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lunedì 18 novembre 2024

LE RAGAZZE DELLA GRANDE GUERRA di Freda Lightfoot [ RECENSIONE ]



Siamo in pieno conflitto mondiale e Cecily, assieme alla sorella e alla madre, parte per la Francia per portare sollievo con le sue canzoni alle truppe inglesi.
Sullo sfondo della grande guerra, seguiamo le vicende personali e famigliari di una giovane donna alle prese con l'amore, con il legame contraddittorio con la madre e quello più simbiotico con la sorella minore, e soprattutto con le speranze in un futuro ricco di incertezze.


LE RAGAZZE DELLA GRANDE GUERRA
di Freda Lightfoot




AmazonCrossing
trad. V. Ballardini
410 pp
Il sogno d'amore della dolce Cecily Hanson si infrange davanti alla tragedia della guerra: è il 1917 e il suo devoto fidanzato Ewan viene arruolato nell'esercito inglese e perde la vita combattendo in mare.

Addolorata e smarrita, Cecily trova nell'arte e nella musica il suo scopo e la sua àncora di salvezza per non lasciarsi andare alla disperazione.
La giovane, infatti, ha delle doti canore apprezzabili e comincia a tenere concerti nei teatri, accompagnata dalla madre Queenie e dalla sorella minore Merryn.

Sua madre è già una cantante affermata e ben pagata, anche se purtroppo il vizietto di alzare il gomito, ultimamente, l'ha portata a fare delle figuracce davanti al pubblico, cosa che ha destato non poca preoccupazione nelle due figlie.

Cecily ha un rapporto complicato con la madre: quest'ultima ha sempre mostrato in modo palese di preferire la figlia minore, trattando invece la maggiore con durezza, come se la sopportasse a malapena.
Con Merryn, Cecily ha un ottimo rapporto e le due si confidano l'un l'altra, si vogliono bene e si sostengono, facendo anche fronte comune rispetto ai vizi e ai capricci della loro estrosa e invadente genitrice.
A rendere ulteriormente difficili i rapporti fra le tre donne si aggiunge la strana e immotivata segretezza che Queenie ha sempre avuto in merito al proprio marito e padre delle sue figlie: non ha mai spiegato loro perché il matrimonio è naufragato e che n'è stato del genitore.

Intanto, la guerra incombe e Cecily, in memoria del povero Ewan, morto per la patria, decide di dare anch'ella il proprio contributo: con la sua famiglia, parte per la Francia dove andranno a cantare e tenere spettacoli per le truppe.

"La guerra può lasciare gli uomini piuttosto sconvolti, pieni di paure e di dolore. Ce ne sono alcuni che, dopo lo scoppio di una granata, impazziscono. Quel che offri a noi soldati ci fa bene alla mente e allo spirito, alleggerisce un po' la tensione".

Ad accompagnarle c'è un giovanotto scanzonato e con il vizio di fare il cascamorto con tutte: Johnny, che sa suonare la batteria.

Mentre sono al fronte, tutto si complica, non solo a causa dei bombardamenti e dei pericoli ad essi legati, ma anche perchè a Cecily verrà proposto di collaborare in segreto per aiutare i prigionieri di guerra a fuggire, situazione che le farà rischiare di finire nelle mani nemiche. 

Il periodo trascorso sul fronte francese è forse la parte della storia che si fa apprezzare un po' di più perché la guerra rende precarie le esistenze della nostra cantante e dei suoi cari e il lettore non può che vivere con loro ogni giorno sperando che il conflitto finisca presto ed esse ne escano sane e salve.

Cecily ha modo di conoscere molti militari e di instaurare una sincera e affettuosa amicizia con uno di essi in particolare: forse questo soldato potrà riempire il vuoto lasciato dalla morte di Ewan?

La guerra fortunatamente non dura per sempre ma questo non elimina, con un colpo di spugna, tutti i problemi che si presentano anche dopo la fine del conflitto.

Cecily è una donna molto impegnata nel movimento femminista delle suffragette e cerca in tutti i modi di sensibilizzare la gente attorno a lei sulla necessità che alle donne vengano riconosciuti gli stessi diritti degli uomini, ad es. nei posti di lavoro, soprattutto tenendo conto del fatto che, durante la guerra, quando gli uomini era impegnati a combattere - tanti sono tornati mutilati e altrettanti sono morti -, sono state le donne a sostituire i mariti/padri/figli/fratelli in ogni situazione, facendo il loro lavoro.
E adesso cosa succede? Che i maschi rivogliono le proprie posizioni e alla donne non resta che tornare zitte e buone al focolare domestico.

A donne come Cecily questo non sta bene: ella è convinta che ogni donna sia una risorsa fondamentale e imprescindibile nella società e che vada rispettata e considerata come merita.

Il problema è che troppo spesso la donna è vittima di tanti uomini prepotenti e maschilisti, che vogliono relegarle al solo ruolo di madre, moglie e schiava della casa.

È ciò che succede alla sorella, Merryn: ancora molto giovane, si infila in un matrimonio che da subito si rivela essere una gabbia, un amore tossico e malato, fatto di umiliazioni e privazione di libertà; anche Queenie darà non pochi grattacapi a Cecily, a causa di quel passato che ancora la tormenta e su cui lei non si è mai aperta con le figlie.

Cecily è determinata più che mai a scavare nella storia della madre: quale verità tiene nascosta? E perché?
A darle coraggio e supporto - proprio in un periodo della vita in cui i rapporti con la mamma e la sorellina si fanno problematici - ci sarà un uomo gentile e premuroso, che le offrirà la propria genuina amicizia... e forse qualcos'altro di più profondo.


Allora, lo dico subito: non mi ha fatto impazzire questo romanzo.

All'inizio mi stava piacendo perché c'erano dei buoni presupposti:

- la cornice della guerra;
- la musica come strumento per portare attimi di serenità e allegria ai soldati che ogni giorno rischiavano la vita;
- la personalità della protagonista, che mi sembrava dolce e al contempo caparbia, decisa;
- il passato difficile di Queenie e il mistero attorno al padre di Cecily.

Interessanti anche, come anticipavo qualche riga più su, le dinamiche che si verificano mentre le tre donne sono negli accampamenti dell'esercito, con Cecily impegnata in missioni che nulla hanno a che fare con il canto e la recitazione.

La discesa inizia quando la ragazza torna in Inghilterra a fine conflitto: già il ritmo narrativo comincia a rallentare quando si narra delle giornate nelle tende, ma quando si torna alla vita "normale", si peggiora vistosamente.
Tutto diventa noioso, soporifero e poco approfondito, fatta eccezione per il legame amoroso tra Merryn e il marito, un fannullone dongiovanni e dalla mentalità patriarcale, rispetto al quale Merryn è completamente soggiogata e sottomessa.

A peggiorare è pure Cecily: ok l'affetto per mamma e sorella, ma il suo diventa un atteggiamento esageratamente accondiscendente, anche verso il cognato.
Come puoi pensare di combattere per i diritti delle donne sui luoghi di lavoro se non riesci a farti rispettare neanche dentro casa?

Per non parlare della soluzione del passato di Queenie e del misterioso marito: ecco, leggendo, mi sembrava di essere in un romanzetto sentimentale (con tutto il rispetto per il genere) banalotto in cui i personaggi principali femminili non fanno, onestamente, una gran bella figura, in quanto troppo docili e sottomessi anche quando avrebbero tutte le ragioni per farsi valere.

Insomma, le aspettative sono state disattese e, sinceramente, non lo consiglierei...

6 commenti:

  1. Ciao Angela, all'inizio pensavo si trattasse di una lettura in stile Lucinda Riley, ma leggendo la tua recensione ho capito che mi conviene passare ;-)

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    1. Ciao Ariel
      Purtroppo è lontano anni luce e dalla nostra Lucinda...
      Ci attendono letture decisamente più appassionanti (⁠◔⁠‿⁠◔⁠)

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  2. Ciao Angela, le tue riflessioni mi fanno pensare a una trama non molto interessante e a personaggi incoerenti. Fortunatamente io sto leggendo Carrisi, "La casa dei silenzi", che ci conduce in un sogno dal disegno oscuro :)

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    1. Ecco, con carrisi è difficile restare delusi 🤩(⁠✷⁠‿⁠✷⁠)
      Ciao Aquila

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  3. Ciao Angela, peccato che il libro non ti abbia soddisfatto. Purtroppo può accadere, io ne so qualcosa 😅
    Un abbraccio 😘

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    1. Eh capitano letture così! Fortunatamente non spesso 😅
      Un abbraccio

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz