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lunedì 1 ottobre 2012

IO, TOM SAWYER E IL GRANDE FEELING!



Torniamo ad una delle rubriche "senza appuntamento", cioè quelle che annoto quando ne sento il desiderio... ^_^


Questo pomeriggio parliamo di un libro che ha attraversato la mia infanzia; anzi, più che un libro, un personaggio, racchiuso non solo in un libro ma anche in un anime.
Sto parlando di uno dei ragazzini più vivaci, scapestrati ma simpaticissimi della letteratura americana: Tom Sawyer!

Beh, il libro che vede questo birbante protagonista è stato uno di quelli che mi hanno avviato verso la lettura...!
Purtroppo non sono riuscita a trovare un'immagine dell'edizione in mio possesso, di cui tra l'altro non so neanche l'anno, in quanto non riportato.
La casa editrice è S.I.A.E. ed è un libriccino con la copertina di stoffa rossa, certo sarà antecedente agli anni '60, non credo dopo perchè questo romanzo tascabile era nella soffitta di casa di mia madre, probabilmente lasciato dai miei zii...
Ricordo che, quando io e mio fratello ne facemmo la scoperta, provai una tale eccitazione da mettermi immediatamente a leggere la storia, rileggendola parecchie volte, dopo averlo terminato!
Quanto ho amato Tom Sawyer e quanta invidia per le sue avventure!!
E non solo: ma quanta fifa nel leggere certe sue esperienze che io, fifona all'ennesima potenza, non avrei mai potuto vivere insieme a lui!!
Ad adornare la bellezza di questo libro c'era il cartone animato, da me e mio fratello visto e stravisto!!

Di questo ne parlerò nell'altro blog, su L'angolo di Angy.
Ad ogni modo, tutto questo per dire che con Tom & Co. ho avuto davvero un grande feeling, quindi passa a pieni voti la prova di ... empatia..!

VOI LO AVETE LETTO?
C'è UN LIBRO DELL'INFANZIA CHE RICORDATE POSITIVAMENTE 
E CON IL QUALE AVEVATE UN BUON "FEELING"??

LE AVVENTURE DI TOM SAWYER
di MArk Twain

Ed. Mondadori
Collana Oscar nuovi classici
320 pp
8.50 euro
2000
Trama

Tom Sawyer è un ragazzino un po’ irrequieto e vivace, che non esita a ingannare le persone vicine per ottenere i suoi scopi, come rubare la marmellata alla zia che lo adottò quando morirono i suoi genitori, o quando fa passare il lavoro di dipingere lo steccato di sabato, una punizione ricevuta dalla zia, per un privilegio accessibile a pochi, convincendo i suoi coetanei a lavorare al posto suo, per di più a pagamento.
Però Tom è stanco della vita e delle regole della zia e decide insieme agli amici Joe Harper e Huckleberry Finn, quest’ultimo un ragazzo di strada che bighellona sempre in giro e non va a scuola, di fuggire da casa e andare a fare i “pirati”. 
I ragazzi "prendono in prestito senza chiedere" una zattera di legno e una notte riescono a scappare, accampandosi su un’isola deserta sul fiume Mississippi e divertendosi un mondo in una vita senza regole, fino a sperimentare l'esoterica e indimenticabile emozione di assistere al proprio funerale. Saranno infine sopraffatti dal sottovalutato fattore nostalgia che, dopo un lasso di tempo, li ricondurrà a casa per la gioia dei loro parenti e amici che li credevano annegati.
Tom vive altre avventure, tra cui assistere ad un omicidio, o smarrirsi in una grotta con la sua "fidanzatina" Becky Thatcher. 

Mark Twain
Mark Twain
L'autore.
Samuel Langhorne Clemens, ma conosciuto dai più con lo pseudonimo di Mark Twain, nacque nel Missouri, nel 1835, da una madre calvinista e da un padre dedito alla vita avventurosa.
Rimasto orfano di padre all'età di dodici anni, fu costretto ad abbandonare gli studi per guadagnarsi da vivere e fece diversi lavori, fra i quali lo stampatore presso giornali locali.
Portato dal suo stesso mestiere ad alimentare l'interesse per la letteratura, cominciò a scrivere alcune novelle, che vennero pubblicate dai giornali presso i quali era impiegato.
Una importanza notevole ebbe sulla sua vita, e sulla sua futura attività di scrittore, l'amicizia che lo legò ad Horance Bixby, pilota di battello del Mississippi, che lo avviò a tale occupazione. 

Lo pseudonimo di Mark Twain deriva proprio dal grido che si lanciavano i battellieri per indicare che la profondità dell'acqua era sufficiente per avanzare.
Nel 1861, spinto da uno spirito avventuroso e dal desiderio di fare fortuna, si recò nell'Ovest come cercatore d'oro, ma senza successo. Nel 1863, ritornato al lavoro di giornalista, incontrò l'umorista Artemus Ward che lo incoraggiò a scrivere.
Il primo libro di Clemens fu una raccolta di novelle intitolata Il ranocchio saltatore, del 1865.
In seguito ad un viaggio in Africa ed Europa come corrispondente per un giornale, nacque il secondo libro: Gli innocenti all'estero.
Nel 1870 sposò Olive Langdon e si stabilì ad Hartford, nel Connecticut, dove rimase fino al 1891; continuò però a viaggiare e dopo il 1894, con l'intensificarsi della sua attività di conferenziere, i suoi viaggi si moltiplicarono.
Il Mark Twain più conosciuto è lo scrittore dall'umorismo irresistibile; eppure egli era un fondamentale pessimista. Questo tratto andò accentuandosi con il passare degli anni, anche per i gravi lutti che colpirono la sua famiglia: nel 1893 gli morì la figlia Susan; nel 1904 la moglie; nel 1909 la figlia Jane.
Si spense il 21 aprile 1910 nel Connecticut, in seguito ad un attacco di angina pectoris.
Tutta l'opera di Mark Twain è autobiografica, ispirandosi alle vicende e ai luoghi in cui egli visse o che visitò. 
Le sue opere si possono dividere in quattro gruppi: 1) impressioni di viaggio (Innocenti all'estero); 2) ricordi d'infanzia e della prima giovinezza (Le avventure di Tom Sawyer (1876) e Le avventure di Huckleberry Finn (1884), ritenuti da molti critici come i primi grandi romanzi della letteratura moderna americana; Vita sul Mississippi); c) narrazioni satiriche ambientate nel medioevo e nel Rinascimento (Un americano alla corte di Re Artù).

2 commenti:

  1. No non ho letto questo libro!!
    bè i libri della mia infanzia li ho odiati, perchè all'epoca non leggevo, leggevo solo quei orrendi libri che mi davano a scuola per i compiti!!!

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    1. ahaha menomale che la passione ti è venuta comunque dopo!!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz