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giovedì 18 luglio 2013

Recensione di "Aegyptiaca. I prescelti degli dei" di Dean Lucas


Finalmente eccomi qui a parlarvi di un romanzo che mi è piaciuto davvero moltissimo perchè mi ha fatto fare un viaggio in un tempo lontanissimo da noi e soprattutto "magico", leggendario - anzi mitologico!! -, intriso di fascino, avventura, azione ma anche emozioni!!


Sto parlando del primo libro della serie "Aegyptiaca" di Dean Lucas, così composta:

LIBRO I: AEGYPTIACA - I PRESCELTI DEGLI DEI (Aprile 2013)
LIBRO II: PYRAMISIA - I SIGILLI DELL’APOCALISSE (2014)
LIBRO III: AETERNA - BATTAGLIA PER L’UMANITA’ (2015) 2015)


AEGYPTIACA. I prescelti degli dèi
di Dean Lucas


Ecco, con i grafemi degli dèi avvolti sulle braccia e sulle gambe, adesso sei proprio tu...
Mamma Editori
480 pp
9.80 euro
2013
Trama

Delphi era solo una bambina quando una creatura antica quanto il mondo incide il suo corpo come fosse una stele. In quei simboli è possibile leggere il futuro dell’Uomo, poiché quei segni sono la scrittura degli Dei.
Sargon è un guerriero che fugge dal proprio passato. Chi era prima di incontrare Delphi non ha più importanza: ha attraversato il Tigri e l’Eufrate, ha solcato i mari, ha superato i deserti per trovarla. La sua spada è ora al servizio della missione di Delphi. Sargon non sa che sarà il passato a trovare lui.
Gavri’el ha sempre creduto di essere l’unico figlio di una famiglia di nemeh, poveri contadini che vivono in case di fango e argilla sulle rive del Nilo. Non sa che le profezie parlano di lui. Non sa che è nato per brandire l’arma più potente di quel mondo. Non sa che il proprio destino non si può scegliere. Non sa nemmeno che Tary, la giovane hyksos di cui è innamorato, non aspetta altro che ricambiare i suoi sentimenti.
Metà egizia, metà di sangue hyksos, Tary è figlia del nobile Ephepi. Dolce e coraggiosa, ha paura di mostrare se stessa a Gavri’el: lo ama ma è troppo orgogliosa per ammetterlo. Quando per la sua famiglia ogni cosa sembrerà perduta, dovrà fare appello a una forza che nemmeno lei sa di possedere pur di non tradire il segreto di Gavri’el.
La Sfinge è la bellissima e altera dea di Giza. Irascibile, orgogliosa, vanitosa: lei stessa si definisce come la cosa più preziosa di quel mondo. Il sangue che le bagna spesso i vestiti è soltanto quello dei suoi nemici.
Comandante delle Guardie nubiane della Sfinge, Matunde è un gigante buono pronto a tutto per la sua regina. La sua forza è pari soltanto all’incredibile coraggio che gli permette di affrontare ogni sfida, anche la più impossibile.
I loro destini s’incontreranno in una terra sconvolta dalla brama di sangue di un dio e del suo esercito di abomini.
Perché loro sono i Prescelti e ognuno ha una missione da compiere. Sono stati scelti dal Destino ma non sanno ancora di esserlo.
La loro storia è la storia dei Figli dell’Uomo. La loro storia è la storia dei Figli del Cielo.
La loro storia è soprattutto la storia dell’eterna lotta tra il Bene e il Male che affonda le proprie radici nella Genesi.

Vi invito a visitare il sito dell'Autore, anche perchè ci sono molte cose interessanti e potete restare aggiornati circa le prossime uscite!!!

il mio libro

AEGYPTIACA è il primo libro di una trilogia appartenente al genere epic fantasy, ambientata in “un’epoca dimenticata dagli uomini”, in tempi antichissimi, risalenti all'antico mondo greco ed egiziano.

Protagonisti della incredibile avventura narrata in questo romanzo sono alcune persone speciali davvero particolari, ognuno con un destino che grava sulle loro spalle e ognuno con uno scopo da perseguire nella propria vita.

Delphi è una giovane la cui vita è stata drasticamente mutata quand’era ancora una bambina e si è ritrovata con dei grafemi misteriosi incisi su tutta la propria pelle; da quel momento è stata costretta a vivere isolata da tutti, relegata nel tempio insieme ai sacerdoti, in attesa che si compisse il destino che gli dèi hanno scritto per lei, ma che non riguarda lei sola.
Accanto a Delphi, dolce ma coraggiosa e non completamente cosciente di cosa significhi essere la “Stele dei Sogni”, la “predestinata”, colei sul cui corpo gli Elohim hanno disegnato in modo indelebile una profezia terribile, c’è un guerriero impavido e dal passato turbolento e segnato dal dolore: l’accadico Sargon.
Tra i due c’è un forte sentimento che li unisce anche se ad oscurarlo ci sono le misteriose visioni che mostrano, seppure in modo confuso e poco chiaro, un futuro poco felice alla povera Delphi.
Potrà sfuggirvi, cambiarlo a suo favore?

Le loro vie si incroceranno con due adolescenti che vivono a Giza: la principessa Tary e il suo amico, di origini meno elevate - figlio di contadini -, Gavri’el.
Anche tra essi c’è un sentimento mai confessato che li unisce..., ma a dividerli c’è la diversità di – lo chiameremmo oggi - “ceto sociale”; eppure, quando meno essi se l’aspettano, le loro strade si divideranno e Gabri’el sarà costretto a guardare in faccia il proprio destino, che gli verrà rivelato suo malgrado e un po’ alla volta da colei che è figlia della divinità e che il mondo adora: la Divina Sfinge, la forte e invincibile dea, che si manifesta come una donna dalle sembianze bellissime (di una bellezza "che non è di questo mondo"), talora sotto le forme di una temibile leonessa (la Leonessa di Giza).

Sargon, Delphi, Gavri’el e la stessa dea si ritroveranno insieme a vivere avventure incredibili, spesso in pericolo di morte ma assolutamente inevitabili: come indicato ed inciso sul corpo della bella e delicata Delphi, le profezie circa il Messaggero di El, l’Araldo, devono compiersi e l’Araldo è proprio in mezzo a loro.

Gabri’el non si sente in grado di accettare le profezie che lo riguardano, si vede come un ragazzo inadeguato, che finora ha vissuto tranquillamente con i propri genitori, crescendo insieme alla sua bellissima amica Tary e non riuscendo neanche a rivelarle il suo amore: davvero la Sfinge si aspetta che lui porti avanti chissà quale missione di cui tra l'altro non sa nulla, debole e impaurito com’è?

Ma a prescindere dalla consapevolezza che Gavri’el ha o meno del proprio compito, i quattro andranno incontro al proprio destino, mostrando coraggio e audacia.

La Sfinge, con la sua forza sovrannaturale e i suoi consigli, li aiuterà nel loro cammino verso il luogo in cui è riposto l’oggetto sacro appartenente al primo uomo Adamo e che darà all’Araldo la possibilità di mettere in atto i propri poteri; ma il pensiero del giovanotto continua ad andare alla sua amata Tary, di cui ha perso ogni traccia da quando è dovuto fuggire dal proprio paese, da Giza.

E seguiremo anche le vicissitudini della povera Tary, che ne vivrà di tutti i colori perché finirà in mani davvero poco pietose, che la tortureranno nella mente oltre che nel corpo, ma la sua forza d'animo si dimostrerà davvero d'acciaio, perchè mossa da un amore inossidabile.

La stessa Sfinge non sarà immune alle difficoltà, anche se saprà reagirvi con prontezza, soprattutto in vista della vendetta che da tempo il suo abominevole fratellastro Anubi (dalla maschera di sciacallo) cova nei suoi confronti...



In questo primo libro, ci sono davvero molti personaggi che incontriamo e che impariamo a collocare, anche se i principali sono quelli di cui abbiamo parlato; tutto è attraversato da un’atmosfera “magica”, mistica, sovrannaturale, affascinante perché ci fa tornare indietro di millenni, a personaggi davvero lontanissimi da noi, che – come ho detto all’inizio – affondano le loro radici nella Genesi biblica, alla creazione della prima coppia umana, al loro appropriarsi indebitamente della conoscenza del bene e del male.

È un libro in cui ci sono davvero tutti gli ingredienti per farne prima ancora che un fantasy, un racconto di gesta epiche (mi son ritrovata speso a pensare a poemi come l’Iliade), di guerra e di battaglie, di amori, tradimenti, sangue, gelosie tra fratelli, visioni divine, profetiche, rapporti tra l’uomo e il divino, quest'ultimo inaccessibile da una parte ma dall’altra a volte così vicino alla sfera terrena da confondersi con essa, per quanto riguarda la sfera dei sentimenti, dei desideri di vendetta e rivalsa.

Aegyptiaca non sembra affatto l’opera di uno scrittore esordiente, tutt’altro.

E’ scritta con un linguaggio accuratissimo, assolutamente idoneo al contesto e ai fatti narrati, solenne ma senza per questo mai essere pesante, anzi scorrevole proprio perché preciso e con un uso sapiente dei termini adoperati, che afferiscono alla civiltà antica.




I personaggi principali sono ben tratteggiati, impariamo a conoscerne l’anima, i pensieri, le paure ed è facile “affezionarsi” e partecipare alle loro avventure, alle loro sofferenze come alle loro piccole vittorie.

Ognuno di essi ha il suo spazio, le sue “piccole” prove di coraggio da superare, raccontate con molta vivacità, dinamismo, con attenzione ai dettagli, tanto da sembrare di essere con loro mentre combattono con i propri acerrimi nemici, contro i malvagi.

La stessa divina Sfinge ci appare spesso come una semplice donna, consapevole sì della propria natura ma anche desiderosa di vivere intensamente quelle emozioni forti e travolgenti che, nel bene e nel male, fanno degli esseri umani degli esseri vivi, forse un po’ volubili e sciocchi, ma in un certo qual modo privilegiati più degli dèi stessi, in quanto almeno gli umani possono vivere fino in fondo tutta una gamma di emozioni, anche le “peggiori”, che danno un significato particolare ed unico alla loro vita, che le divinità, nella loro imperturbabilità, non potranno mai sentire davvero.

Nonostante questa differenza tra uomo e dèi, questi ultimi ci appaiono comunque - come accennavo sopra -  degli essere capricciosi, testardi, avidi di potere, violenti e contro di essi i nostri eroi avranno del filo da torcere.

Cosa ne sarà della dolce Deplhi, destinata ad essere la “Stele dei sogni”, colei che, senza che l'abbia scelto, nasconde sul proprio corpo terribili profezie? Riuscirà ad essere felice amando ed essendo riamata dal suo coraggioso guerriero Sargon?

Tary e Gavri’el si ricongiungeranno e si ritroveranno innamorati, dopo aver vissuto le esperienze più drammatiche e a volte anche brutali, che mai avrebbero creduto di dover affrontare?

Aegyptiaca è un libro che mi ha piacevolmente stupita perché scritto in modo magistrale, non riesco a trovarvi neanche un difetto; la sua lettura mi ha incantata e rapita, l’Autore è stato bravissimo nel riuscire a trasmetterci con vividezza ogni scena, ogni parola, ogni emozione, lasciandoci immergere nella drammaticità di certe situazioni, nella dolcezza commovente di altre, nella simpatia e nell’ironia di altre ancora (mirabile il personaggio del nano Babu, intelligente, a modo suo saggio, buffo e con una gran fame), il tutto in un crescendo di tensione narrativa che mette il lettore in condizione di continuare la lettura con sempre più interesse, per risolvere, insieme ai suoi eroi, nuovi “oracoli”, nuove profezie, nuove battaglie, affinchè ancora una volta l’uomo possa dimostrare alle divinità capricciose il suo coraggio e il suo desiderio di agire prendendo in mano il proprio destino e andando incontro ad esso senza paura (o quanto meno vincendola).


Bellissimo, consigliato assolutamente. 
Ringrazio l’Autore, Dean Lucas, per avermi dato la possibilità di leggerlo e resto in trepidante attesa del seguito!!

2 commenti:

  1. Sembra davvero bellissimo! Grazie per la recensione, è davvero una bella idea di lettura!

    Passa da me, è iniziato il concorso letterario della mia associazione culturale, sul mio ultimo post è spiegato tutto!

    Tua nuova follower, Mag

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  2. ciao mag, grazie anzitutto per essere diventata follower, mi fa piacere.
    è un bel romanzo, sì!! ;)

    passo da te!!! :D ciao

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz