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sabato 17 agosto 2013

Recensione I GIORNI DEL TE' E DELLE ROSE di Jennifer Donnelly



il mio pensiero

I GIORNI DEL TE’ E DELLE ROSE
di Jennifer Donnelly


Ed. Sonzogno
Un romance corposo ma assolutamente piacevole e avvincente, per i miei gusti!
Quella narrata dalla Donnelly è una storia densa di avvenimenti, colpi di scena, con personaggi ben caratterizzati, a cominciare dalla protagonista, Fiona Finnegan.
Fiona è una diciassettenne di origini irlandesi, che vive a Londra, a Whitechapel (quartiere londinese, zona est); suo padre lavora al porto e lei è impiegata presso la Burton Tea, un’azienda molto importante che commercia tè.
La vita di Fiona procede serena e piena, circondata com’è dal calore della famiglia e dall’amore dell’uomo che ama, il giovane Joe Bristow, venditore ambulante di frutta e verdura.
I due ragazzi si conoscono e si amano praticamente da sempre; pur non vivendo nelle agiatezze e pur lavorando ogni giorno con fatica, i due conservano un sogno comune: aprire una drogheria, un negozio in cui vendere tanti prodotti di prima necessità ma anche di prima qualità, e per cercare di realizzare il prima possibile questo progetto, Fiona e Joe stanno mettendo da parte del denaro, uno scellino alla volta.
Sentir tintinnare il “salvadanaio” (una lattina  di cacao) li rende euforici ed eccitati e ogni volta che aggiungono anche solo qualche penny, sono già felci.
Ma la vita nel vecchio quartiere londinese, negli anni Ottanta dell’Ottocento, non è affatto facile e i sogni dei due innamorati devono fare i conti con la realtà circostante.
Anzitutto, i problemi economici, che vanno a incrociarsi con quelli sindacali, con i diritti dei lavoratori che non vengono assolutamente rispettati.
Il padre di Fiona, il buon Paddy Finnegan, è un sindacalista e, insieme ad altri colleghi, si impegna a far nascere nei colleghi una coscienza sociale, per pretendere un aumento salariale che non è che uno dei tanti diritti di cui il capo dell’azienda priva i suoi dipendenti.
Chiaramente, questa situazione è tutt’altro che rosea e il padre di Fiona incontrerà non pochi problemi nella sua lotta sindacale…
A questo si aggiunge l’atmosfera di terrore che aleggia per le strade e i vicoli di Whitechapel: un pericoloso serial killer va adescando delle prostitute e poi le ammazza crudelmente, infierendo sul loro corpo a colpi di coltello.
E chi sarà mai quest’assassino?
Immediatamente gli viene affibbiato il soprannome di Jack Lo Squartatore, dalla polizia, come dalla stampa, come dalla gente comune.
Ma nonostante tutto, il mondo di Fiona resiste, sta in piedi e lei prosegue a testa alta e con entusiasmo, lavorando e mettendo da parte i suoi scellini, mentre cerca di essere utile alla sua bella famiglia: il caro papà Paddy, la bella e saggia mamma Kate, il fratello minore Charlie, un po’ testa calda ma in fondo un bravo ragazzo, il piccolo Seamie, di quattro anni e l’ultima arrivata, la piccola Eileen; per non parlare degli amici, dal caro e buono “zio” Roddy, un agente di polizia, amico di famiglia, alla mamma di Joe, Rose.
Ma il bel quadro familiare si frantumerà ben presto e i sogni di un futuro come commerciante, nonché moglie di Joe, cominceranno a sfumare in modo drammatico.

Il “male” si insinuerà come un serpente, strisciando silenzioso, e come il serpente dell’Eden inizialmente avrà sembianze positive. Joe, stanco di lavorare obbedendo al padre dalla mentalità chiusa, che non ha “mire espansionistiche” e non crede di dover modificare e migliorare il proprio modo di lavorare per aprirsi margini di guadagno maggiori, decide di accettare una allettante proposta di lavoro a Covent Garden, da parte di un imprenditore, tale Tommy Peterson
E in effetti imparerà un sacco di cose e accrescerà le proprie competenze di commerciante, essendo già lui portato per questo e avendo da sempre tante belle idee e un grande entusiasmo; ma lontano dalla famiglia e dalla sua ragazza – che pure cerca di tranquillizzare, dicendole che con questo lavoro metterà da parte più soldi e più velocemente per poter aprire il loro negozio -, Joe si ritroverà invischiato suo malgrado in un ambiente che tenterà di “risucchiarlo”, allontanandolo dalla gelosa Fiona, che col suo istinto di donna capisce che sta rischiando di perdere il suo Joe..

Il mondo di Fiona comincerà  ben presto a crollarle addosso e diversi colpi di scena condurranno la bella, spaventata ma coraggiosa Fiona, a prender la manina del piccolo Seamie e a fuggire alla svelta da Londra, salpando su una nave della White Star (la stessa compagnia del Titanic), in compagnia di un giovanotto strambo ma simpatico e onesto (Nick) conosciuto per caso, e approdando in America, a New York, dove vive uno zio, fratello del padre, possessore di una drogheria, in cui Fiona intende imparare tante cose per aprire un giorno il proprio negozio (sogno che comunque non ha smesso di custodire).

Sola, senza famiglia e senza l’amore di sempre, Fiona non troverà a New York la situazione ”idilliaca” che sperava, ma questo non le impedirà d fare come sempre: alzare il mento, arrotolarsi le maniche e mettersi a lavoro per partire da zero e costruirsi un futuro.
La grinta e la determinazione di questa giovanissima ragazza, che non ha ancora 18 anni ma i cui occhi e le cui orecchie hanno visto e udito di tutto e il cui cuore nasconde pesi troppo grandi per una fanciulla, attraversano tutte le pagine di questo libro, in cui impariamo a conoscere Fiona ed apprezzarla, ammirarla per il suo carattere forte, non privo di fragilità, certo, ma capace di andare avanti nonostante le lacrime e i tanti momenti di solitudine, di disperazione, sempre circondata da persone che le vogliono bene e che le saranno di grande aiuto per realizzare i propri sogni, andando anche al di là delle proprie aspettative.

Un sogno che ha il sapore deciso e delizioso del tè e l’odore delicato delle rose tè.

Un sogno che si realizza non solo grazie alla caparbietà e alla forte personalità di colei che continua a crederci, ma anche grazie alla presenza di persone sincere e affettuose nelle quali, pure nella sconosciuta e frenetica New York, Fiona riesce a porre la propria fiducia.
Certo, non sarà sempre facile la via per il raggiungimento dei propri sogni e attraversandola Fiona incontrerà diverse persone e un paio di uomini, ai quali in qualche modo si legherà: Will McClane e Nick Soames, entrambi affettuosi con lei, sinceri nei loro sentimenti e, in qualche modo, entrambi ricambiati.
Ma nulla che somigli vagamente all’amore ardente e alla passione travolgente che il suo cuore e il suo corpo hanno provato con e per Joe.

Distanti chilometri e chilometri, divisi dall’oceano, entrambi vivono struggendosi l’un per l’altra, credendo che sia ormai troppo tardi e che ognuno ha ormai la propria vita.
Ma ci sono fuochi che non si possono estinguere e ciò che lega Joe e Fiona è qualcosa che mira a durare per sempre, a superare matrimoni sbagliati, risentimenti, destini avversi, anni di lontananza.

I giorni del tè e delle rose è una splendida storia d’amore, in cui quest’ultimo c’è in tutte le sue forme: l’amore tra i membri di una stessa famiglia, tra due innamorati, l’amore per il proprio lavoro, l’amore non corrisposto, l’amore non compreso (come quello omosessuale), l’amore che caratterizza la vera amicizia.

È anche una storia di rivincite, vendette, di odio e di crudeltà, sentimenti davanti ai quali Fiona non riuscirà mai ad abituarsi e che anzi la spingeranno a stringere i denti e ad andare diritta per la sua strada, a volte con successo, altre volte correndo rischi incredibili, ma sempre con la determinazione di chi agisce per amore, per il senso di giustizia, per orgoglio, per rispetto verso se stessi e i propri valori.

Diversi sono i personaggi che satellitano attorno alla testarda e bella protagonista, alcuni ci faranno indignare, altri ci commuoveranno o ci faranno sorridere di simpatia e tenerezza, ma è probabile che comunque non li dimenticheremo in fretta.

Un romanzo che ho letto in tutta fretta, non perché qualcuno mi corresse dietro ma per la voglia di andare avanti, di scoprire insieme a Fiona cosa le riservava il giorno dopo.
Fiona è un personaggio femminile che spesso mi ha ricordato Rossella O’Hara, anche se rispetto a quest’ultima, Fiona è molto più generosa, sensibile verso il prossimo, fedele all’amore che vive nel proprio cuore coma una fiammella inestinguibile; però le accomuno per la stessa forza, audacia, capacità di tenere la schiena dritta e il mento su, pronte a stringere i pugni e a guardare verso il futuro con il desiderio di prenderlo in mano e non di lasciarsi sopraffare dagli eventi (tragici) che la vita spesso riserva.
Anche il personaggio maschile mi è piaciuto molto, e in generale i personaggi principali sono ben tratteggiati e la stessa tecnica narrativa scelta dall’Autrice (sempre in terza persona) ci permette di vedere le cose da diversi punti di vista e di “sbirciare” in diverse vite, così da “sentire” le vicende più da vicino.

L’ambientazione anglo-americana della seconda metà dell’Ottocento, il riferimento a Jack Lo Squartatore, la descrizione vivida e vivace dei quartieri, delle persone, dei mercati, mi hanno catturata e immersa in quel contesto, come se fossi lì e potessi sentire odori, sapori, voci...

E’ il primo libro della Donnelly che leggo e non sarà l’ultimo; ho già pronto “Come una rosa d’inverno”, da portare con me in vacanza e da “spolpare” in auto, nel corso di 12 ore di viaggio dalla Puglia alla Svizzera.!! ^_^

Ok, non so se si è intuito, ma lo consiglio vivamente a chi ama il genere romance!!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz