PAGINE

giovedì 9 agosto 2012

STORIE VERE: LA RAGAZZA PORCOSPINO (K. Rohde)



Oggi, per la sezione "Testimonianze/Storie vere", presento un libro uscito già qualche anno fa!

LA RAGAZZA PORCOSPINO
di Katja Rohde

Ed. Corbaccio
Collana Hayden
Trad. di L. Corradini Caspani
144 pp
10.33
2001
Sinossi

In questo libro Katja Rohde racconta il suo tragico destino, le sue pulsioni e i suoi sogni, con una grande sincerità. 
Questo libro è un enigma, una sfida lanciata alla scienza perché Katja è autistica nella forma più grave: prigioniera di un corpo ribelle, incapace di vestirsi, di parlare, di scrivere e soggetta a terribili crisi aggressive. 
Per 23 anni è stata considerata una ritardata mentale, fino a quando cioè, un’educatrice sperimenta con lei un nuovo metodo, la «comunicazione facilitata», che consiste nel sostenere le braccia di individui che altrimenti non riuscirebbero ad esprimersi dato che sono gravemente handicappati nei movimenti. 
Grazie a questo sistema invece possono indicare le lettere dell’alfabeto su un pannello e quindi parlare. 
Si scopre così che Katja è superdotata, ha insegnato a se stessa a leggere e scrivere numerose lingue e ha una memoria fotografica prodigiosa
Ben presto, oltre a frequentare il liceo, comincia con l’aiuto della madre, a scrivere la propria autobiografia e, subito dopo, a tradurla in francese. 
Questo libro è la straordinaria testimonianza di una vicenda umana ai limiti dell’incredibile e ci insegna più che mai a non giudicare la «normalità» dalle apparenze.

L'autrice.
Katja Rohde è nata nel 1971 ed è stata considerata menomata mentale fino all’età di 23 anni. In realtà dall’età di 5 anni ha imparato da sola a leggere il tedesco, l’inglese, il francese e l’arabo. Con l’aiuto di una insegnante di comunicazione facilitata si è scoperto che Katja ha un’intelligenza superiore alla media. La ragazza porcospino è il suo primo libro, scritto con l’aiuto della madre Ulla.

Nessun commento:

Posta un commento

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz