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domenica 15 dicembre 2013

Recensione LA FIGLIA DEL CAPITANO di Puskin



Ultimo classico dell'anno 2013...

LA FIGLIA DEL CAPITANO
di A. Puskin


La figlia del capitano
Mondadori
Trad. B. Osimo
147 pp
8.50 euro
2005
Sinossi

Sullo sfondo del romanzo vi è sempre la rivolta di Pugacev.
Protagonista è Petr Andreic Grinev che, accompagnato dal precettore, tra varie traversie, grazie all'aiuto di un contadino, raggiunge la fortezza di Belogorsk.
Qui si innamora di Masa, figlia del capitano della fortezza.
puskin
Pugacev conquista la fortezza, il capitano e la moglie vengono uccisi, ma Grinev viene stranamente graziato da Pugacev (che è il contadino incontrato durante il viaggio), il cui pensiero fisso va alla dolce Masa, tenuta prigioniera da Svabrin (un disertore nemico di Grinev)....






il mio pensiero

E' d'obbligo per me esordire dicendovi che, per la maggior parte delle volte, con i romanzieri russi (e i loro relativi libri) non è scattato il colpo di fulmine: zero feeling, insomma.
Questo mi è capitato, ad esempio, con "Le anime morte" di Gogol, "Padri e figli" di Turgenev..., anche se poi a riscattarli c'erano stati incontri più gradevoli, come con"Anna Karenina" di Tolstoj.
Ma il più delle volte, lo stile, le ambientazioni e gli stessi personaggi della letteratura russa, proprio non riuscivano a prendermi e ad accendere il mio interesse.

pugacev
Ho quindi iniziato "La figlia del capitano" non senza il timore di trovarmi costretta ad abbandonarlo; però non è successo....!
Anzitutto, è un romanzo piuttosto breve e poi Puskin ha uno stile molto "leggero", ironico, vivace, sia nel tratteggiare i personaggi che le situazioni.

Il protagonista è un giovanotto di nobile famiglia, Petr Andreic Grinev, il cui "destino" è segnato sin da piccolo, perchè suo padre vuole assolutamente che il figlio sia un uomo di guerra, un valoroso militare al servizio dello zar.
Ed infatti, crescendo - dopo un'adolescenza trascorsa sotto le ali di un insegnate privato, di origini francesi, piuttosto amante della bella vita e delle donne, e poco avvezzo a trasmettere cultura e buoni costumi al proprio allievo -, per evitare che il ragazzo sia uno scapestrato e buono a nulla, il padre lo manda, sotto propria raccomandazione, ad arruolarsi, presso la fortezza di Belogorsk.
Ad accompagnarlo, il fedele, anche se un po' lagnoso, precettore Savel'ic; durante il viaggio, i due incontrano uno straccione, cui Petr regalerà il proprio pellicciotto perchè si scaldi.
Questo gesto gli salverà la vita in futuro, perchè quell'uomo, dalle sembianze di un povero contadino, è in realtà il leader di una marmaglia di briganti che sta insorgendo contro la zarina di Russia, Caterina II: Emeljan Pugacev, un disertore dell'esercito russo che aveva combattuto nella Guerra dei sette anni e che aveva sobillato il malcontento latente fra i cosacchi, formando una sorta di "esercito" al proprio servizio.
Questi ribelli attaccheranno la fortezza in cui vive tranquillo il nostro giovanotto, il quale intanto si è  innamorato della dolce e timida Mar'ja Ivanovna (Masa), la quale però è oggetto di desiderio anche di un uomo gretto e traditore, tale Svabrin...

E' un romanzo che si legge con molta scorrevolezza, dinamico al punto giusto, con una presenza di dialoghi che danno fluidità alla narrazione, con personaggi schietti, caratteristici e un finale che soddisfa il lettore.

con questo classico
partecipo a... 

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz