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martedì 3 settembre 2013

Recensione (mini mini): IL CORVO DELL'ABBAZIA di Ellis Peters



A fine vacanza, in casa dei parenti che mi hanno ospitata, mi è stata offerta la possibilità di attingere dalla fornitissima libreria di famiglia e poter scegliere i libri che desideravo leggere.
Purtroppo, consapevole dei pochi giorni che mi restavano a disposizione, non ho potuto prendere libri che mi interessavano davvero, ma limitarmi ad una scelta in base alle pagine, oltre che al genere, ovvio.
I miei occhi son caduti su un breve romanzo (poco più di 200 pp) storico, appartenente alla serie "Le indagini di fratello Cadfael":

IL CORVO DELL'ABBAZIA
di Ellis Peters


Il corvo dell'abbazia
Ed. Tea
Trad. E. Pelitti
224 pp
8.60 euro
Trama

Sull'inquietante mistero che avvolge la morte di padre Ailnoth aleggia un'unica certezza: da morto, come da vivo, Ailnoth rimaneva un uccello del malaugurio.

Padre Ailnoth, il nuovo parroco di Holy Cross, è stato assassinato. Il misterioso delitto ha liberato Shrewsbury da una figura tanto rispettata e irreprensibile, quanto severa, scostante e avvolta da un'inquietante ombra di malaugurio.
Al di là di una malcelata, superstiziosa contentezza, tra la gente del borgo aleggia, però, anche un oscuro senso di minaccia: chi può aver osato tanto? 
Fratello Cadfael, ancora una volta, si addentra in un groviglio di sospetti, falsi indizi e reticenze con la pazienza del monaco erborista, l'istinto infallibile dell'investigatore e la consapevolezza dell'uomo che conosce il labile confine che separa innocenza e colpevolezza.

pensierino

Questa non è una vera e propria recensione; il libro l'ho terminato qualche giorno fa, letto velocemente e dubito che potrò farne un'analisi appropriata (se anche fossi veramente capace di farne..).
Diciamo subito che la vicenda narrata è ambientata nel Medioevo, nel 1141, in Inghilterra, a Shrewsbury.
Ci troviamo nella Chiesa di Holy Cross; il vecchio parroco, padre Adam, è morto da poco e l'abate Radulfus porta con sè il sostituto: padre Ailnoth.
Da subito, questo religioso si presenta agli occhi di fratello Cadfael, come un tipo severo, e nell'aspetto e nei modi, il che va a stridere immediatamente con la bonarietà e la compassione che hanno caratterizzato il suo predecessore.
Padre Adam, infatti, ha sempre esercitato il proprio ministero pastorale con umiltà, comprensione, indulgenza verso i propri parrocchiani, assolvendoli dai loro peccati e ascoltandoli con compatimento paterno quando confessavano le proprie debolezze e le proprie cadute.
Questa bontà lo aveva reso amatissimo dai parrocchiani, che subito notano la diversità di atteggiamento del nuovo parroco.
Padre Ailnoth, con la sua aria intransigente e il suo inquietante bastone - che dà l'impressione di voler punire i peccatori e i discoli - non piace a nessuno, soprattutto quando il suo punire e rimproverare aspramente i fedeli, o il suo attaccamento legalistico ai rituali religiosi, causano "incidenti" nel quieto borgo, con tanto di bimbi morti senza battesimo, ragazzetti picchiati con troppa violenza, donne che si tolgono la vita....: tutti incidenti attribuiti a padre Ailnoth e alla sua scarsa indulgenza, che tutto pare fuorchè cristiana.
Insomma, a guardarlo in faccia, a sentirlo parlare e a vederlo agire, non sembra affatto un sant'uomo, quanto piuttosto un corvo, un uccellaccio del malaugurio, che più che portare serenità tra i suoi fedeli, sta portando scompiglio e ribellione.
Eh sì, perchè dopo non molto tempo il suo arrivo, il religioso verrà trovato morto: il suo corpo viene rinvenuto proprio da fratello Cadfael, in un fiume gelato, la notte di Natale, con la testa rotta, all'altezza della nuca.Alle vicende tra parroco e parrocchiani si aggiungono quelle "politiche", che vedono coinvolti un giovane ribelle e vivace, che si fa chiamare Benat, la sua "zia" Diota, attaccata al ragazzo come una madre, e la giovanissima e bella amica di Benat (adesso non mi sovviene il nome !!!!!!!!!), che si ritroveranno loro malgrado invischiati nella morte di Ailnoth.
Cos'è potuto accadere?
Forse il padre è inciampato accidentalmente nel fiume, trovandovi la morte?
O il suo rendersi odioso ai parrocchiani ha  fatto sì che qualcuno non c'abbia visto più per la rabbia e l'abbia fatto fuori?
Con la sua arguzia e intelligenza, la sua ironia e il suo saper tacere e parlare al momento giusto, fratello Cadfael saprà andare alla ricerca degli indizi giusti, fare le domande appropriate, avere pazienza nell'osservare, ascoltare e ragionare.... fino alla risoluzione del caso, che a un certo punto si concentrerà sulla persona sbagliata...

Un romanzo breve, con un'ambientazione che a me piace molto, perchè ha a che fare con i misteri racchiusi tra le mura degli edifici religiosi, come chiese, abbazie.
Scritto con leggerezza, in alcuni punti (quando si trattano, seppur brevemente, questioni "politiche") meno interessante, ma nel complesso gradevole; non il miglior libro giallo che abbia mai letto, ma essendo parte di una serie forse non ho tutti gli strumenti per valutarlo in modo completo.


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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz