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domenica 4 agosto 2013

Recensione: SE PER UN ANNO UNA LETTRICE Nina Sankovitch



Recensione domenicale!!

SE PER UN ANNO UNA LETTRICE
di Nina Sankovitch

Ed. rizzoli
Bur narrativa
Trad. e. Cadelli
288 pp
10.90 euro
2011

Sinossi

Decisi di dare inizio al mio progetto di lettura quotidiana il giorno del mio quarantaseiesimo compleanno. Tutti i libri sarebbero stati quelli che avrei condiviso con Anne-Marie, se avessi potuto. Il mio anno di intensa lettura sarebbe stato il mio progetto personale di fuga dentro la vita.” Per Nina Sankovitch è l’inizio di una folle impresa: concedersi – con quattro figli e un marito in giro per casa, tra liste della spesa, panni da lavare, merende da preparare e cene da cucinare – una pausa forzata dal mondo e dai suoi ritmi concitati. Ma soprattutto dal dolore della perdita, esploso dentro di lei con la violenza di un uragano alla morte di sua sorella Anne-Marie. Un dolore troppo profondo per limitarsi ad aggirarlo nella speranza di lasciarselo alle spalle. Dai libri Nina si aspetta di ricevere consigli e insegnamenti, distrazione ed entusiasmo, serenità e giusto distacco. Nei libri troverà molto di più.
Questo è il racconto del viaggio che, iniziato tra pagine di carta, l’ha portata a ripercorrere le storie della sua famiglia e i ricordi di un’intera vita, alla ricerca della chiave capace di far scattare la serratura della felicità.

BLOG DELL'AUTRICE

L'autrice.
Nina Sankovitch è nata in Illinois da genitori immigrati dalla Polonia e dal Belgio. Nel 2008 ha creato il blog ReadAllDay, che oggi ha uno spazio fisso sull’“Huffington Post”. Vive nel Connecticut con il marito e quattro figli.



il mio pensiero
Se per un anno una lettrice non è un romanzo, quindi non ci sono dei veri e propri personaggi da analizzare, contesti, fedeltà al periodo storico, elementi di originalità o altre cose da esaminare e condividere tra lettori.
E non rischio neanche di svelare un finale.
E' piuttosto un libro autobiografico in cui Nina, l'Autrice, decide di mettere per iscritto l'esperienza da lei vissuta nel periodo di tempo tra il 28 ottobre 2008 e il 28 ottobre 2009.
Che esperienza ha vissuto la nostra lettrice Nina?
Semplice: ha letto un libro al giorno, per un anno, appunto.
Impresa facile?
Mah, direi di no, io stessa - per quanto adori leggere - difficilmente mi proporrei, ora come ora, un progetto di tale portata, perchè richiederebbe un impegno, una costanza, una perseveranza, una tenacia... non indifferenti e sulle quali, ve lo dico onestamente, non posso garantire.

Oh beh, a dirla tutta, un'altra "piccola" motivazione c'è: preferisco leggere con calma, senza darmi scadenze, in modo da gustarmi ogni rigo, ogni pagina, senza sentirmi il "fiato sul collo" per la premura di terminare il libro iniziato necessariamente in giornata...
Mi sembrerebbe di perdere il piacere della lettura, ecco; parrebbe una prescrizione medica o un lavoro ed io non lo vorrei mai.

Però, c'è da dire che la motivazione che ha spinto Nina a fare questa scelta letteraria è una motivazione particolare, che nasce da un vissuto altrettanto particolare e che va a dare un senso profondo al suo impegno lungo 365 giorni.

La decisione di vivere un libro alla volta per un intero anno è frutto del dolore.
Un dolore sordo, costante, fitto, che sembra non trovare conforto...
Nina ha perso sua sorella Anne-Marie; la bella, intelligente, efficiente sorella maggiore Anne-Marie piena di vitalità ed energie, stroncata da una malattia incurabile.
La sua perdita è qualcosa di inimmaginabile e quando si verifica lascia Nina senza parole, senza energie, senza voglia di andare avanti.
Ma bisogna andare avanti; è una necessità!!
Che fare, allora?

"Le parole sono vive e la letteratura diventa una fuga, non da, ma dentro la vita" (Cyril Connolly).

Decide così di iniziare un anno fitto di letture e di farlo con gratitudine. "Gratitudine per avere tutte quelle vite e quell'amore intorno a me" e di immergersi in una deliziosa trance letteraria.

I libri, i loro autori, con i loro personaggi, il loro modo di scrivere, le loro ambientazioni (vicine o lontane, nel tempo e nello spazio) arricchiscono Nina non solo e non tanto dal punto di vista delle conoscenze, che vanno ad infarcire il suo bagaglio culturale, ma soprattutto dal punto di vista umano; sono come degli insegnanti, anzi degli "educatori" di vita, che in qualche modo le aprono gli occhi del cuore e della mente sulla realtà circostante.
Sulle persone attorno a sè: Nina ha modo di andare con la mente al passato, parlandoci della propria famiglia, del loro isolamento di emigranti, dei valori trasmessi, dei rapporti con le sorelle, di quelli con suo marito Jack e con i 4 figli.
Su certe convinzioni, riguardanti il sesso, le relazioni interpersonali, la concezione del libro come oggetto di condivisione con altri lettori, il dolore e come affrontarlo, la riconoscenza per ciò che abbiamo, l'importanza dei ricordi e della memoria come garanzia che il passato non potrà essere mai cancellato (neanche dalla morte fisica!)... ed altri aspetti della propria vita interiore e relazionale.

Come dice Nina stessa: 

"Il mio anno di lettura di un libro 
al giorno è stato il mio anno in sanatorio. 
E' stato il mio anno lontano dall'aria insalubre 
della rabbia e del dolore con cui avevo riempito la mia vita. 
E' stata una fuga verso le brezze curative 
delle colline dei libri".

Leggere per curarsi, insomma, dalla sofferenza psicologica ed emotiva, dal vuoto e dalla rabbia lasciati dalla perdita di Anne-Marie.
Non è che leggendo il dolore per aver perduto una persona amata scompare...; no, il dolore c'è ed è inevitabile, se c'è stato anche tanto amore; ma attraverso i suoi "viaggi" seduta nella sua poltrona viola e attraverso fiumi di inchiostro divorati a qualsiasi ora del giorno, Nina riesce ad occupare la propria mente e il proprio tempo in un'attività che la rigenera, che le rafforza lo spirito, aiutandola a vedere la vita da diversi punti di vista, capendone alcuni fino ad allora ignoti e dandole di riflettere  sulla realtà che ve ne sono altri che mai verranno risolti... ma che andranno accettati così come sono.


"Ho letto libri per tutta la vita. 
E quando ho avuto più bisogno di leggerli,
i libri mi hanno dato tutto quello
che chiedevo loro e anche di più.
Il mio anno di lettura mi ha offerto lo spazio 
che mi serviva per capire come tornare a vivere
dopo aver perso mia sorella".

Se per un anno una lettrice è un inno alla lettura, è una testimonianza di come avere una passione tanto bella quale i libri/leggere produca numerosi benefici, che possono non solo arricchire e migliorare chi la porta avanti, ma anche chi è attorno al lettore.

"...quando discutiamo dei libri che stiamo leggendo, 
in realtà stiamo discutendo delle nostre stesse vite
e del modo in cui affrontiamo qualunque cosa,
dal dolore alla fedeltà...".

Parlare di questo libro è stato un modo per rafforzare la convinzione che come lettrice mi stavo già formando, e cioè che leggere è davvero come fare dei viaggi, che non restano fini a se stessi (tipo, solo svago, o  solo conoscere qualcosa in più...) ma che ti arricchiscono di ciò di cui hai bisogno, che sia semplice distrazione, consigli, conforto...

Non posso non consigliarlo a ogni buon lettore.

4 commenti:

  1. Bella recensione, completa e dettagliata:)

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  2. Questo è il libro che ha dato vita al mio blog. Avrà sempre un posto speciale nel mio cuore! Complimenti per la recensione.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz