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lunedì 16 luglio 2012

DARK LOVER - IL RISVEGLIO (J.R. Ward): recensione




L'ho terminato ieri; per quanto lo abbia letto incollata al pc, in formato pdf, devo dire che non mi è pesato perchè Dark Lover di J.R. Ward (QUI la scheda) si legge con molta velocità, o almeno così è successo a me: pur essendo abbastanza recente il mio approccio con questo genere di libri,  confesso di esserne stata completamente rapita... ma mi sa di averlo già detto :P
Bene, questa la mia opinione del primo romanzo della sexy e invincibile Confraternita del Pugnale Nero!!

DARL LOVER - IL RISVEGLIO
Dark lover

Wrath, Vishous, Rhage, Tohrment, Zsadist, Darius, Phury...: inizio a leggere il primo volume della Confraternita del Pugnale Nero e mi ritrovo questa sfilza di personaggi, dai nomi tutt’altro che comuni ma dalla personalità da subito ben delineata.
Il nocciolo  della trama di questo primo romanzo della saga dei vampiri sexy della Ward in sintesi è questa: il valoroso guerriero Darius ha una figlia, concepita con una donna umana; la ragazza si sta avvicinando al difficile momento della transizione (il passaggio che un vampiro affronta  per giungere all’età adulta, allo status di “vampiro a tutti gli effetti”) e suo padre vuole affidarla a qualcuno dei suoi “fratelli”, un tipo forte, deciso, che sappia prendersene cura; il suo pensiero va a Wrath, colui che è destinato a diventare re della Confraternita e, del resto, nel leggere la descrizione che l’Autrice ne dà, come dargli torto?

Wrath era un metro e novantotto di puro terrore vestito di pelle. I lunghi capelli lisci e neri gli ricadevano sulle spalle dall'attaccatura a V sulla fronte; un paio di occhiali da sole avvolgenti nascondevano due occhi che nessuno aveva mai visto; le spalle erano larghe il doppio di quelle della maggior parte dei vampiri maschi. Con il suo viso aristocratico e feroce insieme, incarnava alla perfezione il re che era per diritto di nascita e il soldato che era diventato obbedendo al proprio destino.

Wrath non sembra affatto onorato dell’incarico ma la morte improvvisa del colto e valoroso princeps Darius, lo spingerà a sentirsi obbligato verso di lui e cercare questa figlia mezza umana mezza vampira, per prendersene cura, per proteggerla..., costi quel che costi.
Beth, questo il nome della bella figlia di Darius, ovviamente è ignara della propria vera natura e vive la sua vita un pò nell’ombra: riservata, single, lavora come giornalista di cronaca e, pur avendo diversi spasimanti, tende ad essere diffidente verso il genere maschile.
Beth piace a Butch, un poliziotto giovane e anch’egli single, ossessionato dalla morte della sorella, violentata e uccisa da uno stupratore.
La vita di Beth e Butch sta per ricevere uno scossone non indifferente, ai limiti dell’assurdo ma ovviamente la Ward ci presenta il tutto con una tale naturalezza ed ironia che poco ci manca che il dubbio sorga anche al lettore: ma non è che il mio vicino di casa è un probabile vampiro?
Ed ecco che questi vampiri aggressivi e moooolto propensi ad avere avventure con il gentil sesso ci vengono presentati ad uno ad uno, attraverso dialoghi e situazioni che, se da una parte sembrano “normali”, dall’altra ti immergono in un mondo “alternativo”, fatto di parole che hanno senso solo per la Ward: shellan, hellren, lesser... ecc;  diciamo che è come se l'Autrice desse per scontato che chi si accosta ai suoi "figli vampiri" debba sapere di che stiamo parlando... il  che potrebbe rendere un pò spaesati...!
Certo, alla fine di ogni romanzo c’è una sorta di glossario generico che aiuta il lettore a comprendere almeno la “struttura” di questa società vampiresca e a farci cadere immediatamente ogni nostra presunta conoscenza di loro: qui non abbiamo vampiri che succhiano il sangue di umani, rendendoli come loro, o che odiano il crocefisso e l’aglio.
I vampiri della Black Dagger Brotherhood, pur avendo il “piccolo” problema di non poter uscire alla luce del sole (pena un immediato incenerimento) e pur avendo bisogno di sangue (più che altro, bevono il sangue delle femmine vampire, quello umano non li terrebbe in vita più di tanto), non hanno la malsana abitudine di andare in giro di notte, stile pipistrelli, ad affossare i propri canini nei candidi colli di qualche “esemplare dell’homo sapiens”..: altrochè, hanno ben altre “grane” cui dedicarsi!!
Tanto per cominciare, la razza dei vampiri sta per estinguersi e i fratelli cercano in tutti i modi di conservarla in vita; e più di tutto, a minacciarla ci pensano loro, i senz’anima, i terribili e crudeli lesser, ex-umani privati dell’anima, profumati di talco per bambini e addestrati per sterminare proprio loro, i nostri vampiri.
E in questo primo volume della saga non potremo non assistere alla battaglia tra queste due “società”: non solo,  la Ward ci lascerà entrare in questo mondo particolare, sovrannaturale, che “abita” in una normale città americana (Caldwell, N.Y.), beve birra, guarda baseball, ama la buona cucina e ha sentimenti e passioni come tutti noi.
Balza subito al lettore il desiderio incontrollabile di Beth e Wrath, sin dal loro primo “bollente” incontro, di trovare l’uno nell’altro il completamento di sè, “l’oggetto” del proprio desiderio fisico, ma anche del proprio amore, la persona alla quale consacrare la propria devozione per tutta la vita.
Beth, pur essendo comprensibilmente frastornata dall’ingresso in questa nuova e assurda realtà (i vampiri? Ma esistono davvero!?!? Non starò impazzendo??), si lascerà travolgere dall’ondata di emozioni forti e nuove, incontrando l’amore della sua vita in un personaggio che certo, a primo sguardo, non te lo raccomanderei...!

La trama di per sè non è articolata e complessa, le ambientazioni sono poche: da casa di Beth si passa presto a casa di Darius, dove troveremo tutti i confratelli, con “escursioni”  presso l’Accademia della arti marziali, in cui conosceremo il cattivissimo Mr X, che addestra i lesser per i combattimenti.
Anche i personaggi sono praticamente loro, i “fratelli”, che pian piano impariamo a conoscere e a distinguere per carattere e storia personale, cui si aggiungono il fedele e buon maggiordomo Fritz, i vampiri Havers (medico) e la sorella Marissa, shellan, non amata, di Wrath, che però riceverà la propria occasione di riscatto incontrando qualcuno che saprà apprezzarla; e c’è l’umano poliziotto Butch, che si ritroverà anche lui a fare i conti con una realtà finora immaginata solo attraverso le storielle horror...

Il linguaggio della Ward è molto colloquiale, gergale, di quelli che sentiresti tranquillamente dalla bocca di un gruppo di amici seduto al bar, il che rende i vampiri “vicini” a noi, perfettamente inseriti nella società (niente programmi di integrazione sociale, per loro: fanno da soli, grazie!); le scene d’amore, di combattimento, i semplici dialoghi sono narrati con molta vividezza e la narrazione risulta molto coinvolgente; qualche parolaccia la si trova e le scene di sesso sono frequenti e con un certo... “livello di sensualità”...!
Ammetto di aver trovato un pò banali le frasi eccessivamente sdolcinate del vampiro innamorato, anche perchè "mamma Jessica" ci presenta dei tipi aggressivi, duri, apparentemente spietati, ma alla prima occasione non ci mette neanche un secondo ad appioppare sulle loro labbra carinerie stile "Tre metri sopra il cielo"!

Devo dire che mi è piaciuto molto questo primo romanzo della Confraternita e dò alla Ward il merito di farti avvicinare a questi personaggi con una tale semplicità da renderteli familiari, tanto che a fine lettura ho avuto subito il desiderio di leggere il seguito...: quando conosci la BDB è difficile resistere alla tentazione di continuare a seguire le loro avventure!
Ora mia aspetta il secondo volume, Lover eternal... e non vedo l’ora!

VALUTAZIONE "DILLO CON LE FACCINE"

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz