domenica 14 agosto 2016

Recensione: IL PREZZO DEL DOMANI di Mirko Valerio



Amore, odio, vendetta, perdono, malvagità, bontà, spirito di sacrificio, egoismo…: in “Il prezzo del domani” l’umanità viene messa a nudo in tutte le sue complesse sfaccettature, e ciò che le fa da sfondo è la guerra, che con le sue tragiche caratteristiche – pericoli, morte, fame, miseria, brutalità…. – è capace di tirar fuori dall’Uomo tutto il male ma anche tutto il bene che ancora esiste e che va perseguito, affinché la speranza di un domani più roseo non muoia.


IL PREZZO DEL DOMANI
di Mirko Valerio



Casa Editrice Kimerik
528 pp
16 euro
2016
La storia che sta al centro del romanzo è, a sua volta, frutto del racconto di un personaggio che ha vissuto/assistito personalmente ai fatti narrati e che li racconta al proprio interlocutore. E' “una storia nella storia”, insomma.

Il libro si apre infatti presentandoci un giornalista e scrittore di romanzi che ha qualche problemino con l’auto ed è costretto a portarla dal meccanico; in attesa che venga sistemata, si reca in un bar a prendere qualcosa e lì un vecchio uomo cattura la sua attenzione, dicendogli che ha una storia da raccontargli.

Ed è dalle parole del vecchio che veniamo trasportati a qualche anno prima della seconda guerra mondiale, nel Veneto, in particolare nella provincia vicentina, e conosciamo un gruppo di ragazzi, tutti amici, le cui vite stanno per essere sconvolte e che la Guerra separerà: c’è Pietro, col fratellino Giulio, Marco, Giovanni, Matteo, Lorenzo…

Li ritroviamo qualche anno dopo, più cresciuti; Giovanni ha fatto la scelta di andare in seminario, Marco simpatizza per l’ideologia fascista, Pietro si è dichiarato all’amata Sofia; Lorenzo – che è ebreo – ha incominciato ad avere problemi per le proprie origini…

Nel 1939 l’Italia viene catapultata in una disastrosa guerra che durerà ben sei lunghi anni e in questi anni i nostri ragazzi diventeranno uomini, cresceranno troppo in fretta e, soprattutto, alcuni di loro si separeranno, prenderanno strade differenti.
L'amicia che li lega sarà sufficiente a tenerli uniti nonostante le diverse strade intraprese?

Mentre il conflitto incalza, i bombardamenti sconquassano le città, la miseria aumenta, i giovani vengono chiamati al fronte, c’è qualcuno che ha deciso di ribellarsi a questo stato di cose voluto dal Duce e dai tedeschi: i partigiani, pronti a opporre resistenza creando scompiglio ai nazifascisti, mettendo bombe, assaltando caserme, tendendo imboscate ai soldati…

Ma si sa, la guerra non guarda in faccia nessuno e a pagare il prezzo altissimo di un conflitto che sembra non finire mai e che miete vittime e povertà quotidianamente, non sono soltanto i soldati che combattono, ma ancor più la popolazione, i civili, la povera gente che cerca, con grandi difficoltà, di sopravvivere come meglio può, in attesa di giorni migliori.


"...ci  sono cose che vanno fatte e bisogna farle, capisci? Prima di venire qui, prima di questa guerra insulsa,  avevo una vita, dei progetti, un futuro.Voglio capire se tutto quello c’è ancora: voglio vivere senza rimpianti»"


Intanto, Pietro e Matteo hanno deciso di non arruolarsi ma di darsi alla macchia, divenendo partigiani; la vita di “banditi” (come li chiamano con disprezzo i tedeschi e i fascisti), nascosti sui monti, pronti ad agire di notte col pericolo di essere scoperti e fucilati (nel migliore dei casi, perché nel peggiore ci scappavano ore di torture prima della morte …), ha per loro il suo fascino avventuroso, fascino che andrà via via spegnendosi per assumere i colori più pesanti del pericolo e della necessità: la necessità di combattere per scacciare il nemico e per restituire al proprio Paese la tanto agognata libertà, aspettando e sperando che la guerra finisca.

Marco, invece, ha scelto di seguire le idee di Mussolini e di notte e di giorno sta attento a stanare i partigiani, per arrestarli o ammazzarli; per fermarli, costi quel che costi.
E spesso il destino metterà di fronte i vecchi amici, ormai appartenenti a “fazioni” diverse, che saranno chiamati ogni volta a scegliere se guardare l’altro con gli occhi dell’amicizia (di quell’amicizia nata nell’infanzia, che li ha fatti sentire in passato quasi fratelli) o con quelli del combattente che deve obbedire ai propri ideali e al gruppo di cui ormai fa parte.

Le vicende avventurose e frenetiche dei nostri ragazzi, impegnati ognuno sul proprio fronte (che sia quello fascista per Marco, quello dei partigiani per Matteo e Pietro; quello religioso per Giovanni…), intrecciano la Storia con le piccole storie personali, fatte di amore, come quello sincero e forte tra Pietro e Sofia, che dovrà vedersela con il cinismo e la crudeltà di Enrico (un giovanotto arrogante che milita tra i fascisti e che ha messo gli occhi su Sofia, infischiandosene del fatto che lei sia fidanzata) e con altri ostacoli che si frapporranno al loro sentimento; storie intrise di dolore, perché, come dicevo più su, a rimetterci al di sopra di tutti è sempre la povera gente rimasta in paese, che purtroppo in quei difficili anni non dovrà stare attenta soltanto alle malefatte dei nazifascisti, ma anche degli stessi partigiani, che non di rado si sono lasciati andare ad azioni non sempre onorevoli…
Storie di perdono e amicizia, di sacrificio della propria vita per il bene altrui; storie di tradimenti e vigliaccherie, di azioni coraggiose ed eroiche.

Ma alla fine della guerra, ci saranno davvero persone ricordate e indicate come Eroi?
O ciò che ne resta non è altro che un cumulo di dolorose macerie su cui piangere (sempre che di lacrime ne siano rimaste)?


Il prezzo del domani ha i suoi piccoli grandi eroi che hanno cercato di agire, nonostante il male che li circondava, sempre avendo davanti agli occhi la propria umanità, la propria dignità di persone con dei valori, con un cuore: commuove e intenerisce la figura del sacerdote di paese, don Angelo, che è stato un pastore per le anime in tutti i modi in cui lo si può essere; ammiriamo Pietro e Marco che, malgrado le scelte di vita decisamente opposte, non hanno mai dimenticato chi erano.

Il romanzo d’esordio di Mirko Valerio è, a mio avviso, un ottimo esordio, perché unisce l’accuratezza storica con la necessità di non dimenticare i sentimenti, perché la guerra non è soltanto un insieme di date e fatti realmente avvenuti, ma ha a che fare con persone, con esseri umani che soffrono, sperano, muoiono, sopravvivono, prendono decisioni  (alcune giuste, altre meno) dalle conseguenze spesso irreversibili; i personaggi di questo libro si stagliano da un contesto storico-sociale difficilissimo e duro e prendono vita, con i loro pensieri, stati d’animo, speranze, delusioni, lacrime e sorrisi, e non possono non emozionare anche il lettore, che si lascia coinvolgere dalle vicende narrate, giungendo alla fine con la sensazione di “aver visto un po’ di guerra” da vicino, di aver temuto per la propria vita davanti al sorriso crudele di un soldato senza cuore o di aver sofferto il freddo sui monti insieme ai partigiani…

Una scrittura molto scorrevole, vivida nelle descrizioni di ambienti e scene, con un ritmo sempre sostenuto, con personaggi realistici e “vivi” che accompagnano il lettore di pagina in pagina, arrivando all’epilogo che, pur avendo una nota triste e drammatica, non smette di trasmetterci  la speranza che l’arcobaleno continuerà a sbucare proprio alla fine della tempesta, anche se in questa tempesta qualche piccolo eroe è rimasto indietro, pagando caramente il prezzo di un domani migliore.


Assolutamente un libro che merita di essere letto, scritto bene, con personaggi ben tratteggiati,  con una storia bella, emozionante, articolata e ben contestualizzata storicamente.

Cito e canto: Loro sono là



Un brano tratto da IL PREZZO DEL DOMANI di Mirko Valerio, che mi ha immediatamente ricordato una dolce canzone di Claudio Baglioni:


"...aveva un profumo particolare, difficile da descrivere: a volte pareva avvicinarsi all’odore di pulito che gli ricordavano i panni stesi ad asciugare nel cortile della fattoria, altre alla fragranza intensa di un campo di fiori in primavera o ancora il profumo che gli penetrava nelle narici quando il buio della notte si impossessava del bosco e saliva l’aroma rassicurante del muschio che ricopriva le radici ed i rami delle querce. Lei voltò il capo, portando lo sguardo a scrutare il suo viso e si accorse che la stava fissando. Aveva un’espressione diversa dal solito e la cosa la intimorì.Pietro la tirò a sé mescolando forza e dolcezza e la baciò. Un bacio intenso e lungo. Le labbra si toccarono, divenendo una cosa sola per diversi secondi. Chiusero entrambi gli occhi e smisero di respirare, lasciando che l’aria fresca della sera li avvolgesse in un abbraccio che pareva escluderli dal resto del mondo. Per un istante la guerra, i dolori, le paure svanirono come vapore che, salendo verso l’alto, scompare alla vista."



LORO SONO LA'




Il gelo galoppava sui campi 
le luci delle case mischiate a stelle 
due olive nere gli occhi di lei. 

E lo baciò con l'anima sulle labbra 
lontano un'eco di spari 
gli disse cose che lui non capì mai. 

Un mazzetto di lillà 
l'imbarazzo e la paura 
e la guerra quella sera 
per un poco si fermò 
per un po'. 

Guardateli 
si cercano 
si sfiorano 
si abbracciano 
sotto un povero cielo 
il tempo andò via 
e loro insieme là.

sabato 13 agosto 2016

Occhio al libro: ODIO di Andrea Ferrari



Buon sabato pomeriggio, cari lettori!

Ritorno con voi sul blog per presentarvi il libro d'esordio di un autore emergente.


ODIO
di Andrea Ferrari

ISBN: 9788899783075
Data di pubblicazione: 06/2016 
Genere: Narrativa moderna/pulp
Pagine: 90
Prezzo: 11 euro (cartaceo)

Link all'acquisto:

Andrea sembra incominciare senza particolari intoppi la sua vita. 
Tra avventure sentimentali e qualche incontro fuori dalle righe, troverà già in giovane età la donna della sua vita. In seguito, però, tutto andrà per il peggio e tra fughe dall'Italia, lavori mal pagati e ricoveri in strutture psichiatriche, dovrà affrontare la desolazione che attanaglia chiunque approcci questo mondo.

Il lavoro seppur inventato è fortemente introspettivo e attinge a piene mani dall'esperienza di vita dell'autore. Il linguaggio a volte spinto è una precisa scelta dell'autore.

L'autore.
Andrea Ferrari nella vita ha lavorato come disegnatore, operaio generico e magazziniere. Ha cominciato a dedicarsi alla scrittura nel lontano 2007 ma il primo romanzo risale a tre anni fa. Solamente nel 2016 ha raggiunto la pubblicazione. Tra i suoi scrittori preferiti vi sono Irvine Welsh e Charles Bukowski.

Il ritorno de LE CRONACHE DI NARNIA al cinema con "La sedia d'argento"



Amanti del fantasy, non solo da leggere ma da gustare al cinema, ecco una notizia che potrebbe piacervi!
Ad annunciarlo è la TriStar - distaccamento della Sony - insieme alla Mark Gordon Company, la C.S. Lewis Company a la Entertainment One (eOne): LE CRONACHE DI NARNIA tornano sul grande schermo.
La storia è quella tratta dal quarto capitolo della saga, La sedia d'argento. 

narnia.wikia.com
Protagonisti di questo libro sono Eustachio Scrubb (cugino dei Pevensie, con i quali ha vissuto giù le precedenti avventure a Narnia) e la sua amica Jill Poll; entrambi sono vittime di bullismo e prese in giro e sognano di poter andare via da quella scuola disordinata in cui non si trovano affatto bene; un giorno questo loro desiderio trova modo di realizzarsi e si ritrovano nel magico mondo di Narnia...

A scrivere la sceneggiatura del film sarà David Magee, candidato all'Oscar per Neverland e Vita di Pi.

I tre film precedenti - Il leone, la strega e l’armadio (2005), Il principe Caspian (2008), Il viaggio del veliero (2010) - in tutto il mondo avevano incassato un totale di quasi 1,6 miliardi di dollari. 

Nel gennaio 2016 il produttore Mark Gordon ha rivelato che il film è sì un seguito ma conterrà elementi originali e verranno introdotti personaggi delle storie di Lewis mai comparsi nelle pellicole precedenti.

Non ancora si sa la data di uscita.

CHE NE PENSATE?
E' UN GENERE CHE VI PIACE?


Fonti: ComingSoon - http://deadline.com 

venerdì 12 agosto 2016

Recensione: DIVERGENT di Veronica Roth


E finalmente ho letto Divergent!!! 
Era da un po' che volevo farlo e grazie agli obiettivi della Reading Challenge ho avuto una ragione in più per tuffarmi nella lettura di questo distopico!

Il primo libro della saga di Veronica Roth si è rivelato sin dalle prime pagine una lettura capace di catturare il mio interesse, per il ritmo via via concitato, per la protagonista - così giovane e minuta - che va di volta in volta "evolvendo", e per i tanti ostacoli da superare.


DIVERGENT
di Veronica Roth


Ed. De Agostini
trad. R. Verde
480 pp
6.90 euro
2015
Siamo nella Chicago del futuro e in questa società "diversa" veniamo introdotti immediatamente dalla voce della giovanissima protagonista: Beatrice Prior ha 16 anni, vive con i genitori ed il fratello Caleb ed è in attesa di affrontare la Cerimonia della Scelta, un giorno importantissimo per tutti gli adolescenti come lei, perchè è il giorno in cui decidono a quale fazione appartenere, dopo essere passati per un misterioso test attitudinale.

In seguito alla Grande Pace, quindi, in Chicago si sono formate 5 fazioni che perseguono ognuna un valore, cercando di lavorare insieme per il bene e la prosperità di tutti, anche se non è facile.
Ci sono gli Abneganti, la fazione di Beatrice, che perseguono l'altruismo ed infatti ad essi è stato affidato il governo della società; i Candidi perseguono l'onestà e la verità a tutti i costi; gli Eruditi portano avanti l'importanza della conoscenza e della sapienza; i Pacifici puntano alla pace e gli Intrepidi giocano tutto sulla forza fisica e sul coraggio.

Beatrice è stata cresciuta in un gruppo di persone rigide e serie, che condannano ogni forma di vanità ed egoismo, a scapito della spontaneità, vòlti alla sola osservanza di regole di condotta rigidissime, in società come in famiglia.
Questo ha fatto sì che l'abnegante Beatrice sia cresciuta eccessivamente timida, paurosa... ma quello che lei non sa è che la scelta che sarà chiamata a fare l'indomani cambierà la sua vita e il suo stesso modo di essere. Nel profondo.

Quando infatti tocca a Beatrice scegliere la propria fazione, la sua scelta non solo sorprenderà tutti (genitori in primis), ma segnerà per sempre il suo destino: pur essendo un'Abnegante, Beatrice non sente quell'impulso all'altruismo che dovrebbe appartenerle come una seconda pelle.
Ma non è portata neanche per lo studio, non è particolarmente pacifica nè tantomeno ama dire la verità a tutti i costi...
Resta la categoria degli Intrepidi...!
Seppure scoraggiata dai sensi di colpa verso i genitori, Beatrice non se la sente di andare contro se stessa, così sceglie quella che le sembra la fazione un po' più adatta al suo temperamento, che finora è stato ben nascosto.

Ciò che la turba ancora di più è l'aver appreso che il suo test attitudinale - dal quale sarebbe dovuto emergere in modo inequivocabile la fazione verso la quale è orientata - si è rivelato inconcludente, cioè lei non ha manifestato un tratto predominante per una fazione piuttosto che un'altra.
In pratica, le viene sussurrato dall'assistente al test, Beatrice è diversa dagli altri: è una divergente.
E deve fare bene attenzione a non dire questo segreto terribile a nessuno, neanche alle persone di cui pensa di potersi fidare.
Potrebbe essere estremamente pericoloso per lei.

Come mai? Cosa vuol dire essere divergenti?

Intanto, dopo aver fatto la propria scelta - gli Intrepidi - Beatrice viene catapultata in un mondo fatto di allenamenti durissimi, al limite delle forze fisiche, in cui soprattutto i ragazzi come lei, chiamati Trasfazione (in quanto passati da una fazione all'altra) devono faticare il doppio per dimostrare di voler essere dei veri e propri Intrepidi.
La vita in questo centro di addestramento è durissima, la violenza e i soprusi, piccoli e grandi, da parte di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico, sono all'ordine del giorno; i posti disponibili per entrare sono pochi e il capofazione, Eric, è terribile, e nell'aspetto e nel comportamento: crudele, cinico, sarcastico, insomma davvero insopportabile.

L'unica speranza in questo mare di ostilità è costituito dalla presenza di un'amica, Christina, e di altri Trasfazione più solidali con Beatrice, che viene pesantemente presa in giro ed umiliata perchè Abnegante e per di più minuta di corporatura: come farà a passare gli esami e le prove faticose e difficili per dimostrare di meritare un posto tra gli Intrepidi?
Nessuno punterebbe un centesimo su di lei... tranne l'istruttore Quattro, che vede in lei un coraggio fuori dal comune e confida nel fatto che, nonostante i limiti fisici e le riserve mentali frutto dell'educazione ricevuta, al momento opportuno Beatrice - che ha deciso di cambiare il proprio nome in Tris - sappia tirar fuori capacità, intelligenza, scaltrezza..., tutto ciò che può permetterle non solo di sopravvivere tra compagni più avvantaggiati, ma anche di superarli.

Leggendo, seguiamo il cambiamento di Tris, nel corpo e nel carattere: il suo corpo sottile e insignificante comincia a riempirsi di muscoli grazie agli allenamenti intensi: il suo carattere chiuso e timoroso pian piano si fortificherà, tanto da turbarla in talune occasioni difficili, in cui scoprirà di nascondere in sè una tempra "bella tosta", a volte anche un po' cinica, che mai avrebbe pensato di avere.

La vita tra gli Intrepidi sarà costellata da continui problemi e ostacoli da affrontare, non solo in virtù degli esami ma ancor di più a causa dei rapporti con gli Intrepidi più bravi,  che disprezzano Tris e non acettano che possa essere una di loro.

La nostra protagonista dovrà davvero farsi valere e dimostrare di non essere da meno a nessuno; a volte potrà contare sui pochi amici che ha, altre sarà più complicato..., perchè troppe cose non vanno in questa fazione e quelle che un tempo erano virtù apprezzabili e che sembravano muovere le scelte e le condotte degli Intrepidi, ora pare non valgano più come prima.

Il suo rapporto con Quattro, questo ragazzo misterioso, forte e intelligente, che non fa che tenerla d'occhio, quasi a proteggerla (o a controllarla, visto che sembra aver captato la natura divergente di Tris...) si approfondisce sempre di più e Tris capisce che c'è qualcosa che l'accomuna a lui, che li rende simili o comunque molto vicini...

Col passare dei giorni, Tris farà scoperte importanti sulla fazione che ha scelto, sui piani che essa ha e che coinvolgono le altre fazioni e la cominità in generale...

La vita di Tris tra i selvaggi e atletici Intrepidi è davvero adrenalinica, coinvolge il lettore e inchioda la sua attenzione pagina dopo pagina; come dicevo più su, l'evoluzione caratteriale di Beatrice e il suo "diventare Tris" è un aspetto fondamentale e molto interessante, descritto bene attraverso le sue azioni, le sue decisioni, le sue paure, le contraddizioni e i conflitti interiori.
Tris ci piace perchè pur partendo da una situazione svantaggiata (che la rende, in un certo senso, il bersaglio ideale di atti di "bullismo") riesce a trarre forza dalle cattiverie subite, superando le proprie debolezze e affrontando le proprie paure con un'inaspettata tenacia.

La nuova società disegnata dalla Roth ha il suo fascino agli occhi del lettore, forse proprio perchè suddivisa in questi 5 gruppi tanto diversi tra loro, aventi ciascuno una virtù da perseguire.
Ma gli uomini sono sempre gli stessi, e non basta firmare un trattato di pace e dividersi in sètte perchè l'ordine e l'armonia regnino sovrane sempre...

"Gli esseri umani non riescono ad essere buoni per molto tempo, senza che il male si insinui di nuovo tra loro e li riavveleni"

dice la saggia mamma di Tris alla figlia in un momento cruciale della storia, e questa triste verità emergerà in particolar modo andando verso la fine del romanzo, che chiaramente termina in un modo da solleticare la curiosità di fiondarsi immediatamente sul seguito.

Bello, mi è piaciuto davvero tanto, scritto in un modo accattivante; riprende tematiche e situazioni ritrovate già in altri distopici (la mia conoscenza del genere non è vasta, per cui mi baso ad es. sulla saga della Lowry, "The Giver"), come la cerimonia dalla quale dipende il futuro delle giovani generazioni; il guardare chi è diverso con aperta diffidenza, fino a volerlo sopprimere; la divisione del nuovo assetto sociale in gruppi che solo apparentemente vivono in pace ma che sotto sotto si odiano morto cortesemente...

In conclusione, è stata una lettura avvincente, dal ritmo serrato, emozionante, non si può non fare il tifo per Beatrice/Tris, e il tocco lieve di romanticismo non guasta l'atmosfera avventurosa.

Consigliato!!!

obiettivo 21
libro distopico

PROSSIMI ARRIVI IN LIBRERIA PIEMME/EINAUDI (23-30 AGOSTO)



Prossime uscite d'agosto Piemme - Einaudi.

Cosa attira la vostra attenzione? ^_^

UNA FAMIGLIA FELICE: una trama ricca di tensione narrativa che conduce gradualmente verso sconvolgenti rivelazioni finali. (23.08)
UN AUTUNNO A PARIGI: dopo Ritrovarti, molto amato anche dai lettori italiani, Véronique Olmi torna con un romanzo delicato e struggente, che riesce a toccare tutte le corde del cuore. (30.08)
QUANDO FINISCE L'INVERNO, con cui ha vinto il Premio Herralde de Novela, conferma Nettel come una delle maggiori scrittrici in lingua spagnola di oggi. (23.08)
NON DEVI DIRLO A NESSUNO: Qualcuno controlla Luca, ogni suo movimento. Forse è l'uomo del bosco, forse no. A tredici anni non sai quanto vicino possa essere il male (quarta di copertina).(30.08)


UNA FAMIGLIA FELICE
di Jean H. Korelitz


You should have known
Ed. Piemme
492 pp
18.50 euro
USCITA:
23 AGOSTO 2016
Grace Reinhart Sachs conduce una vita praticamente perfetta a Manhattan, dove fa la psicoterapeuta, abita in una bella casa e ha una splendida famiglia composta da Henry, il figlio dodicenne, e il marito Jonathan, oncologo pediatra di fama.
Non solo: è anche in procinto di pubblicare un libro di consigli per tutte quelle donne che si fidano troppo degli uomini.
Perché le donne troppo spesso non vogliono accettare la realtà, sembrano incapaci di vedere quello che sono veramente i loro uomini.
Tutto si aspettava, tranne che un giorno gli stessi consigli sarebbero valsi anche per lei.
Quel giorno arriva quando suo marito, improvvisamente, non torna a casa una sera da un convegno nel Midwest. Tentando di rintracciarlo, Grace scopre che si è lasciato dietro un cellulare che lei non ha mai visto e, soprattutto, che da settimane non si fa vivo in ospedale.
Forse è il momento di ascoltare quella voce fastidiosa che le sussurra all’orecchio cose che non vuole sapere.

L'autrice.
JEAN H. KORELITZ, ha scritto diversi romanzi e collabora con Vogue, Newsweek, Travel & Leisure. Una famiglia felice non è il suo primo romanzo, ma è sicuramente quello che le ha portato il successo, restando a lungo in classifica sul New York Times e facendole guadagnare ottime critiche. Il romanzo è stato recentemente scelto per un film. Vive a Princeton con il marito e due figli.


Anteprima Giunti Editore: L'IMPERFETTA MERAVIGLIA di Andrea De Carlo - dal 30 settembre in libreria



Una piacevole notizia per quanti apprezzano lo scrittore Andrea De Carlo!

L’autore, che fino a questo momento ha pubblicato con Bompiani, cambia editore: il suo prossimo libro, in arrivo a fine settembre, sarà edito da Giunti Editore.

Ho deciso di pubblicare il mio prossimo romanzo con Giunti perché lì ho trovato uno spirito che mi corrisponde. Mi ha convinto la combinazione di competenza professionale, entusiasmo fuori dalla routine, e impegno a tutti i livelli a raggiungere sempre nuovi lettori – spiega De Carlo”.
Un romanzo che alterna il ritmo del rock, la leggerezza della commedia brillante, e la profondità del tempo che tutto cambia e modifica. Un continuo mutamento che è la bellezza della vita, la possibilità di essere veramente, fino in fondo, quel che siamo.

L'IMPERFETTA MERAVIGLIA
di Andrea De Carlo


Giunti Editore
336 pp
18 euro
USCITA:
30 SETTEMBRE 2016
"La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni altrui"

Trama

In Provenza, l'autunno mescola le prime umide nebbie con un lungo strascico di calore quasi estivo. I borghi e le ville si stanno vuotando di abitanti e turisti. 
Ancora un grande evento però si prepara.
Quasi a sorpresa, sul locale campo di aviazione, si terrà il concerto di una celebre band inglese, i Bebonkers, un po' per fini umanitari un po' per celebrare il terzo matrimonio di Nick Cruickshank, vocalist del gruppo e carismatico leader.
I preparativi fervono, tutti organizzati dal piglio fermo di Aileen, futura moglie di Nick. In paese c'è una gelateria gestita da Milena Migliari, una giovane donna italiana che i gelati li crea, li pensa, li esperimenta con tensione d'artista.
Un rovello continuo che ruota attorno all'equilibrio instabile del gelato, alla sua meraviglia imperfetta perché concepita per essere consumata o per liquefarsi, per non durare...

L'autore.
Andrea De Carlo è nato a Milano. Ha scritto ‘Treno di panna’, ‘Uccelli da gabbia e da voliera’, ‘Macno’, ‘Yucatan’, ‘Due di due’, ‘Tecniche di seduzione’, ‘Arcodamore’, ‘Uto’, ‘Di noi tre’, ‘Nel momento’, ‘Pura vita’, ‘I veri nomi’, ‘Giro di vento’, ‘Mare delle verità’, ‘Durante’, ‘Leielui’. I suoi romanzi sono tradotti in 26 paesi.

Recensione di DUE DI DUE - QUI

giovedì 11 agosto 2016

Le cover di oggi (11.08.2016)



Ecco alcune cover di libri da poco letti e/o in lettura.

Qual è la più carina, secondo il vostro gusto personale?

Sono indecisa tra quella col gatto - che fa sempre tenerezza - e l'ultima, per la sua semplicità ed efficacia (il fiore rosso che spicca sullo sfondo "grigio").

Se vi va, ditemi la vostra ;)









New entry in my library (agosto 2016)



Carissimi lettori ed amici, come procedono le vostre letture di agosto?
Le mie non male: ho in lettura due libri in digitale (Il gatto che aggiustava i cuori e Il prezzo del domani) e un cartaceo (Divergent), ma ancora non ne termino uno, quindi non ho recensioni da proporvi!

Come se non bastassero i libri che già ho e che ancora non inizio a leggere, recandomi a Bari per mio padre, non ho potuto evitare di fare un paio di salti alla Feltrinelli...
Secondo voi potevo mai uscirne a mani vuote??
NON SIA MAI!!!!

E allora ecco i miei acquisti!

IL GIARDINO DEI SEGRETI
Essendomi innamorata della Morton con UNA LONTANA FOLLIA, ed avendo confermato il mio amore per la sua penna con I SEGRETI DELLA CASA SUL LAGO, ero alla ricerca di altri suoi romanzi, come "Ritorno a Riverton Manor", "L'ombra del silenzio" e "Il giardino dei segreti".
Ho trovato quest'ultimo e non me lo sono lasciata scappare :-D

Sinossi

È il 1913 e sulla costa dell'Inghilterra una nave è pronta a salpare per l'Australia: a bordo, tra passeggeri e marinai, una bambina di quattro anni, Neil, stringe il prezioso libro di favole che le ha regalato la misteriosa Autrice, Eliza Makepeace, la donna che dovrebbe prendersi cura di lei, ma che l'abbandona sul ponte.
Distratta da un bimbo più grande che la invita a giocare, Neil non si accorge che la nave lascia il molo diretta verso il mare aperto; sola sulla nave, quando il transatlantico arriva a destinazione, la piccola si ritrova sperduta nel porto di Maryborough: non ricorda il suo nome e tutto ciò che le è rimasto è una valigia bianca che contiene qualche vestito e quel bellissimo libro di fiabe.
Per Hugh, il capitano del porto, quella delicata creatura pare piovuta dal cielo, a consolare lui e la moglie della loro sterilità.
Da quel momento sarà sua figlia.
Solo la sera del suo ventunesimo compleanno Neil apprende dal padre il segreto delle sue origini e la sua vita cambia per sempre.



L'ISOLA SOTTO IL MARE
MOSHI MOSHI
E come non approfittare dell'offerta Feltrinelli, due libri a 9.90?
Ecco le mie due scelte:

L'ISOLA SOTTO IL MARE (Isabel Allende)

1770, Santo Domingo, ora Haiti. Tété ha nove anni quando il giovane francese Toulouse Valmorain la compra perché si occupi delle faccende di casa. 
Tété impara presto com’è fatto quel mondo: la violenza dei padroni, l’ansia di libertà, i vincoli preziosi della solidarietà. 
Quando Valmorain si sposta nelle piantagioni della Louisiana, anche Tété deve seguirlo, ma ormai è cominciata la battaglia per la dignità, per il futuro, per l’affrancamento degli schiavi. È una battaglia lenta che si mescola al destarsi di amori e passioni, all’annodarsi di relazioni e alleanze, al muoversi febbrile dei personaggi più diversi – soldati e schiavi guerrieri, sacerdoti vudù e frati cattolici, matrone e cocottes, pirati e nobili decaduti, medici e oziosi bellimbusti. 
Contro il fondale animatissimo della Storia, Zarité Sedella, soprannominata Tété, spicca bella e coraggiosa, battagliera e consapevole, un’eroina modernissima che arriva da lontano a rammentarci la fede nella libertà e la dignità delle passioni.

MOSHI MOSHI (Banana Yoshimoto)

Dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l’aria di essere stato un doppio suicidio d’amore, Yoshie si trasferisce dalla sua casa di Meguro a un minuscolo e vecchio appartamento in un quartiere di Toky. Qui Yoshie spera di superare il dolore e dare una nuova direzione alla sua vita. Un giorno, però, sua madre le si presenta a casa all’improvviso e ciò dà inizio ad una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verità inaspettate, le aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianità ferita. Moshi moshi – “pronto” al telefono – è il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicità inattesa.

AVETE LETTO QUESTI LIBRI?
COSA NE PENSATE?

AVETE FATTO ANCHE VOI QUALCHE ACQUISTO DI RECENTE? ^_-

martedì 9 agosto 2016

Ricordando... Hermann Hesse



Il 9 agosto 1962 moriva, a causa di un'emorragia cerebrale, Hermann Hesse (n. 1877), premio Nobel per la Letteratura nel 1946.


Hesse proveniva da una famiglia di missionari; i suoi genitori erano missionari protestanti, e sua madre era a sua volta figlia di missionari che svolgevano il proprio operato in India.
Aggiungi didascalia
E' facile capire, quindi, come la religione abbia giocato un ruolo importante nella vita di Hesse, in particolare il pietismo. Questa corrente religiosa, infatti, ha offerto ad Hermann una visione della fede personale molto forte che ha influenzato la sua vita.

Hesse era in costante conflitto con le autorità. Probabilmente a causa della rigida formazione ricevuta nell'infanzia, spesso si trovò in conflitto con i suoi genitori, con gli insegnanti e altre figure in autorità.
Quando aveva solo 15 anni, il giovane Hermann iniziò a rivelare la sua natura ribelle fuggendo dal seminario. In quello stesso anno, a seguito di un tentato suicidio, i genitori di Hesse lo avevano fatto chiudere in un istituto per malati mentali. Dopo esserne uscito, Hesse ha sfidato ulteriormente la pazienza degli adulti attorno a lui prendendo a fumare e bere con i compagni più grandi. 
 
Lo scrittore aveva un profondo amore per i libri ed infatti, prima di diventare uno scrittore, Hesse ha lavorato come apprendista in diverse librerie. Ha ottenuto il suo primo apprendistato a 16 anni e ha continuato a lavorare fino alla pubblicazione del suo romanzo Peter Camenzind nel 1904, fatto che gli ha permesso di vivere la vita da autore indipendente.

Hesse ha cercato di riguadagnare la sua spiritualità viaggiando attraverso l'Asia.
Nel 1911, Hesse è andato nello Sri Lanka, in Indonesia, Sumatra, Borneo, e Birmania. Lo scopo del viaggio era rinnovare la propria spiritualità, ma in realtà riuscì solo a esaurirsi ulteriormente. 
Dopo aver lottato con la depressione per tutta la vita, gli sforzi fisici dovuti ai viaggi non fecero che peggiorare le sue condizioni.

Hesse è stato in cura presso Carl Gustav Jung. In particolare, il 1916 è stato un brutto anno per lui che, nel giro di un solo anno, vide morire il padre, il figlio ammalarsi gravemente e sua moglie scendere nelle grinfie della schizofrenia. 
Di conseguenza, Hesse è diventato un convinto sostenitore della psicoterapia e ha iniziato a curarsi. In questo modo, è venuto a conoscere Carl Jung personalmente. 

Il viaggio nella vita di Herman Hesse senza dubbio ha contribuito a rendere vasta la sua opera. 
Le sue lotte interiori per trovare la pace emotiva alla fine lo hanno portato a scrivere libri indimenticabili, tra cui la sua opera sua più celebre e amata: Siddhartha (1922). 

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