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giovedì 28 aprile 2016

Recensione: BUDDISMO, CRISTIANESIMO E ISLAMISMO. Le mie considerazioni di Gandhi


Lunghi giorni privi di connessione e della possibilità di approdare su blogspot 


Recuperiamo con un paio di recensione... e non solo! 


BUDDISMO, CRISTIANESIMO E ISLAMISMO. 
Le mie considerazioni
di Gandhi


Ed. Newton Compton
trad. L. Angelini
97 pp
1993
Non ricordavo di avere questo libretto nella libreria di casa, perchè tanti libri di edizioni non proprio recentissime appartengono a mio fratello e non sempre ho presente tutti i volumi di vari generi letterari che, nel tempo, ha portato a casa.

Comunque, poichè in occasione della Reading Challenge mi "serviva" un libro scritto da un autore indiano, quando casualmente mi è passato tra le mani questo "100 pagine", non mi sono tirata indietro dal leggerlo, anche perchè breve e quindi di veloce fruizione.

In esso sono riportati alcuni discorsi di Gandhi, tenuti negli anni Venti del secolo scorso in occasione di conferenze su gli altri argomenti che si evincono dal titolo, in presenza di esponenti di varie religioni, dai Buddisti agli Induisti, dai Cristiani e Musulmani.

Diverse volte il saggio chiarisce di non essere buddista ma che ad ogni modo il suo pensiero è stato molto influenzato dall'Illuminato Budda, al quale deve molto; però lo stesso Budda aveva assimilato il meglio dell'Induismo e di questo meglio Gandhi vuol farsi portavoce.

I discorsi di Gandhi non sono semplici monologhi, ma spesso sono lunghe ed articolate risposte a specifiche domande da parte dei suoi curiosi interlocutori.
L'attivista parla di preghiera (di come essa sia il desiderio dell'uomo di perdersi nella Divinità), rivede i concetti di Karma, Nirvana, si sofferma sullo spinoso diritto d togliersi la vita; sempre, con molta diplomazia e rispetto per i suoi ascoltatori, rileva i punti di forza e di debolezza della filosofia buddista, senza però mai screditarla.
In particolare, Gandhi professa l'amore per ogni creatura e dice chiaramente che trova incoerenti i buddisti perchè, lungi dal considerare sacra tutta la creazione, non si fanno scrupolo di mangiare carne, dimostrando così di non rispettare gli insegnamenti stessi del loro maestro.

Per quanto concerne il Cristianesimo, Gandhi non crede che Gesù sia l'unico Figlio di Dio, non crede facesse i miracoli intesi come atti straordinari, dalla potenza sovrannaturale, bensì Lo apprezza come semplice maestro dell'umanità e ama molto il Sermone del Monte quale sintesi perfetta della religione cristiana che però, per quanto l'apprezzi, non gli dona lo stesso conforto che gli dà l'Induismo.

Ai missionari cristiani rimprovera l'atteggiamento di non rispetto verso la "fede" e le credenze degli indiani, e il fatto quindi di voler imporre loro il proprio credo, senza scegliere in realtà di mescolarsi alla povera gente, avvicinandoli nei loro tuguri, nella loro povertà.

Per quanto concerne l'Islam, essa è una religione ispirata tanto quanto le altre e Gandhi sottolinea come Maometto predicò la non-violenza che, sappiamo, fu uno dei capisaldi del pensiero e dell'azione socio-politica del Mahatma.

Emerge il ritratto di un uomo saggio, dalla profonda spiritualità, franco e diretto nel parlare, che non esitava ad esprimere il proprio pensiero nonostante il rischio di offendere l'interlocutore.

Un opuscoletto interessante, si legge molto velocemente e offre spunti di riflessione sull'argomento "religione" e su come esso andrebbe sempre affrontato con un atteggiamento di dialogo e rispetto per l'altro.


READING CHALLENGE
8. Un libro di un autore indiano

2 commenti:

  1. Ciao Angela, non sono solita leggere saggi, ma ho apprezzato molto la tua recensione, data l'attualità del tema e i messaggi positivi trasmessi!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz