PAGINE

lunedì 29 aprile 2013

Recensione: "L'età dei miracoli" di Karen Thompson Walker




Buondì!!!
Eccomi con una recensione di un romanzo molto carino e che mi ha accompagnato in questo ultimissimi giorni!
Per molti versi mi ha ricordato quei tanti film che ruotano attorno a cataclismi e sciagure varie che piombano all'improvviso sul genere umano, in particolare sugli Stati Uniti.
Eh sì, ci avrete fatto caso anche voi che in genere tutti gli eventi apocalittici più straordinari sono localizzati là, in particolare in California o a New York :D Forse gli americani temono più degli Europei e degli altri abitanti dei continenti la fine del mondo...??
Ad ogni modo, considerazioni ironiche a parte, ecco la trama e, a seguire, il mio pensiero sul libro.




L'ETA' DEI MIRACOLI
di Karen Thompson Walker



Ed. Mondadori
Collana Srittori italiani e stranieri
250 pp
prezzo: 18.50 euro (?)
USCITA 28 AGOSTO 2012
“Il 6 ottobre, gli esperti comunicarono ufficialmente la notizia. Dissero che c’era stato un certo cambiamento, un rallentamento. Da quel momento lo abbiamo chiamato proprio così: il rallentamento.”

Julia ha dodici anni quando la terra inizia a rallentare la sua rotazione, prima di sei minuti, poi dodici, poi ventiquattro, fino a quando il giorno si allunga oltre le cinquanta ore, la gravità si indebolisce, gli uccelli smettono di volare, gli astronauti si allontanano dalla terra, compare una nuova malattia chiamata “sindrome da rallentamento”... 
La terra inizia a cambiare e Julia con lei. 
E mentre il mondo impaurito si divide tra coloro che continuano a seguire le ventiquattro ore e quelli che si regolano con la luce del sole, Julia cerca di trovare il proprio posto nonostante tutto: nonostante la migliore amica che decide di non vederla più, nonostante le crepe nel matrimonio dei suoi genitori e le paranoie del nonno stravagante, e poi ancora la solitudine, l’adolescenza con tutti i suoi turbamenti, quell’ “età dei miracoli” piena di paura ed eccitazione, e un ragazzo di cui innamorarsi davvero... Intanto il rallentamento, inesorabile, continua.


il mio pensiero

Ho letto L'età dei miracoli pagina dopo pagina aspettandomi non so quale grossissimo evento catastrofico, in perfetto stile "film hollywoodiano", di quelli in cui le montagne prendono fuoco, la terra si spacca in due, i vulcani eruttano come mai hanno fatto .... e cose di questo genere.
Beh, non vi aspettate nulla di particolarmente "cinematografico" leggendo il romanzo della Thompson Walker.
E' una storia che, benchè si collochi a metà strada tra il reale e il surreale, ha un ritmo pacato, tranquillo, anche se il lettore - almeno a me ha fatto questa sensazione - si attende ad ogni pagina di capire che tipo di sconvolgimenti l'evento straordinario ipotizzato porterà con sè, e questa curiosità inevitabilmente getta suspense e curiosità.
Ed in effetti, l'Autrice ci illustra codesti effetti con chiarezza, semplicità, a volte anche con termini "tecnici", ma dal punto di vista non di uno scienziato o di un adulto, bensì di una bambina.
Julia - protagonista e voce narrante del romanzo -,ormai grande, fa un viaggio nella memoria e nel tempo e racconta come ha vissuto i primi "momenti" (ore, giorni, settimane, mesi...) del rallentamento della Terra

Siamo in California e la notizia che il movimento terrestre sta rallentando pian piano ma inesorabilmente arriva di punto in bianco a sconvolgere la mente e la vita della persone.
All'inizio non ci si dà molto peso e la gente prosegue con la propria vita e le proprie abitudini senza mutarle di un millimetro, ma quando le leggi della fisica vengono sconvolte senza che l'uomo - con tutta la sua intelligenza e il suo progresso scientifico-tecnologico - possa trovare la spiegazione all'evento, nè tanto meno la soluzione, c'è poco da stare tranquilli.
Le ore di luce cominciano ad aumentare, il sole tarda a tramontare ma, quando il buio comincia, lo stesso sole tarda a risorgere; insomma, le giornate si allungano via via sempre più e questo mette in crisi le persone, che si ritrovano ad aver sonno quando in alto splende ancora il sole e a svegliarsi quando manca ancora molto all'alba....
Come può un avvenimento tanto straordinario non cambiare la vita degli individui?
La cambia, infatti, ma non per tutti allo stesso modo.
Alcuni - la maggioranza, sostenuta dal Governo - vuole continuare a vivere seguendo "l'ora dell'orologio", a prescindere dalla luce e dal buio -, ma altri credono che sia giusto "assecondare" il nuovo status naturale e seguire l'ora reale.
Quest'ultima scelta non sarà ben vista dalla maggioranza, che costringerà questi dissidenti ad allontanarsi e a fondare comunità negli spazi desertici, in cui possano vivere come vogliono.
Tra la frenesia di raccogliere quante più scorte alimentari possibili, preparare dei rifugi sotterranei contro le radiazioni, la consapevolezza che il mondo sta mutando (stormi di uccelli cadono al suolo morti, le balene spiaggiano, tutto secca, l'agricoltura perde colpi...), il sopraggiungere di ansie, paure, malattie specifiche e nuove (la cosiddetta "sindrome da rallentamento"), anche la vita di una ragazzina di soli 11 anni verrà toccata e scossa, nelle relazioni familiari e amicali, ma soprattutto insieme al rallentamento terrestre, il prolungarsi delle ore di luce sembrerà mettere in bella vista tutti quei problemi, quelle crepe, quei "difetti" che sembravano nascosti.
Julia è una bambina come tante, solo un po' più timida, silenziosa, impacciata rispetto alle coetanee che frequenta a scuola; non ha veri e propri amici, è troppo insicura e questo viene visto dai coetanei come una caratteristica da perdente, il che li porta a prenderla in giro o ad allontanarla.
Julia ne soffre; lei sa di non essere "nulla di particolare", di non saper far colpo sui maschi o di essere carina come le compagne, ma non sa come rimediare a tutto questo; vorrebbe piacere ed essere apprezzata ma ogni giorno riceve tristi conferme di non piacere ai ragazzi e questo la avvilisce e la rende ancora più silenziosa ed introversa.
Finora ha potuto contare sull'amicizia di Hanna, ma pare che il rallentamento stia producendo i suoi effetti anche sul legame stretto che c'era tra loro; e poi, dall'unico ragazzo che le piace, Seth Moreno, non riceve molti input positivi perchè tra i due nasca qualcosa, così la ragazzina passa invisibile tra i ragazzi, senza che nulla riesca a farla sentire importante per qualcuno.
Per non parlare di ciò che accade a casa.

Mamma e papà hanno problemi tra loro, sembra che a malapena riescano a sopportarsi, litigano spesso e Julia avverte questa tensione, chiedendosi se essa ci fosse già - ed era lei a non averla vista - o se sia frutto del rallentamento, che sta influendo negativamente sulla psiche delle persone.
Anche il nonno è più strano del solito, più stravagante e le sue "fisse" vengono fuori con maggiore evidenza; insomma, tutti attorno a lei stanno cambiando e Julia è certa che nulla sarà più come prima.
Si palpa, ad ogni pagina, la tensione e la paura che tocca le persone, di fronte al mutamento della Terra, il senso di ineluttabilità e di impotenza, il voler sfuggire alle conseguenze e sopravvivere nonostante tutto, l'euforia e l'eccitazione di chi si rende conto che le cose potrebbero peggiorare e dare il via ad una vera e propria catastrofe mondiale.
Ma anche questa sensazione di paura è presentata al lettore con quella tranquillità e ingenuità tipica dei ragazzini; attraverso Julia avvertiamo dubbi e paure, che però vengono "distratti" dai suoi piccoli problemi personali, legati al particolare periodo che sta vivendo, appunto "l'età dei miracoli", in cui si comincia ad avvicinarsi all'adolescenza, i corpi di maschi e femmine mutano, così pure i comportamenti, influenzati dalla sensazione di inadeguatezza e dal desiderio di essere grandi e di piacere.

L'Autrice è stata molto sensibile nel darci un ritratto psicologico chiaro della personalità della protagonista, lasciandoci entrare nella sua anima, nei suoi pensieri, nei suoi timori, speranze, attese e sentimenti; Julia è il prototipo della pre-adolescente piena di dubbi ed ansie, di contraddizioni, di voglia di crescere e, allo stesso tempo, la paura di non essere come gli altri, ma restare "sfigata", insipida...; in lei rivediamo il nostro desiderio di ricevere amore e incoraggiamento dai genitori - che però hanno già i loro problemi da risolvere - e apprezzamento ed amicizia sincera dai coetanei.
E nonostante attorno a sè, Julia veda indifferenza ed egoismo, riuscirà ad assaporare le prime emozioni dell'innamoramento e ad entrare in sintonia proprio col ragazzo che le piace, Seth, anch'egli un'anima sola e bisognosa di affetto e amicizia.

Con delicatezza e sensibilità, l'Autrice ci racconta una storia che riflette un po' i timori che in fondo il genere umano ha da sempre - la fine del mondo, come sarà, chi e se si sopravviverà.... -, ipotizzando un evento straordinario che di per sè giudicheremmo impossibile, ma che ci fa comunque riflettere su come le azioni, tanto spesso irresponsabili, dell'uomo sulla natura attorno a sè, possano davvero portare conseguenze negative che, come un boomerang, potrebbero ritorcerglisi contro, senza che egli sappia o possa fare qualcosa per salvarsi.
In mezzo a questa grande Età dei Miracoli, che è il periodo storico particolare narrato dall'Autrice e che coinvolge il mondo intero, si colloca un'età dei miracoli più piccola, quella personale di una bambina di 11 anni che, con i suoi occhi ingenui ma disincantati, guarda il mondo attorno a sè mentre gira (più lentamente....!) e cambia, portando via con sè cose vecchie e inaugurandone delle nuove, cui lei guarda, anche a distanza di anni, con nostalgia e stupore.

Se non fosse per un senso (inevitabile????) di "rallentamento" che ho vissuto leggendo (in molti momenti, è come se avessi avvertito una "stasi", una lentezza nell'andare avanti con la narrazione dei fatti, e il soffermarsi troppo sulle minuzie, sui dettagli), darei anche un giudizio positivo nel senso pieno del termine, cosa che non mi sento di dare proprio per una certa lentezza del ritmo; resta il fatto che si tratta di un libro molto piacevole, mi sono ritrovata moltissimo nella protagonista, perchè a 11 anni ero esattamente come lei...!!

Lo consiglio, certamente è un buon inizio per la Thompson Walker.


2 commenti:

  1. Sono secoli che ho lì questo libro da leggere e non mi decido mai... Sono contenta di aver letto la tua recensione perché adesso lo riporto in cima alla pigna di libri da leggere che ho sulla mensola ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. spero ti piaccia allora!! verrò a leggere la tua recensione appena la posterai!!! :=)

      Elimina

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz