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sabato 23 aprile 2016

Dietro le pagine di: "WOLF. La ragazza che sfidò il destino" di Ryan Graudin



Martedì 12 aprile 2016 è arrivato in libreria Wolf. La ragazza che sfidò il destino di Ryan Graudin, un romanzo feroce e magnifico, amato ai lettori, acclamato dalla stampa, premiato dalla critica: il primo capitolo di una nuova straordinaria serie dal ritmo adrenalinico e dall’indimenticabile protagonista femminile, Yael.


WOLF. La ragazza che sfidò il destino
di Ryan Graudin

Ed. De Agostini
14.90 euro
Aprile 2016
È il 1956 e l’alleanza tra le armate naziste del Terzo Reich e l’impero giapponese governa gran parte del mondo. 
Ogni anno, per celebrare la Grande Vittoria, le forze al potere organizzano il Tour dell’Asse, una spericolata e avvincente corsa motociclistica che attraversa i continenti collegando le due capitali, Germania e Tokyo. 
Il premio in palio? Un incontro con il supersorvegliato Führer, al Ballo del Vincitore. 
Yael, una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, ha visto troppa sofferenza per rimanere ancora ferma a guardare, e i cinque lupi tatuati sulla sua pelle le ricordano ogni giorno le persone che ha amato e che le sono state strappate via. 
Ora la Resistenza le ha dato un’occasione unica: vincere la gara, avvicinare Hitler… e ucciderlo davanti a milioni di spettatori. 
Una missione apparentemente impossibile che solo Yael può portare a termine. 
Perché, grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta, è in grado di assumere le sembianze di chiunque voglia. 
Anche quelle di Adele Wolfe, la Vincitrice dell’anno precedente. 
Le cose però si complicano quando alla gara si uniscono Felix, il sospettoso gemello di Adele, e Luka, un avversario dal fascino irresistibile…

L'autrice.
RYAN GRAUDIN è nata e cresciuta a Charleston, in Carolina del Sud, dove si è laureata in Scrittura Creativa. Vive con il marito e un cane lupo. Wolf. La ragazza che sfidò il destino è lo straordinario romanzo con cui esordisce sulla scena letteraria italiana.

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Ciò che leggiamo spesso è frutto della fantasia dell'Autore ma altre volte quest'ultimo trae ispirazione da storie/situazioni/persone reali, di cui ha avuto conoscenza diretta o indiretta.

La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerche che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?
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Ma com'è nato questo libro?
Ryan Graudin racconta che nei suoi libri cerca di esaminare tutti gli aspetti della vita partendo da una domanda breve ma importante: E se…?, da cui inevitabilmente scaturiscono altre domande, alle quali prova a rispondere nei propri libri.


Il romanzo è ambientato nel periodo postbellico, ma la seconda guerra mondiale è purtroppo ancora troppo dolorosamente vicino, e nel mondo immaginato dall'Autrice è l'Asse ad averla avuta vinta.
Purtroppo, quando pensiamo ad Hitler non possiamo non pensare al razzismo, all'odio del Fuhrer verso chiunque non fosse ariano, e quindi non appartenesse alla razza da lui definita "superiore".
Da questo distorto modo di pensare sono conseguiti non solo i tentativi di invadere altri Paesi e requisirne i territori per estendere il proprio dominio, ma ancor di più aberrazioni quali l’eugenetica, la sterilizzazione forzata, l’eutanasia per gli anziani e i disabili, e più in generale l’eliminazione di tutti coloro che, a giudizio di Hitler, non meritavano di vivere per diverse ragioni.

Al centro del romanzo c'è il concetto dell'identità, non solo nel senso di come ciascuno vede se stesso, ma anche di come ciascuno vede l'altro.
Ma cosa determina l’identità di una persona: il colore della pelle, la sua religione, la divisa che indossa? 

Ryan ha dato ala sua protagonista Yael la capacità di trasformarsi per rispondere a queste domande e poter così, soprattutto, dimostrare l’assurdità del pregiudizio razziale.
L'accostamento di un elemento surreale a fatti storici è un modo per aiutare il lettore a immedesimarsi nelle tante identità di Yael e a riflettere su ciò che è in grado di fare, nel bene e nel male, l'Uomo.

Il fatto che Hitler abbia infine perso la guerra e che il nazismo sia stato ufficialmente spazzato via, non deve far credere che quel tipo di ideologia appartenga al passato e basta.
Tutt'altro! Il razzismo e l’antisemitismo sono ancora presenti e, secondo alcune ricerche statistiche, esso è aumentato negli ultimi anni; i fanatici che sostengono queste follie pericolose non sono affatto da ignorare o da considerare come gruppi piccoli e innocui!

Il desiderio dell'Autrice è che la storia di Yael possa far riflettere i lettori sul fatto che gli uomini sono tutti uguali e che la storia va studiata e conosciuta per comprendere ancor meglio il mondo di oggi.

Non so a voi, ma a me mette i brividi pensare che un mondo dominato dall'antisemitismo e dal razzismo sarebbe stato in fondo possibile, attuabile, se Hitler avesse vinto la guerra..., e anzi per qualche anno, ahinoi, è stato fin troppo reale.
E questo non andrebbe mai dimenticato.

Le dichiarazioni dell'Autrice sul proprio romanzo le ho prese dal sito De Agostini e devo dire che è stato molto interessante leggere cosa c'è dietro il libro, il contesto storico di riferimento e il tipo di aggiunte fittizie operate dalla Graudin, perchè se prima non avevo fatto caso a questo romanzo, adesso sarei molto invogliata a leggerlo.
Voi che ne pensate? Lo leggereste?

2 commenti:

  1. Mi piace molto l'idea di un libro che rielabora la storia in modo diverso dalla realtà. Lo prenderò!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz