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giovedì 2 maggio 2013

Recensione: IL GRANDE GATSBY di F. Scott Fitzgerald



Ed eccomi col momento delle recensioni!!!

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IL GRANDE GATSBY
di Francis Scott Fitzgerald

Il grande Gatsby
Ed. Mondadori
trad. F. Pivano
272 pp
10 euro
2001
Sinossi

L’essenzialità, la finezza descrittiva, i personaggi indimenticabili hanno fatto di questo romanzo un “classico moderno”. Il misterioso, affascinante e inquieto Gatsby, con le sue feste stravaganti, il lusso e la mondanità di cui si circonda, non mira in verità che a ritrovare l’amore di Daisy. Ma è possibile ricatturare il passato? Nello scenario dei frenetici anni Venti, di cui Fitzgerald e la moglie Zelda furono protagonisti, il desiderio di Gatsby diventa emblema di un sogno di assolutezza, che la realtà frantuma e disperde.







il mio pensiero

Il grande Gatsby è un classico moderno ambientato nei primi decenni del Novecento, che ha come voce narrante e protagonista Nick Carraway, un giovanotto tranquillo, conformista, proveniente da una famiglia agiata.
E' proprio lui a presentarci l'uomo che dà il titolo al libro e ce ne parla, sin dalle primissime pagine, in questi termini:

"...Gatsby, che rappresentava tutto ciò per cui io provavo un disprezzo totale. Se la personalità è un ininterrotto susseguirsi di successi, allora c'è qualcosa di magnifico in lui, una sorta di elevata sensibilità alle promesse della vita, come se fosse collegato a uno di quei complicati strumenti che registrano i terremoti a migliaia di distanza...".

Ma proprio questo personaggio tanto lontano da lui diverrà un suo amico, nonchè il centro dei suoi rapporti sociali, che vedranno coinvolti non solo Jay Gatsby, ma anche una coppia, Tom e Daisy (quest'ultima è cugina di Nick), più altri personaggi  meno importanti ai fini della storia.
Nick e Gatsby sono vicini di casa ma non si conoscono; Nick ascolta tutte le sere la musica e le voci provenienti dall'abitazione del vicino, finché un giorno viene invitato ad un ricevimento in casa dell'altro, conoscendo dunque e finalmente questo particolare giovane - su cui si spettegola a iosa...

"Si dice che abbia ammazzato un uomo" 

e instaurando con lui anche un rapporto d'amicizia.

Nonostante l'apparente sicurezza di sè, la ricchezza ostentata, lo stile di vita e gli affari di lavoro non proprio rispettabili, Gatsby nasconde, molto romanticamente, nel proprio cuore un unico grande desiderio: riconquistare la donna amata da ormai cinque anni, che corrisponde proprio a Daisy.
Con la giovane donna - moglie di un giocatore di polo alquanto zotico, oltre che fedifrago, e mamma di una bimba di tre anni - Gatsby ha intrattenuto una relazione sentimentale; a separarli, a quel tempo, la  differenza di ceto socio-economico.
Eppure, a distanza di anni, l'uomo non s'è tolto dalla testa il pensiero di Daisy né la ferma convinzione che anche lei sia innamorata di lui; convinzione che porterà a una serie di eventi spiacevoli e, alla fine, tragici.

A Daisy non sembra vero che Gatsby possa essere per lei una sorta di vendetta vero il marito Tom, il quale ha un'amante, neanche tanto nascosta - la giovane Myrtile, anch'ella sposata col signor Wilson, al quale l'Autore affida il ruolo di "giustiziere".

Gatsby ben rappresenta tutta la disillusione e la solitudine di fronte ad un'esistenza frivola,  ricca, dissoluta e in realtà grandemente infelice; in questo ritratto di un'epoca particolare - i "ruggenti anni venti" -  emergono le angosce di un uomo che non riesce a far rivivere il passato e ad ottenere ciò che vuole, nè con la passione nè con la propria posizione sociale.
Spiccano sentimenti e modelli negativi, incarnati tanto da Tom, un individuo gretto, egoista, sleale, infantile, ma soprattutto da Daisy, il cui unico interesse è mantenere il proprio status, per il quale è disposta a rinunciare al sentimento vero pur di non creare scandali, anche se questo la costringe a trascorrere la propria vita con un uomo che non ama.

Solo in Nick Gatsby trova un amico comprensivo e disinteressato; il buon Nick, che dirige la propria condotta tenendo presente l'aforisma paterno:

"Tutte le volte che viene da criticare qualcuno... ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuti i vantaggi che hai avuto tu".


Nick che, pur dicendo di non approvare e condividere lo stile di vita di Gatsby, gli resterà accanto sino alla fine, stridendo nettamente con il menefreghismo di tanta gente che ha "usato" Jay solo per partecipare a feste e festicciole, per poi non farsi vedere quando ce ne sarebbe stato bisogno...

Definita l'autobiografia spirituale di Fitzgerald, in questo libro egli "riflette meglio che in tutti i suoi scritti autobiografici il cuore dei problemi che lui e la sua generazione dovettero affrontare... In Gatsby, pervaso com'è da un senso del peccato e della caduta, Fitzgerald assume su di sé tutta la debolezza e la depravazione della natura umana" (cit,.).

E' un romanzo scritto con uno stile asciutto, equilibrato, mai eccessivo, con un linguaggio preciso e chiaro, senza dilungamenti inutili, con un intreccio narrativo di per sè non molto articolato o complesso, ma con personaggi ben caratterizzati e tratteggiati, che ci passano avanti come nella pellicola di un film e con un finale che forse non avremmo voluto ma che ci lascia addosso quel senso di nostalgia e rimpianto che, in fondo, non è poi così fastidioso.

"Ci è sfuggito allora, ma non importa 
- domani correremo più forte, 
allungheremo ancora di più le braccia ... 
E una bella mattina...
Così remiamo, barche controcorrente, 
risospinti senza sosta nel passato".

Lo consiglio.
con questo classico
partecipo alla sfida



2 commenti:

  1. bellissima recensione!!!! :)
    mi hai convinto a mettere questo libro nella mia chilometrica lista!!

    RispondiElimina

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz