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venerdì 17 aprile 2015

"C’era un italiano in Argentina…: un libro per conoscere l'architetto Vittorio Meano



Oggi la giornata sul blog inizia con la segnalazione di un libro storico-biografico, che  ricostruisce la vita di un personaggio dimenticato e affascinante vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo: l'architetto piemontese Vittorio Meano, autore a Buenos Aires del Teatro Colón e del Palazzo del Congresso nonché a Montevideo del Palazzo legislativo.

C’era un italiano in Argentina…2
di Claudio Martino, Paolo Pedrini

Herver Edizioni
232 pp
 € 15

Potete visitare il sito  www.vittoriomeanobook.altervista.org  
per ottenere maggiori informazioni circa il libro.

Sinossi

Le accurate ricerche che Claudio Martino e Paolo Pedrini, nella loro attività di giornalisti, hanno svolto, hanno consentito di scrivere la storia di questo personaggio tanto dimenticato in Argentina quanto sconosciuto in Italia, vissuto a cavallo del XIX e XX secolo: grandioso artista dall'enorme talento e uomo fin qui avvolto dal mistero, a cominciare dallo "strano" assassinio avvenuto all'apice della carriera, sul quale facciamo luce a oltre cent'anni di distanza grazie a una serrata e difficile indagine.
Il libro ne ricostruisce la vita, dalla nascita a Gravere all'infanzia a Susa, dagli studi a Pinerolo alla giovinezza torinese, dal viaggio verso il Sudamerica alle vicende umane e professionali intessute nella capitale platense, per concludersi con l'omicidio e i retroscena.
Sono pagine sorprendenti, scritte in modo agile e coinvolgente, mai noiose seppur dense di particolari e di riferimenti precisi. Il testo, che in alcune parti riveste i caratteri dell'inchiesta e a tratti assume quasi i contorni del noir, oltre a narrare un'esistenza da romanzo e a sviscerare un enigma da film giallo parla altresì dell'emigrazione italiana, di Torino e Buenos Aires nella seconda metà dell'Ottocento e della cifra artistica dei lavori meaniani.
Il racconto biografico diventa affresco storico e si presta a ulteriori piani di lettura: l'analogia tra il malaffare pubblico-privato dell'epoca e quello attuale, gli insabbiamenti con i relativi depistaggi in auge allora come oggi, i segreti e delitti di Stato sempre pronti a irrompere per occultare o inquinare la verità. Un quadro d'insieme all'interno del quale Vittorio emerge con la sua figura intrigante e controversa di uomo potente che seppe ingraziarsi i vertici della politica, destreggiandosi con perizia fra gli interessi economici e la corruzione dilagante di una Nazione in crescita sfrenata.



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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz