L'autore orientale di oggi è lo giapponese
Natsume Soseki , unanimemente considerato come il più grande scrittore del Giappone moderno, maestro riconosciuto di Tanizaki, Kawabata e Mishima. Pseudonimo di Natsume Kinnosuke, Natsume Soseki nacque nel 1867 a Edo da un samurai di basso rango, ultimo di sei figli.
Nel 1905 pubblicò il suo primo libro:
Io sono un gatto (Neri Pozza 2006). Seguirono Bocchan (
Il signorino, Neri Pozza 2007) nel 1906 e
Sanshiro nel 1908. Morì nel 1916 a 49 anni.
Tra le sue opere ricordiamo
Il viandante, Erba lungo la via e i due grandi romanzi apparsi in Italia sempre nelle edizioni Neri Pozza:
Guanciale d’erba, E poi e
Il cuore delle cose.
Vediamo qualcuno dei suoi romanzi.
E POI
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Ed. Neri Pozza Le Tavole d'oro 288 pp 16.50 euro |
Il dramma sentimentale di un dandy giapponese nel romanzo dell'autore di Io sono un gatto, «un genio della letteratura. Japan Quarterly
Trama
È l'inizio del ventesimo secolo e in Giappone l'Era Meiji, l'epoca del grande Rinnovamento, avanza impetuosa con le sue sconvolgenti modernizzazioni.
Daisuke - i baffi che con studiata eleganza cadono appena sul labbro superiore, le guance floride, la pelle dotata di una calda lucentezza - appartiene a una nobile famiglia, agli «aristocratici designati dal Cielo», e tuttavia è fiero di essere considerato un trentenne moderno, un dandy che legge il poeta italiano D'Annunzio, si diletta con le pagine così sfacciatamente decadenti della letteratura occidentale ed è lontanissimo dallo spirito antico del Giappone.
La sua educazione raffinata e la sua acuta sensibilità comportano, però, un prezzo nient'affatto piccolo da pagare: una
fragilità nervosa, un cruccio, un'ansia fuori del comune, che Daisuke tenta di frenare col placido ritmo della sua
esistenza inoperosa, fatta di l
etture, lunghi momenti di riflessione, sporadici incontri con amici, visite saltuarie alla dimora dei suoi familiari.
Questa vita tenuta al riparo dai conflitti crolla inevitabilmente il giorno in cui
Michiyo, la giovane moglie di Hiraoka, un vecchio compagno d'università caduto in disgrazia, ricompare a Tokyo. Capelli nerissimi, viso ovale e occhi che sembrano incredibilmente grandi quando il suo sguardo si posa su qualcosa, Michiyo emana una vaga impressione di malinconia, uno struggimento irresistibili per Daisuke, che trasforma d'incanto l'affetto sempre nutrito per lei in una
passione irrefrenabile.
Dalla sua frequentazione della letteratura francese, Daisuke sa che il
tormento, l'angoscia dell'adulterio sono sentimenti per eccellenza moderni.
Sa, tuttavia, anche che la modernità del Giappone non è tale da permettere di infrangere, senza imbattersi in un duro castigo, i sacri vincoli di una condotta morale trasmessa da millenni.
Per la prima volta nella sua vita, però,
Daisuke trova il coraggio di andare incontro al proprio destino: decide di rifiutare il matrimonio combinato che gli propone il padre - a rischio di incorrere nella sua collera e vedersi tagliare i viveri - e di dichiarare il suo amore a Michiyo.