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mercoledì 10 dicembre 2014

Recensione: "Living River" di Bee



Ieri sera ho letto un racconto (che potete anche voi leggere e/o scaricare gratuitamente QUI) che ha come co-protagonista un attore americano che amo molto: River Phoenix.

Da fan di Rio, non ho potuto non leggere questo breve scritto con un groppo in gola, perchè in esso ho ritrovato tanti pensieri e "sogni ad occhi aperti" che hanno contraddistinto anche alcuni momenti della me adolescente, e a volte anche della me adulta (visto che ancora lo sogno, di notte, e quando succede, la mattina mi affretto a metterlo per iscritto per non dimenticare nulla.... Okay okay, rasento la follia, me ne rendo conto... ), quando mi soffermo a pensare alla morte prematura di un giovane che è stato davvero una promessa del cinema e che, seppur in pochi anni, ha dato prova di essere non solo un bravissimo e talentuoso attore, ma anche un ragazzo sensibile e non privo di valori e buone intenzioni.
Ma che purtroppo s'è spento a soli 23 anni.

Ed eccomi qui a dirvi qualcosa di questo ebook e a ringraziare Bee, l'autrice, per averlo messo a disposizione...!

LIVING RIVER
di Bee


Editore: autopubblicato
Impaginazione e copertina 
a cura di: Triskell Edizioni
Pagine: 67
Prezzo: GRATUITO

Cosa fareste se aveste la possibilità di cambiare un tragico passato? 
E se per farlo doveste lasciare indietro una parte di voi, sareste comunque disposti ad andare fino in fondo?

Queste sono le domande che guidano la storia narrata, che vede protagonista in prima persona una ragazza come tante, con le sue fragilità, insicurezze e le sue piccole e strane fisse, tra cui quella di avere un personalissimo e particolare angelo custode, che la consola e le sta vicino nei momenti difficili.

Un angelo che ha il nome e il volto di un ragazzo dagli occhi sinceri e profondi, le sopracciglia ad ali di gabbiano (che gli danno un'aria perennemente imbronciata e un tantino incavolata), il naso un po' all'nsù...; un angelo che si chiama River.
Che nome strano, tradotto in italiano!
Fiume Fenice!
Era davvero come un fiume in piena, che aveva ancora così tanto da vivere e così tanto da comunicare al mondo, che però s'è fermato in quella maledetta notte, in un locale per Vip, circondato da estranei come da amici e familiari.


E se la sua morte prematura, in quella notte del 31 ottobre 1993, si potesse evitare?
La ragazza della nostra storia crede che la sua vita sia legata a quella di River, la cui presenza nella sua vita si è palesata in tanti momenti... Tutte coincidenze?

Cosa accadrebbe se le fosse data la possibilità di viaggiare nel tempo fino a poche ore prima che avvenisse la tragedia?

Cosa farebbe e direbbe al bel Rio , per fargli capire che quella potrebbe essere l'ultima notte della sua vita e che lui può ancora fare qualcosa per continuare a vivere e cambiare il destino...?
Sì, perchè gli spettano ancora tanti e tanti anni da vivere, per continuare a cantare, recitare, portare avanti le sue battaglie per l'ambiente...!

E se agire sul futuro del proprio idolo e angelo significasse cancellarlo dalla propria memoria? Ne varrebbe la pena?

Leggete Living Room e vivete insieme alla bizzarra ma sensibile protagonista  
quest'incontro incredibile, impossibile, irrealizzabile, che credo sia stato sognato da tutti i veri fans di Rio, e vi sembrerà davvero di vederlo davanti a voi (tranquilli, non voglio incoraggiarvi ad avere allucinazioni visive), bello, dolce, con sue tipiche espressioni facciali, i suoi gesti, un po' come li avete da sempre visti nei film, nelle foto..,, in cui il nostro River è e resta un eterno ragazzo...

Bello, mi sono rispecchiata tanto nelle sensazioni e nelle emozioni della protagonista quando s'è trovata davanti il suo attore, mi sono commossa e mi ha fatto un po' sognare, anche se si tratta sempre di un sogno.. malinconico...

E' scritto molto bene e quando leggi ti sembra di essere lì, nella storia...!

2 commenti:

  1. Sono felice di averti regalato un bel momento :)
    Grazie mille di averlo letto, e di averne parlato in modo tanto carino ^___^
    Buoni sogni!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz