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martedì 22 ottobre 2013

Viaggi culturali...



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Il viaggio letterario di oggi non sarà relativo ai luoghi geografici presenti negli ultimi libri da me letti, bensì è un viaggio di tipo "culturale", che prende le mosse dalla lettura del Diario di Etty Hillesum, in cui si cita una scienza psicologica particolare, fondata dall'uomo che Etty ha amato: sto parlando della psicochirologia e del suo fondatore Julius Spier.

spier
Julius Spier (Francoforte sul Meno, 25 aprile 1887 – Amsterdam, 15 settembre 1942) è stato uno psicologo e psicoterapeuta tedesco.

Fu una personalità eclettica: era stato direttore di banca, aveva fondato una casa editrice, studiato canto. Nel 1939, a causa delle leggi razziali in Germania, aveva lasciato Berlino per Amsterdam, dove aveva una sorella.

Secondo J. G. Gaarlandt, il curatore del "Diario 1941 - 1942" di Etty Hillesum, Spier era dotato di una straordinaria personalità, "magica" secondo i suoi clienti e discepoli olandesi. 
A Julius Spier si rivolse Etty Hillesum (1914-1943) per superare i suoi disagi psichici; egli era uno psicanalista particolare che non apparteneva a nessuna scuola ed era più propriamente uno psicochirologo, fondatore della psicochirologia, allievo di Jung (Fu lo stesso Jung a suggerirgli di farne una professione) e studioso della psiche. Spier, tuttavia, uscì fuori dai confini della psicoanalisi dell’epoca. Spier voleva capire la persona umana attraverso l’analisi delle linee della mano su cui per lui era segnato il piano del destino dell’individuo.

Ciò, tuttavia, non escludeva in lui una dimensione religiosa. Etty Hillesum, in tal senso, fu aiutata da Julius Spier che non era soltanto uno psicanalista, ma anche uno spiritualista per il quale il destino designava il disagio psicologico delle persone. Spier comprese i disagi psicologici di Etty sul piano spirituale e le consigliò di leggere l’Antico e il Nuovo Testamento, nonostante Spier ed Etty fossero ebrei ed entrambi conoscessero le Sacre Scritture dal punto di vista ebraico. Egli aiutò Etty, che si definiva “la ragazza che non riusciva a inginocchiarsi”, a pregare Dio, ad intraprendere una profonda esperienza spirituale.

Julius Spier morì il giorno prima di essere inviato al campo di smistamento nazista di Westerbork in Olanda, tappa obbligata per gli ebrei olandesi verso il campo di sterminio di Auschwitz.
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La psicochirologia, attraverso lo studio delle mani, analizza la struttura del carattere della persona, il temperamento, le potenzialità, il talento individuale, cioè la vera natura seppellita sotto infinite zavorre. 

“Diventa ciò che sei”

Con queste parole di Pindaro iniziava un libro di psicochirologia perché questa nobile arte ha come scopo non solo di interpretare e analizzare ma anche di indicare la strada che conduce alla realizzazione di sé, cioè di raggiungere una vera integrazione della personalità.
In questo processo di chiarificazione è necessario conoscere il legame con i propri antenati, cioè comprendere che la vita e il destino di una persona sono direttamente connessi non solo con le sue proprie tendenze ma pure con le esperienze vitali dei suoi avi.
La consapevolezza di questo legame aiuta a comprendere certi gravami e difficoltà che sembrano incomprensibili e quindi ad affrontarli.
Riveste quindi molta importanza la storia familiare della persona, come tutti i fatti di tipo biologico e psicologico ad essa connessi.
Secondo l’interpretazione di Spier la destra è la mano ancestrale in senso sia biologico che psicologico, poiché nel suo palmo mostra qualità, reazioni ed esperienze di quegli antenati a cui la persona è biologicamente e psicologicamente connessa. Il palmo della mano sinistra invece esprime la personalità individuale.
La connessione è biologicamente effettiva se le linee della destra si accordano con quelle della sinistra, in questo caso i tratti sono ereditari. Se le linee delle due mani sono differenti, la connessione è solo di natura psicologica.
Il confronto tra la mano destra e quella sinistra mostra il vero scopo interiore o missione di una persona, che va oltre il semplice dovere di fare il proprio lavoro secondo i propri talenti e le proprie capacità. Ogni essere umano che è capace di sviluppo deve anche realizzare un compito individuale che non può essere realizzato da nessun altro. 
Questo compito è intimamente collegato alle esistenze delle generazioni precedenti, ai fallimenti dei propri antenati nel risolvere certi problemi, all’evitare certe esperienze o a passare attraverso esperienze sbagliate. Questo compito individuale, che può essere messo in luce confrontando le due mani, rende unica la vita di un individuo e le dà significato.

Fonti:

1 commento:

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz