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lunedì 17 settembre 2012

LA VERITA' DI ELUANA: DAL LIBRO AL CINEMA




Riprendiamo la rubrica del lunedì "Dal libro al cinema", in cui vediamo insieme quei libri divenuti film!

Oggi vediamo un libro ed un film  che trattano un argomento molto serio, ampiamente dibattuto dal punto di vista etico, morale e religioso, che è quello di lasciar andare una vita dolorosamente attaccata ad una macchina e ridotta a stato vegetativo...
Ricordiamo tutti la vicenda drammatica di Eluana Englaro e di quanto si sia parlato in merito alle richieste dei genitori di poter "staccare la spina" e lasciar "libera" la propria "bambina" di lasciare questo mondo definitivamente...

Ebbene, il papà di Eluana aveva scritto un libro in cui testimoniava del dramma vissuto con ed in famiglia.

ELUNANA. LA VITA E LA LIBERTA'
di Beppino Englaro

Eluana. La libertà e la vita
Ed. Rizzoli
231 pp
17 euro
2008
Sinossi

"Se non posso essere quello che sono adesso, preferisco morire."
Eluana Englaro aveva vent'anni quando ha pronunciato queste parole di fronte alla tragedia di un suo caro amico in coma. 
L'anno successivo, il 18 gennaio 1992, Eluana resta vittima di un gravissimo incidente stradale. La rianimazione la strappa alla morte, ma le restituisce una vita "assolutamente priva di senso e dignità" e dal 1994 è in stato vegetativo permanente: stabile e senza alcuna variazione. 
Quando si sono resi conto dell'irreversibilità della sua condizione, Beppino Englaro e la moglie si sono battuti perché venisse rispettata la volontà della figlia, sempre con discrezione e senza proclami, prendendo sulle proprie spalle il dolore di molti altri genitori che, come loro, una sorte avversa ha costretto a chiedere quello che mai un padre o una madre chiederebbero. 
Da quando poi la Corte d'appello di Milano, il 9 luglio 2008, ha autorizzato il padre-tutore a disporre l'interruzione del trattamento di alimentazione artificiale, l'esplosione dei dibattiti e dei ricorsi ha trasformato la vicenda di Eluana in un caso mediatico senza precedenti. 
Oggi, Beppino Englaro, insieme a Elena Nave, racconta con semplicità e passione la storia di questa lunga battaglia, facendo chiarezza sui miti pseudoscientifici utilizzati per disorientare l'opinione pubblica e spiegando una realtà che potrebbe cadere addosso a chiunque e che non può lasciare indifferente nessuno.

Dal libro è stato tratto un film, in uscita dal 6 settembre 2012.



locandina
BELLA ADDORMENTATA di Marco Bellocchio

Sinossi del film

Ispirato al drammatico caso di Eluana Englaro, vittima di un incidente stradale che l'ha costretta a 17 anni di stato vegetativo e morta a Udine nel 2009 in seguito all'interruzione della nutrizione artificiale per volontà del padre.
Marco Bellocchio ricostruisce gli ultimi sei giorni di una ragazza in coma attraverso tre episodi che mettono in risalto differenti punti di vista, appartenenti a una madre attrice (Isabelle Huppert) che rinuncia a tutto a causa della disperazione di vedere la figlia ridotta a un vegetale, a un medico (Pier Giorgio Bellocchio) che fa di tutto per salvare una ragazza (Maya Sansa) dal suicidio fisico e a Maria (Alba Rohrwacher), attivista ultracattolica e figlia di un deputato del Pdl (Toni Servillo) - in disaccordo con le linee del suo partito per il voto al provvedimento Sacconi - che protesta davanti alla clinica dov'è ospitata Eluana. 
Durante le manifestazioni di dissenso, Maria viene in contatto con Roberto (Michele Riondino), un contro manifestante laico di cui si innamora. 

TRAILER




Le parole di Bellocchio circa l'idea del film:

«La mia ispirazione per questo film è stata l'intensa emozione che ha circondato la lunga morte pubblica di Eluana Englaro. Sono rimasto scioccato, in particolare, dal grido di reazione del popolo italiano, dei media, della classe politica e della Chiesa, in netto contrasto con il mio senso di solidarietà e con la mia ammirazione per il padre della ragazza.
Ho capito, tuttavia, che non potevo tener conto del mio solo punto di vista e che avrei dovuto allargare i miei orizzonti e lasciare che il tempo espandesse la mia prospettiva. Avrei dovuto aspettare... E così ho aspettato due anni prima di rimettermi al lavoro sull'idea, approfondendone ogni aspetto e dando luogo a storie del tutto estranee a quella di Eluana.
Gli episodi raccontati si reggono in maniera autonoma poggiando su elementi che vengono prima del caso Eluana e che appartengono a tutta la mia vita: la mia infanzia, la mia adolescenza, la mia famiglia, la mia educazione cattolica, i miei compromessi politici, i miei principi morali, l'importanza della coerenza intellettuale e, infine, il rifiuto di mollare di fronte a una situazione di pericolo per la vita ma al tempo stesso colma di possibilità di recupero, anche per una rinascita, come nel caso di Rossa e Pallido.
È stato questo il percorso che ha successivamente determinato stile, immagini e struttura drammatica - o che forse ha consentito a questi elementi di evolversi per conto proprio. Durante le riprese, il lavoro è stato in larga parte di improvvisazione, nonostante generalmente si seguissero le finestre di dialogo tagliate poi in fase di montaggio.
Senza la morte di Eluana Englaro non ci sarebbe stata nessuna "bella addormentata" a svegliarsi. Per quanto non si fondi su pregiudizi o conclusioni affrettate, non è di certo un film neutrale - non credo che esista la neutralità nell'arte. Il film è sincero e non ideologico, non è una sorta di manifesto e rimango aperto ad altri punti di vista.
Mi auguro che i temi trattati possano generare un'animata discussione e che il mio lavoro trovi risonanza
».

CHE NE PENSATE?
ANDRESTE A VEDERE UN FILM CHE TRATTA UNA TEMATICA DI QUESTO TIPO?

Termino questo post con la canzone di Povia, presentata al Festival di Sanremo nel 2010.


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz