PAGINE

lunedì 22 aprile 2013

Cineromanzo: Ritratto di signora di Henry James



cineromanzo

Per il libro portato nelle sale cinematografiche, oggi pensavo ad un classico che non ho letto, ma di cui ho visto il film; devo dire che non mi ha fatto venire i brividi per quanto era bello, ma magari è da rivedere, e comunque il romanzo mi ispira ugualmente... ^_^

RITRATTO DI SIGNORA
di  Henry James


Ed. einaudi
ET Classici
Trad. C e S Linati
594 pp
14.50 euro
2006
Trama

«Era una ragazza intelligente e generosa, una bella e libera natura: ma che cosa avrebbe fatto di sé?»

La giovane americana Isabel Archer sa quello che vuole: alla ricerca di un ruolo pubblico e di modelli di comportamento meno provinciali, decide di stabilirsi in Europa, rifiuta due proposte di matrimonio, e, diventata ricca al punto di potersi permettere tutto, resta intrappolata in quella ricca società fiorentina e romana che ha il suo campione in Gilbert Osmond, uno snob in caccia di patrimoni. 
Sarà lui a perfezionare il destino di solitudine di Isabel che si avvierà per gradi, come Madame Bovary, alla propria dissoluzione psichica.


IL FILM

Ritratto di signora (The Portrait of a Lady) è un film del 1996 diretto da Jane Campion, tratto piuttosto fedelmente dall'omonimo romanzo di Henry James.


L'azione inizia nel 1873, in Inghilterra. Isabel, una giovane americana, vi si è recata al seguito di una ricca zia; lì si scontra con la mentalità chiusa di un gruppo di americani espatriati nel vecchio continente alla fine del '800 e, a differenza di questi ultimi, è decisa a salvaguardare la sua libertà per poter sperimentare la varietà del mondo. Dopo aver rinunciato alla proposta di matrimonio di un ricco pretendente, Lord Warburton, ed a quella di un altro giovane, Goodwood, per non rinunciare alla sua libertà e non rinchiudersi in una vita scontata e prevedibile, si reca a Firenze. Isabel cadrà vittima dei raggiri di Madame Merle, un'avventuriera che le dimostra dapprincipio amicizia, e del suo amante Gilbert Osmond. Quest'ultimo, una specie di dandy ed esteta, inerte, egoista e manipolatore, riesce a sposare Isabel per interesse, attratto com'è dalla ricca eredità che ella ha ricevuto dallo zio Touchett. Dopo averla affascinata e circuita, le rende la vita matrimoniale impossibile, impedendole di realizzare i propri sogni. Per di più, nel corso dello svolgimento della pellicola, Isabel apprende una triste verità: la figlia di primo letto di Osmond, Pansy, è in realtà nata dalla relazione illegittima di quest'ultimo con Madame Merle. Solo quando apprende per lettera dell'imminente trapasso del cugino Ralph Touchett, consunto dalla tisi, decide di rompere la sua acquiescenza ai voleri del marito e, contro la volontà di quest'ultimo, ritorna in Inghilterra per rivedere Ralph. A lui, che è in punto di morte, Isabel finalmente si apre per la prima volta, ammettendo di essere tormentata dalla crudeltà di Osmond e confessando al cugino il suo amore. Questi però muore. Dopo il funerale, Isabel incontra nuovamente Goodwood, un suo antico pretendente e si lascia momentaneamente travolgere dalla passione per lui...
Nicole Kidman


Pur senza trascurare la dimensione sociale del romanzo (1879) di Henry James, il film punta sui sentimenti e sui comportamenti, su un melodramma in penombra e diventa, ancor più che in James, un memorabile ritratto dell'infelicità femminile in cui, però, i temi della libertà e della responsabilità sono centrali. La Isabel della Campion si assume tutta la responsabilità delle scelte che l'hanno sprofondata nell'infelicità. 
3 sono i momenti del film, tra i più sottovalutati degli anni '90, che ne offrono la chiave di lettura: la sequenza di apertura, la breve scena in cui la protagonista fantastica di essere a letto con i tre pretendenti e il finale "aperto" e sospeso.


Il film è stato candidato all'Oscar e ha avuto altri riconoscimenti.

Avete letto il libro e/o visto il film?
Cosa ne pensate?

Nessun commento:

Posta un commento

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz