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sabato 14 novembre 2015

Recensione: UN GIORNO COME UN ALTRO di Filippo Venturi



Una storia avventurosa che ha dell'incredibile e che ruota attorno ad uno dei dipinti più affascinanti di sempre: "Ragazza col turbante" di Vermeer, nota forse soprattutto come "Ragazza con l'orecchino di perla".


UN GIORNO COME UN ALTRO
di Filippo Venturi


Editore: Pendragon
Anno: 2015
Prezzo: 14,00 
(ebook 6,99)
Pagine: 221
Il romanzo prende avvio da una circostanza molto recente e vera: dall’8 febbraio al 25 maggio 2014, il capolavoro di Vermeer è stato in Italia, a Bologna, esposta e sotto gli occhi di tutti all'interno del Palazzo Fava.

Da questo evento culturale di rilievo prende le mosse la vicenda di Martino il Matto, un uomo scapestrato, dalla vita disordinata, che vive di furtarelli; proprio quando una sera ne compie uno dei suoi, ecco che la polizia gli è alle calcagna; eppure lui, nonostante sia in groppa alla propria bicicletta sgangherata, riesce a seminare una volante e a rifugiarsi dentro un palazzo nel centro di Bologna, che appare disabitato e sicuro.
Ma quel palazzo non è un luogo qualsiasi: si tratta del Palazzo delle Esposizioni, storico edificio che al momento ospita una mostra importantissima.
Una mostra che sta accogliendo, tra i tanti capolavori, quello che rapirà lo sguardo del nostro Martino, facendolo quasi "innamorare": lei, ragazza col turbante e l'orecchino di perla, Griet.
Senza pensarci mezzo secondo, Martino compie il gesto più scellerato che abbia mai commesso in vita sua: prende il quadro e lo porta via.
Se lo porta a casa! Come se niente fosse.
Quando il giorno dopo i responsabili della galleria scoprono il posto vacante, non possono che allarmarsi! Ma che figura ci farebbero agli occhi del mondo se si venisse a sapere che Bologna s'è lasciata derubare del capolavoro di Vermeer come se si trattasse di una mela rubata alla bancarella del mercato?
Menomale che c'è sempre il pittore semisconosciuto che fa qualche riproduzione più o meno fedele di certe opere d'arte, così - fintanto che le indagini procedono - un falso potrebbe sostituire il vero, sperando che nessuno se ne accorga.

Ma intanto il vero quadro va trovato, e il commissario Petrella - un tipo gretto, irascibile e dalle modalità di lavoro non sempre ortodosse e consone al proprio ruolo - sa che questa potrebbe essere la sua inchiesta, quella che potrebbe dargli una certa rinomanza.
E per trovare la ragazza dipinta rapita è disposto a tutto, anche a scomodare un vecchio amico d'infanzia - che col tempo è diventato nemico, in una sorta di gioco grottesco di "guardia e ladri" - attualmente in carcere, Giuseppe Mangone, col quale i rapporti non sono idilliaci, soprattutto perchè l'arrogante e indisponente Petrella non fa che minacciare e umiliare l'ex amico, che decide di aiutarlo pur covando dentro di sè sentimenti ostili verso il commissario poco irreprensibile.

Nel frattempo, anche Martino - consapevole di non poter custodire e mantenere un segreto così pesante tutto da solo - ne parla con un amico fidato, chiamato il Professore, e con lui organizzano il colpaccio del secolo, quello che o potrebbe portarli dritti dritti in galera, o che potrebbe permettere loro di guadagnare un saccaccio di soldi, oltre che prendersi qualche rivincita contro coloro che finora li hanno solo umiliati, credendosi i furboni di turno.

Giorni di fuoco, quindi, in cui poliziotti e ladri si rincorrono, si danno la caccia, si telefonano, coinvolgendo gente interessata all'acquisto del quadro rubato e disposta quindi a sborsare un bel po' di quattrini.
Attenti, però, quando sembrerà che Martino abbia optato per una scelta, potrebbe scattare il colpo di scena che rivoluziona tutto e rimescola le carte!
Perchè il nostro "occhio di gatto", forse non sarà un ladro di prima classe, fine ed elegante come Sheila e le sue sorelle, tra l'altro ha pure i suoi problemi sentimentali e le sue infantili nostalgie nei confronti del ricordo materno - che lo rendono quasi un bambinone, ai nostri occhi - ma una cosa è certa: è matto davvero, perchè ha il coraggio di un incosciente, consapevole di aver avuto ben poco dalla vita e di essere arrivato ad un punto di essa in cui... "o la va o la spacca". Tanto vale tentare, no?

Capitoli brevi, introdotti ciascuno dai versi di canzoni note, che si susseguono ad un ritmo concitato, con uno stile ed un linguaggio vivaci, realisti, che sullo sfondo di una Bologna affollata raccontano le giornate di questi personaggi dalla personalità ben delineata, che sembrano usciti da una sorta di commedia poliziesca in cui l'azione è tutto, ma lo sono ancor di più le dinamiche che si incrociano: ricatti ed estorsioni, gente trovata inspiegabilmente morta, polizia disperata alla ricerca della soluzione più sicura ad un caso assurdo, commissari poco onesti che devono fare di tutto per salvarsi la pelle e la reputazione..., e intanto c'è sempre lo sguardo di una giovane ragazza dalle labbra sensuali che è l'oggetto del contendere e che ti guarda con la sua aria stupita ed espressiva.
Tutto questo narrato con una bella verve, una dinamicità ed una scorrevolezza che ti permettono di immaginare ogni scena come se stessi guardando un film dalle sequenze veloci, durante il quale ti accorgi che dei veri e propri "buoni" non ci sono, e che quindi non ti resta che fare il tifo per quello sciagurato di un ladro, un antieroe testardo e determinato, protagonista di un'avventura che ha dell'incredibile.
Si arriva al finale ammirando con un sorriso i diversi colpi di scena pensati dall'Autore.

Un libro piacevole, bello movimentato, molto fluido, ben scritto, efficace nel linguaggio come nello sviluppo delle vicende come nei personaggi coinvolti.
Consigliato!


4 commenti:

  1. Ennesima recensione positiva, complimenti davvero a questo autore e brava a te per la recensione curata.

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  2. Mi è piaciuto molto questo libro che ancora lo ricordo bene e con molto piacere :)

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    1. ah bene, pure io l'ho apprezzato! l'ho trovato originale ;)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz