL BAMBINI SPECIALI DI MISS PEREGRINE
di Ransom Riggs

Ed. Rizzoli
Trad. A. Di Meo
432 pp
19 euro
DAL 4 GIUGNO
2014

Trama

Chi è Jacob Portman? 

Un ragazzo qualunque finito dentro un’avventura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, abilissimo investigatore dell’ombra e cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno lo sa. 

L’unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul suo passato, catapultandolo sull’isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. 

È qui che si imbatte nella bizzarra e affascinante combriccola dei Bambini Speciali: creature dotate di poteri curiosi e irripetibili, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, obbligati, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente Normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manipolare il tempo. 

Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a ritrovare le proprie sembianze umane, i Bambini Speciali e Jacob saranno costretti a vedersela da soli con coloro che minacciano di distruggerli usurpando la loro stranezza e dovranno abbandonare l’eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale.

ESTRATTO GRATUITO


L'autore.
RANSOM RIGGS è nato in Florida e si è diplomato al Kenyon College e alla Scuola di cinema e televisione della University of Southern California. Vive a Los Angeles, dove gira cortometraggi, scrive libri e tiene un blog. È anche fotografo, soprattutto di viaggio, e collezionista di foto.


ADULTERIOdi Paulo Coelho

Ed. Bompiani
Trad. R. Desti
228 pp
17 euro
dal 4 GIUGNO 2014
Trama

Linda ha 31 anni e, agli occhi di tutti, la sua vita è perfetta: vive in Svizzera, uno dei paesi più sicuri del mondo, ha un matrimonio solido e stabile, un marito molto affettuoso, figli dolci e educati, e un lavoro da giornalista di cui non si può lamentare. 
Ma d’un tratto inizia a mettere in dubbio questa sua quotidianità, la prevedibilità dei suoi giorni. 
Non riesce più a sopportare lo sforzo che le richiede fingere di essere felice. Tutto questo cambia quando incontra per caso un suo innamorato degli anni dell’adolescenza: Jacob. 
È diventato un politico di successo e, durante un’intervista, finisce per risvegliare un sentimento che la donna non provava da ormai troppo tempo: la passione. 
Ora Linda sarà disposta a tutto per conquistare quell’amore impossibile, e dovrà esplorare fino in fondo tutte le emozioni umane per poter poi trovare la redenzione.

L'autore.
Paulo Coelho è nato a Rio de Janeiro nel 1947. È considerato uno degli autori più importanti della letteratura mondiale. Le sue opere, pubblicate in più di centosettanta paesi, sono tradotte in settantadue lingue. Tra i premi ricevuti dall’autore, il “Crystal Award 1999”, conferitogli dal World Economic Forum, il prestigioso titolo di Chevalier de l’Ordre National de la Légion d’Honneur, attribuitogli dal governo francese, e la Medalla de Oro de Galicia. Dall’ottobre del 2002 è membro della Academia Brasileira de Letras. Dal settembre 2007 è stato nominato Messaggero di Pace delle Nazioni Unite. Bompiani ha pubblicato L’Alchimista (1995), Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto (1996), Manuale del guerriero della luce (1997), Monte Cinque (1998), Veronika decide di morire (1999), Il Diavolo e la Signorina Prym (2000), Il Cammino di Santiago (2001), Undici minuti (2003), lo Zahir (2005), Sono come il fiume che scorre (2006), La strega di Portobello (2007), Henry Drummond Il dono supremo (2007), Brida (2008), Il vincitore è solo (2009) e Le Valchirie (2010).

lunedì 2 giugno 2014

Recensione: LE LUCI NELLE CASE DEGLI ALTRI di Chiara Gamberale



Recensione di inizio settimana!!

LE LUCI NELLE CASE DEGLI ALTRI

di Chiara Gamberale

Mondadori
20 euro
392 pp
2010
Trama

Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia. Maria, la mamma, lavora come amministratrice d'immobili e ha lo speciale dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di terapia di gruppo...
Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più le volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi sia il padre, la lettera tace. Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun uomo tra i condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di essere il padre di Mandorla.
È così che verrà presa la decisione di non fare il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme.
È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti.
E mentre, di piano in piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si avventura con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, si assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie
.

 

il mio pensiero

Mandorla ha 17 anni e si è messa nei guai.
A voler essere precisi, tutta la sua vita, sin da quando è nata (anzi, no: dal concepimento), sembra avere i tratti di “un grosso guaio”.
Sua madre Maria è morta quando lei era solo una bambina e da allora Mandorla è vissuta all’interno del condominio in cui viveva con la mamma, accudita dal resto dei condomini, tutti diversi l’un dall’altro e anche un po’ strani, ma a modo loro affezionati a Maria e alla figlia.
Ci sono Paolo e Michelangelo, due omosessuali che vivono insieme, che cercano in tutti i modi di far valere i propri diritti e la propria libertà di amarsi; c’è la anziana, generosa e piagnucolosa Tina Polidoro, colei che adotterà formalmente Mandorla alla morte di Maria; ci sono i coniugi Cesare e Giulia Barilla, con i loro figli Matteo e Giulia; c’è la saggia Caterina con il marito Samuele; e poi Lidia – filosofica e chiacchierona – insieme all’eterno fidanzato Lorenzo.

Tutti occupati a prendersi cura di questa bambina, spaurita, magrolina, taciturna.
Sola.

Maria, sua madre, era una giovane donna benvoluta da tutti in condominio – per la sua vitalità e spontaneità - e la sua morte (in seguito ad un incidente) turba e rattrista tutti; ma non quanto riesce a fare la sua lettera d’addio alla figlioletta.
Lettera in cui l’allegra Maria dichiara che Mandorla è frutto di una fugace relazione sessuale con uno degli uomini del condominio…

La lettera spiazza tutti perché la domanda sorge spontanea: di chi si tratta?
Chi ha tradito il proprio partner con Maria, e quindi chi è il papà della piccola Mandorla?

Una lettera, dunque, che non potrà che scatenare litigi, dubbi, sospetti, che potrebbero mettere in bilico e a rischio dei matrimoni….; a meno che non ci si esoneri dal fare il famoso test del DNA.
Eh sì, perché l’unico modo per star tranquilli in via Grotta Perfetta 315 è astenersi dal sottoporsi all’esame del DNA e decidere di prendersi Mandorla in casa un po’ ciascuno, di anno in anno.
Come se fosse figlia di tutti.

E così, tra tantissimi flashback - che ci raccontano “cosa è accaduto prima” a tutti gli abitanti dei cinque piani - e ritorni al presente, in cui l’adolescente Mandorla ci racconta, dalla cella in cui è finita, come lei ha vissuto la sua infanzia nello strambo condominio, il lettore conosce pian piano tutto il contesto in cui le vicende si svolgono, e per ogni uomo presente non potrà non domandarsi: è forse lui (Matteo, Samuele, Lorenzo, Michelangelo) il padre di Mandorla, che è così vigliacco da non farsi avanti e non dichiarare: ”Sono io che ho fatto l’amore con Maria, tanti anni fa, nell’ex-lavatoio”?

Seguiamo le vicende di Mandorla, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i dubbi, le paure, il senso di inadeguatezza rispetto ai propri coetanei (che lei chiama gli Altri Della Mia Età), la solitudine, la mancanza della mamma ma anche del papà, di cui lei ovviamente non sa nulla.

Mandorla è intelligente e sensibile, ma anche molto insicura e cresce circondata da tante persone che, in un certo senso, le fanno sì da mamma e papà, ma che non lo sono, in realtà, e che anzi le stanno nascondendo “quella importante informazione”.

Il lettore segue le elucubrazioni della ragazza, i suoi innamoramenti, la voglia di essere bella e amabile come lo sono le altre della sua età (ed in particolare l’amica del cuore Eva, bella e vivace, che fa, dice e si veste sempre nel modo giusto), il desiderio di piacere ai ragazzi (a Matteo Barilla, in particolare), il suo diventar grande, imparando ad amarsi, a comprendere gli altri e a perdonarli, se è necessario.
Il desiderio, il bisogno, la voglia, la necessità... di essere amata, di essere parte di una famiglia.
E il condominio di via Grotta Perfetta è l’unica famiglia di Mandorla, con i suoi pregi e i suoi tanti difetti.

Scritto in prima persona, quando è Mandorla la narratrice, ed in terza quando l’Autrice ci fa fare un salto in dietro per farci entrare nelle “case degli altri”, la narrazione l’ho sentita a tratti un po’ disordinata, “a singhiozzi” (cosa che, molto probabilmente, non è a caso, anzi è voluta), per il fatto che si salta di qua e di là, da un personaggio all’altro, da un anno all’altro; il linguaggio e lo stile della narrazione riflettono la stranezza e la stramberia dei personaggi, oltre che la confusione e la complessità degli anni dell’adolescenza vissuti dalla protagonista.
C’è da dire che l’autrice è efficace, a mio avviso, nel farti entrare nel condominio, immergendoti nelle singole storie fino ad accompagnarti in un finale a sorpresa, che spiazza, stupisce e che personalmente non avrei mai immaginato.

Nel complesso, l’ho letto con interesse, scorre con sufficiente vivacità e non mi priverò di un eventuale secondo approccio con quest’Autrice.

domenica 1 giugno 2014

Novità: Passaggio a Bombay di Sue Gee



leggendOrientale

Una saga familiare
Una storia d'amore nata in India

PASSAGGIO A BOMBAY
di Sue Gee


Ed. Newton Compton
R. Prencipe,
F. Noto
448 pp
14.90 euro
2014
Trama

1944. Will e Flo Sutherland si sono conosciuti e sposati in India, un paese che entrambi hanno molto amato.
Ma ora la guerra e il crollo dell’Impero britannico li costringono a tornare in Inghilterra. 
Qui provano a rifarsi una vita nella splendida campagna del Devonshire, eppure le loro aspettative vengono ben presto spazzate via dalla realtà dei fatti: il duro lavoro nei campi mina l’incerta salute di Will, e Flo non riesce a barcamenarsi tra la famiglia e il suo desiderio di dedicarsi alla scrittura. 
E negli anni seguenti, mentre i loro figli crescono, i Sutherland dovranno affrontare altre prove, che metteranno in discussione tutte le loro certezze. 
Riusciranno Will e Flo a restare insieme, nonostante i conflitti, i malintesi e le piccole grandi tragedie che riempiono la loro quotidianità? 

Passaggio a Bombay è un appassionante e struggente affresco di una famiglia inglese attraverso tre decenni, un emblematico e vivido spaccato delle gioie e dei dolori che ci riserva la vita.

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Coming home


L'autrice.
Sue Gee, già autrice di nove romanzi – tra cui The Mysteries of Glass, selezionato per l’Orange Prize – e di una raccolta di racconti, dirige il corso di scrittura Write to Life e insegna alla Faber Academy. Vive tra Londra e l’Herefordshire
.

Recensione: VALERIE SWEETS. LA GENTE MI CHIEDE PERCHE’ BEVO di Manuel Marchetti



Recensione domenicale...:

VALERIE SWEETS. LA GENTE MI CHIEDE PERCHE’ BEVO
di Manuel Marchetti

Valerie Sweets copertina ebook
Nativi Digitali Edizioni
Pagine: 188
Prezzo: 0.99€
Genere: Urban Fantasy, Thriller
Dura la vita per Valerie Sweets, tenente nella Polizia di Cold Hill che ogni giorno deve tenere a bada criminali e maniaci. È proprio per questo che beve, e tanto: per dimenticarsi delle pallottole, sparate e ricevute, e per cacciare via i fantasmi. Ed è proprio al Rusty Bar, il posto dove ama sbronzarsi, che inizieranno le grane serie per Valerie, che stavolta non si troverà contro i soliti scagnozzi e gangster, ma un nemico ben più temibile…

Sangue, sacrificio e tanti bossoli sul pavimento: questi sono gli ingredienti di “Valerie Sweets – La gente mi chiede perché bevo”, che vi introdurrà al caratterino dell’omonima protagonista, una “sbirra buona” con il vizio del whiskey e la cattiva abitudine a trovarsi in mezzo a storie più grandi di lei. Così, in questo primo capitolo della sua trilogia, Valerie vi racconterà le sue disavventure tra gang di farabutti vendicativi e colleghi troppo premurosi, ma addirittura fotografie che predicono il futuro e la consapevolezza che c’è qualcuno che non vede l’ora di raggiungere il nostro mondo per farlo diventare un vero inferno.

Non è il solito poliziesco, non è il solito fantasy, la storia di Valerie Sweets è entrambe le cose e molto di più. La volete scoprire? Preparatevi un bel bicchiere di roba forte, ne avrete bisogno… o altrimenti offritelo a lei, non rifiuterà.




Valerie Sweets: un nome così dolce che mal si addice alla protagonista di questo paranormal (che sfocia nell’horror, quasi) che inizia in modo “normale”, nel senso che è collocato nel nostro mondo.
Più o meno normale.
Eh sì, perché è proprio la parola normalità che – come dolcezza – attribuita a Valerie non sai mai che significato potrà assumere.
Perché Valerie tutto è fuorchè normale.
Anzitutto, è una sbirra, una poliziotta (col grado di tenente) di Cold Hill, ed è pure brava; sa fare il proprio lavoro, perché è decisa, determinata, senza peli sulla lingua, “tosta”, capace di mettere a tappeto più di un delinquente, nonostante sia una donna.
Una donna che però non mostra mai la propria femminilità; ama l’abbigliamento punk e il trucco dark/gothic, come nera e gotica è anche la sua anima, la sua personalità.
È un tipo solitario, poco incline ai rapporti sociali (che sia sul lavoro, in amore o in amicizia), della sua famiglia non ci vien detto praticamente nulla; la sua vita ruota attorno a due cose: il lavoro.. e l’alcool.
Eh già perché l’efficiente e sveglia poliziotta Valerie ha un “piccolo” difetto: beve..!
Ma non un bicchiere ogni tanto – magari con un collega o un’amica… -, bensì intere bottiglie, e da sola!! Anzi, è consigliabile non darle noia mentre è nel pieno della bevuta, perché tanto vi accorgerete subito che è poco socievole.
Siede al solito bancone del solito bar “Rusty Bar” e lì ci da sotto con il suo caro whiskey…
E non smette di versarsene nel bicchiere finché non è fradicia d’alcool, tanto da non riuscire quasi più ad alzarsi.
E la gente (barista compreso) – che immancabilmente non si fa i fatti propri! -  le chiede perchè beve.
Forse gli altri vedono una donna giovane, magari carina, sola… e non capiscono che problemi può mai avere per affogare completamente in una bottiglia di whiskey.

Ed è proprio a partire da questa domanda che la cara Valerie ci racconta le sue mirabolanti avventure.
Avventure che – unite al già complicato e pericoloso mestiere del poliziotto – spiegano come mai lei si serva dell’alcool per dimenticare.
Dimenticare cosa?
Beh, anzitutto le malvagità, le depravazioni e tutti i problemi annessi al proprio lavoro; non è facile avere a che fare ogni giorno con stupratori, delinquenti, spacciatori, uomini violenti, prostitute, omicidi e furti…. Insomma, è facile cadere in depressione, sentirsi frustrati ed impotenti davanti a tanto male e a tanto “schifo” (scusate il termine), sapere di dover combattere quotidianamente contro tutto questo con la consapevolezza che domani le cose non saranno migliorate.
Però intanto si fa lo stesso, perché nonostante il carattere bizzarro, solitario, il modo di pensare anche un po’ cinico, Valerie è una sbirra coscienziosa, che ci tiene davvero al proprio lavoro, che crede davvero nella necessità di “spazzar via” i delinquenti e cercare di proteggere gli innocenti.
Ma non è affatto semplice, ok! Quindi qualche aiutino, tanto per sapere come comportarsi, male non farebbe.
E questo aiutino dall’alto a un certo punto arriva davvero…

Ed è qui che la sfera della realtà si intreccia con quella dell’irrealtà, del paranormale.

A contattare la povera e stanca sbirra alcolizzata è un’amica sconosciuta, che si presenta a lei tramite fotografie “piovute” dal cielo, che mostrano ad una scettica Valerie momenti della sua vita futura, cose che stanno per accadere da lì a qualche minuto.
Insomma, piccoli accorgimenti utili a salvare la vita della stessa Valerie, che per natura e professione non è propriamente lontana dai pericoli.

Io non vorrei rischiare lo spoiler, quindi preferisco fermarmi qui con gli elementi relativi alla narrazione e vi invito a leggere il romanzo e a gustarvelo da soli.

Valerie ci racconta in prima persona, un po’ come se ci facesse una confidenza, raccontandoci di sé e della sua vita avventurosa, seduti al bancone di un bar tranquillo, con davanti qualcosa da bere, mentre davanti ai nostri occhi scorrono le immagini, vivide e vivaci, delle incredibili esperienze da lei vissute a causa tanto di esseri umani perversi (che di umano hanno ben poco, ormai), quanto di esseri extra-terrestri, che sanno dimostrarsi, però, non meno spietati e feroci delle persone

Ironico, caustico, pungente, senza peli sulla lingua, colorito (quando ci vuole, ci vuole), nudo ed essenziale è il linguaggio che l’Autore mette sulla bocca della narratrice-protagonista; vivaci, dinamiche, ricche di azioni, surreali ( non mancano le scene  splatter), con diversi momenti di suspense, scene da “combattimento” corpo a corpo, frenetiche… sono le situazioni e gli episodi narrati, che seguono un ritmo veloce, quasi lasciando il lettore senza fiato.

Devo dire che mi ha catturata, non sono riuscita a non terminarlo subito perché ero molto curiosa, via via, di seguire lo svolgimento degli eventi, di capire cosa avrebbe fatto Valerie – il cui “approccio” al lettore/interlocutore è molto diretto e ci sembra davvero di averla davanti a noi a raccontare tutto -  davanti al nemico, umano e non.
Vi avverto: ci sono i demoni, si parla di poteri paranormali, di essere cattivoni che ce l’anno su con noi poveri ed ignari umani; tutti elementi, quindi, che alcuni potrebbero ritenere già utilizzati ampiamente e che di per sé non costituirebbero una novità; al che, mi viene da riflettere che, del resto, mi pare pur giusto che ci siano, nel genere letterario in questione: di cosa deve parlare un paranormal fantasy? Di come cucinare le orecchiette baresi?
La storia e lo stile (e il soggetto protagonista!) sono assolutamente piacevoli, divertenti, originali, non ci si può annoiare, a mio avviso, e Valerie a me sta troppo simpatica!!

Detto questo, non solo vi invito nuovamente a leggerlo, ma vi anticipo che tra non molto avrete il mio parere anche sul secondo libro della trilogia su Valerie Sweets (“I supereroi non esistono”).
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