Libri che non conoscevo ma nei quali mi sono imbattuta web-vagando...
LO SPECCHIO SI FA VERDE A PRIMAVERA
di Selina Sen
Ed. Neri Pozza Le Tavole d'oro 384 pp 18 euro 2007 |
Nella famiglia di Chhobi e Sonali, tuttavia, un piccolo clan di bengalesi rifugiatisi a Delhi a seguito della partizione dell’India, tutto sembra seguire il corso ordinario delle cose.
La bella Sonali si è appena vestita e come sempre ha scelto d’istinto ciò che le dona di più: le tinte capaci di accenderle riflessi dorati sulla pelle e di esaltare l’ambra liquida dei suoi occhi. Chhobi, sua sorella, una ragazza sensibile e intelligente che non bada molto alle apparenze, non può fare a meno di guardarla ammirata. Dida, la nonna indomabile che tiene unita la famiglia a dispetto di tutte le avversità, i lunghi capelli sciolti intorno al viso in una serie di riccioli umidi, intona la sua preghiera mattutina con i più disparati nomi di Krishna. Dadu, il nonno, siede già da qualche ora sulla vecchia seggiola di vimini e, mentre si accarezza la cisti sul mento, continua a sognare la sua terra, i fiumi perduti della sua giovinezza. Ma, la madre, si aggira già per la casa col volto di chi è in lotta perenne con la solitudine dopo essere rimasta vedova a trent’anni.
Tutto sembra uguale a ieri e all’altroieri, ma tutto non lo è più. Come la città fuori, anche il piccolo continente della famiglia di Dida è scosso dalla tempesta.
Sonali, sempre più insofferente alle tradizioni, si è innamorata di un punjabi che, con le sue giacche troppo attillate e i profumi troppo forti, appare fatuo e vanesio agli occhi di Chhobi. Scoppiano i conflitti, nel seno della famiglia, tra Sonali sempre più proiettata verso l’Occidente e sua sorella Chhobi, in bilico tra modernità e tradizione, tra le due figlie e la madre.
In gioco è l’erosione graduale degli antichi valori, l’accettazione delle nuove identità e, per il nonno, l’ardua idea che Delhi sia la sua nuova terra.
Nuovo romanzo-gioiello dall’India, Lo specchio si fa verde a primavera è «la straordinaria storia di quattro donne chiuse nella loro personale riserva di idee e convinzioni e che piano piano cercano di comunicare e superare le profonde differenze insite nella loro natura» (The Hindu).
L'autrice.
il 1984 a New Delhi, e la città è scossa dalle violenze anti-Sikh dopo l’assassinio di Indira Gandhi.
Nella famiglia di Chhobi e Sonali, tuttavia, un piccolo clan di bengalesi rifugiatisi a Delhi a seguito della partizione dell’India, tutto sembra seguire il corso ordinario delle cose.
La bella Sonali si è appena vestita e come sempre ha scelto d’istinto ciò che le dona di più: le tinte capaci di accenderle riflessi dorati sulla pelle e di esaltare l’ambra liquida dei suoi occhi. Chhobi, sua sorella, una ragazza sensibile e intelligente che non bada molto alle apparenze, non può fare a meno di guardarla ammirata. Dida, la nonna indomabile che tiene unita la famiglia a dispetto di tutte le avversità, i lunghi capelli sciolti intorno al viso in una serie di riccioli umidi, intona la sua preghiera mattutina con i più disparati nomi di Krishna. Dadu, il nonno, siede già da qualche ora sulla vecchia seggiola di vimini e, mentre si accarezza la cisti sul mento, continua a sognare la sua terra, i fiumi perduti della sua giovinezza. Ma, la madre, si aggira già per la casa col volto di chi è in lotta perenne con la solitudine dopo essere rimasta vedova a trent’anni.
Tutto sembra uguale a ieri e all’altroieri, ma tutto non lo è più. Come la città fuori, anche il piccolo continente della famiglia di Dida è scosso dalla tempesta.
Sonali, sempre più insofferente alle tradizioni, si è innamorata di un punjabi che, con le sue giacche troppo attillate e i profumi troppo forti, appare fatuo e vanesio agli occhi di Chhobi. Scoppiano i conflitti, nel seno della famiglia, tra Sonali sempre più proiettata verso l’Occidente e sua sorella Chhobi, in bilico tra modernità e tradizione, tra le due figlie e la madre.
In gioco è l’erosione graduale degli antichi valori, l’accettazione delle nuove identità e, per il nonno, l’ardua idea che Delhi sia la sua nuova terra.
Nuovo romanzo-gioiello dall’India, Lo specchio si fa verde a primavera è «la straordinaria storia di quattro donne chiuse nella loro personale riserva di idee e convinzioni e che piano piano cercano di comunicare e superare le profonde differenze insite nella loro natura» (The Hindu).
k |
IL VENTO E LE ROSE
di Leila Meacham
Ed. Piemme Narrativa Trad. M. Zonetti 602 pp 22 euro 2010 |
LEGGI LE PRIME PAGINE!
L'autrice
LEILA MEACHAM è una simpatica signora che ha superato i settant’anni e vive a San Antonio, in Texas. Ha scritto Il vento e le rose mentre ancora faceva l’insegnante e, solo dopo essere andata in pensione, è riuscita a metterci le mani e a rivederlo. Colpita dall’immediato successo che il libro ha ottenuto dal giorno stesso della pubblicazione, il suo commento da vera texana è stato: «Mi sembra di aver vinto il mio primo rodeo.»
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz