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giovedì 17 gennaio 2013

Olocausto. La testimonianza di Hetty Verlome



Un altro libro - adatto anche ad un target molto giovane -  in occasione della

Per non dimenticare
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HETTY. Una storia vera
di Hetty E. Verolme

Hetty. Una storia vera
Ed. Il Castoro
Il castoro bambini
Trad. di M. Fessart
208 pp
13.50 euro
2012
Trama

In occasione della Giornata della Memoria, un romanzo indimenticabile che ha il valore speciale della testimonianza, delle storie “nascoste” dell'Olocausto che restano indelebili nella vita di chi le ha vissute e di chi le verrà a conoscere magari proprio attraverso le pagine di un libro.
Spero che il mio libro aiuterà i più giovani a capire com’erano trattati i bambini dai nazisti e a riconoscere le conseguenze del pregiudizio e dell’odio. L’odio è terribile, è un veleno che ti corrode. Esiste l’odio ma esiste anche l’amore. Io preferisco essere dalla parte dell’amore” - Hetty E. Verolme.
Hetty ha dodici anni nel 1943 quando viene strappata ai genitori e imprigionata con i fratelli nella casa dei bambini del campo di Bergen-Belsen, lo stesso dove muore Anna Frank. Come Anna Frank, Hetty ha vissuto ad Amsterdam prima di essere presa prigioniera, ma il destino le dà un compito diverso. 
Personaggio straordinario e positivo, è lei a fare da mamma ai bambini del campo, è lei a moltiplicare i momenti di dolcezza, è lei a ripetere ai piccoli prigionieri che - anche nell'orrore - la vita è bella.

L'autrice.
Hetty Verolme è nata in Belgio nel 1930. Sopravvissuta alla guerra e al campo di concentramento di Bergen-Belsen, nel 1954 emigra in Australia. Cameriera e autista di autobus, venditrice porta a porta, agente immobiliare, Hetty ha infine fatto carriera creando centri commerciali. E’ da sempre impegnata in attività di charity e incontra costantemente un pubblico di adulti e ragazzi, nelle scuole, librerie o festival per condividere la propria testimonianza di sopravvissuta all’Olocausto e il valore della Memoria
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz