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mercoledì 4 settembre 2013

Segnalazione: "Antimateria" di Andrea Blu



E proseguiamo con un altro consiglio letterario!!!
Nella mia posta elettronica, nei giorni scorsi, ho trovato infatti un'interessante segnalazione da parte dell'Agenzia Letteraria Contrappunto, di un libro particolare, che tratta un tema tristemente noto ma sempre attualissimo: il consumo di droga tra gli adolescenti.

ANTIMATERIA
di Andrea Blu

Edizioni di Karta
10.50
2013


Trama

Antimateria è un romanzo difficile da definire. Si articola in due parti, e ciascuna di queste comprende racconti e frammenti simili a un diario.
Questi ultimi sono la parte più lirica e riflessiva dell’intero lavoro.
Lungo tutta la trama, molto varia e anche molto disomogenea, il lettore può seguire il vivere quotidiano di tre ragazze. Ciascuna di queste è intenzionata a cambiare la propria vita, ma si sente soffocare dal mondo
che la circonda, e da una provincia italiana anonima e per certi versi persino spietata.
Leica, Kami e Giada, per tutta risposta, decidono, forse inconsapevolmente, di annullarsi.
La loro formazione passa per droghe e sesso (più discusso che praticato), in uno stato di incomunicabilità
assoluta. Ognuna è un mondo a parte e vive alcune piccole esperienze significative: la voce narrante si frammenta e si sposta di continuo per riportarle, provando anche stili diversi.
Sono i temi a compattare il romanzo: programmi della tv, saggi sulla coltivazione della marijuana, serate inconcludenti, viaggi virtuali e parentesi oniriche estremamente surreali.
Non esistono né tabù né limiti. E non esistono appigli, specialmente non quelli familiari consueti.
Eppure, a differenza di qualunque romanzo di genere, non accade niente: non c’è una morte che sblocchi la vita degli altri. Tutto è andato perduto. 
Il lettore entra all’interno di un labirinto circolare: le uscite sono ovunque, e da nessuna parte.
L’argomento di Antimateria è il nulla, l’assenza di qualunque coordinata spaziale e temporale. 
Tutto ciò che viene trattato fluttua nell’indefinito. 
La sensazione che si ottiene è di spaesamento, di ripetitività seriale e devastante, e di impossibilità di salvezza. Se si trattasse di un manuale di sopravvivenza, probabilmente darebbe questo messaggio: diventate voi stessi il nulla, e vivrete.


Dissonante e vertiginoso, disossante e voluttuoso, 
Antimateria rifugge con cautela 
ogni classificazione giocando con una circolarità devastante 
che accompagna il lettore in un viaggio labirintico. 
Non c’è spazio per tabù e vincoli. 
Nessun limite, nessun appiglio morale che possa salvare. 
Non c’è neppure una trama. 
Per Leica, Kami e Giada, decise a
cambiare la propria vita, 
ogni varco si apra all’orizzonte si perde nel nulla, 
in un viaggio farneticante fra sesso e droghe, 
serate inconcludenti e programmi tv, 
saggi sulla coltivazione della marjuana 
e parentesi oniriche surreali.
Esordio letterario di una scrittura psichedelica 
che gioca fino in fondo con 
le parole, con le visioni, 
quello di Andrea Blu è l’apoteosi del frammento 
incastonato tra pagine bianche, 
le pagine del non detto. 
Specchi, schermi scollegati, fili di cristallo 
e statue dal cuore duro sono i veri 
protagonisti.

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L'autore.
Andrea è nato dall’uovo.
Subito dopo aver rotto il guscio, si è guardato intorno e ha detto “blu!”, e quella è stata la sua prima parola. Fin dalla nascita ha amato i libri per imprinting.
Raggiunta l’età della ragione, è stato presentato al mondo in questi termini: “Illustrissimi signori, è un onore per me presentarvi quest’uomo in calzamaglia. Egli altri non è che l’incredibile Blu!
Blu, non si sa dove sia nato. Dopo una lunga carriera di mercante di Polli e di presidente delle industrie dei supermercati di infima convenienza, ormai multimilionario, ha accettato di esporre se stesso su richiesta degli
Aspiranti Artisti Anonimi.
Lo stato di Paranoia ci manda un suo dito d’amore che non tarderà a fare il solletico a tutti quanti. I libri di Blu sono fatti di specchi, schermi scollegati, fili di cristallo e statue dal cuore duro”
.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz