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domenica 15 aprile 2018

Il 15 aprile 1843 nasceva Henry James



Henry James è stato uno scrittore statunitense naturalizzato inglese (New York 1843 - Londra 1916) la cui opera non ha ottenuto molti riconoscimenti in vita; solo dopo la sua morte si è ritagliato il proprio posto tra gli scrittori più significativi del realismo del diciannovesimo secolo.

Henry nacque in una famiglia benestante e istruita a New York il 15 aprile 1843; era figlio del filosofo
Henry James Sr. e fratello minore di William, lo psicologo iniziatore del pragmatismo.

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Henry ha viaggiato molto sin da giovane, tra l’America e l’Europa e questo gli ha consentito una notevole apertura mentale che inevitabilmente si è riversata nel suo lavoro letterario.
Nel 1915 decide di stabilirsi in Inghilterra e anche le sue opere letterarie si focalizzarono su argomenti e soggetti tipicamente britannici.

All'età di 19 anni, Henry frequentò la Harvard Law School per un breve periodo di tempo prima di smettere di studiare letteratura. L’iniziale aspirazione di Henry era diventare un drammaturgo ed infatti dedicò gran parte della sua carriera letteraria alla scrittura di opere teatrali; c’è da dire che queste sue opere non raggiunsero mai il successo dei suoi romanzi e alla fine smise di scrivere per il teatro e trasformò persino alcune delle sue opere in romanzi.

Diversi scrittori hanno influenzato le opere di Henry James, tra cui Honoré de Balzac, Nathaniel Hawthorne,
Henrik Ibsen, Ivan Turgenev e George Eliot.

James ha al suo attivo 22 romanzi, oltre cento racconti, opere autobiografiche, diverse opere teatrali e saggi critici.
Tra le sue opere più famose ricordiamo “Ritratto di signora”, “Daisy Miller”. “Giro di vite” (recensione).
I racconti e i romanzi di Henry sono fortemente influenzati dalla storia e dalla cultura europea e nei suoi scritti è evidente tutto il suo interesse per l'alta classe europea e le sue tradizioni.

Era un uomo che viveva senza avere grossi rimpianti. In una lettera del 1913 destinata al collega romanziere Hugh Walpole, James scrisse "Dobbiamo sapere, per quanto possibile, nella nostra bellissima arte. . . di cosa stiamo parlando - e l'unico modo per saperlo è di aver vissuto e amato e maledetto e travolto e goduto e sofferto.” 
Non rimpiangeva quindi neppure uno degli “eccessi” nei quali poteva essere caduto in gioventù, anzi, tutt’al più gli dispiaceva di non aver saputo cogliere certe occasioni e possibilità che la vita gli ha offerto.

Pare fosse dislessico; James aveva un modo di scrivere caratterizzato da lunghe frasi e digressioni, ricche di aggettivi e frasi subordinate; in gioventù le sue opere avevano uno stile semplice e si pensa che la sua evoluzione verso una scrittura sempre più raffinata e ricercata fosse da attribuire appunto alla presunta dislessia di James, che cercava di nasconderla parlando lentamente, in modo sofisticato; dal momento in cui iniziò a dettare le proprie opere a una segretaria, è possibile che la sua parlantina elaborata abbia sostituito la scrittura semplice.

Non si è mai sposato e non si sa molto neanche di eventuali sue relazioni sentimentali; secondo i critici era omosessuale, il che è desunto anche da taluni commenti fatti su di lui da scrittori suoi contemporanei; ad es., William Faulkner lo definiva "la più gentile anziana signora che abbia mai conosciuto" e Thomas Hardy lo definì una "virtuosa signorina" quando lesse il suo commento sfavorevole a Tess dei D'Urbervilles.

Nella sua autobiografia, Wharton ricorda come lei e James (che erano amici e confidenti) un giorno sedessero vicini a un fossato a Bodiam Castle, nell'East Sussex. "Per molto tempo nessuno parlò", scrive Wharton, "poi James si rivolse a me e disse solennemente:" Pomeriggio estivo, pomeriggio estivo; per me queste sono sempre state le due parole più belle in inglese »

Henry James è sepolto nel cimitero di Cambridge nel Massachusetts.



Fonti consultate per il post:

https://interestingliterature.com
https://www.famousauthors.org
https://www.myinterestingfacts.com
Wikipedia (anche foto)

2 commenti:

  1. Ciao Angela, conosco quest'autore solo di nome, non ho mai letto nulla di suo! I post di questo tipo sono sempre molto interessanti per chi vuole saperne di più ;-)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz