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martedì 31 maggio 2016

Recensione: IL SUONATORE DI PIETRE di Sergio Saggese



Un noir originale che, attraverso momenti di placida riflessione  - accompagnati da arguti parallelismi tra il mondo degli insetti e quello degli esseri umani - ed altri intrisi di una vena dura e pungente, Sergio Saggese ci avvince con una storia in cui la ricerca della verità si mescola al sapore dolceamaro della vendetta.



IL SUONATORE DI PIETRE
di Sergio Saggese


goWare
2016
pp. 142
Edizione digitale € 4,99
Edizione a stampa € 10,99
«Non è per niente vero che nella vita è tutta questione di scelte. Ho due dati certi a testimoniarlo, due dati che di fatto hanno caratterizzato tutta quanta la mia esistenza senza essere per nulla dipesi dalla mia volontà: il soprannome col quale sono conosciuto ormai più che col mio stesso nome, e il fatto che suono i piatti sinfonici.»

Sandro Cramarossa vive a Napoli con l'anziana e dolce nonna Mena; ha perso da anni i genitori e pure il caro nonno Enzo, da cui ha ereditato la passione per l'entomologia, la scienza che studia il variegato universo degli insetti.

"«L’entomologia è una scienza sincera, assai più di tanti preti, riguardo alla morte. Una scienza che ci parla di quelli che ripuliranno un domani il mondo dalla nostra vanità e che abiteranno la nostra carcassa, una volta sfrattata l’anima.»"

Ha anche un'altra passione, di tipo "artistico": è un suonatore di pietre e il suo contributo nelle esecuzioni alle quali partecipa non è irrisorio:

"Una nota tenuta a bada per tutto il tempo dell’attesa che non si può, proprio non si può essere superficiali a emettere, perché unica e inviolabile come la sola vita che si ha da vivere". 

Durante un viaggio in vesuviana, Sandro incrocia un suo amico di infanzia, Mattia, soprannominato Mulignana, (anche Sandro ha un soprannome, "Fattallà", ma vi lascio leggere il romanzo per scoprirne l'origine), travestito da donna. Dopo qualche tempo aver sognato la morte cruenta dell'amico, l’uomo viene effettivamente ucciso brutalmente; il suo cadavere straziato viene ritrovato in un treno, e Sandro decide di seguire le indagini, incuriosito anche dalla vita dell’amico, che nasconde pieghe insospettate. 

Avvicinato dall'enigmatico poliziotto Luca Cipriasi, Sandro inizia ad entrare nell'esistenza movimentata di Mattia; conosce la sua compagna, Nina, e il figlio di lei, Davide, ma soprattutto viene pian piano introdotto in un mondo sporco e inquietante, che vede coinvolti clochard, prostitute, camorristi.

Cosa aveva da spartire Mattia con certa gentaglia? Chi era davvero e com'era la sua vita? In quale losco giro si era infilato e chi e perchè l'ha fatto fuori e in quel modo così plateale?

La polizia è convinta che si tratti di un'esecuzione di stampo camorrista; le indagini proseguono e lo stesso Sandro, per quanto non autorizzato, dà il proprio contributo, collaborando con Luca, che però si rivelerà di giorno in giorno sempre più ambiguo, come se nascondesse qualcosa di importante.

La sensazione che attorno a lui in troppi sappiano qualcosa e non parlino, è molto forte e ben presto Sandro capirà che per scoprire la verità deve contare più su se stesso che sugli altri, perchè forse soltanto a lui interessa davvero far luce su ciò che è accaduto Mattia, mentre tanti hanno tutto l'interesse a tenerlo nascosto.

Attraverso l'aiuto di un rom, tra calci in faccia e altri pericoli da evitare- ma protetto da qualcuno di cui scoprirà tardi l'identità - Sandro andrà a fondo in questa triste storia, scoprendo che il suo amico si era purtroppo infilato in orrendi traffici e affari criminali, che gli si sono rivoltati contro e che, adesso, rischiano di estendere la propria feroce vendetta anche sullo stesso Sandro.

"Il suonatore di pietre" è un romanzo noir che ha al centro la ricerca della verità sul brutto assassinio dell'amico del protagonista, ma non è solo questo: Sandro è un protagonista solitario, di poche parole, un narratore acuto, capace di osservare le persone e le situazioni con estrema lucidità e profondità, a cominciare da se stesso, dai suoi pensieri, ricordi, speranze; è una persona sincera e non sempre, o comunque non subito, si rende conto delle trame di menzogne che gli altri gli tessono attorno, come ragni pericolosi e velenosi, pronti a catturarlo, magari dopo essersi serviti di lui.

Interessanti, originali e sempre molto opportuni e illuminanti gli abbondanti riferimenti a specifici insetti, le cui tante e strabilianti "abitudini" e peculiarità (nel procacciarsi il cibo, nella fecondazione..) l'Autore ci fa conoscere attraverso la voce di Sandro, accostandoli ai modi di fare degli esseri umani, nelle qualità e soprattutto nei difetti più cinici ed egoistici; eppure, nel confronto con gli animaletti, a uscirne perdente è l'uomo, non solo perchè coscientemente meschino (contro l'istintualità che invece caratterizza il mondo animale), ma in particolare per il suo stupido delirio di onnipotenza che gli impedisce di considerare la propria fine, cioè che presto o tardi arriva per tutti il momento di diventare terreno fertile per i piccoli e disprezzati insetti, come amava ricordare nonno Enzo.

Lo consiglio perchè è un romanzo che si legge con tanta scorrevolezza in quanto scritto molto bene e con una trama assolutamente intrigante.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz