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venerdì 21 giugno 2013

Narratori dell'Est: Kyoichi Katayama



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GRIDARE AMORE AL CENTRO DEL MONDO
di Kyoichi Katayama

Ed. Salani
183 pp
10 euro
2007
Trama

Sakutaro sta andando in Australia, ma la sua non è una gita qualunque: porta con sé le ceneri di Aki, morta a soli diciassette anni di leucemia. 
L'Australia è la terra che Aki ha sempre sognato ed è là che lui disperderà le sue ceneri. 
Comincia così il racconto di Sakutaro, che rievoca il loro primo incontro, gli appuntamenti dopo la scuola, il lento e dolce avvicinamento tra i due ragazzi. 
E infine la malattia, il ricovero, la disperata fuga dall'ospedale... 

Da questo romanzo, grande successo in Giappone, Taiwan e Corea, sono stati tratti un film, una serie televisiva e dei manga.






COME SABBIA E' IL MIO AMORE
di  Kyoichi Katayama


Ed. Salani
249 pp
13.50 euro
2011
Trama

Sono giovani, sono sposati da cinque anni, sono affiatati; amano le passeggiate notturne e trascorrono tutto il tempo libero insieme, loro due soli. 
Lei è incinta, ma quel bambino non sarà mai loro figlio.
Quando nascerà, tornerà alla madre e al padre genetici.
È vietato dalla legge, ma lei ha scelto di farlo per amore di sua sorella, che sarà la madre del bambino. 
Tutto è organizzato nei minimi dettagli. Eppure a un certo punto qualcosa cambia, l'equilibrio s'incrina, quel mondo perfetto sembra crollare. In casa si odono passi misteriosi, fuori compaiono personaggi indecifrabili, inquietanti. 
E l'amore inizia a camminare in equilibrio sul filo della follia… E le mura della loro casa non basteranno più a ripararli dalle minacce che incombono al di fuori di tutte le "piccole" esistenze.

L'autore.
Kyoichi Katayama, nato nel 1959, era già un autore affermato. Con Gridare amore dal centro del mondo, quattro milioni di copie vendute solo in Giappone, è diventato una star, l’autore di tendenza, amato dal pubblico giovanile e non solo: dal romanzo è stato tratto un film, una popolarissima serie televisiva e addirittura un manga.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz