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martedì 27 settembre 2016

LIBRI A TEMA (#7): ORRORE E FOLLIA, TRA FINZIONE E REALTA'



Una rubrica che avevo accantonato, ma che oggi desidero riproporvi: LIBRI A TEMAuno spazio per condividere con voi dei libri che sono accomunati da una stessa tematica, da uno sfondo o da elementi comuni; ad es., libri che trattano di stragi collettive, di divorzi/separazione, di omosessualità, a sfondo religioso, ecc...

Avrò bisogno anche del vostro aiuto, perchè di certo tanti libri mi sfuggiranno, quindi sono ben accetti i vostri consigli e le vostre segnalazioni!

I libri che scoverò, di volta in volta per le diverse categorie, non necessariamente li avrò letti, ma magari mi sono avvicinata ad essi proprio ricercandoli per tematiche.


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La categoria di oggi è...

STORIE DI ORRORE E FOLLIA 
(omicidi e/o stragi collettive)


VIALE DEI GIGANTI
di Marc Dugain


info
Al Keller è altro due metri e venti e ha un’intelligenza superiore alla media. Ed è in prigione ormai da tanti anni, una figura di riferimento, apprezzata per la sua intelligenza, anche fuori dal carcere. 

Nel suo passato ci sono molto sangue e tante morti. 
Da ragazzino ha ammazzato il nonno e la nonna, con una buona dose di pallettoni, lo stesso giorno dell’assassinio di Kennedy. 
Da quel momento, la sua vita non è più stata la stessa, e a quelle prime due vittime ne sono seguite molte altre. 

Nell’America degli anni sessanta, il movimento hippy e la guerra in Vietnam sullo sfondo, Dugain ci racconta la storia drammatica di un uomo devastato dal male, un gigante cattivo che cerca di scacciare i suoi fantasmi, senza mai riuscirci e senza provare un briciolo di rimorso. 

Cupo e angosciante, Viale dei Giganti è ispirato alla storia vera di Ed Kemper, uno dei serial killer più efferati della storia americana, tuttora imprigionato in California. 
Questo romanzo è un viaggio on the road per le strade di un’America alle prese con pacifismo, guerra e conservatorismo, ma soprattutto un viaggio agli inferi della malattia mentale.

Ed Kemper è un serial killer tra i più crudeli degli ultimi anni, colpevole non solo di numerosi efferati omicidi, ma anche di di aver commesso sui cadaveri atti di mutilazione, necrofilia e cannibalismo.
La sua attività criminale è durata nove anni circa ed è stato lui stesso a costituirsi; in carcere non ha mai mostrato alcun pentimento, anzi, si è sempre vantato della propria intelligenza e di come la polizia non fosse mai arrivata ad arrestarlo se non dopo la sua confessione spontanea. 

Per chi volesse saperne di più, scrissi un post QUI (adatto a chi non è particolarmente suggestionabile).





SORELLA, MIO UNICO AMORE
di Joyce C. Oates



info
I Rampikes sono una "normale" famiglia americana; Bix, il padre, è un businessman indaffarato e tirannico; Betsey, la madre, è una casalinga persa in un suo sogno di riscatto dal grigiore suburbano; Bliss, la figlioletta, piccola campionessa di pattinaggio su ghiaccio, è il nutrimento delle fantasticherie della mamma; e infine Skyler, il figlio maschio narratore della storia, è un ombroso e timido decenne. 

Parecchi anni dopo la tragica morte della sorellina Bliss, è proprio dalla bocca di Skyler che assistiamo alla ricostruzione non solo di un orrendo delitto, ma di un ambiente familiare e di una società travolti da una smodata sete di affermazione e di notorietà, di fronte alla quale ogni affetto, ogni vincolo, possono essere messi in vendita.
na.

La copertina Mondadori, come vedete, ritrae questa ragazzina che sembra irreale e più simile ad una mini Barbie, a una bambolina che a una bimba in carne ed ossa; ebbene, cercando informazioni sul romanzo, ho letto in web come esso si ispiri, in modo neanche tanto implicito, a un notissimo e triste fatto di cronaca riguardante una povera bambina, JonBenét Ramsey.

E' il 1996 quando la seienne JonBenét Ramsey, viene trovata morta, orrendamente assassinata, nella cantina della villa di famiglia a Boulder, Colorado. 

I Ramsey, come i Rampikes della Oates, sembravano una tipica famiglia felice dell’alta borghesia americana composta dal padre John, la madre Patsy, e i due figli: Burke (1987), e JonBenét, nata nel 1990.
Benchè davvero piccolina, la bimba partecipò precocemente, sotto la spinta dell'ambiziosa genitrice (a sua volta miss in gioventù), a concorsi di bellezza.
jonbenèt

Ed effettivamente, come potete vedere dalla foto a destra o da altre che facilmente trovate in web, JonBenèt era un vero incanto.

La notte di Natale del 1996 la famiglia Ramsey partecipa ad una festa a casa di amici; tornano a casa, tutti vanno a letto..., ma il mattino dopo la madre trova in casa una lettera, che è una richiesta di riscatto di 118 mila dollari, in cui si apprende che JonBenét è stata rapita. Se la famiglia vuol riaverla sana e salva, deve sborsare la cifra richiesta senza ovviamente scomodare polizia e giornali (lettera); nonostante questa minaccia, Patsy chiama subito la polizia, oltre a parenti e conoscenti.

La casa viene setacciata da cima a fondo, finchè nello scantinato viene ritrovata la piccola reginetta: riversa supina sul pavimento, con le braccia legate sopra la testa, nastro adesivo sulla bocca e la sua inseparabile copertina bianca addosso. 
Oltre ad essere stata strangolata, la piccola aveva sul corpo ecchimosi e strani segni, e aveva subito abusi sessuali e trauma cranico (la testa era praticamente spaccata in due), anche se la causa ufficiale della morte era lo strangolamento.

Ad oggi l’assassinio di JonBenét Ramsey è un caso irrisolto, avvolto nel mistero; ci si è concentrati, negli anni, molto sulla famiglia stessa: mamma al papà, però, sono stati entrambi prosciolti dalle accuse nel 2008, quando fu rinvenuta una traccia di DNA maschile sul corpo della bambina. 
Lo stesso fratello maggiore, Burke, che aveva all’epoca 9 anni, fu tra i sospettati.

C'è stato un pedofilo (John Mark Karr) che si è autoaccusato dell'efferato omicidio della piccola JonBenèt, ma le indagini e il DNA l'hanno praticamente scagionato.

Sempre web-vagando ho scoperto che tempo fa è circolata una bizzarra (e sgradevole e folle...) teoria, secondo cui la mini showirl non fu assassinata e che i genitori montarono una pagliacciata per tener nascosta la figlia fino all'età adulta..., e il risultato di questa messinscena sarebbe nientepopodimenochè... Katy Perry...!! -_-'
La gente non sa più cosa inventarsi...


NIENTE
di Janne Teller



Niente
Ed. Feltrinelli
Trad. N.V. D'avino
Pagine 128
Prezzo 12 euro
marzo 2012
Pierre Anthon ha soltanto tredici anni e sembra aver perso di già la capacità di dare significato e valore a ciò che lo circonda.
Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato; cose semplici, come una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali...
Ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là.
E ora viene sacrificato il criceto, ora viene un taglio di capelli, e poi un certificato di adozione, lfino alla bara di un bambino o all'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles.

Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo.
Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore.
E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione.

Come una favola moderna, Niente mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.


DICIANNOVE MINUTI
di Jodi Picoult


INFO
Trama

Diciannove minuti bastano per falciare il prato davanti a casa, tingersi i capelli, cuocere al forno i biscotti, ordinare una pizza e farsela consegnare.
Ma diciannove minuti bastano anche per seminare strazio e dolore in una tranquilla cittadina, insanguinata dalla follia omicida di un ragazzo di diciassette anni, Peter Houghton, che una mattina entra a scuola armato e compie una strage.
Dopo quei diciannove minuti anche chi non era a scuola 'genitori, parenti, amici delle vittime' ha la vita devastata per sempre.
Ognuno tenta di comprendere che cosa possa aver scatenato quella furia in un ragazzo timido e intelligente.
E si scopre che Peter, sin dai tempi dell'asilo, ha sopportato il bullismo dei compagni senza mai difendersi. 

Possibile che il desiderio di vendetta possa condurre un adolescente a un simile gesto? E come mai nessuno si è accorto di niente?
Come se non bastasse il giudice incaricato del processo è la madre di Josie, l'amica del cuore di Peter che ultimamente era passata dalla parte degli «aguzzini»...



CONOSCETE ALTRI LIBRI CHE, 
PARTENDO O MENO DA FATTI REALMENTE ACCADUTI,
AFFRONTANO QUESTO SPINOSO E TRISTE ARGOMENTO?


Fonti per l'articolo:

LaFeltrinelli (sinossi)
http://leganerd.com
http://guide.supereva.it
http://www.huffingtonpost.it

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz