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sabato 27 dicembre 2014

Recensione "Un animo d'inverno" di Laura Kasischke



Una pubblicazione piuttosto recente e che da subito avrei voluto leggere e che ho terminato proprio ieri sera, è....

UN ANIMO D'INVERNO
di Laura Kasischke


Ed. Neri Pozza
288 pp
17 euro
2014
Trama

Sono trascorsi tredici anni da quando Tatiana è con Holly ed Eric, dopo che i due l’hanno raccolta in una coperta logora e, tremanti di gioia, l’hanno portata con loro in America. 

Tredici anni in cui la piccola Tatty è diventata una bellissima quindicenne: l’amore della loro vita.
Ora è la vigilia di Natale. e nevica, ed Eric si è avventurato nella tormenta per andare a prendere i suoi genitori e celebrare con tutta la famiglia il Natale.
Holly dovrebbe essere felice in quel giorno di festa e invece si dirige subito in cucina con i piedi nudi protetti solo dai collant e uno strano pensiero in testa che non riesce a scacciare. 
Il pensiero che tredici anni prima qualcosa di terribile deve averli seguiti dalla Russia. È un’idea assurda, inammissibile, ma Holly ne percepisce, ne avverte chiaramente la verità da quando si è svegliata in quella mattina d’inverno.

Come spiegarsi, infatti, gli eventi accaduti? La gatta che improvvisamente si trascina via le zampe posteriori e la coda? Il rigonfiamento sul dorso della mano di Eric, un minuscolo terzo pugno da omuncolo che i medici trascurano come cosa da niente, ma che non sparisce? La zia Rose, che si è messa a parlare in modo strano, in una lingua sconosciuta? Le galline che si sono alleate tutte contro una - la sua preferita - beccandola a morte e abbandonandola lí, distrutta, dimenticata? La carta da parati che si stacca in bagno, senza alcun motivo, sempre lo stesso angolo, e senza che vi sia modo di fissarla? E i dischi, tutti graffiati dall’oggi al domani, irrimediabilmente rovinati? E, infine, la macchia di umidità che è comparsa, senza che nessun operaio capisca come e perché, proprio al di sopra del tavolo in sala da pranzo, e che ricorda vagamente un viso?
Intanto, nella sua stanza, Tatiana, la «regina delle fate», la loro piccola Tatty, dorme con un braccio pallido abbandonato sulla trapunta chiara, i capelli scuri sparpagliati sul cuscino, la pelle bianchissima, di porcellana, la figura cosí perfettamente immobile da sembrare un quadro…

il mio pensiero

Holly è una donna dall'animo... di rose? O d'inverno?

E qual è l'animo giusto per una donna che ama scrivere e che vorrebbe poter impiegare tempo ed energie in questa catartica attività?
E soprattutto, come si fa ad avere tempo e ispirazione per scrivere quando si è sempre impegnate a lavoro (un impiego neanche tanto gratificante, a dire il vero, avendo a che fare con scartoffie poco interessanti) e, una volta a casa, ci sono un marito ed una figlia adolescente di cui prendersi cura?

Eppure, quella mattina del 25 dicembre, nonostante si sia svegliata troppo tardi e la aspetti un pranzo natalizio da preparare per i tanti ma abituali ospiti, Holly sente l'irrefrenabile ed inspiegabile impulso di fermarsi e prendere carta e penna, come se questo le permettesse di fermare anche il tempo, per poter finalmente immortalare pensieri, emozioni..., sensazioni.

Una sensazione, in particolare, l'ha assalita sin dal mattino: qualcosa o qualcuno li ha seguiti dalla Russia.

Che sciocchezza...! Ormai la Russia è lontana, e non solo geograficamente, ma soprattutto perchè non c'è più nulla che li leghi a quel grande e freddo Paese.
Ormai la "cosa più preziosa" che c'era da prendere e portare via, dalla Russia, è con loro, al sicuro, amata e coccolata come una principessa (anzi, no, come una "regina delle fate", visto il suo nome) da 13 anni: Tatiana, chiamata affettuosamente Tatty, la loro splendida figlia, dalla pelle leggermente azzurrina (così simile alla porcellana), gli occhi grandi e profondi e i capelli corvini e lucenti.
Una bambola meravigliosa, adottata quando aveva solo 2 anni, in un orfanotrofio russo, celebre per il trattamento poco caritatevole offerto ai propri piccoli orfanelli.

Eric e Holly hanno desiderato una bambina da sempre, o perlomeno da quando si sono accertati che Holly non potesse avere figli... Far su e giù dagli USA alla Russia per cercare un bambino da amare, ha avuto sì un costo, ma solo economico; non appena i loro sguardi ansiosi si sono posati sulla piccola Tatty, hanno sentito nascere in loro una scintilla d'affetto per la creaturina, così fragile e bella, da essere disposti a tutto per di adottarla.

Ed eccola lì, la loro Tatty, in quella gelida mattina di Natale, bella come sempre ma anche imbronciata, perchè i suoi genitori si sono alzati tardi dal letto e la giornata non è iniziata nel miglior modo per nessuno.

Holly è indaffarata per il pranzo, tra arrosto e purè, pronta a soddisfare le esigenze gastronomiche di tutti, e proprio non ha tempo per dar retta al cattivo umore di Tatiana, che in fondo è un'adolescente con i suoi momenti no, come capitano alla sua età.

Ma nonostante Holly cerchi di darsi da fare ai fornelli, c'è sempre quel pensiero fisso a tormentarla, donandole una sgradita sensazione di inquietudine; qualcosa li ha seguiti dalla Russia.

Ma cos'è?
E come mai questa sensazione irrazionale si fa sentire proprio a Natale, quando meno lei ha tempo per pensarci su?

Non ha neppure tempo per fermarsi e prendere una penna in mano e tentare di superare finalmente il famoso blocco dello scrittore mettendo giù qualcosa!
Ma cosa potrebbe scrivere, poi, che sia degno di nota?

Raccontare di sè, magari,del proprio passato, delle perdite emotive e fisiche che  ha dovuto affrontare e di come l'hanno segnata, formata, cambiata?
Parlare di Eric, di come lui sia capace di farla sentire al sicuro solo con la sua presenza. e di come ami svisceratamente la loro bambina?
Parlare di lei, Tatiana, di come hanno fatto per averla, di quanto lei sia importante per loro?

Oppure parlare di quanto e come lei, Holly, cerchi di dimostrare il suo amore a Tatty, pur essendo consapevole di non saperlo fare nel miglior modo possibile?
E sicuramente Tatty sa quanto è amata, quanti sacrifici i genitori fanno per lei!

E allora cosa c'è che non riesce a rasserenare l'animo di Holly, che proprio oggi non può fare a meno di tornare indietro nel tempo, ripercorrendo con la propria mente alcune tappe fondamentali della sua vita, che l'hanno resa la donna che è: fragile, insicura, eppure determinata, desiderosa di amare e di amore, ma non sempre in grado di manifestarlo; apprensiva e un tantino irritata verso questa figlia adolescente, che proprio quella mattina ha deciso di chiudersi in camera, di fare la scontrosa e di trattarla con sufficienza.

Strano, perchè è pur sempre la piccola Tatty, la splendida figlia adottata e portata via da un terribile orfanotrofio russo, la bimba dalla pelle dai riflessi azzurri, dagli occhi espressivi e bellissimi, dai capelli neri fluenti; la loro figlia perfetta, tanto perfetta da sembrare finta.

E' sempre lei, Tatiana: intelligente, educata, affettuosa.

Pagina dopo pagina, resta sempre la stessa domanda: cos'è quella sensazione strana e cupa che attanaglia l'animo di Holly, di fronte a quella figlia così simile "a quella di sempre" e allo stesso così diversa?

A creare ancor più inquietudine, mista ad un'inspiegabile paura, c'è una persistente telefonata, da parte di uno sconosciuto. Chi è? Che vuole, proprio nel giorno di Natale?

Una mattinata diversa dalle altre, in cui il passato, il presente e il futuro di Holly e dei suoi cari, si intrecciano, e in cui tanti piccoli eventi non legati tra loro, assumono d'un tratto contorni quasi spaventosi e forse costituiscono la risposta alla spiacevole percezione - lancinante e fredda come una lama che taglia in due la mente e l'anima di Holly - che sicuramente qualcosa li ha seguiti dalla Russia....

Un romanzo psicologico, dalle atmosfere inquietanti, capace di creare aspettative ad ogni pagina, attraversato da una buona dose di tensione narrativa, di suspense, alimentato dai pensieri un po' paranoici della protagonista, della quale conosciamo paure, sentimenti, aspettative, dubbi, difetti.

Il tratteggio psicologico della protagonista è, insieme ai toni drammatici e alla suspense che attraversano il libro, il punto forte di questo romanzo, che riesce a catturare l'attenzione del lettore pur basando la narrazione dei fatti su un lasso di tempo davvero breve (poche ore) e l'utilizzo di attraverso flashback importanti.

I personaggi rilevanti si riducono alle uniche persone presenti in casa, cioè Holly e Tatty; gli altri sono nominati e appartengono ad episodi o aneddoti passati, oppure vengono in contatto con Holly attraverso il telefono, espediente, questo, che contribuisce non solo a creare un alone di mistero e di trepidazione, ma crea una barriera tra la casa in cui sono (praticamente rinchiuse) mamma e figlia e il mondo esterno, come a voler lasciare sola Holly, tanto con i suoi turbamenti quanto con la bella ed enigmatica Tatty.

Si legge "Un animo d'inverno" vivendo le ansie di Holly e nutrendo verso Tatiana sentimenti e pensieri contrastanti, chiedendosi inevitabilmente cosa ci sia in lei che insospettisce, incuriosisce e quasi turba.
Si arriva alle ultime pagine quasi trattenendo il fiato, consapevoli che l'Autrice ci sta conducendo al punto cruciale, e provando con Holly angoscia e terrore, fino al finale, che riesce a stupire il lettore, lasciandogli però un "gusto amaro in bocca".

Consigliato, in particolare a chi ama le storie drammatiche, dal forte impatto psicologico e dal ritmo serrato.

3 commenti:

  1. Bellissima recensione:) I romanzi, dalle cupe e inquietanti atmosfere, mi piacciono molto. Dalla sinossi sembra celarsi un mistero diero l'identità di Tatiana. Sicuro che sia una "regina delle fate" come indica il suo nome?

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    1. si lascia leggere ed è stata una lettura interessante!! ;)

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    Espero que que el año que comienza sea un año lleno de éxitos.
    B. E. S. O. S... ★MaRiBeL★

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz