venerdì 10 aprile 2015

Segnalazione in digitale: GLI ZINGARI DELLO STUDIO di Enzo Lauretta



Come anticipato stamane, ecco un'altra segnalazione.

Si tratta di uno young adult/di viaggio, “Gli Zingari Dello Studio” di Enzo Lauretta, il racconto dell’esperienza delirante di un Erasmus in cui chiunque ha studiato all’estero potrà ritrovarsi, con uno stile diretto e “ad alto tasso alcolico” che riproduce il parlato e la contaminazione di lingue differenti tipica di quei contesti. 
Un romanzo generazionale e di viaggio, e al contempo nessuna delle due cose.

GLI ZINGARI DELLO STUDIO
di Enzo Lauretta

Ed. Nativi Digitali Edizioni
90 pp
2.99 euro




Le chiavi sono l’unica cosa che conta. Si può anche uscire senza preservativo, senza telefono, persino senza soldi. Ma mai senza chiavi.

Trama

Lorenzo Brigante è, come tanti altri della sua generazione, uno Zingaro dello Studio. 
Lo vediamo aggirarsi in una imprecisata località spagnola, tra il suo Appartamento Spagnolo e una serie di locali notturni, qualche volta lo si intravede persino a lezione. 
La sua è una vita “non realistica” condivisa con una bizzarra compagine: un melting pot di nazionalità, lingue e culture, in cui chiunque sia stato all’estero per l’Erasmus o altre esperienze di studio si riconoscerà.

Enzo Lauretta ci accompagna nel delirante mondo degli Zingari dello Studio con uno stile diretto che restituisce le imperfezioni e la ricchezza della lingua parlata, con dialoghi ad elevato tasso alcolico che mischiano insieme lingue diverse, un po’ Kerouac e un po’ “Fiesta” di Hemingway.

L'Autore.Enzo Lauretta: scrittore sconosciuto desideroso di buttare giù dal piedistallo le grandi divinità ufficiali ed innalzare se stesso.
Ha pubblicato con Nativi Digitali Edizioni “Gli Zingari dello Studio”
.

Segnalazioni... da leggere!



Riprendiamo con un paio di segnalazioni editoriali, di autori emergenti e non solo.

La prima è un'antologia di racconti realistici, "Frammenti di vita".

Frammenti di vita. Antologia di racconti.
di Marco Bertoli


Editore: “Liber Iter” 
Formato: epub.
Prezzo: Euro 4,99
ISBN: 978-88-98906-16-1

Link per l’acquisto
Dall’Introduzione

L’antologia “Frammenti di vita” raccoglie una serie di testi che l’autore ha scritto nel biennio 2013 – 2014.
I racconti sono inseriti nel cosiddetto filone “realistico”, poiché analizzano varie problematiche sociali e affettive che in alcuni casi riguardano la vita di tutti i giorni.
Affrontano, cioè, situazioni peculiari dell’esistenza di un qualsiasi essere umano inteso, però, nella più ampia delle sue accezioni: i protagonisti, infatti, possono essere sia persone comuni che si ritrovano l’esistenza sconvolta all’improvviso oppure veri e propri serial killer e criminali, nascosti – e questa è la cosa peggiore – sotto apparenze innocenti o, invece, soldati alle prese con la drammaticità della guerra. 
Tutti, però, sono accomunati dalla profonda consapevolezza che la vita è molte volte un susseguirsi di azioni ed eventi imprevedibili che, spesso, ci travolgono con la loro violenza. 
In quei momenti di crisi solo la solidità delle radici a cui ognuno di noi àncora il proprio intimo impedisce di perdere la ragione e di cadere nella pazzia; in caso contrario le conseguenze possono essere tragiche.

L'autore.
Marco Bertoli è geologo. Vive a Pisa. Il suo romanzo “La Signora che vedeva i morti” ha vinto il Premio Scrittore Toscano 2012 selezione on-line e quello della Giuria al Concorso “Città di parole”, 2013. Nel 2014 ha pubblicato il suo secondo romanzo, “L’avvoltoio. Delitti all’alba della scrittura”, un giallo storico. Nel 2015 ha pubblicato l’antologia epub “Frammenti di vita”, una raccolta di racconti inseriti nel cosiddetto filone “realistico” scritti nel biennio 2013 – 2014.
Suoi racconti sono inclusi nelle antologie “365” Delos Books. “Buchi” è stato finalista al Concorso Robot 2014, Delos Book, “Ali” pubblicato su Romance Magazine 13 e “- 40°C” su Terre di confine Magazine 1, il racconto “Processione” è stato selezionato nel Contest “Ira Domini” e pubblicato sul numero 41 della rivista “Writer’s Magazine”, Delos Books, e il racconto “Lampo nero” sul numero 5 della rivista “Il lettore di fantasia”. Numerosi altri hanno vinto concorsi, o classificati finalisti, e pubblicati in oltre settanta antologie.

Cambiamo genere con uno young-adult a tema LGBT molto moderno.


LeggendOrientale: IL GIARDINO DELLE DELIZIE TERRENE di Indrajit Hazra



Un altro libro va ad aggiungersi alla nostra raccolta di libri e scrittori dell'Oriente.

leggendOrientale

IL GIARDINO DELLE DELIZIE TERRENE
di Indrajit Hazra


Ed. Metropoli d'Asia
trad. G. Guerzoni
Pagine 239
Euro 14,50
2010

Trama

A Calcutta, Hirenmoy Bose - piromane e insonne patologico - vive con la sua ragazza e gestisce un telefono pubblico aperto 24 ore su 24. 
Fino al giorno in cui un'aggressione subita al suo centro telefonico e una serie di incendi da lui stesso appiccati alla sua casa e a varie zone attorno alla sua attività lavorativa, gli danno la libertà di "partire verso nord", assieme ad alcuni compagni. 
A Praga, Manik Basu, famoso scrittore indiano in crisi di creatività fuggito nel Paese di Kafka, è rinchiuso in una prigione dove sotto sorveglianza armata è costretto a ottemperare al contratto con il suo editore e scrivere un romanzo per il quale ha già percepito l'anticipo sui diritti d'autore. 
Il blocco della creatività lo assale, ma per salvarsi la vita, Basu riesce a terminare il suo romanzo intitolato "Il giardino delle delizie terrene", che ha per protagonista Hirenmoy Bose e la storia che di lui stiamo leggendo.

L'autore.
Indrajit Hazra è un giovane e popolare scrittore e giornalista di New Delhi, dove scrive per l’Hindustan Times una seguitissima rubrica domenicale intitolata “Red Harring”, “Aringa Rossa”. Ha pubblicato il suo primo romanzo, The burnt foreheads of Max Saul, nel 2000 e l’ultimo, The Bioscope Man, nel 2008. Il giardino delle delizie terrene è uscito nel 2003.

Occhio al libro: "Celeste" di Cristina Vichi



Cari amici e lettori, buongiorno e buon venerdì!
Questa giornata sul blog darà spazio alle segnalazioni editoriali, di autori emergenti e non solo.

Ed è proprio da un romanzo d'esordio che iniziamo.

CELESTE
di Cristina Vichi 



Selfpublishing su Amazon
Genere: Romanzo storico
Prezzo ebook: € 2,99
Prezzo cartaceo: € 12,48
Pagine: 342
Data di pubblicazione: 28.03.2015



Trama

Celeste è una ragazza dal cuore selvaggio e impavido, con una forza emotiva talmente spiccata da riuscire a ribellarsi alla corrente ideologica di tutta la nobiltà.
L’inaspettato incontro con l’amore sconvolgerà non poco la sua vita, ma lei combattiva e diffidente, cercherà di resistere con tutte le sue forze a quel turbine di emozioni profonde e sconosciute penetrate nel suo cuore senza chiedere il permesso.
Il passato, però, con i suoi drammi e inganni, sta per esplodere e Celeste si trova proprio al centro di tutto, perché ciò che lei è dipende anche da avvenimenti accaduti quando ancora non era nata.


L'autrice
Cristina Vichi è nata nel 1985 e si è diplomata al liceo Psicopedagogico.
Mamma di 3 bambini e assistente dentista, asseconda la sua passione per la scrittura portando all’esordio il suo primo romanzo “CELESTE”.


giovedì 9 aprile 2015

Le cover di oggi



Le cover di questo pomeriggio le avete già viste nel post precedente sulle Anteprime Garzanti.

Quale preferite?


1
2



3
4

Anteprima Libri Garzanti (maggio 2015)



Buongiorno e buon giovedì, cari lettori!
Che ne dite, spulciamo qualche interessante anteprima? Sono tutte di maggio e firmate Garzanti.
Devo dire che i titoli e le cover hanno il loro fascino.., ma a noi interessano principalmente le trame, no? ^_-
Che ne pensate?

Vi anticipo che ce ne sono altre, di anteprime, che attirano la mia attenzione e mi piace condividerle con voi!
Quindi... a dopo! :)


  • Dopo l’enorme successo del Il linguaggio segreto dei fiori (recensione), bestseller internazionale ancora ai vertici delle classifiche italiane a tre anni dall’uscita, Vanessa Diffenbaugh torna con un romanzo dalla forza dirompente. La storia di una madre e di un figlio, di amore e paure inconfessabili, della forza di un abbraccio contro la solitudine del cuore. Una storia impossibile da dimenticare.
  • L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome è il sorprendente esordio di Alice Basso. Una voce nuova, unica, esilarante pronta a colpirvi pagina dopo pagina. Un tributo al mondo dei libri, all’amore che non ha regole e ai misteri che solo l’intuito può risolvere. Una protagonista indimenticabile che vi dispiacerà lasciare alla fine del romanzo.
  • Brooke Davis ha scritto un libro meraviglioso. La magia delle cose perse e ritrovate è un caso editoriale venduto in 30 paesi e subito primo in classifica. Lettori e librai indipendenti l’hanno adorato. Perché è impossibile non affezionarsi alla sua protagonista, alla sua voglia di scoprire il mondo per riempirlo di stupore e felicità. Un romanzo che insegna a non arrendersi mai. Bisogna cercare e sperare. Crederci e fidarsi. Perché mai nulla è perduto per sempre.
  • Fiore di fulmine è la storia di una scelta difficile che va oltre le decisioni del cuore. È la storia del coraggio di una bambina e della forza di una donna. È la storia di una condanna e della capacità di rinascere alla vita. Dopo Il cuore selvatico del ginepro (recensione), strepitoso successo del passaparola per settimane nella classifica dei bestseller, Vanessa Roggeri ci regala un romanzo che ci trascina nella parte più segreta della nostra anima. Quella piena di passione, tormento e voglia di vivere. Ad ogni costo.


LE ALI DELLA VITA
di Vanessa Diffenbaugh

Ed. Garzanti
trad. A. Mantovani
350 pp (?)
18.60 euro
in libreria:
7 MAGGIO 2015
Trama

È notte e la nebbia è illuminata a tratti dai fari delle macchine che sfrecciano accanto a lei. Letty si asciuga l’ennesima lacrima e preme ancora più forte il piede sull’acceleratore.
Deve correre il più lontano possibile, fuggire da tutti i suoi sbagli, è la cosa migliore per tutti. 
Perché la sua vita è stata difficile, ha inanellato una serie di errori uno dietro l’altro e adesso tutte le sue paure sono tornate a tormentarla, senza lasciarle una via di scampo. 
Intanto, ormai molte miglia lontano, i suoi due figli, Alex e la piccola Luna, stanno dormendo serenamente. 
Non sanno che la loro mamma li ha lasciati da soli nel loro letto, schiacciata dal terrore di non essere una buona madre. Convinta che senza di lei Alex e Luna saranno più felici. 
Quando Alex si sveglia e si accorge che Letty non c’è più, capisce che non deve farsi prendere dal panico. Deve occuparsi della sorellina e seguire le regole. Perché Alex ha quindici anni ed è solo un ragazzino, ma è dovuto crescere in fretta per aiutare sua madre Letty e i suoi occhi troppo spesso tristi.
A volte guarda verso il cielo e sogna di volare via, in un posto dove l’azzurro del cielo li possa di nuovo colorare di felicità. La sua passione sono la matematica e lo studio delle rotte migratorie degli uccelli. 
Da loro ha imparato che non importa quanto voli lontano, c’è sempre un modo per tornare a casa. Alex sa che deve trovare il modo di far tornare anche la sua mamma. 
Solo lui può farlo, solo lui può curare le sue ali ferite e farle spiccare di nuovo il volo. 
.
Perché anche quando l’orientamento è perso, l’amore può farci ritrovare la rotta verso il nostro cuore.

L'autrice.
Per scrivere Il linguaggio segreto dei fiori Vanessa Diffenbaugh ha tratto ispirazione dalla sua esperienza come madre adottiva. Dopo aver studiato scrittura creativa alla Stanford, ha tenuto corsi di arte e scrittura ai bambini delle comunità di accoglienza. Lei e suo marito hanno tre figli e vivono a Cambridge, nel Massachusetts. Il linguaggio segreto dei fiori è stato il suo primo romanzo.





mercoledì 8 aprile 2015

Recensione (mini): IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO di Italo Calvino



Il primo romanzo di Italo CalvinoIl sentiero dei nidi di ragno, pubblicato una prima volta nel 1947, rappresenta la Resistenza vista dalla parte di un bambino; un'avventura, un gioco serio e appassionante, un rito di iniziazione alla vita adulta, una scuola di idee, di caratteri, di concezioni.
Il libro mostra che la Resistenza fu anche crudeltà, assassinio. 
Un romanzo, dunque, antiretorico e aspro, malgrado il tono fiabesco.

Il sentiero dei nidi di ragno
Ed. Mondadori
224 pp
9 euro
1993

Il protagonista è Pin, un bambino irriverente, dispettoso che trascorre il proprio tempo solo con gli adulti, dai quali ascolta ed impara storie, linguaggio, malignità...: la sua è la storia di un'infanzia rubata in un contesto storico difficile, pieno di privazioni.
Pin ha una sorella, la Nera del Carrugio, che fa la prostituta, va con tutti, tedeschi compresi; una notte, Pin ruba la pistola ad uno di questi e la nasconde in un posto segreto, il sentiero dei nidi di ragno.
Viene acciuffato e portato in prigione per il furto ma, grazie ad un giovanotto intrepido ed avventuroso - Lupo Rosso - riesce ad evadere.
Un giorno, nei boschi, lo sperduto Pin incontra un partigiano taciturno e buono, che ha in odio le donne. Lo chiamano il Cugino. Suo tramite si aggrega al distaccamento del Dritto e gli viene assegnata la mansione di aiuto-cuciniere.

Il nostro giovane protagonista vivrà diverse peripezie, che lo porteranno a frequentare "l'universo dei grandi", ad imparare suo malgrado, il loro linguaggio, la loro volgarità, la loro malizia di adulti.

Pin è un personaggio che mi ha a tratti irritato per le "marachelle" e a tratti intenerito perchè in fondo è incredibilmente solo, bisognoso di affetto, di dare e ricevere fiducia; è anche lui vittima della guerra, delle scelte dei grandi, che prima lo trattano ora come uno di loro, ora come un "moccioso", il che non va che a confondere il ragazzino e, a volte, a renderlo quasi cinico...

Davvero un bel libro, a tratti commovente; una lettura consigliata non solo ai ragazzi.

Recensione: VENUTO AL MONDO di Margaret Mazzantini



AVVISO IMPORTANTE: recensione lunga.

Non lo faccio per rendermi di proposito illeggibile, è che ci sono romanzi, storie… che non riesco condividere con poco e in poche parole. E' un mio limite, forse imparerò a essere più concisa ed essenziale, chissà, ma dubito di cambiare mai del tutto.
Voi siete buoni e mi perdonerete. Vero..? ^_-


VENUTO AL MONDO
di Margaret Mazzantini

Ed. Mondadori
531 pp
2010
A volte basta una telefonata per stravolgerti la vita; quella vita tranquilla che conduci da 16 anni e che speri non si porti dietro l’eredità pesante e dolorosa di un passato che vuoi a tutti costi non far riaffiorare.
Gemma vive a Roma, è una donna poco più che 50enne; caporedattrice di un giornale, è sposata con il carabiniere Giuliano; hanno un figlio adolescente, che però non è il figlio naturale di Giuliano.
Pietro è figlio di Diego e di quel passato pesante cui Gemma non vorrebbe far ritorno.
Ma la telefonata che riceve all’improvviso la costringe a tornare indietro nel tempo, a tornare lì dove è sepolto il suo grande amore, lì dove una parte di lei è rimasta per sempre.
Sì, perché una grossa parte di sé, del suo cuore, della sua memoria, Gemma l’ha lasciata lì, in Bosnia, a Sarajevo, per le strade martoriate dalla guerra, dove il suo amato “fotografo delle pozzanghere” sembra ancora vagare in cerca del soggetto migliore da immortalare con la propria macchina fotografica.
E tutt’a un tratto, il suo vecchio amico sarajevita Gojko spunta dal passato e le chiede di fare un salto da lui, invitandola a tornare a Sarajevo per assistere ad una mostra fotografica sulla guerra.

La possibilità di fare un viaggio della speranza, insomma, che Gemma decide di intraprendere portando con sé Pietro, per fargli conoscere la città in cui è nato e in cui ha vissuto ed è morto suo padre Diego.
Il suo Diego, un genovese magro e scapestrato, conosciuto tanti anni prima, durante una sorta di vacanza a Sarajevo, mentre il poeta Gojko le faceva da cicerone per portarla a visitare i luoghi di Andric* (Gemma vi era andata per motivi di studio).
Ed è proprio in quei giorni che lo strano, rozzo eppure affascinante Gojko le fa conoscere Diego e tra i due nasce subito qualcosa, un’alchimia segreta e inspiegabile, e Gemma ancora non sa che li legherà per sempre.

La voglia di essere felice con chi le ha rapito il cuore spinge Gemma a rifiutare una vita apparentemente tranquilla e serena a favore di una forse meno solida ma più vicina a ciò che desidera.

Del resto, Diego è sempre lì, nella sua testa e nel suo cuore, come una goccia d’acqua che si ostina a cadere sempre sullo stesso punto della roccia, e Gemma, una volta libera dal marito che non ama e da tutto ciò che sembrava soffocarla e rinchiuderla nella noia, decide di cercare Diego e restare con lui.

,
Inizia così la loro storia d’amore…

Un amore forte e tenero, che trova il proprio equilibrio nel modo di essere di entrambi: tanto razionale e lucida lei quanto un po’ matto e strambo lui, che pure ama la sua Gemma quasi con devozione, la stessa che caratterizza il suo lavoro di fotografo di particolari apparentemente insignificanti, come i piedi di persone ferme ad aspettare la metropolitana.

E Gemma – che si è sempre sentita sola, “ostaggio della mia volontà, mai all’altezza di niente…, malata d’incompletezza, di illusioni”, si lascia travolgere da questo amore sgangherato, vissuto in una casetta di poche pretese, quasi sempre a corto di soldi, accanto a un uomo che spesso si comporta come un bambino, ma che pure diventa il centro della sua vita.

Una vita che potrebbe essere ancora più piena se ci fosse un figlio a suggellare in eterno questo amore vero e pulito.
Ma non sempre quello che desideriamo poi si verifica… e, come un fulmine a ciel sereno, giunge una dolorosa scoperta, che in fondo al proprio cuore Gemma, forse a differenza di Diego, non accetterà mai.
Ha inizio una sorta di odissea dolorosa per la coppia, una Via Crucis che li vede alla ricerca affannosa di un figlio che pare non avere alcuna intenzione di arrivare.

E allora che si fa? Ci si rassegna ad essere infeconde, vuote, incapaci di dare la vita, di mettere al mondo “un prolungamento di se stesse”?

“Non è la pancia soltanto, è la vita stessa che ti è negata ogni giorno, infinite volte”.

Il desiderio di maternità diventa un’ossessione che impedisce di accettare la propria condizione e che finisce per lacerare non solo l’animo di un’insoddisfatta Gemma, ma anche il legame con un perplesso e triste Diego.
E il pallino di una genitorialità pretesa e voluta a tutti i costi rischia di indurre a cercare soluzioni alternative, moralmente discutibili, che forse possono appagare momentaneamente il cuore, ma un po’ meno la coscienza.

Quando Diego e Gemma decidono di tornare a Sarajevo, la loro vita va a sbattere violentemente contro qualcosa di terribile: la guerra in Bosnia (anni ’90), quella guerra che ha distrutto città, quartieri, negozi e case, che ha tolto gambe, braccia, la vita stessa a tante, troppe persone innocenti.

Una guerra crudele, ingiusta (ogni conflitto lo è), che non risparmia nessuno, né grandi né piccini, nè uomini né donne né bambini: una guerra quotidiana, vissuta nelle strade dissestate, nell’aria densa di fumo e puzzolente di spari, sotto un cielo tempestato di aerei e bombe, alla presenza di case e mura crollate, squarciate, accanto ai tuoi simili il cui corpo è stato straziato dallo sparo di un cecchino che con il suo kalashnikov si è "semplicemente limitato" a prendere la mira e a sparare su un bersaglio qualsiasi.

Il periodo in Bosnia, con Diego, è un periodo nero, dominato dalla paura, dalla scarsità di cibo, dal rumore di colpi e bombe che fendono l’aria notte e giorno, dal terrore di essere colpiti e falciati via, con la certezza che è davvero troppo presto per morire.
Una guerra che imbruttisce – nel corpo e nell’anima –, che ti scava dentro e ti lascia un buco che, sei convinto, non riuscirai più a riempire.
Un guerra che ha tolto il sorriso strafottente dalla faccia di Gojko, il poeta ubriaco, l’amante mancato di Gemma, l’amico sempre presente di Diego.
Una guerra che allontana Diego da tutto e tutti, per immergerlo nella realtà della Sarajevo devastata, delle donne violentate, dei bambini trucidati o, se sopravvissuti, resi orfani.
Una guerra che gli entrerà dentro, nelle vene, che lui cercherà a modo suo, con la sua inseparabile Leica, di fermare in innumerevoli scatti, consapevole di essere testimone della vergogna di cui l’uomo è capace di macchiarsi.

martedì 7 aprile 2015

Recensione: SPIRE DI FUOCO di Marta Palazzesi



In quet'ultimo week ho letto abbastanza...! Insomma, non mi lamento, ecco!

Sono a buon punto con "Morte di un uomo felice" e proseguo con "Romanzo criminale"; domani spero di postare la recensione di "Venuto al mondo".
Ma adesso eccomi con il mio parere su un romanzo che ho letto velocemente perchè avvincente!

Si tratta del capitolo finale della saga "La casa dei Demoni" di Chiara Palazzesi.

Avete letto i precedenti romanzi?

Di seguito le recensioni dei primi due libri + prequel (cliccando sui link) e quindi la trama di quest'ultimo appuntamento.


IL BACIO DELLA MORTE (primo libro)
IL SOGNO DELL'INCUBO (secondo libro)

SPIRE DI FUOCO
di Marta Palazzesi

Ed. Giunti Y
12 euro
384 pp
Marzo 2015

Trama

"Tu non conosci la paura", si è sentita dire tante volte dopo uno dei suoi gesti avventati.
Ma adesso Thea, la giovane cacciatrice di demoni Azura, sa che non è così: la morte improvvisa di qualcuno a lei caro sta facendo vacillare la sua spavalderia.
Soprattutto quando, durante una spedizione nel folto dei boschi rumeni, si trova di fronte un nuovo, insidioso nemico: le Vâle Nere, entità malefiche delle foreste.
Ma le sfide non sono finite. Rientrata a Palazzo, Thea scopre che il padre Zarmayr se ne è andato senza spiegazioni, ossessionato da una sua personale crociata.
Ormai la ragazza può contare soltanto sull'amore di Damian, ancora più forte dopo tante difficoltà.
Eppure neanche lui potrà aiutarla quando si ritroverà nella torre nera di Vera Ruja, potentissima regina delle Vâle...









Con “Il sogno dell’incubo”, eravamo giunti a un momento cruciale delle avventure della nostra protagonista coraggiosa ma non priva di fragilità, Thea Carzou, cacciatrice di Azura, innamorata (ricambiata) del potente Succubo Damian, dal passato tormentato e misterioso.
E se le peripezie e i pericoli attraversati negli ultimi mesi non fossero bastati, a complicare le cose interviene una tragedia, che coinvolge la migliore amica di Thea, Serena, morta suicida.

Thea è sconvolta, tormentata da sensi di colpa e domande, ma la vita deve andare avanti e il suo compito di cacciatrice non è certo terminato, anzi, un giorno, proprio mentre è di turno, si imbatte in un gruppo di esseri strani ed inquietanti.

Delle donne – dall’aspetto e dall’abbigliamento simile a quello delle streghe – sono attorno a delle gabbie, dentro cui sono rinchiusi dei bambini; Thea non ci pensa due volte e architetta un piano per liberare i ragazzini, con l’aiuto del fedele Damian.
Non sarà facile – perché ad aver rapito i bimbi sono le terribili Vale Nere -, ma la ragazza riuscirà nel suo intento; certo, i fanciulli – che appartengono a un altro gruppo non umano, le Iele – non possono restare con Thea, che quindi deve riportarli dalle madri, che li aspettano.

Da questo momento in poi le cose si complicano perché la missione di Thea – e che lei dovrà affrontare praticamente da sola – la porterà nelle terre in cui vivono sia le Iele (capeggiate dalla diafana e poco tranquillizzante Ruxanda) che le Vale Nere, che sono sottomesse alla ancora più terribile Vera Ruja…

Parallelamente alle avventure pericolose e ricche di sorprese (quasi mai belle) che coinvolgono Thea, l’Autrice ci conduce anche in altri luoghi e altre vicende grazie al padre della ragazza, l’Incubo più potente che ci sia, Zarmayr Carzou.
Zarmayr ha un conto in sospeso col passato e il suo pallino sarà quello di pagarlo, affinchè finalmente certi “fantasmi” possano essere seppelliti una volta per sempre.
Zarmayr lo abbiamo già conosciuto come un padre molto pragmatico, sbrigativo, poco affettuoso ma non per questo indifferente al destino delle persone che ama e per le quali (Thea compresa) è disposto a tutto.

Ma il signor Carzou non è l’unico a dover affrontare il proprio passato irrisolto; anche Damian lo
deve fare e così pure la stessa Thea, che continua a ricevere visite dal regno dei morti e che deve imparare, in qualche modo, “a gestire”.

E così, tra futuri predetti attraverso le carte e battaglie all’ultimo sangue con personaggi inquietanti e dotati di poteri sovrannaturali, la nostra eroina avrà modo di mettere alla prova se stessa, il suo coraggio, le sue capacità e la consapevolezza di esse, si ritroverà non di rado sola davanti al nemico e anche stavolta le perdite ci saranno, insieme alle vittorie.

In questo ultimo ed emozionante capitolo che conclude la trilogia “Casa dei Demoni”, seguiamo le avventure di Thea e viviamo con lei tensioni e colpi di scena; tutto si sussegue con un ritmo molto dinamico, anche grazie alle due prospettive (di Thea e del padre) narrative; Damian è in secondo piano – il suo rapporto con Thea è un dato di fatto – e ci si sofferma maggiormente su lei e su Zarmayr, con inevitabili conseguenze sul legame che unisce padre e figlia.

Mi sono piaciute molto le ambientazioni (già dal secondo libro, del resto), descritte in modo dettagliato e vivido, in piena sintonia con le vicende e i personaggi coinvolti, che ci vengono anch’essi presentati con ricchezza di particolari.

Nel corso della lettura la mia attenzione è sempre stata alta e si giunge a un epilogo che, credo, soddisfi il lettore che ha amato questa bella serie Y.A./paranormal fantasy di Marta Palazzesi, un’Autrice italiana molto brava. Da leggere.

domenica 5 aprile 2015

Frammenti di... Venuto al mondo



Un altro dolce passaggio tratto da "Venuto al mondo" (Mazzantini) per augurarvi Buona domenica!

"Ti stavo pensando!" urla. "Ti stavo pensando e tu arrivi...".Mi stringe, ci siamo lasciati poche ore fa al mattino, ma è come se non ci vedessimo da mesi... è una sopresa, un regalo.Camminiamo un po' sul Lungotevere, ano nella mano come due turisti. Non sono stati giorni buoni gli ultimi (..). Galleggio nel mondo senza ottimismo, con gli occhi pieni di domande (...).E' bello incontrarsi per caso in un giorno qualunque.Stringo le sue mani e non voglio più lasciarle. I suoi occhi mi risarciscono di tutto."Dove andavi?" gli chiedo."Da nessuna parte. Tornavo a casa, da te"."Amore mio"."Amore mio"."Non devi mai essere triste..."."Io vivo solo per te".

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