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sabato 14 febbraio 2015

"La Rosa d'Oro, ovvero i paradossi della virtù” di F.E. De Lauris‏



Lettori, se amate il romanzo storico, vi segnalo l’ebook “La Rosa d'Oro, ovvero i paradossi della virtù”,  ambientato nel ‘700 francese, che raccoglie una notevole varietà di stimoli letterari dell’epoca e non, presentato dal critico letterario Gianclaudio Toscani come “il romanzo d’esordio di una giovane scrittrice, sorprendentemente matura per la prova affrontata e superata, che ha ben poco a che fare con le coordinate narrative del panorama letterario di oggi”.

Presentazione del critico letterario Gianclaudio Toscani

Sgombriamo il campo: questo è il romanzo d’esordio di una giovane scrittrice, sorprendentemente matura per la prova affrontata e superata, che ha ben poco a che fare con le coordinate narrative del panorama letterario di oggi. Dalla trama si deduce una folta serie di figure e di situazioni, un insieme di eventi e di elementi, di circostanze battenti e molteplici, di scontri e di incontri tra espliciti e smorzati: tutte occasioni di felice vigore creativo, dentro una struttura classicamente compatta che a una innata sensibilità accompagna una notevole accortezza psicologica. F. E. de Lauris anima protagonisti e figuranti, gente blasonata e di “piccolo affare”, dentro un mondo di incantate atmosfere, squarci paesaggistici e spunti naturali, ma anche di abili e calcolate dissimulazioni e vivaci scene di costume tra rare ingenuità e molte malizie.


LA ROSA D'ORO, OVVERO I PARADOSSI DELLA VIRTU'
di F.E. De Lauris


Editore: Pubblicato in Self-Publishing
Data di uscita: 13 novembre 2014
Genere: Romanzo Storico
Prezzo: 2.99€
Formato: ebook (epub, mobi, pdf) 
206 pagine (circa)

Link per acquisto e altre info:








Trama
Éléonore e Charlotte, due fanciulle di nobili natali, si trovano a trascorrere un’estate presso la zia della seconda. Si tratta della Marchesa de Vernon, famosa per la sua condotta irreprensibile e la sua solida morale, che si dice ella abbia trasmesso anche ai suoi tre figli. 
Tuttavia, nell’ambiente circoscritto della tenuta di famiglia, i personaggi si ritrovano a mettere in discussione i propri principî, sperimentando di persona l’intramontabile conflitto tra la natura umana e le regole imposte dalla società. 
Nella continua oscillazione tra vizio e virtù, l’ago di questa bilancia esistenziale è l’amore nelle sue molteplici vesti, un amore permeato di sofferenze e di grandi soddisfazioni. 
Da questa deliziosa giostra settecentesca, che raccoglie una notevole varietà di stimoli letterari dell’epoca e non, da "Orgoglio e Pregiudizio" a "Le Relazioni Pericolose" a "Justine", emerge una profonda riflessione filosofica, frutto di un progressivo rifiuto delle convenzioni. 
Ed è forse questo sottile nichilismo, questa rinuncia verso un’esistenza fredda e formale, che conferma l’assoluta contemporaneità dei protagonisti.

Il lettore viene trascinato inesorabilmente attraverso danze galanti, concerti di pianoforte, tra colpi di fioretto e passeggiate a cavallo, in una trama di intrighi, nel crescendo di una tensione incontrastabile che si risolve nel finale inatteso. Questo è il Settecento, dolce e terribile, vizioso e virtuoso, realistico e drammatico de "La Rosa d’Oro".

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz