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lunedì 9 dicembre 2013

Recensione COME FINISCONO LE FAVOLE di Lisa Kleypas



Buongiorno e buon inizio settimana!!!
Il Natale si avvicina e devo dire che ultimamente le mie letture hanno a che fare con quest'atmosfera tutta particolare che caratterizza questo periodo dell'anno...!

Ed ecco il mio parere su....

COME FINISCONO LE FAVOLE
 di Lisa Kleypas


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Titolo originale: 
Christmas Eve at Friday Harbor
Mondadori 
  Trad. A.Sora
Trama

Una bambina ha bisogno di una famiglia
Una piovosa notte, Holly di sei anni ha perso l'unico genitore che conosceva, l'amata madre Victoria. E da quella notte non ha più detto una parola.
Un uomo solo ha bisogno di una moglie
L'ultima cosa che Mark Nolan ha bisogno di avere nella propria vita è una bambina di sei anni. Ma si accorge presto che farà tutto il possibile per rendere la sua vita nuovamente completa. Sua sorella gli ha dato le istruzioni: Non c'è altra scelta se non tu. Inizia dall'amarla. Il resto seguirà.
A VOLTE, ci vuole un po 'di magia...
Maggie Collins non osa credere nuovamente all'amore dopo aver perso il marito. Ma lei crede nella magia dell'immaginazione.
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Come proprietaria di un negozio di giocattoli, Maggie vive ciò che ama. E quando incontra Holly Nolan, vede una bambina con un disperato bisogno di un po 'di magia.
... per sognare
Tre persone sole. Tre vite ad un bivio. Tre persone che sono sul punto di scoprire che il Natale è il periodo dell'anno in cui tutto è possibile, quando i desideri hanno modo di trovare la strada di casa...



il mio pensiero


Il mio secondo approccio con la Kleypas: una lettura dolcissima, adatta più che mai a questo periodo di euforia natalizia, per fermarsi ed immergersi in una storia di per sé semplice eppure capace di emozionarmi e intenerirmi.
Tutto ha inizio da una tenera lettera scritta da una bimba, Holly, che chiede a Babbo Natale di donarle una mamma.
Entriamo così nel vivo della narrazione, conoscendo Mark Nolan, un giovane uomo scapolo cui la defunta sorella, Victoria, ha affidato, scrivendolo nel testamento, la propria figlioletta di 6 anni: Holly, appunto.
Mark non sa davvero come gestire questa improvvisa e nuova responsabilità, alla quale non si sente per nulla pronto.
Perché mai sua sorella ha lasciato scritto che dovesse prendersene cura proprio lui e non gli altri due fratelli, Sam ed Alex? O magari qualche altro parente, ben più preparato all’impegno di crescere una bimba orfana?
Forse perché Alex sembra così freddo, distante, poco incline ad affettuosità di sorta e per di più invischiato in un matrimonio poco felice?
O forse perché Sam è troppo preso dai suoi affari con l’azienda vinicola a Rainshadow Vineyard ed è, tra l’altro, un po’ scanzonato e desideroso di godersi la vita anch’egli da super scapolo?
Ma non è altrettanto e tristemente vero che tutta la famiglia Nolan ha vissuto in un clima poco affettuoso, espansivo, con un padre generoso più di sberle che di carezze e lodi?
Davvero, i Nolan non sono stati cresciuti in un’atmosfera in cui ci si lascia andare a dimostrazioni di amore familiare e, via via nel tempo, Mark e i fratelli hanno sentito crescere in loro una specie di “repulsione inconscia” verso il matrimonio.
Ad ogni modo, qualunque siano le motivazioni, ormai Holly c’è e lui deve crescerla dandole tutte le cure e l’amore di cui ella ha bisogno e ai quali ha diritto, cosa che il buono ma spaesato Mark è intenzionato a fare.
Però c’è da risolvere un iniziale problema: la bimba, dal giorno della morte della mamma, ha smesso di parlare, chiusa in un mutismo doloroso, che la isola dagli altri e le impedisce di “sfogare” i propri sentimenti.

Ci vorrà qualcosa di magico per aiutarla a sbloccarsi? Magari un bel giochino adatto a lei?
E così zio e nipote arrivano in un delizioso negozio di giocattoli, non moderni ma “di altri tempi”, più artigianali e semplici ma forse anche più divertenti e creativi.
Del resto, la “logica” alla base dei giochini in questa magica bottega di Friday Harbor, è proprio la magia, l’immaginazione, la fantasia, il gioco e lo sa bene la sua proprietaria, la dolce e sveglia Maggie Conroy, una rossa riccia con deliziose lentiggini sul naso, vicina ai 30 anni ma già con alle spalle esperienze molto “forti” che hanno finito per metterle addosso la paura di impelagarsi in una storia d’amore, nella quale investire sentimentalmente col rischio di restare scottata.
Ma la piccola Holly, giunta muta e triste nel suo negozio col suo incredibilmente sexy e tenebroso zio Mark, porterà una ventata di novità e sorprese nella sua vita.
Saprà accoglierle e farne tesoro per ritrovare la felicità?

Una cosa è certa: tra lei e la dolcissima Holly si instaura immediatamente un bellissimo feeling e grazie alla dolcezza, alla capacità di empatia e comprensione di Maggie, al suo saper toccare i bisogni di fantasia ed immaginazione della piccola, quest’ultima recupererà il desiderio di parlare, di comunicare con gli altri, di riprendere, pian piano, il contatto con la realtà, che il dolore per la perdita della mamma le stava facendo perdere.
La semplicità e l’affetto spontaneo della piccola per la rossa proprietaria del negozio magico, pieno di articoli e giochi che alimentano la fantasia, attireranno inevitabilmente anche zio Mark, benchè egli sia un uomo razionale e, tra l'altro, impegnato (fidanzato no, la sola parola gli produce l’orticaria) con la bella Shelby, e faranno sì che, vuoi o non vuoi, le sue attenzioni cadano sulla spontanea e bella Maggie.

Tra i due l’attrazione scatta velocemente e tutte le volte che si ritrovano soli, che sia sul traghetto (lei va spesso a Bellingham a trovare la famiglia) o in altre circostanze, sentono che una sorta di corrente elettrica pervade il loro corpo e manda in brodo di giuggiole il loro cervello, facendoli perdere ogni barlume di lucidità.
Entrambi sono restii a lasciarsi andare: l’uno per la presenza di un’altra donna e, ancor di più, per l’atteggiamento disilluso verso parole come “matrimonio”, “amore eterno”;  l’altra, per la presenza di un dolore non ancora seppellito e per la paura di innamorarsi e soffrire/far soffrire.

La magia del Natale, 
unita all’amore che entrambi hanno per quell’anima candida e dolce di nome Holly, 
riusciranno ad unirli e a spingerli 
l’uno nella braccia dell’altra?


Non sempre si è pronti all’amore e spesso neanche lo si cerca davvero, convinti di non meritarne uno vero, eterno, di non saperlo riconoscere, accettare; ma come dice una canzone (poco conosciuta, probabilmente) degli Anni Sessanta: “Un sentimento quando sboccia viene a dirlo proprio a me…?” (“Non voglio innamorarmi mai” - ASCOLTALA).
Evidentemente no, sboccia e basta e arrendersi non è sempre automatico, quando si hanno reticenze e paure, ma non è neppure facile resistervi, perché il bisogno di essere amati, coccolati, capiti, abbracciati, protetti, ce l’hanno (abbiamo) davvero tutti,  a cominciare dalla nipotina che si aspetta il più bel regalo da Babbo Natale a un certo bulldog malconcio e disprezzato di nome Renfield.

Come finiscono le favole?

Io una mezza risposta ce l’ho ma vi lascio con il consiglio di leggere questo romanzo breve, semplice (per la struttura, la storia, i personaggi) ma comunque in grado di entrare nel cuore e scaldarlo un po’, ricordandoci che basta lasciar spazio a un pizzico di magia e di amore che la propria vita assume colori e sapori che mai ci saremmo aspettati…!
Amo la Kleypas, arriva al cuore (fermo restando che io sono sentimentale di mio, lo ammetto…).
Una lettura ideale per lettori alla ricerca di emozioni!!!

2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz