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martedì 7 gennaio 2020

Recensione: UNA DONNA PUÒ TUTTO. 1941: volano le Streghe della notte di Ritanna Armeni



Ritanna Armeni ci racconta il coraggio, il patriottismo e la forza morale delle "streghe della notte", le donne del 588° Reggimento dell'Armata Rossa che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, portarono scompiglio nei cieli del Caucaso e diedero filo da torcere agli aerei tedeschi della Wermacht. Attraverso la testimonianza dell’ultima strega ancora in vita, ci è possibile leggere e conoscere la loro incredibile storia.



UNA DONNA PUÒ TUTTO.
1941: volano le Streghe della notte
di Ritanna Armeni





Ed. Ponte alle grazie
233 pp

 "Possibile siano donne? Così brave, abili, precise, spietate? Così incuranti del pericolo? Arrivano la notte all'improvviso, seminano il terrore e poi toccano di nuovo il cielo. Misteriose, sfuggenti, inafferrabili. Sembrano streghe. Nachthexen, streghe della notte".
 
Sono state battezzate "Streghe della notte".
Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche, guidate dalla celebre aviatrice e militare Marina Raskova, riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich.
Sono giovani donne che durante la guerra, su biplani piccoli e fragili, aggredivano i tedeschi col favore delle tenebre, ottenendo notevoli e positivi risultati a vantaggio dell'Unione Sovietica, il loro amato Paese per il quale erano disposte a  morire.

L'Autrice, in compagnia di una collaboratrice, vola in Russia per saperne di più e riesce ad incontrare nientemeno che l'ultima delle streghe, Irina Rakobolskaya, ormai ultranovantenne ma con una memoria di ferro, lucida, ordinata e meticolosa nella narrazione degli eventi vissuti tanti anni prima, di cui serba ricordi fervidi e vividi.

Il confronto con il racconto appassionato di questa testimone apre gli occhi dell'Autrice su un'altra faccia del volto femminile della guerra al quale finora non aveva pensato: non tutte le donne sono state (soltanto) vittime di disastri (materiali e non), non tutte si sono arrese alla sofferenza e alla miseria; alcune hanno deciso di non subire la Storia ma di parteciparvi, facendo del conflitto bellico "un'occasione di emancipazione, avevano colto (...) l'opportunità di allargare la propria sfera di libertà".
Nonostante il socialismo russo - dopo la rivoluzione del 1917 - avesse già sancito la parità tra uomo e donna, le streghe della notte aveva preteso "la parità tragica e feroce delle bombe e della morte", e per ottenere una tale conquista non hanno esitato a sacrificarsi.

Nelle parole infervorate di una Irina i cui ricordi non si sono sbiaditi, l'Autrice sente forti i valori della patria, della disciplina militare, della vittoria; nella voce dell'anziana eroina russa c'è la saggezza, la rabbia, il dolore per le amiche perdute in volo, c'è il forte senso di amicizia con le colleghe, e c'è anche una dose di ironia che, non di rado, accompagna il racconto di quei fatti ormai lontani nel tempo.

Il 588° reggimento era composto da sole donne, che hanno dovuto stringere i denti e sollevare fieramente il capo davanti agli scherni ripetuti, al sarcasmo e all'ostilità palese dei colleghi uomini, che vedevano di mal occhio la presenza di queste minute donnicciole convinte (secondo questi maschietti) che andare in guerra e volare in aeroplano fosse un gioco.

Eppure, questo gruppo di amiche aviatrici ha saputo ingoiare lacrime e umiliazioni pur di dimostrare fermezza nella propria decisione di dare il proprio contributo alla causa bellica, consapevoli di come questo potesse anche significare dare la propria vita per la madrepatria.

La loro battaglia, prima ancora di svolgersi in cielo e di alzarsi in volo, prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare.

A ben guardare, il primo vero nemico da sconfiggere non è stato il tedesco, bensì i maschi russi, con i loro pregiudizi, la diffidenza, i risolini di scherno, la scarsa considerazione e, infine - cosa ancor più triste - l'intenzionale oblio in cui vorrebbero confinarle.
E proprio contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, interpellando l'ultima eroica strega, Irina, la vice comandante del 588° reggimento, che a sua volta ci presenta l’eroina nazionale Marina Raskova, la quale, con la sua audacia e fierezza, ha saputo convincere Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici.
E poi ci parla del freddo, della paura, del coraggio e perfino dell’amore che c'erano dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento.

"Nell’inferno del fronte sud, pronte a morire, c’erano donne che erano poco più che bambine, che si sentivano smarrite e, tuttavia, andavano avanti. Non dobbiamo dimenticarlo. È questo che rende straordinaria la loro avventura."

Un resoconto piacevole e fluido da leggere come un romanzo, ma che romanzo non è perché racconta di vicende e di persone realmente esistite e che hanno saputo lasciare la propria importante e ammirevole impronta nella Storia, e lo hanno fatto andando contro chiunque avrebbe voluto relegarle al focolare domestico - la guerra è un affare per soli uomini!! - o tutt'al più al lavoro nelle fabbriche (per sostituire gli uomini al fronte), ma queste eroine non hanno chinato il capo passivamente e per la loro intraprendenza e risolutezza,meritano di essere ricordate e rispettate.
 
Sono contenta di aver letto questo libro e di aver colmato una mia lacuna storica: non sapevo nulla di queste streghe della notte ed è stato bello conoscerle e poterle ammirare in tutto il loro entusiasmo, abnegazione, amore per la patria, resilienza e forza d'animo.
Un libro adatto in particolare a quanti amano la Storia contemporanea e le storie vere di donne che, pur con tutte le loro naturali fragilità, hanno saputo affrontarle e superarle dando prova di un temperamento forte, deciso e capace di atti eroici.
 
"Ženščina možet vsë!" - Una donna può tutto!


4 commenti:

  1. Vero il coraggio e la forza delle donne può tutto. Bel libro che parla di un fatto che conoscevo ma in realtà non così noto a tutti.

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    1. Io infatti rientravo tra coloro che non ne avevano sentito parlare :)

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  2. Ciao Angela, non conoscevo questa storia, ed è davvero un peccato che molti fatti rimangano nell'oblio... menomale che ogni tanto esce qualche libro che li riporta alla luce!

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    1. Infatti, anche per questo è stata una bella lettura :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz