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lunedì 30 novembre 2015

"La verità sta in cielo", un film di Roberto Faenza sulla scomparsa di Emanuela Orlandi



«È venuto il momento in cui il cinema faccia luce su uno dei misteri più sconcertanti della storia recente»: queste le parole usate dal regista Roberto Faenza a proposito del film che sta girando attorno ad uno dei misteri d'Italia irrisolti più noti, di cui si parla da ormai 32 anni: la scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di cui non si sa nulla dal 1983.

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Come sapranno bene quanti di voi hanno seguito e seguono la vicenda, diverse sono state, negli anni, le piste ipotizzate e percorse; le riassumo brevemente di seguito, così come le illustra il giornalista Pino Nazio nel saggio romanzato "IL SEGRETO DI EMANUELA ORLANDI. Papa Wojtyla, la tomba del Boss e la banda della Magliana" (RECENSIONE):


1. fuga volontaria
2. rapimento a scopo sessuale
3. sfruttamento della prostituzione minorile o la tratta delle bianche
4. il sequestro per chiedere la liberazione di Agca
5. una ritorsione verso il padre di Emanuela, Ercole, che con il suo lavoro poteva aver visto qualche cosa
che non doveva vedere
6. il ricatto, per farsi ridare i soldi messi nel Banco Ambrosiano o nello Ior
7. Emanuela viva, a casa di suo fratello, sotto falsa identità.

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E' passato solo poco più di un mese dalla notizia dell'archiviazione da parte del Gip Giorgianni del suddetto caso (unito a quello di Mirella Gregori); tutte le persone indagate sono state assolte: da Sabrina Minardi (ex amante del boss Renatino De Pedis), a Marco Fassoni Accetti (il fotografo romano che si è autoaccusato del duplice rapimento sostenendo di aver fatto parte di una fazione ecclesiastica contraria alla politica di Papa Wojtyla); e ancora monsignor Pietro Vergari, a lungo rettore della Basilica di Sant’Apollinare, e tre delinquenti della Magliana (tra i quali Sergio Virtù, che fu autista del boss). 
Il giudice ha motivato la propria decisione spiegando che l'abbondante materiale investigativo mancava di un sufficiente grado di «precisione, coerenza e concordanza».

Tornando al film (dal titolo "La verità sta in cielo") , le riprese pare che andranno avanti fino a Natale, ma non mancano i primi commenti e le prime indiscrezioni.
Sembra che della stessa Emanuela si parli ben poco e che compaia nelle scene iniziali, cioè quando fa l'ultima telefonata a casa appena uscita dalla lezione di musica.

Nel cast ci saranno Riccardo Scamarcio nei panni del famoso boss, Greta Scarano (che dovrebbe interpretare la Minardi, ex-amante di Renatino), Valentina Lodovini e Maya Sansa.

Leggevo in web (per ora non ci sono molti articoli che ne parlano, visto che tutto si sta svolgendo nel più assoluto riserbo) che il film si concentrerà praticamente sulla pista della Banda della Magliana, il che ha già fatto piovere le prime critiche (visto che film che trattano di questa gang e dei suoi loschi affari non mancano).

Ma a prescindere dalle critiche a qualcosa che ancora neanche si è visto, penso e spero (e da ciò che leggo in internet, credo sia soprattutto la speranza della famiglia) che si tratti di un serio film-inchiesta, con cui Faenza cerchi di dare il proprio contributo per soffermare l'attenzione su questa pista investigativa..
Certo, resta pur sempre un film e non credo ci si debba aspettare un'inchiesta nel senso puro del termine (parere mio), in grado di dare un contributo alla ricerca della verità, alla quale forse non arriveremo mai definitivamente (per carità, vorrei che fosse il contrario).
Una verità che i familiari giustamente non smettono di invocare a gran voce, soprattutto considerando i tentativi, nei decenni, di depistare e insabbiare il caso.


 CHE NE PENSATE?
 E' UN GENERE DI FILM CHE GUARDATE?


(foto prese dalla pagina FB dedicata a Scamarcio)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz