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sabato 29 marzo 2014

Dietro le pagine di "Nostra Signora degli Scorpioni"



Buondì!!

Eccomi per la seconda volta con una rubrica che ho deciso di inserire il sabato e che, sto scoprendo, mi piace molto, forse perchè richiede una attività di ricerca, cosa che mi piace fare con entusiasmo!!

Allora, il libro di oggi è uscito soltanto ieri in libreria, ma eccoci a svelarne l'ispirazione...!

Cosa c'è dietro un romanzo, una storia, dei personaggi?

NOSTRA SIGNORA DEGLI SCORPIONI
di Laura Pariani, Nicola Fantini


Ed. Sellerio
448 pp
15 euro
9.99 euro (e-book)
dal 27 marzo
2014
Al fondo di Nostra Signora degli scorpioni sta un fatto di sangue e abiezioni familiari realmente accaduto. Ma non è una cronaca, è un romanzo di atmosfera e di mistero, segnato da una densa malinconia, e richiama la letteratura che attraverso il delitto si immerge negli abissi dell’io.

Nell’avanzante autunno del 1869, Orta, sul lago, è un borgo tranquillo e forse intorpidito, solo con un fremito di animosità verso i forestieri.
Ci vive Enrico Costa, detto il Francesino, ultimo figlio di una famiglia proprietaria squassata dalla disgrazia; vi soggiorna il grande scrittore Dostoevskij, in cerca di un riparo appartato dall’assillo dei creditori; vi scorrono le esistenze immutabili di tanti, ciascuno col suo soprannome, ciascuno con la smorfia tipica del volto che svela a tutti carattere e destino, ciascuno tormentato da qualcosa di indicibile. 
Perché qui, cinquantasei anni prima, è avvenuto un macabro delitto, di quelli germinati nel torbido di una famiglia e nell’odio di famiglie tra loro.
Teodoro Costa, bisnonno di Enrico, è stato ucciso con feroce violenza. Facilmente, la giustizia ha trovato il colpevole nel figlio Demetrio, ghigliottinato dopo un rapido processo. 
Tutta la famiglia dispersa.
Tornato dalla Francia, dove il nonno s’era stabilito seguendo l’armata napoleonica, l’ancor giovane Enrico il Francesino non è mai stato ben accolto in paese. 
Poeta e scrittore, ha sempre avuto il desiderio di scrutare nell’oscurità intorno alla storia dei suoi avi. Inoltre, un rasoio e un messaggio cifrato ritrovati per caso, gli sembrano una combinazione troppo azzardata per non essere un messaggio. 
Il suo itinerario progressivo, di verità e di liberazione, s’incontra con la curiosità intellettuale di Fedja Dostoevskij, che invece è motivato dall’inquietudine e dal continuo interrogarsi sulla colpa e sull’odio alla base della sua ricerca spirituale.
Lentamente, si apre il velo della storia segreta, che è storia di tante vite che portano il proprio tributo di dolore, ingiustizia tragica e vendetta.
Una prosa che ricorre spesso al detto e al proverbio, usando il commento corale di una folla di personaggi di sfondo, evoca così in modo palpabile lo spirito dei luoghi, e scolpisce ogni personaggio nella sua unicità.
Autori.
Laura Pariani (1951), pittrice e sceneggiatrice, è autrice di numerosi romanzi e di una ventina di opere teatrali. Con questa casa editrice ha pubblicato Di corno o d’oro (1993), Il pettine (1995), La spada e la luna (1995) e, con Nicola Fantini, Nostra Signora degli scorpioni (2014).
Nicola Fantini (1962), traduttore e scrittore, ha lavorato nel campo del reportage. Il suo ultimo romanzo è La setta delle catacombe (Firenze 2008).



Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?".

Bene, nel caso del romanzo di oggi, è la stessa Autrice Laura Pariani a darci informazioni su come è nato il libro... e potete visitare il suo sito QUI.

Il tutto prende avvio  in seguito alla lettura di un resoconto giudiziario di un delitto avvenuto nel 1813 nel novarese, di cui sembra parlare lo scrittore russo Dostoevskij nel libro I fratelli Karamazov.


« Ciascuno di fronte a tutti è per tutti e di tutto colpevole. E non solo a causa della colpa comune, ma ciascuno, individualmente. »
(I fratelli Karamazov)


La trama del romanzo si sviluppa attorno alle vicende dei membri della famiglia Karamazov, al contesto in cui matura l'assassinio di Fëdor, il capofamiglia e al conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato di parricidio; ad un livello più profondo è il dramma spirituale scaturito dal conflitto morale tra fede, dubbio, ragione e libero arbitrio.
I caratteri che accomunavano la vicenda delittuosa con il noto romanzo erano i seguenti:

1) un padre avaro e sordo alle esigenze dei figli;
2) il distacco precoce dei tre figli che si allontanano da casa per la carriera militare, per un'attività commerciale in una città lontana, per la vita religiosa; 
3) la sfrenata passione per il gioco e la “vita dissoluta” del presunto assassino, che si sfinisce in continui litigi col padre riguardo all’eredità; 
4) l’arresto dell’imputato dopo una serata passata nei bagordi dell'osteria e il suo cadere dalle nuvole di fronte alle accuse di parricidio; 
5) l’influenza di “cattivi libri” francesi che predicano la legittimità dell’uccisione di un padre indegno; 
6) l'andamento del processo in cui si insiste sul carattere dell'imputato più che sui fatti.

Forse il celebre autore si era ispirato sul delitto novarese, di cui poteva esser venuto a conoscenza nel corso dei suoi viaggi nel nostro Paese, inserendolo quindi in una sua opera?
Non è impossibile pensare che egli sia rimasto impresso dalla frettolosità dei giudici nell'emettere la condanna e dalle continue dichiarazioni d'innocenza dell'accusato, pure sul patibolo.....!

A questa trama gli Autori hanno intrecciato la storia di alcuni "femminicidi" avvenuti nella stessa epoca, per i quali però non si avviò mai un processo e questo forse perché i delitti che avevano come vittime le donne erano considerati fatti privati e perciò di nessuna rilevanza giudiziaria, il che ci fa considerare a come si ritenesse la donna meno importante dell'uomo tanto da non voler neppure indagare e cercare dei colpevoli quando era lei la vittima di omicidio...

2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz