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lunedì 4 agosto 2014

'Portami a casa' (This is where I leave you) di Tropper diventerà un film



cineromanzo

"Portami a casa" è un romanzo di Jonathan Tropper che in questo blog è stato recensito.

Portami a casa
.
QUI, se volete, potrete leggere il mio pensiero e di seguito vi ricordo la trama. 
Come mai ve ne riparlo?
Perchè presto diventerà un film...!!
Avete già letto il romanzo? Siete curiosi di scoprire chi interpreterà i suoi personaggi?

La pellicola sarà diretta da Shawn Levy e vi reciteranno Corey Stoll (Paul) e la straordinaria Jane Fonda (Hillary).
I due si affiancheranno così a Tina Fey (Wendy) e Jason Bateman (Judd).
Altri attori: Rose Byrne (Penny), Abigail Spencer (Jen), Timothy Olyphant (Horry), Connie Britton (Tracy), Adam Driver (Phillip), Dax Shepard (Wade). 

CURIOSITA': 

In tempi "non sospetti", cioè quando non sapevo fosse in previsione il film, avevo immaginato un mio personalissimo cast per questo romanzo...
Ovviamente non ho azzeccato gli attori, o meglio... SOLO UNA: JANE FONDA!!

Eh sì :D

QUI il mio cast!!

Sinossi

Alcune famiglie possono diventare tossiche, se ci si sottopone a prolungata esposizione. E la famiglia Foxman, in particolare, può raggiungere un livello di tossicità letale. Ecco cosa sta pensando il trentenne Judd Foxman mentre, di fronte al suo piatto di salmone e patate, cerca di estraniarsi dalle urla dei nipotini. 
Il telefono del cognato non smette mai di squillare, la sorella non fa che scoccargli frecciatine acide, in combutta con il fratello minore, mentre la madre, stretta in un vestito troppo provocante, gli rivolge solo sguardi di commiserazione. 
L’unico desiderio di Judd è scappare lontano e non pensare più a tutti i guai della sua vita. Perché Judd è senza casa, senza moglie, che l’ha appena tradito con il suo capo, e ora anche senza più un padre, morto all’improvviso. 
Per questo è dovuto tornare a casa e non può fuggire. Le ultime volontà del padre richiedono che venga celebrata la Shiva, il periodo di lutto prescritto dalla religione ebraica: per sette giorni consecutivi tutta la famiglia dovrà riunirsi sotto lo stesso tetto. 
E sette giorni possono essere un tempo infinito, soprattutto se i componenti della famiglia sono tutti fuori di testa e non riescono a stare per più di ventiquattr’ore insieme senza scannarsi. Ne bastano molte meno perché la casa diventi una polveriera pronta per esplodere a causa di vecchi rancori, passioni mai sopite e segreti inconfessabili. 

Jason Bateman
un'immagine dalle
riprese del film

 

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz