Il “libridinoso” lo si riconosce da come rallenta
davanti ad una libreria:
non appena avverte la presenza
di una grossa concentrazione
di carta stampata,
si blocca, dà uno sguardo morboso alla vetrina,
vorrebbe allontanarsi ma non ce la fa,
esita ancora un poco, poi alla fine,
gettata la spugna, entra e si precipita verso il banco.
Magari quel giorno ha anche un po’ fretta,
un appuntamento di lavoro o d’amore,
ma la tentazione è più forte di qualsiasi altro impegno:
una forza sconosciuta lo scaraventa all’interno…
(definizione tratta da Il caffè sospeso, Luciano De Crescenzo)
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz