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venerdì 9 novembre 2012

Kafka e il feeling mancato



feeling
Ci sono quei libri con i quali avete fatto difficoltà ad instaurare un rapporto sereno e civile?
Eh, io purtroppo ne ho più di uno...
Oggi, nello specifico, vi confesserò la mia colpa...
Un autore che proprio non ho digerito - e di lui ho letto comunque tre libri, non uno e basta: per la serie, c'ho provato!!! - è stato:

FRANZ KAFKA

Franz
Franz Kafka, nasce a Praga nel 1883, figlio di un agiato commerciante ebreo con cui ebbe un rapporto tormentoso. Angosciosa la sua ricerca di stabilità sentimentale che non fu mai raggiunta: il fidanzamento con Felice Bauer, interrotto, ripreso, poi definitivamente sciolto (1914), l'amore per Milena Jesenska (1920-1922: notevoli le Lettere a Milena, Briefe an Milena), la relazione con Dora Dymant (con cui convisse fino al 1923). 
Franz Kafka si laureò in giurisprudenza nel 1906, si impiegò in una compagnia di assicurazioni (1908-1917), poi presso un istituto di assicurazioni di infortuni sul lavoro. Malato di tubercolosi, nel 1910-12 soggiorna a Riva del Garda, nel 1920 a Merano, poi a Kirling presso Vienna, dove morì, il 3 giugno 1924.

Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l'esegesi della sua opera specialmente a partire dalla metà del Novecento. I critici interpretano il suo lavoro nel contesto di differenti scuole letterarie quali modernismo e realismo magico. Non sono pochi i critici che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'esistenzialismo.Altri infine hanno «coniato per Kafka la formula di "allegorismo vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile...»

I libri con i quali mi sono incontrata, anzi scontrata, sono stati: Il processo, Il castello (ma non  lo terminai...) e La metamorfosi.
I primi due li acquistai nei primi anni delle superiori..; forse ero troppo "immatura" per capirne ed apprezzarne il valore letterario?? Probabile, eh, per carità, fatto sta che non ho sensazioni positive di queste due prime letture, quindi DUBITO FORTISSIMAMENTE che mi verrà mai voglia di riprenderli (salvo febbre violenta...).
Per quanto riguarda La metamorfosi, in realtà esso l'ho apprezzato di più, anche perché ero già all'università; vero è che lo lessi velocemente giusto perché era nel programma di esame insieme ad altri libri...
Comunque, se devo dire che Kafka mi ha cambiato la vita..., mentirei.
Certo, è un pilastro della letteratura del Novecento e tale resta a prescindere dal mio parere (menomale, no..? ^_^), ma con lui, certo, il feeling è stato praticamente nullo!

VOI COSA AVETE LETTO DI LUI?
VI PIACCIONO I SUOI ROMANZI??

Il processo
Ed. Giunti
La  Biblioteca Ideale
316 pp
6.90 euro
2006
IL PROCESSO
Trama

Il processo (Der Prozess) è un romanzo incompiuto di Franz Kafka, pubblicato per la prima volta nel 1925.

Il protagonista, Josef K., lavora come procuratore in un'importante banca. Una mattina, due uomini si presentano presso la sua abitazione per arrestarlo, senza peraltro porlo in stato di detenzione. K. scopre così di essere imputato in un processo. Pensando ad un errore, decide di intervenire con tempestività per risolvere quello che ritiene uno spiacevole (ma passeggero) malinteso.

Il protagonista tenta inizialmente di affrontare la macchina processuale, al tempo stesso cervellotica e irrazionale, con la logica e il pragmatismo che gli derivano dal suo lavoro presso la banca. Ben presto, tuttavia, K. si trova a fronteggiare una sorta di muro di gomma. Tempi e metodologia di svolgimento del processo, né altri aspetti del suo effettivo funzionamento, vengono rivelati all'imputato. Nel corso dell'intero processo, K. non verrà mai a conoscenza del proprio capo di imputazione.
Anche dietro consiglio di persone interne al tribunale, K. assume un avvocato che lo difenda. Pur rassicurando K. in merito all'impegno profuso per il suo caso, l'avvocato pare tuttavia procedere con la medesima opacità che è propria del tribunale, mettendo in atto iniziative che K. non è in grado di verificare né comprendere in pieno. Presso la dimora dell'avvocato, K. si trova implicato in vicende surreali e, dopo un breve periodo di riflessione, decide di licenziare l'avvocato...


Il castello
Ed. Rizzoli
Grandi romanzi
435 pp
8.20 euro
2007
IL CASTELLO


Trama

Il castello (titolo originale tedesco: Das Schloß) di Franz Kafka, pubblicato postumo nel 1926, rappresenta l'opera più ambiziosa e importante dello scrittore praghese. Oscuro ed a volte surreale, Il castello parla di alienazione, burocrazia e della frustrazione, apparentemente interminabile, dell'uomo che tenta di opporsi al sistema.

Durante una gelida notte d'inverno, l'agrimensore K. giunge in un villaggio sovrastato dalla figura minacciosa di un Castello. Il protagonista, convocato dal conte padrone del Castello, cerca in tutti i modi di adempiere al proprio dovere, ma uno stuolo di burocrati e funzionari gli impedisce ogni volta di essere ricevuto. Nel frattempo, K. cerca di entrare in confidenza con gli abitanti del villaggio, i quali però, lo trattano sempre in maniera ostile e sospetta. C'è solo una persona che si offre di aiutarlo, ma egli cade addormentato e non la sente. 
A questo punto si interrompe il racconto che, secondo i progetti originari dell'autore, si sarebbe dovuto concludere con il protagonista K., prossimo alla morte, che viene finalmente accolto dai diffidenti contadini del villaggio.

La metamorfosi e altri racconti
Ed. Mondadori
Progetti speciali
280 pp
13 euro
2011
LA METAMORFOSI

Trama

Nell'autunno del 1912, a Praga, tra 17 novembre e il 7 dicembre, Franz Kafka scrisse "La metamorfosi", l'incubo sotterraneo e letterale di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che si sveglia un mattino dopo sogni agitati e si ritrova mutato in un enorme insetto. 
La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al nuovo stato, i comportamenti familiari e sociali, l'oppressione della situazione, lo svanire del tempo sono gli ingredienti con i quali l'autore elabora la trama dell'uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio, alla solitudine e all'insignificanza.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz