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sabato 25 maggio 2013

Recensione "1984" di George Orwell



Ed eccomi con una recensione di un "classico moderno" famosissimo e sempre attuale:

1984
di George Orwell

1984
Ed. Mondadori
Trad. s. Manferlotti
348 pp
6.99 euro
2011

Sinossi

1984. Il mondo è diviso in tre immensi superstati in perenne guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. In Oceania, la cui capitale è Londra, la società è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare.
Tranne amare. Tranne divertirsi. Tranne vivere, insomma, se non secondo gli usi e costumi imposti dall'infallibile e onnisciente Grande Fratello, che nessuno ha mai visto di persona.
Dal loro rifugio, in uno scenario desolante da Medioevo postnucleare, solo Winston Smith e Julia lottano disperatamente per conservare un granello di umanità...






il mio pensiero

"1984" è il romanzo distopico per eccellenza e contiene al suo interno un'espressione che è diventata  davvero d'uso comune ai nostri giorni (anche se chiaramente il motivo per cui è usata è diverso...): Grande Fratello.
E' uno di quei libri che trovo "difficili" da recensire perchè sono dei colossi letterari su cui sono stati già scritti fiumi di inchiostro, su cui si è speculato e discusso a non finire, dal quale sono stati tratti innumerevoli riflessioni e considerazioni.
Immagino proprio che la mia opinione non vada ad aggiungere alcunchè a ciò che su questo libro si è detto e scritto; ciò non toglie che... mi tocca! L'ho letto e ne parlo, come è giusto che sia.

Il lettore si accosta a questo libro seguendo i pensieri e il vissuto del suo protagonista, Winston Smith, e ritrovandosi catapultato in una realtà assolutamente diversa dalla nostra e che, sin da subito, appare soffocante, triste, inquietante..
Siamo nel "futuro", nel 1984 (il libro è stato scritto nel 1948 ed il titolo è dato proprio dall'invertire le ultime due cifre), a Londra; la Gran Bretagna è stata inglobata alle Americhe (e all'Irlanda, all'Australia, alla Nuova Zelanda e a parte dell'Africa) e fa parte dell'Oceania, uno dei tre grandi stati, assieme all'Eurasia (Europa, Russia) e all'Estasia (Cina, Mongolia, Giappone, Birmania, India),  in cui ormai è diviso il mondo, in seguito ad una serie di guerre.
IL GRANDE FRATELLO
TI STA GUARDANDO
La società in cui vive il nostro uomo è dominata dai principi del Socing (il Socialismo inglese) e governato dal Partito, a capo del quale c'è il Big Brother, il Grande Fratello, che nessuno ha mai visto ma che viene rappresentato come un tipo dai capelli neri, le ciglia folte nere, i baffetti neri e gli occhi vispi, che ti seguono e ti spiano ovunque vai.
Winston non è una persona importante; pur facendo parte del Partito, è un suo funzionario e subalterno; il suo compito è quello di correggere, modificare i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, in modo da rendere veritiere le previsioni fatte dal partito; deve inoltre modificare la storia scritta al fine di propagandare l'idea di infallibilità del Partito stesso.

LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA
Eppure Winston non accetta il sistema, odia il Grande Fratello, odia il Partito, comprende dentro di sè che questa realtà è sbagliata, deve esserlo per forza, in quanto essa si caratterizza per la più completa negazione della libertà umana, del pensiero individuale, degli istinti, dei sentimenti, dell'iniziativa personale.
E questa negazione è palpabile ovunque nella società disegnata da Orwell, e riguarda ogni aspetto della vita; ad esempio, la stessa lingua deve'essere resa uniforme e soprattutto deve rispettare il pensiero del Partito; ecco perchè si sta formando la neolingua, un nuovo modo di esprimersi fatto di termini "anonimi", che non abbiano alcuna sfumatura e ambiguità.
Tutto dev'essere completamente sottomesso all'ideologia del Partito, pena l'arresto, la tortura, la morte, che significa semplicemente che non si è mai esistiti, tant'è che viene chiamata vaporizzazione, proprio per sottolineare la non esistenza dell'essere umano tolto di mezzo, in quanto disobbediente.

Winston si guarda attorno e vede tanti come lui che vivono come degli automi, che lavorano per il Partito e ne sono soggetti, che hanno relazioni con gli altri in un modo superficiale da una parte (proprio per via del fatto che non c'è spazio per l'amore, l'amicizia vera, l'affetto....), dall'altra esse sono dominate continuamente dalla paura.
Di cosa?
Di essere denunciati per aver commesso (o di averne anche solo l'intenzione) uno psicoreato, una di quelle azioni, cioè, che non sono in linea col bipensiero del Grande Fratello, che decide cosa ogni persona deve pensare e che stabilisce la veridicità o falsità di un'affermazione/situazione (una data situazione A è vera oggi ma, in base alla convenienza e alle esigenze politiche del Partito, se domani esso decide che deve diventare B, ogni individuo dovrà accettare il cambiamento e dimenticare il passato).

A dare uno spiraglio di speranza a Winston è l'esistenza di una Confraternita, di un gruppo di persone guidato da un certo Goldstein e che si oppongono al Partito; chissà che un giorno non prendano in mano la situazione e riescano a capovolgerla?

E poi ogni tanto, se la memoria non lo inganna (i ricordi del passato non sono ammessi e vengono associati a sogni, allucinazioni, a cose false che non si sono mai verificate....), c'è qualcuno che gli lancia sguardi significativi, che gli fa intendere che la pensa come lui, cioè che tutta questa realtà è folle e che il Partito va contrastato ed eliminato; O'Brien, ad esempio, è uno di questi uomini con i quali Winston pare stabilire un contatto fuori dal regime del Grande Fratello.

Ad O'Brien si aggiunge una donna, Julia, anch'essa in opposizione al Socing, al Partito; con lei Winston avrà una relazione, più fisica che sentimentale, ma soprattutto sarà un incontro tra due anime coscienti dell'assurdità che vige nel mondo attorno a loro e che, trasgredendo le regole  e sognando, di nascosto, come sarebbe bello rovesciare il Partito, cercano di affermare con prepotenza (mista a un pizzico di paura di essere scoperti) la propria individualità e libertà di agire, parlare, ricordare.
La propria umanità, insomma.

Riusciranno il timoroso Winston Smith e la cinica Julia a ribellarsi attivamente al Grande Fratello e a tutta la sua società? E O'Brien li aiuterà a portare avanti questo piccolo e appena sussurrato progetto?

1984 rientra tra quel genere di letture definibili come "illuminanti", perchè mi ha messo davanti alla prospettiva che le persone vissute durante la guerra e subito dopo, e che hanno vissuto il totalitarismo (nazismo, stalinismo...), avranno avuto di quel periodo tanto difficile; rendersi conto di essere in balia di regimi, governi e ideologie che si basavano sulla negazione dell'individuo, del suo diritto di esprimere le proprie opinioni anche quando esse contrastavano col "pensiero dominante", dev'essere stato tutt'altro che semplice da accettare.
La società immaginata dall'Autore è spaventosa; l'idea che possa davvero succedere (ma in un certo qual modo, in determinate realtà soprattutto, non si sta già verificando?) tutto ciò che è descritto nel libro, che si debbano vivere le proprie giornate come dei robot senza sentimenti, continuamente in stato di allerta, stando attenti a ogni sospiro, parola (anche a frasi dette nel sonno), gesto, sguardo - che se vengono captati da chi ti è vicino (non importa che sia padre, figlio, amico, fratello) possono costare la denuncia e quindi l'arresto violento della cosiddetta psicopolizia, con tutto ciò che ne consegue -, a me ha fato rabbrividire.
E' un mondo in cui si è schiacciati dal potere, in cui ti viene ordinato di non avere ricordi, idee, dignità, affetti, in cui l'uomo è completamente schiavo di un potere senza volto e senza nome, ma che riesce ad entrare in tutti gli aspetti dell'esistenza, con l'obiettivo di annientarli.
Una non vita, insomma; che resta all'uomo, una volta che gli hanno tolto anche ciò che, in realtà, è inespugnabile, cioè i pensieri profondi, quelli che non esprimi e che conosci solo tu?
Se un fatto, un oggetto, è davvero esistito e io ne ho memoria, chi può violare la mia mente al punto da farmi credere che mi son sognata tutto, che è uno scherzo della mia mente confusa e che le cose sono andate diversamente?
Ci viene spontaneo rispondere: nessuno!
Ciò che è rinchiuso nel recessi della mia mente, del mio cuore, nessuno può togliermelo: possono bruciare o modificare i libri, possono torturarti con una furia tale da farti dire ciò che non vorresti pur di porre fine al dolore, ma ciò che è intimo appartiene solo a me, a te; è mio e solo mio, è nostro.
Ebbene, è proprio qui che vuol arrivare il Partito; gli occhi mobili e vispi del Big Brother vogliono entrare proprio nelle tue fortezze intime, lì dove nascono i pensieri, le idee, distruggertele e riformarne altre, secondo il proprio volere.
Tu non esisti, non conti nulla.

Leggi questo romanzo con l'inevitabile desiderio di sapere se il protagonista riuscirà a contrastare tutto questo e ad affermare il proprio essere uomo; non puoi non sperarlo perchè sai che è giusto opporsi a ciò che è palesemente sbagliato per dar spazio a ciò che invece è giusto.

E' sicuramente un romanzo attuale, perchè credo che anche nei nostri tempi moderni, in cui si fa un gran parlare di democrazia, si possa celare il rischio, in certi contesti e momenti particolari, di "crisi", disordini... che potrebbero facilmente lasciare spazio a gente assetata di potere, che sarebbe pronta a vendere ogni principio morale e umano pur di portare avanti le proprie convinzioni.

Una lettura che non lascia indifferenti, istruttiva e coinvolgente (eccezion fatta - per quel che mi riguarda - per una parte, breve comunque, in cui finiamo in una sorta di"politichese"), che offre tantissimi spunti di riflessione e discussione.



con questo libro
partecipo alla sfida

2 commenti:

  1. Finito di leggere di recente! Che dire... è un libro che potrebbe essere definito come "fantascientifico" per certo versi, ma che per tanti altri non è molto lontano dalla realtà quotidiana odierna. Certo... il romanzo è caratterizzato da livelli di estremizzazione di alcune realtà, in un modo che sicuramente oggi possono apparire impensabili, fantasie di una mente troppo immaginaria, tuttavia sono diversi i parallelismi tra la storia del romanzo e la realtà contemporanea. Ne suggerisco la lettura, anche se ovviamente bisogna essere delle menti aperte per non vedere la storia narrata solo come semplici elucubrazioni mentali di un autore un pò troppo fantasioso.

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    1. purtroppo la realtà odierna supera spesso anche la fantasia. Orwell a modo suo "ha visto lungo" e già stiamo vivendo fenomeni di spersonalizzazione e di controllo di notizie e del sapere in generale....

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz